Villa Caserotta

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Villa Caserotta
Villa Caserotta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàSan Casciano in Val di Pesa
Coordinate43°38′44.22″N 11°13′09.25″E / 43.645617°N 11.219236°E43.645617; 11.219236
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Realizzazione
Proprietariofamiglia Ganucci Cancellieri

Villa Caserotta è una villa signorile situata nel comune di San Casciano in Val di Pesa.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il nucleo originario della villa è facilmente intuibile dal piazzale antistante, ed è quello intorno alla torre centrale mentre l'ala con la veranda è stata aggiunta nel XVIII secolo. La villa è rimasta di proprietà della famiglia Strozzi fino al XVIII secolo quando fu acquistata dalla famiglia Ganucci Cancellieri che ne è tuttora proprietaria

L'interno, dotato di ampie sale che si affacciano, parte sul giardino, parte sul cortile interno, conserva ancora l'aspetto che le fu donato da Matteo Strozzi, proprietario della villa nel XVI secolo. Lo Strozzi per abbellire la sua residenza chiamò alcuni tra i maggiori artisti del suo tempo quali Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, Il Tribolo e il Bronzino.

Il Tribolo fu impegnato nel giardino, che è molto ridotto rispetto all'originale, ma della sua opera non rimane più niente. Il Bronzino affrescò il Tabernacolo degli Strozzi, mentre Michele di Ridolfo del Ghirlandaio affrescò la cappella privata che si trova nella parte più interna della villa.

La cappella di forma rettangolare ha la volta a botte. Sulla parete sinistra è rappresentata la Sacra Famiglia con Adorazione dei Magi. A destra dell'altare è possibile vedere una raffigurazione della villa all'epoca di Matteo Strozzi. Sulla parete destra sono riprodotte le Nozze di Cana in cui, nel ruolo degli sposi, sono raffigurati Francesco I de' Medici e la sua sposa Bianca Cappello. In basso sono dipinti una serie di vasi in argento ed oro a modo di decorazione della parete dell'altare.

La volta è affrescata completamente e vi è dipinto il Padre Eterno contornato da 28 teste di cherubini che hanno tutti un'espressione diversa dall'altro. All'interno della cappella è stata trasportata la tavola che si trovava nella chiesetta di Santa Margherita, antistante alla villa, raffigura la Deposizione della Croce ed è anche questa di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. L'opera è datata al 1540.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Carocci, Il Comune di San Casciano Val di Pesa, Firenze, Tipografia Minori corrigendi, 1892.
  • Torquato Guarducci, Guida Illustrata della Valdipesa, San Casciano in Val di Pesa, Fratelli Stianti editori, 1904.
  • Franco Lumachi, Guida di Sancasciano Val di Pesa, Milano, Pleion, 1960.
  • Italo Moretti, Vieri Favini, Aldo Favini, San Casciano, Firenze, Loggia De' Lanzi, 1994, ISBN 978-88-8105-010-9.