Walter Murch

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Walter Murch a Buenos Aires l'11 dicembre 2008
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior sonoro 1980
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior montaggio 1997
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior sonoro 1997

Walter Scott Murch (New York, 12 luglio 1943) è un montatore, tecnico del suono e regista statunitense, vincitore di diversi premi internazionali tra cui 3 premi Oscar.

Biografia e carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nato a New York e figlio del pittore Walter Tandy Murch (1907–1967), frequentò la Collegiate School dal 1949 fino al 1961, quando si iscrisse alla Johns Hopkins University, frequentandola fino al 1965 e ottenendo la laurea in arte. Dalla Hopkins ottenne una borsa di studio post laurea per studiare cinema alla University of Southern California.

Proprio durante gli studi universitari conobbe il futuro regista Matthew Robbins e il direttore della fotografia Caleb Deschanel. Insieme a questi due amici organizzò diversi happening e partecipò ad un progetto per laureati alla University of Southern California, qui conobbe future personalità del mondo del cinema, tra cui George Lucas, Marcia Lucas, Hal Barwood, Robert Dalva, Willard Huyck, Don Glut e John Milius.

Alla fine degli anni sessanta si dedicò definitivamente alla carriera di tecnico del suono, lavorando per Francis Ford Coppola in Non torno a casa stasera e Il padrino oltre che per George Lucas in L'uomo che fuggì dal futuro e American Graffiti. Nel 1979 proprio lavorando con Coppola vinse il suo primo premio oscar per il suono di Apocalypse Now ottenendo notorietà internazionale.

Nel 1985 debuttò alla regia con il film Nel fantastico mondo di Oz. Prodotto da Gary Kurtz e basato sui libri di Oz di Lyman Frank Baum Il meraviglioso paese di Oz e Ozma, regina di Oz, il progetto era nato nel 1980 durante una conversazione tra Murch e il supervisore della Walt Disney Pictures Tom Wilhite.[1] Tra il periodo di pre-produzione e quello delle riprese, Wilhite venne sostituito da Richard Berger,[2] il quale, vedendo il budget del film aumentare senza controllo (a causa dei ritardi accumulati da Murch), licenziò il regista, per poi riassumerlo poco dopo, dietro le pressioni di Lucas e Coppola, amici e collaboratori di Murch.[1][2]

Nel 1996 ha vinto due premi Oscar curando il montaggio e il sonoro del film Il paziente inglese.

Tra un film e l'altro, Murch si interessa di scienza della percezione umana, cosmologia e storia della scienza. Dal 1995 lavora a una reinterpretazione della Legge Titius-Bode sullo spazio planetario, basata sulla sonda Voyager probe, sul telescopio Hubble, e sulla recente scoperta di esopianeti. Ha anche pubblicato un gran numero di opere ancora non tradotte del poeta e romanziere italiano Curzio Malaparte (1899–1956). Ha studiato italiano al college e poi a Perugia[3]. Murch ha scritto un libro sul montaggio, “In the Blink of an Eye” (2001) e la sua opera è stata il tema di due altri libri “The Conversations: Walter Murch and the Art of Editing Film” di Michael Ondaatje (2002) e "Behind the Seen" di Charles Koppelman (2004). Nel 2006, Murch ha ricevuto una laurea ad honorem in lettere dal The Emily Carr Institute of Art and Design di Vancouver, Canada.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Ha sposato Muriel Slater nel 1965. Hanno quattro figli: Walter, Beatrice, Carrie e Connie. Walter e Aggie vivono in California, poco più a nord di San Francisco.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Montatore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Tecnico del suono[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Bill Chambers, A Conversation with Walter Murch, in Film Freak Central, 9 maggio 2000. URL consultato il 26 aprile 2013.
  2. ^ a b (EN) Aljean Harmetz, A returno to Oz. But the folks at Disney hope you'll go back with an open mind, in Lakeland Ledger, p. 65. URL consultato il 26 aprile 2013.
  3. ^ Michael Ondaatje, Il cinema e l'arte del montaggio.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN13237273 · ISNI (EN0000 0001 0955 8703 · LCCN (ENno92017670 · GND (DE12425005X · BNF (FRcb14123659b (data) · J9U (ENHE987007442951605171 · NDL (ENJA01153857 · WorldCat Identities (ENlccn-no92017670