Viktor Alekseevič Savin

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Viktor Alekseevič Savin (in russo Виктор Алексеевич Савин?), conosciuto anche come Vittor Nebdisa[1] (Nëbdino, 21 novembre 188811 agosto 1943) è stato un poeta e drammaturgo sovietico, di etnia komi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque nel 1888 da una famiglia contadina nel villaggio di Nëbdino[1] (Kortkerosskij rajon) nella Repubblica dei Komi, all'epoca parte dell'Impero russo.[2]

Aderì al PCUS nel 1918.[2] Nel 1937 venne arrestato con l'accusa di essere membro di una presunta organizzazione borghese controrivoluzionaria[1], fu deportato in un gulag dove morì nel 1943.[3] Nel 1956 la figura di Savin fu ufficialmente riabilitata dalle autorità sovietiche.[1]

Stile e opere[modifica | modifica wikitesto]

Fu uno dei principali esponenti della poesia e del teatro komi in epoca sovietica[2]; le sue opere, in versi e in prosa, spaziavano dalla celebrazione della Rivoluzione d'ottobre alle tematiche strettamente connesse alla tradizione e al folklore komi.[2]

Nel corso della sua vita compose una trentina di opere teatrali tra cui: Un piccolo fiore appassito all'alba (in russo На восходе солнца увял цветок?) (1919), In paradiso (in russo В раю?) (1922), Anima inquieta (in russo Неприкаянная душа?) (1927), La rivolta di Ust'-Kulom (in russo Усть-Куломский бунт?) (1928), e La figlia di Parma (in russo Дочь Пармы?) (1930).[2]

Nel 1930 fondò il Teatro di arte drammatica della Repubblica dei Komi nella città di Syktyvkar, nel 1966 venne elevato al rango di accademia teatrale e attualmente è intitolato a suo nome.[4]

Le parole dell'inno ufficiale della Repubblica dei Komi derivano da una sua poesia intitolata Varysh poz.[5]

Nella sua città natale c'è un museo e un monumento eretto in sua memoria.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Nebdino, su nbrkomi.ru, Komi National Library. URL consultato il 15 novembre 2012.
  2. ^ a b c d e (RU) AA.VV., Savin, Viktor Alekseevich, in La Grande enciclopedia sovietica[collegamento interrotto], 3ª ed., 1969-1978.
  3. ^ (IT) Tomasz Kinzy, Gulag, Bruno Mondadori, 2004, p. 261, ISBN 884249173X.
  4. ^ (EN) Syktyvkar - Major sights, su intourist.com. URL consultato il 15 novembre 2012.
  5. ^ (EN) The National Anthem of the Republic of Komi, su rkomi.ru, Republic of Komi - Official Portal. URL consultato il 15 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2012).
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