Victor Sjöström

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Victor Sjöström

Victor David Sjöström ascolta (Silbodal, 20 settembre 1879Värmland, 3 gennaio 1960) è stato un regista, attore e sceneggiatore svedese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Aveva solo un anno quando la famiglia, per motivi finanziari, si trasferì dalla Svezia a Brooklyn, New York, dove rimase fino alla morte della madre, avvenuta quando aveva sette anni. Le tensioni che nacquero con la nuova compagna del padre, persuasero quest'ultimo a rimandare Victor dalla sorella a Uppsala; aveva 14 anni quando fece la sua prima apparizione teatrale, sotto l'ala protettiva dello zio, l'attore Victor Hartman.

Victor Sjöström con Ingmar Bergman nel 1957 durante le riprese de Il posto delle fragole

Alla morte del padre, che nel frattempo era tornato dagli Stati Uniti dopo una disastrosa bancarotta e lo aveva obbligato ad abbandonare gli studi per lavorare in un cantiere, decise di intraprendere la carriera di attore professionista. L'approdo alla gestione di una compagnia teatrale fu il primo passo che lo condusse a diventare una delle colonne portanti dell'industria cinematografica svedese. Nel 1912, infatti, il produttore della Svenska Biografteatern, Magnusson, gli offrì un contratto.

Girò il suo primo film muto nel 1912 con la regia di Mauritz Stiller. Tra il 1912 e il 1923, diresse quarantuno film, il più famoso dei quali fu Il carretto fantasma (1921), prima di accettare l'offerta di lavorare negli Stati Uniti. In Svezia aveva spesso recitato nei propri film, mentre negli Stati Uniti si dedicò esclusivamente alla regia. Nel 1924, con lo pseudonimo di Victor Seastrom, girò molti film e diresse star del calibro di Greta Garbo, Lon Chaney, John Gilbert, Lillian Gish e Norma Shearer, prima di girare il primo film sonoro nel 1930.

Il suo più grande successo, L'uomo che prende gli schiaffi (1924), fu anche il primo della Metro-Goldwyn-Mayer sotto la guida del famoso produttore Irving Thalberg. Il film racconta la storia di uno scienziato (interpretato da Lon Chaney Sr.), il quale compie delle innovative scoperte scientifiche sulle origini dell'uomo.

La tomba di Victor Sjöström e di Edith Erastoff (Helsinki, 1887 - Stoccolma, 17 aprile 1945). I due si erano sposati nel 1922.

In seguito, non sentendosi a proprio agio con il sonoro tornò in Svezia dove diresse altri due film muti prima della sua ultima regia nel film britannico Il manto rosso (1937). Nei quindici anni successivi ebbe una serie di ruoli da protagonista in una dozzina di film e lavorò come regista per la "Svensk Film Industri". Già alla fine degli anni trenta abbandonò la regia per dedicarsi completamente alla recitazione; nel 1941 fu infatti protagonista di L'amante nell'ombra e nel 1943 di Ordet, entrambi diretti da Gustaf Molander, poi nel 1957, all'età di settantotto anni, recitò nel film Il posto delle fragole di Ingmar Bergman. Victor Sjöström, morto all'età di ottanta anni, è sepolto nel cimitero svedese di Norra begravningsplatsen.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Georges Sadoul considera Victor Sjöström un grande maestro del cinema e lo scrive a chiare lettere: «Fu il maggiore dei registi svedesi, superiore ai suoi contemporanei e a molti delle generazioni successive, per uno dei quali, Bergman, apparve per l'ultima volta sullo schermo con una magistrale interpretazione nel Posto delle fragole».[1]

Retrospettive[modifica | modifica wikitesto]

Dal 6 settembre al 10 ottobre 2023 la Fondazione Jérome Seydoux-Pathé dedica un ciclo di venticinque film a Viktor Sjöström [2], in maggior parte si tratta di copie restaurate dallo Swedish Film Institute,[3] che ha tra gli obiettivi quello della conservazione e catalogazione nei suoi archivi di film per le generazioni future.[4]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Attore (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Georges Sadoul, Il cinema, Vol. 1° - I cineasti, Sansoni Enciclopedie pratiche, 1967 e 1981, p. 350. Traduzione, revisione e adattamento della prima edizione italiana a cura di Paolo Gobetti e Goffredo Fofi. Appendice di aggiornamento di Andrea Vannini.
  2. ^ (FR) Jon Wengström, Cycle Victor Sjöström, in Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Paris, 06 settembre-10 ottobre 2023. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  3. ^ (FR) Charlotte Garson, Le souffle de Sjöström, in Cahiers du cinéma, n. 801, Paris, Septembre 2023, p. 67.
  4. ^ (EN) The Swedish Filminstitute-The National Library of Sweden, About Filmarkivet.se, Stockholm, Swedish Film Institute. URL consultato il 29 ottobre 2023.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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