Western Force

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Western Force
Rugby a 15
«Black Swans (Cigni neri
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Colori  Blunero
Simboli Cigno
Dati societari
Province Australia Occidentale
Paese Bandiera dell'Australia Australia
Sede Western Australian Rugby Union
Meagher Drive
Floreat (WA)
Australia
Federazione   Australia
Campionato National Rugby Championship
Global Rapid Rugby
Fondazione 2005
Presidente Bandiera dell'Australia Vern Reid
Allenatore Bandiera dell'Australia Tim Sampson
Palmarès
Stadio
Members Equity Stadium
(20 500 posti)

Il Western Force è una franchigia australiana di rugby a 15, nota in ragione della sponsorizzazione in atto come Road Safety Western Force. Ha rappresentato dal 2006 al 2017 lo Stato dell'Australia Occidentale nel campionato Super Rugby del SANZAR. In seguito all'annuncio dell'aprile 2017 da parte del SANZAAR di ridurre da 18 a 15 le squadre che partecipano al Super Rugby,[1] a fine stagione la franchigia è stata esclusa dal campionato.[2] Dopo una vana battaglia legale con la Federazione australiana per la riammissione, per la stagione 2018 la squadra fu relegata al National Rugby Championship, in attesa che nel 2019 prendesse il via il nuovo torneo Indo Pacific Rugby Championship (IPRC).[3] Dal 2019 il torneo è stato rinominato Global Rapid Rugby e la prima edizione è stata vinta dagli australiani.

Fondata nel 2005, partecipò per la prima volta al Super Rugby del 2006 e a tutto il 2017 il suo miglior risultato era stato il 7º posto finale del 2007. Disputava gli incontri interni al nib Stadium, altrimenti noto come "Oval", stadio multifunzione di Perth.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La ventilata espansione del Super 12 SANZAR a 14 squadre prevedeva l'aumento da 3 a 4 franchise australiane nel torneo; nel 2002 sia la provincia rugbistica di Victoria che quella dell'Australia Occidentale presentarono la propria candidatura per una franchise, la prima eventualmente di stanza a Melbourne, la seconda a Perth.

Nel dicembre 2004 fu deciso che la quarta squadra australiana, a partire dalla stagione 2006 del campionato, sarebbe stata la franchise di Perth, che si diede il nome di Western Force[4]; tra i termini dell'accordo economico, la garanzia finanziaria di un prestito di un milione di dollari australiani (circa 1 milione ) concessa all'unione rugbistica dell'Australia Occidentale dal governo di tale Stato, e la ristrutturazione, da parte di quest'ultimo, del Perth Oval, stadio destinato a ospitare le gare interne della franchise, che si diede il nome di Western Force[4].

L'incontro inaugurale del Western Force nel febbraio 2006

Nel 2005 fu quindi formalmente istituita la franchise a cura dell'unione rugbistica dell'Australia Occidentale, e fu concesso un anno di transizione per costruire la squadra; l'esordio avvenne nel Super 14 2006, il 10 febbraio di quell'anno, e fu una sconfitta 10-25 contro i Brumbies, franchise di Canberra[5]; nonostante gli inizi difficili l'affluenza non scese mai sotto i 20.000 spettatori di media; il primo punto, giunto il 31 marzo all'ottavo incontro, fu al termine di una sconfitta 25-26 contro i sudafricani Stormers[6].

Il 21 aprile giunse il primo pareggio, contro i neozelandesi Crusaders, campioni uscenti e fino a quel momento sempre vittoriosi: davanti a 30.200 spettatori il Western Force impattò 23-23, dopo aver condotto 23-16 fino a pochi minuti dalla fine ed essere raggiunto da una meta di Rico Gear trasformata da Dan Carter[7]; due giorni più tardi fu annunciato il primo acquisto importante per la stagione successiva, l'internazionale australiano Matt Giteau, ingaggiato per un triennio con un ingaggio complessivo di circa quattro milioni e mezzo di dollari australiani (3 milioni. €), il più alto stipendio mai corrisposto nella storia del rugby a 15 australiano[8].

La settimana dopo il pareggio 23-23 giunse un nuovo nullo, 34-34 a Johannesburg contro i Lions, primo risultato utile esterno della squadra[9]; infine, alla penultima giornata, giunse la prima vittoria, ancorché lontano dallo stadio di casa, sempre in Sudafrica: a Kimberley gli australiani vinsero 16-14 sui Cheetahs[10]. La prima edizione di Super 14 terminò con 13 punti all'attivo, frutto di una vittoria, due pareggi, undici sconfitte e un punto di bonus e l'ultimo posto in classifica.

La stagione seguente vide la squadra pareggiare un incontro, vincerne 6 e perderne altrettanti, per un totale di 32 punti che le valsero il settimo posto; nel 2008, nonostante il saldo positivo vittorie / sconfitte (7 a 6) la squadra chiuse ugualmente a 32 punti e all'ottavo posto; nel 2009 di nuovo sei vittorie e sei sconfitte più un pareggio, ma con un bonus complessivo di 10 punti, la squadra raccolse 36 punti, che comunque non le valsero più dell'ottavo posto. Negli anni successivi il Western Force si mantenne nelle posizioni di retroguardia in classifica, senza mai qualificarsi per i playoff. L'unica stagione di un certo rilievo fu nel Super Rugby 2014, concluso all'8º posto con 9 vittorie e 7 sconfitte.

Esclusione dal Super Rugby[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione conclusiva, quella del 2017, la squadra si piazzò 12ª su 18 squadre con 6 vittorie e 9 sconfitte, che non le furono sufficienti per essere ammessa al ristrutturato torneo a 15 squadre del 2018. La Federazione australiana fu chiamata ad escludere una delle cinque squadre australiane e la scelta cadde su Western Force,[2] malgrado si fosse piazzata meglio di altre tre squadre nazionali. Ne nacque una disputa legale che fu vinta dalla Federazione nazionale contro Western Force e la Federazione dell'Australia Occidentale. Alla fine la franchigia si rassegnò a disputare il campionato nazionale del National Rugby Championship per il 2018. Il proprietario del Western Force, il milionario Andrew Forrest, annunciò comunque in quel periodo la sua intenzione di fondare una nuova lega professionistica denominata Indo Pacific Rugby Championship, alla quale iscrivere la franchigia e la cui inaugurazione fu programmata per il 2019.[3] Il torneo rinominato Global Rapid Rugby, ha visto la prima edizione nel 2019 e che gli australiani vinsero agevolmente.

National Rugby Championship[modifica | modifica wikitesto]

Nel frattempo, dal 2018 la franchigia cominciò la partecipazione al campionato domestico australiano, il National Rugby Championship, in sostituzione del Perth Spirit. La prima stagione, ai play-off i cigni neri dovettero arrendersi in semifinale a Queensland Country. La stagione 2019 invece si conclude con la vittoria nella finale con Canberra Vikings e primo successo nella competizione.

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria dei Western Force
  • Costituzione della franchigia dei Western Force
  • 2006 · 14º Super 14
  • 2007 · 7º Super 14
  • 2008 · 8º Super 14
  • 2009 · 8º Super 14
  • 2010 · 13º Super 14
  • 2011 · 3º Australian Conference Super Rugby
  • 2012 · 5º Australian Conference Super Rugby
  • 2013 · 5º Australian Conference Super Rugby
    (sconfitta in finale per il titolo)
  • 2014 · 3º Australian Conference Super Rugby
    (sconfitta in semifinale)
  • 2015 · 5º Australian Conference Super Rugby
    (sconfitta in semifinale)
  • 2016 · 5º Australia Conference Super Rugby
    (sconfitta nei quarti di finale)
  • 2017 · 2º Australia Conference Super Rugby
    (sconfitta nei quarti di finale)
  • Esclusione dal Super Rugby e partecipa al National Rugby Championship
  • 2018 · 3º National Rugby Championship
    (sconfitta in semifinale)
  • 2019 · 1º National Rugby Championship
    Campione del National Rugby Championship (1º titolo)

Colori e simboli delle uniformi[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Australia Occidentale

I colori delle due tenute (la prima e quella alternativa), così come i simboli, si rifanno a quelli della bandiera dello Stato dell'Australia Occidentale, il blu e il giallo oro, e un cigno nero. La prima tenuta è blu, quella alternativa è giallo oro: su entrambe campeggia un cigno stilizzato; per entrambe le tenute vi sono inserti neri sui fianchi delle maglie, e sia pantaloncini che calzettoni sono neri.

Tali colori furono presentati ufficialmente nel luglio 2005, durante un pubblico ricevimento in cui si tenne un'asta di beneficenza avente per oggetto le prime due maglie del club, una blu e una dorata, entrambe firmate; esse vennero battute per un ammontare complessivo di 60.000 dollari (40.000 €)[11] e fu anche reso noto lo sponsor del club, la compagnia aerea Emirates, con base a Dubai.

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Il Subiaco Oval

Fino al 2009 il Western Force disputò i suoi incontri interni al Subiaco Oval, stadio noto per ospitare gli incontri di football australiano del Fremantle e dei West Coast Eagles; tale impianto, della capacità di 43.500 posti, è di proprietà del governo dell'Australia Occidentale ed è utilizzato, anche per il cricket[12]; come si evince dal nome, la sua pianta è ovale, in ragione di tale particolare forma richiesta dal regolamento del football australiano.

Dal febbraio 2008 è allo studio la costruzione di un nuovo impianto a Perth, da edificare in un'area vicina al Subiaco Oval[13], originariamente a partire dal 2011, con gran parte delle strutture completate nel 2014 e definitivamente nel 2016; tale impianto, della capacità di 60.000 posti e dal costo previsto di circa 600 milioni di dollari dell'epoca (420 milioni. €)[13], è destinato a ospitare i maggiori eventi sportivi di Perth, compreso il football australiano, e per tale ragione anche per esso è prevista una pianta ovale; tuttavia la sconfitta laburista alle elezioni statali del 2008 causò la cancellazione del progetto; dalla stagione 2010 la squadra milita quindi al Perth Oval, anche noto per esigenze di sponsorizzazione come nib Stadium, dal nome dell'azienda finanziaria che lega il suo nome all'impianto tramite accordo commerciale; tale stadio ospita circa 20.500 spettatori per gli incontri di rugby e si trova in località Vincent, città dei dintorni di Perth che è anche proprietaria dell'impianto.

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Allenatori

Rosa 2021[modifica | modifica wikitesto]

Avanti
PL Bandiera dell'Australia  Bo Abra
PL Bandiera dell'Australia  Victor Harris
PL Bandiera del Sudafrica  Chris Heiberg
PL Bandiera dell'Australia  Greg Holmes
PL Bandiera dell'Australia  Kieran Longbottom
PL Bandiera dell'Argentina  Santiago Medrano
PL Bandiera dell'Australia  Tom Robertson
PL Bandiera dell'Australia  Angus Wagner
TL Bandiera dell'Australia  Feleti Kaitu'u
TL Bandiera dell'Australia  Andrew Ready
TL Bandiera dell'Australia  Jack Winchester
SL Bandiera dell'Australia  Fergus Lee-Warner
SL Bandiera dell'Australia  Ryan McCauley
SL Bandiera dell'Australia  Jackson Pugh
SL Bandiera della Nuova Zelanda  Jeremy Thrush
SL Bandiera dell'Australia  Sitaleki Timani
FL Bandiera dell'Australia  Tim Anstee
FL Bandiera dell'Australia  Ollie Callan
FL Bandiera dell'Australia  Kane Koteka
FL Bandiera dell'Argentina  Tomás Lezana
N8 Bandiera del Sudafrica  Brynard Stander
Tre quarti
MM Bandiera dell'Argentina  Tomás Cubelli
MM Bandiera dell'Australia  Ian Prior
MM Bandiera dell'Irlanda  Michael McDonald
MA Bandiera dell'Australia  Jono Lance
MA Bandiera dell'Australia  Jake McIntyre
MA Bandiera dell'Argentina  Domingo Miotti
CE Bandiera degli Stati Uniti  Marcel Brache
CE Bandiera dell'Australia  Kyle Godwin
CE Bandiera della Nuova Zelanda  Richard Kahui
CE Bandiera dell'Australia  Tevita Kuridrani
CE Bandiera dell'Australia  Grason Makara
CE Bandiera di Samoa  Henry Taefu
TQ Bandiera dell'Australia  Brad Lacey
TQ Bandiera di Niue  Toni Pulu
TQ Bandiera dell'Australia  Byron Ralston
ES Bandiera dell'Irlanda  Rob Kearney
ES Bandiera dell'Australia  Jack McGregor
ES Bandiera dell'Australia  Jake Strachan
Staff tecnico
Allenatore: Bandiera dell'Australia  Tim Sampson
Dir. tecnico: Bandiera dell'Australia  Matt Hodgson
Ass. allenatore: Bandiera della Nuova Zelanda  John McKee


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) About Super Rugby - History, su sanzarrugby.com. URL consultato il 25 dicembre 2017.
  2. ^ a b (EN) Force cut after arbitration finds in favour of ARU, su rugby.com.au, Australian Rugby Union, 11 agosto 2017. URL consultato il 25 dicembre 2017 (archiviato l'11 agosto 2017).
  3. ^ a b (EN) Australia's Western Force set to return to action in 2018, su stuff.co.nz. URL consultato il 25 dicembre 2017.
  4. ^ a b (EN) Perth win S14 bid, in TV New Zealand, 11 dicembre 2004. URL consultato il 17-5-2010.
  5. ^ (EN) Western Force v. Brumbies, in Australian Broadcasting Corporation, 10 febbraio 2006. URL consultato il 16-5-2010.
  6. ^ (EN) Stormers deny Western Force [collegamento interrotto], in IOL - News for South Africa and the World, 31 marzo 2006. URL consultato il 17-5-2010.
  7. ^ (EN) Western Force v Crusaders 23-23, su rugbywa.com.au. URL consultato il 17-5-2010 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2010).
  8. ^ (EN) Giteau signs record deal, in TV New Zealand, 23 aprile 2006. URL consultato il 17-5-2010.
  9. ^ (EN) Cats force a draw with great play in second half, su transvaal.co.za. URL consultato il 17-5-2010 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2006).
  10. ^ (EN) Cheetahs v Western Force 14-16 [collegamento interrotto], su rugbywa.com.au. URL consultato il 17-5-2010.
  11. ^ (EN) Scott Fava joins the Emirates Western Force, su rugby.com.au. URL consultato il 17-5-2010 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2006).
  12. ^ Perth Stadium - Inspection of the Subiaco Oval (PDF), su dsr.wa.gov.au. URL consultato il 17-5-2010 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2009).
  13. ^ a b (EN) Mark Duffield, New plan for 60,000-seat stadium next to Subiaco, in The West Australian, 11 febbraio 2007. URL consultato il 17-5-2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale federazione rugbistica dell'Australia Occidentale e del Western Force
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