Wages for Wives

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Wages for Wives
Titolo originaleWages for Wives
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1925
Durata70 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33 : 1
film muto
Generecommedia
RegiaFrank Borzage

Bunny Dunn (aiuto regista)

Soggettodal lavoro teatrale Chicken Feed; or, Wages for Wives di Guy Bolton e Winchell Smith[1]
SceneggiaturaKenneth B. Clarke
Casa di produzioneFox Film Corporation
FotografiaErnest Palmer (come Ernest G. Palmer)
Interpreti e personaggi

Wages for Wives è un film muto del 1925 diretto da Frank Borzage.

La sceneggiatura si basa su un lavoro teatrale di Guy Bolton, la commedia Chicken Feed; or Wages for Wives[2] che, andata in scena al Little Theatre di Broadway il 24 settembre 1923, restò in cartellone fino a gennaio dell'anno seguente per un totale di 144 recite[3].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nell Bailey, consigliata dalla madre e dalla sorella Luella, accetta di sposare Danny Kester a patto che lui sia disposto a dividere il proprio stipendio a metà con lei. Dopo il matrimonio, però, Danny si rifiuta di onorare l'accordo. Nell, allora, proclama lo sciopero di moglie, coinvolgendo anche la madre e Luella. I tre mariti entrano in agitazione ma, per orgoglio, non vogliono cedere. A complicare le cose, arriva anche una femme fatale che potrebbe rovinare definitivamente il matrimonio. Alla fine, però, tutto si aggiusta e le tre coppie si riconciliano, trovando una soluzione nell'incontrarsi a metà strada.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu prodotto dalla Fox Film Corporation.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il copyright del film, richiesto da William Fox, fu registrato il 29 novembre 1925 con il numero LP22056[2].

Distribuito dalla Fox Film Corporation, il film - presentato da William Fox[1] - uscì nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti il 13 dicembre 1925. In Brasile, prese il titolo di Esposas em Greve.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Silent Era
  2. ^ a b AFI, su afi.com. URL consultato l'11 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2016).
  3. ^ IBDB

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