Władysław Rubin

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Władysław Rubin
cardinale di Santa Romana Chiesa
Crux Domini spes et victoria
 
Incarichi ricoperti
 
Nato20 settembre 1917 a Toki
Ordinato presbitero30 giugno 1946 dall'arcivescovo Rémy-Louis Leprêtre, O.F.M.
Nominato vescovo17 novembre 1964 da papa Paolo VI
Consacrato vescovo29 novembre 1964 dal cardinale Stefan Wyszyński
Creato cardinale30 giugno 1979 da papa Giovanni Paolo II
Deceduto28 novembre 1990 (73 anni) nella Città del Vaticano
 

Władysław Rubin (Toki, 20 settembre 1917Città del Vaticano, 28 novembre 1990) è stato un cardinale e vescovo cattolico polacco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Toki, territorio allora polacco oggi in Ucraina, nell'arcidiocesi di Leopoli, il 20 settembre 1917.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver compiuto gli studi ginnasiali a Ternopil', nel 1935 ottenne la maturità classica. Si iscrisse alla facoltà teologica e alla facoltà di diritto presso l'università "Jan Kazimiers" a Leopoli.

Allo scoppiare della seconda guerra mondiale fu costretto ad interrompere gli studi e venne arrestato e deportato in un campo di lavori forzati in Siberia.[1] Grazie all'interessamento dell'ordinario militare in Polonia Józef Gawlina, che radunava i seminaristi per consentire loro di completare gli studi, fu in grado di ottenere la licenza in teologia presso l'Università "San Giuseppe" di Beirut, in Libano.[2]

Il 30 giugno 1946 fu ordinato presbitero, a Beirut, dall'arcivescovo Rémy-Louis Leprêtre, delegato apostolico in Siria.

Dopo l'ordinazione ricoprì l'incarico di parroco per i molti polacchi che si trovavano a Roumy, in Libano, sfollati a causa della guerra. Fu inoltre insegnante di religione nelle scuole polacche di Beirut, cappellano dell'ospedale e moderatore del sodalizio mariano dei giovani universitari.[2]

Nel 1949 si trasferì a Roma per ulteriori studi: fino al 1952 frequentò la facoltà di diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana, dove conseguì la laurea con una tesi dal titolo De cura animarum in legislatione synodali Regni Poloniae.[2] Dal 1953 al 1958 fu missionario dei polacchi in Italia. Nel 1959 fu nominato rettore del pontificio collegio polacco a Roma, dove si occupò della formazione dei sacerdoti provenienti dalla Polonia per specializzarsi nelle università romane.[1]

Ministero episcopale e cardinalato[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 novembre 1964 papa Paolo VI lo nominò vescovo titolare di Serta, vescovo ausiliare di Gniezno e delegato del primate di Polonia per la cura degli emigranti polacchi.[2] Il 29 novembre seguente ricevette l'ordinazione episcopale, nella chiesa di Sant'Andrea al Quirinale a Roma, dal cardinale Stefan Wyszyński, coconsacranti il cardinale Karol Józef Wojtyła (poi papa Giovanni Paolo II) e il vescovo Stefan Bareła.

Dal cardinale Wojtyła ricevette la nomina a rettore della chiesa di Santo Stanislao e dell'omonimo ospizio a Roma, dove svolse la sua attività a favore degli emigrati polacchi nel mondo.[1]

Il 27 febbraio 1967 lo stesso pontefice lo nominò primo segretario generale del Sinodo dei vescovi: nel corso del suo mandato si svolsero cinque assemblee generali.

Nel concistoro del 30 giugno 1979 papa Giovanni Paolo II lo creò cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata. Il 12 luglio seguente gli succedette nell'incarico di segretario generale l'arcivescovo Jozef Tomko.

Il 27 giugno 1980 fu nominato prefetto della Congregazione per le Chiese orientali da papa Giovanni Paolo II; succedette al cardinale Paul-Pierre Philippe, dimessosi per raggiunti limiti di età.

Il 30 ottobre 1985 lo stesso papa accolse la sua rinuncia, presentata per motivi di salute;[1] gli succedette il cardinale Duraisamy Simon Lourdusamy.

Fu membro della Pontificia commissione per l'interpretazione dei decreti del Concilio Vaticano II, consultore della Congregazione per l'educazione cattolica, della Congregazione per i vescovi e della Pontificia commissione per la pastorale delle migrazioni e del turismo.[2]

Il 26 novembre 1990 optò per l'ordine dei cardinali presbiteri e la sua diaconia fu elevata a titolo pro illa vice.

Due giorni più tardi, il 28 novembre 1990, morì all'età di 73 anni. Dopo le esequie, celebrate nella basilica di San Pietro in Vaticano da papa Giovanni Paolo II,[1] fu sepolto nella concattedrale del Beato Giacomo Strzemię a Lubaczów.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila bianca - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Solenni esequie del cardinale Władysław Rubin - Omelia di Giovanni Paolo II, su vatican.va, 30 novembre 1990. URL consultato il 16 settembre 2020.
  2. ^ a b c d e Curriculum vitae di S.Em.R. Card. Władysław RUBIN, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, su vatican.va. URL consultato il 16 settembre 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Serta Successore
- 17 novembre 1964 – 30 giugno 1979 Giovanni Coppa
Predecessore Segretario generale del Sinodo dei vescovi Successore
- 27 febbraio 1967 – 12 luglio 1979 Jozef Tomko
Predecessore Cardinale diacono e presbitero di Santa Maria in Via Lata Successore
Valerian Gracias 30 giugno 1979 – 28 novembre 1990
Titolo presbiterale pro hac vice dal 26 novembre 1990
Edward Idris Cassidy
Predecessore Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali Successore
Paul-Pierre Philippe, O.P. 27 giugno 1980 – 30 ottobre 1985 Duraisamy Simon Lourdusamy
Controllo di autoritàVIAF (EN53674102 · ISNI (EN0000 0001 1472 7524 · BAV 495/88475 · LCCN (ENnb2006019654 · GND (DE1033203920 · CONOR.SI (SL108785251 · WorldCat Identities (ENlccn-nb2006019654