Via normale al Gran Sasso

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Via normale al Gran Sasso d'Italia
Il Corno Grande del Gran Sasso d'Italia (versante teramano)
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Abruzzo
Catena montuosaAppennino centrale
MontagnaGran Sasso
Percorso
InizioCampo Imperatore
FineVetta Occidentale
Altitudine max.2912 m s.l.m.
Altitudine min.2130 m s.l.m.
Dislivello782 m
Data apertura1573
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La via normale al Gran Sasso d'Italia è la via di ascesa tipica e meno difficile alla vetta occidentale del Corno Grande, la cima più elevata del massiccio montuoso del Gran Sasso d'Italia e di tutti gli Appennini continentali[1]: si tratta di una via escursionistica nota da lungo tempo, che ripercorre la prima scalata ufficiale compiuta per la prima volta il 19 agosto 1573 dal bolognese Francesco De Marchi, ingegnere di corte di Margherita d'Austria, che si trovava a L'Aquila, al seguito della sovrana, dopo esservi stabilita in seguito alla nomina a Governatrice della città da parte del fratello Filippo II.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Corno Grande dalla Sella di Monte Aquila
Via delle Creste-Ovest del Corno Grande (in primo piano Pizzo Cefalone (dx) e Monte Portella (sx) con Campo Pericoli in basso a sx, la Conca degli Invalidi e la Val Maone in basso a dx, sullo sfondo la Conca Aquilana)

Parte dalla sommità di Campo Imperatore (2130 m s.l.m.) ed arriva fino alla vetta occidentale del Corno Grande (2912 m s.l.m.), risalendo prima il brecciaio di sud-ovest e poi il vasto brecciaio del versante nord-ovest del Corno Grande. Il dislivello complessivo di salita è quindi di 782 m, la difficoltà è valutata come EE nella scala delle difficoltà escursionistiche e il tempo di percorrenza è stimato in 3/4 ore di salita e 2/3 ore di discesa. Partendo da Campo Imperatore la via procede lungo un sentiero ben segnato che passa a fianco del giardino botanico e dell'osservatorio astronomico e sale in direzione del rifugio Duca degli Abruzzi; poco prima del rifugio, il sentiero si biforca e la via per la vetta prosegue a destra (abbandonando quindi il sentiero per il rifugio).

La via procede prima in lieve discesa, poi in salita sui pendii del monte Portella fino a giungere sulla sella di monte Aquila (2335 m s.l.m.). Dalla sella (ignorando un altro sentiero a sinistra, che torna al rifugio Duca degli Abruzzi) si procede fino a un nuovo bivio: qui si continua (evitando il sentiero a sinistra che conduce al rifugio Giuseppe Garibaldi, quello a destra che conduce alla vetta di Monte Aquila e quello a destra che conduce alla direttissima del Corno Grande) su di un sentiero ghiaioso via via più ripido che risale il brecciaio di sud-ovest fino alla sella del Brecciaio (2506 m s.l.m.), ai piedi della cresta ovest del Corno Grande.

Alla sella si incontra un sentiero sulla sinistra che va verso la via ferrata Brizio (perfettamente sistemata e sicura) e uno a destra che sale per la via delle Creste-Ovest: ignorando entrambi, si procede diritti, su un pendio di ripidità crescente, fino ad entrare nella Conca degli Invalidi con il vasto brecciaio nord-ovest da risalire. Da tale conca si prende il tracciato sulla destra in salita su un pendio ghiaioso che costituisce il versante nord-occidentale del Corno Grande. Giunti in cresta ci si trova sulla sinistra la conca del ghiacciaio del Calderone e procedendo diritti si arriva rapidamente sulla Vetta Occidentale (2912 m s.l.m.).

Vie alternative[modifica | modifica wikitesto]

La via normale è il percorso più semplice, ma anche più lungo per raggiungere la Vetta Occidentale del Corno Grande. In alternativa è possibile percorrere altre due vie, più brevi, ma di difficoltà via via crescente: la via delle creste ovest e la via direttissima tutte a partire da Campo Imperatore, passando da Campo Pericoli. Esiste un'ulteriore via che sale dal versante settentrionale di Prati di Tivo, partendo dalla Madonnina del Gran Sasso, passando dal rifugio Carlo Franchetti e percorrendo il vallone delle Cornacchie tra Corno Grande e Corno Piccolo, la sella dei due Corni e il passo del Cannone. Le tre vette minori del Corno Grande: la vetta centrale (2893 m s.l.m.), la vetta orientale (2903 m s.l.m.) ed il Torrione Cambi (2875 m s.l.m.) sono invece raggiungibili tramite le numerose vie di roccia che risalgono il Paretone e la conca del ghiacciaio del Calderone.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ se si considera l'Etna come parte dell'Appennino siculo

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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