Villa Patrizi (Napoli)

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Villa Patrizi
La villa, facciata su via Manzoni
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNapoli
Coordinate40°50′06.81″N 14°12′40.7″E / 40.835225°N 14.211305°E40.835225; 14.211305
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Il portale della cappella privata

Villa Patrizi è una villa storica di Napoli; è locata in via Manzoni n. 41. La struttura è tra le più belle della zona; fu costruita nel XVIII secolo e costituisce un pregevole esempio di architettura tardo-barocca.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1766 il marchese di Ripacandida e regio consigliere, Pietro Patrizi, acquistò da Francesco Palomba, marchese di Cesa e barone di Pascarola, una villa con due annesse masserie, ingrandendola e dotandola anche della cappella e del teatrino, tutt'oggi esistenti.

Nella prima metà dell'Ottocento la villa visse momenti di splendore. Infatti, la famiglia Patrizi, a cui apparteneva questo complesso, vi era solita organizzare serate di spettacoli ed eventi culturali, a cui spesso partecipavano anche ospiti di case regnanti e dell'aristocrazia europea di passaggio a Napoli.

Tra i personaggi che visitarono il complesso della villa, restandone ammaliati, ci furono anche l'imperatore Giuseppe II e il famoso poeta romantico August von Platen.

La villa[modifica | modifica wikitesto]

All'interno presenta anche un cortile con portici e locali per carrozze e cavalli. Negli appartamenti ci sono ancora varie sale con volte e pareti affrescate. Conserva inoltre il suo piccolo teatro, unico esempio rimasto intatto nel Meridione di teatro "di palazzo" settecentesco. Il suo piccolo palcoscenico è dotato di un antico sipario, dipinto con l'allegoria delle Muse; ha ospitato importanti cantanti ed attori, per spettacoli ad uno o due personaggi: da Sergio Bruni a Leopoldo Mastelloni, da Peppe Barra a Rosalia Maggio a Ida Di Benedetto. All'esterno, il portale sinistro costituisce l'ingresso alla cappella privata del complesso.

La villa è oggi sede di incontri, mostre e convegni.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Yvonne Carbonaro, Le ville di Napoli, Tascabili Economici Newton, Roma, 1999, ISBN 88-8289-179-8.

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