Wanda Rutkiewicz

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Wanda Rutkiewicz nel 1968

Wanda Rutkiewicz (Plungė, 4 febbraio 1943Kangchenjunga, 12-13 maggio 1992) è stata un'alpinista polacca. Nel 1986 fu la prima donna al mondo a raggiungere la vetta del K2 (30 minuti prima di Liliane Barrard, poi deceduta durante la discesa)[1], impresa che le riuscì senza l'uso di ossigeno supplementare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Wanda Rutkiewicz nacque a Plungė in Lituania. Dopo la seconda guerra mondiale si trasferì con la famiglia in Polonia, dove si laureò in ingegneria elettrica al Politecnico di Breslavia. Il 16 ottobre 1978 fu la terza donna a scalare il monte Everest (la prima europea), mentre nel 1986 divenne la prima donna a scalare il K2, ottenendo questo risultato senza l'ausilio di bombole di ossigeno.

Wanda Rutkiewicz aveva come obiettivo quello di scalare tutti i quattordici ottomila e morì nel tentativo di scalare il Kangchenjunga che sarebbe stato il suo nono ottomila. Fu vista per l'ultima volta dall'alpinista messicano Carlos Carsolio e il suo corpo venne ritrovato nel 1995 da una spedizione italiana composta da Simone Moro, Fausto De Stefani, Silvio Mondinelli, Marco Galezzi, Mauro Mabellini, Miky Oprandi e Josef Rakonkaj sul versante opposto a quello lungo il quale era salita.

Per questo sono state formulate due ipotesi: che la Rutkiewicz fosse salita sul Kangchenjunga e fosse poi caduta tentando di scendere dal versante opposto o che, arrivata al colle che separa la vetta principale del Kangchenjunga dal Kangchenjunga West (Yalung Kang), sia precipitata dal colle lungo il canalone sul versante sud. La spedizione italiana le diede degna sepoltura e fu grazie alle loro foto che si poté in seguito stabilire che quel corpo era proprio quello di Wanda.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Curran, Jim, K2: Triumph and Tragedy. pp.55/56. Grafton, 1989. (ISBN 0-586-20569-1)
  2. ^ Wanda Rutkiewicz: la guerriera degli 8000, in Montagna.TV, 17 settembre 2009. URL consultato il 15 ottobre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gertrude Reinisch, Wanda Rutkiewicz. La signora degli ottomila, CDA & Vivalda editori, 1999. ISBN 88-85504-63-9

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN10650662 · ISNI (EN0000 0001 1594 546X · LCCN (ENno89008379 · GND (DE11919628X · BNE (ESXX6170484 (data) · BNF (FRcb17735307d (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no89008379