Volcanalia

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Volcanalia
Tiporeligiosa
Data23 agosto
Celebrata aRoma
ReligioneReligione romana e Via romana agli Dèi
Oggetto della ricorrenzaI fuochi estivi, principalmente quelli che seguivano il raccolto
Altri nomiVolcanali

I Volcanalia erano una festività della Religione romana che si celebrava il 23 agosto in onore di Vulcano, a simboleggiare i fuochi estivi, principalmente quelli usati in agricoltura in occasione del raccolto.

I Volcanalia erano una delle festività incluse nell'antico calendario sacro. La celebrazione avveniva nel Volcanal, che si trovava fuori dal pomerio della Roma antica, a sud-est del Campidoglio, dove si era posto l'altare del dio. In seguito venne costruito il tempio di Vulcano, già esistente nel 214 a.C.[1] e il cui anniversario cadeva proprio il 23 agosto, nei pressi del Circo Flaminio, quindi sempre fuori dal pomerio.

Il fatto che la festività fosse celebrata fuori dal pomerio è significativa: Vulcano era il dio del fuoco distruttivo, al contrario di Vesta che era la dea del fuoco domestico, e dunque il suo culto veniva osservato fuori dalle mura.[2] Il dio aveva due "attendenti": Maia[3] e Stata Mater, rispettivamente il fuoco che si allarga e quello che si ferma.

Dieci giorni prima delle calende di settembre, ovvero il 23 agosto, si svolgevano i Ludi Piscatorii. I giochi onoravano i pescatori dell'altra riva del Tevere rispetto alla posizione della città. Nel fuoco del Volcanal venivano sacrificati piccoli pesci ancora vivi.[4][5]. Pare che durante questa festa la gente usasse appendere abiti o stoffe al sole;[6] secondo Dumézil questa pratica rituale potrebbe riflettere un legame teologico tra Vulcano e il dio Sole.[7] Inoltre, ogni anno, in occasione dei Volcanalia, un cinghiale e un bue dal manto rosso-bruno venivano sacrificati.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, xxiv.10.9.
  2. ^ Marco Vitruvio Pollione, De architectura, i.7.1.
  3. ^ Aulo Gellio, Notti attiche, xiii.23.2.
  4. ^ Lara Anniboletti, Il sacello VIII 4, 24: un culto collegiale a Pompei (PDF), in FastiOnLine Documents & Research, n. 104, Associazione Internazionale di Archeologia Classica, 2008, p. 8. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  5. ^ Festo, De verborum significatu, xiv, s.v. Piscatorii ludi; Marco Terenzio Varrone, De lingua latina, vi Archiviato il 19 ottobre 2006 in Internet Archive..3.
  6. ^ Paolino di Nola, Lettere, xxxii.139
  7. ^ Georges Dumézil, Feste romane, p. 70
  8. ^ CIL VI, 826

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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