Vittorio Tredici

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Vittorio Tredici

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato1° dicembre 1919 –
7 aprile 1921
LegislaturaXXV
Gruppo
parlamentare
Partito Sardo d'Azione

Durata mandato20 aprile 1929 –
2 marzo 1939
LegislaturaXXIX
Gruppo
parlamentare
Partito Nazionale Fascista
Sito istituzionale

Consigliere nazionale del Regno d'Italia
Durata mandato23 marzo 1939 –
5 agosto 1943
LegislaturaXXX
Gruppo
parlamentare
Corporazione delle Industrie estrattive
Sito istituzionale

Commissario prefettizio di Cagliari
Durata mandato1924 –
1926
PredecessoreGavino Dessì Deliperi
Successorese stesso

Podestà di Cagliari
Durata mandato25 agosto 1927 –
14 agosto 1928
Predecessorese stesso
SuccessoreEnrico Endrich

Dati generali
Partito politicoPartito Sardo d'Azione, Partito Nazionale Fascista
Professioneragioniere

Vittorio Tredici (Iglesias, 31 luglio 1892Roma, 3 marzo 1967) è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di Iglesias, combatté durante la prima guerra mondiale nella brigata Sassari e fu decorato per i meriti militari conseguiti nei campi di battaglia.

Ritornato in Sardegna fu tra i fondatori del Partito Sardo d'Azione e fu parlamentare del Regno d'Italia nella XXV legislatura (1º dicembre 1919 - 7 aprile 1921). Aderì il 14 febbraio del 1923 al Partito Nazionale Fascista, insieme a molti dei quadri dirigenti della sezione cagliaritana del partito[1].

Fu prima commissario prefettizio (dal 1924 al 1926) e quindi podestà (dal 25 agosto 1927 al 14 agosto 1928) di Cagliari.[2][3] Nello stesso periodo fu presidente della squadra calcistica del Cagliari per la stagione 1926-1927 e per parte della successiva[4].

Fu nominato segretario federale di Cagliari per il Partito Nazionale Fascista e divenne dirigente di numerose organizzazioni sindacali e corporative, e in particolare come segretario dei Sindacati dell'industria. Fu ancora deputato nella XXIX legislatura (28 aprile 1934 - 2 marzo 1939), e consigliere nazionale per la XXX (23 marzo 1939 - 2 agosto 1943).

Si occupò dell'industria mineraria italiana. Negli anni 1935-1939 fu proprietario della miniera di piombo e argento di S'Acqua Bona, nel complesso minerario di Ingustosu (Arbus)[5]. Fu nominato vicepresidente della "Corporazione per le industrie estrattive" e dal 1934 fu presidente dell'Azienda mineraria metallurgica italiana (AMMI, ente economico statale). Durante la seconda guerra mondiale fu nominato inoltre presidente della Società italiana della potassa. Partecipò alla cerimonia di fondazione di Carbonia il 9 giugno del 1937 (posa della prima pietra della torre Littoria, oggi Torre civica). A Carloforte (provincia di Carbonia-Iglesias) si diede il suo nome ad uno scavo a cielo aperto di una miniera di manganese oggi dismessa.

Nel periodo dell'occupazione tedesca di Roma, nell'ottobre del 1943 accolse nella propria casa una famiglia ebrea, i Funaro, durante un rastrellamento delle SS. Per questo motivo ottenne postumo il riconoscimento di Giusto tra le nazioni, che gli fu conferito il 16 giugno 1997[6]

Alla fine della seconda guerra mondiale fu reintegrato nella qualifica di ispettore superiore dell'Istituto Nazionale Assicurazioni (INA), attività che svolse fino al pensionamento[7].

Suo pronipote da parte di madre è Oliviero Diliberto[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marco Lecis, "Filofascismo e antifascismo: la "Nuova Sardegna" e la democrazia radicale sassarese negli anni dell'instaurazione del Regime", in Annali della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Cagliari, 56 (nuova serie 19), 2001, pp.146-147.
  2. ^ Gli uomini che hanno governato Cagliari dal 1336 ad oggi, su comunecagliarinews.it, 9 novembre 2006. URL consultato il 27 dicembre 2023.
  3. ^ Giunte Comunali a Cagliari: dal 1976 al 1924, su comunecagliarinews.it, 9 novembre 2006. URL consultato il 27 dicembre 2023.
  4. ^ Lista dei presidenti della squadra Archiviato il 27 dicembre 2008 in Internet Archive. sul sito di CalcioCagliari.it
  5. ^ Scheda sulla miniera di S'Acqua Bona sul sito MiniereDiSardegna.it.; Piano regionale di gestione dei rifiuti. Piano bonifica siti inquinati, 5: schede dei siti minerari dismessi[collegamento interrotto] (PDF), scheda del sito SM-45C16 Area mineraria S'Acqua Bona, voce "Notizie storiche" (documento sul sito della Regione.Sardegna.it.)
  6. ^ L'ambasciatore israeliano in Italia consegnò ai familiari una medaglia e un attestato il 20 novembre del 1997 e il suo nome fu iscritto sul "muro d'onore" o "muro dei giusti" nel Giardino dei Giusti del museo Yad Vashem a Gerusalemme: Israel Gutman e Bracha Rivlin, Giusti d'Italia. I non ebrei che salvarono gli ebrei. 1943 - 1945, Mondadori Editore, Milano 2006[senza fonte].
  7. ^ Una sentenza di proscioglimento riconobbe che le attività svolte durante il regime fascista erano state di natura tecnica e fu pertanto assolto da ogni responsabilità nei crimini del regime. Un provvedimento del Consiglio di Stato (sezione speciale per le epurazioni) lo reintegrò pertanto nel suo ruolo lavorativo precedentemente rivestito.[senza fonte]
  8. ^ Aldo Cazzullo, Intervista a Diliberto sul Corriere della Sera del 16 marzo 2005, pagina 5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gabriele Rigano, Il podestà «Giusto d'Israele». Vittorio Tredici il fascista che salvò gli ebrei, Guerini e Associati, 2008, ISBN 9788862500760.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Predecessore Commissario prefettizio di Cagliari Successore
Enrico Endrich 1924 - 1926 se stesso
Predecessore Podestà di Cagliari Successore
se stesso 25 agosto 1927 - 14 agosto 1928 Enrico Endrich
Controllo di autoritàVIAF (EN83547661 · ISNI (EN0000 0000 6690 015X · LCCN (ENno2009031582 · GND (DE138040214 · BNF (FRcb16184295v (data) · J9U (ENHE987007306153305171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2009031582