Vespa velutina

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Vespa di Cornovaglia
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Hymenopteroidea
Ordine Hymenoptera
Sottordine Apocrita
Sezione Aculeata
Superfamiglia Vespoidea
Famiglia Vespidae
Genere Vespa
Specie Vespa velutina
Nomenclatura binomiale
Vespa velutina
Lepeletier, 1836
Operaia di Vespa velutina, collezione privata, (F. Turetta)

La vespa di Cornovaglia (Vespa velutina Lepeletier, 1836), detto anche calabrone dalle zampe gialle, è un imenottero della famiglia Vespidae, originario del sud-est asiatico.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Originario del sud-est asiatico, è ampiamente diffuso in questa zona (India, Indocina, Cina e Giava).[1]
Negli anni recenti, la prima registrazione risale al 2005, la sottospecie nigrithorax è stata accidentalmente introdotta nella zona meridionale della Francia.[2] Da li si è diffusa in Spagna,[3] Portogallo,[4] Belgio[4] e Italia.[5]

Dato che la regina in rari casi può avvicinarsi alle dimensioni di 35 mm, talvolta la presenza della Velutina in Europa viene erroneamente segnalata come Vespa mandarinia, ben più aggressiva, cosa che però non pare trovare riscontri documentati. La confusione viene accresciuta dalla definizione stessa di calabrone asiatico, che riporta all'area di origine in comune con V. mandarinia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La sottospecie V.v. nigrithorax è lunga mediamente 30 mm ed è riconoscibile per il corpo scuro e la linea gialla che taglia il suo addome, al cui interno è presente un triangolino nero. Morfologicamente simile al comune calabrone europeo (Vespa crabro), se ne differenzia per le dimensioni minori, e soprattutto per il colore (l'europeo infatti presenta una colorazione più chiara e alcuni tratti rossi).

Predazione[modifica | modifica wikitesto]

Come i comuni vespidi diffusi in Europa è dotata di un pungiglione e presenta un comportamento discretamente aggressivo nei confronti dell'uomo. La preda preferita della Vespa di Cornovaglia è la lucertola romana. Secondo gli entomologi la sua pericolosità, per gli uomini e i mammiferi in genere, e anche l'aggressività va paragonata a quella delle altre vespe europee. In particolare la Velutina non può considerarsi più pericolosa della vespa crabro che in virtù della maggior mole ha semmai più veleno. È sempre la confusione con la Mandarinia a creare le maggiori dicerie in tal senso[6]. Maggiore è invece la sua pericolosità per le api, suo alimento preferito, soprattutto per quanto riguarda le specie europee. Pur abilissimo predatore di api anche nel suo territorio di origine, è in Europa che questo imenottero riesce a minare seriamente l'esistenza delle comunità apiarie. Le specie apiarie del sud-est asiatico hanno adottato infatti dei comportamenti validi per combattere questo loro predatore e non ancora noti alle api europee.[7] Entomologi e apicoltori stanno dunque cercando con tutti i mezzi di limitare la diffusione e i danni che questa vespa arreca all'ambiente.[8]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Vespa velutina nigrithorax, Tolosa

Sono note le seguenti sottospecie:[senza fonte]

  • Vespa velutina ardens Buysson, 1905
  • Vespa velutina celebensis Perkins, 1910
  • Vespa velutina divergens Perkins, 1910
  • Vespa velutina flavitarsus Sonan, 1939
  • Vespa velutina floresiana Van der Vecht, 1957
  • Vespa velutina karnyi Van der Vecht, 1957
  • Vespa velutina mediozonalis Perkins, 1910
  • Vespa velutina nigrithorax Buysson, 1905
  • Vespa velutina sumbana Van der Vecht, 1957
  • Vespa velutina timorensis Van der Vecht, 1957
  • Vespa velutina variana Van der Vecht, 1957

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Monceau, Karine, Olivier Bonnard, and Denis Thiéry, Vespa velutina: a new invasive predator of honeybees in Europe, in Journal of Pest Science 87.1, vol. 87, 2014, pp. 1-16.
  2. ^ (FR) Jean Haxaire, Jean-Pierre Bouguet et Jean-Philippe Tamisier, Vespa velutina Lepeletier, 1836, une redoutable nouveauté pour la faune de France (Hym., Vespidae) (PDF), in Bulletin de la Société entomologique de France, vol. 111, n. 2, 2006, p. 194.
  3. ^ (EN) López S, González M, Goldarazena A, Vespa velutina Lepeletier, 1836 (Hymenoptera: Vespidae): first records in Iberian Peninsula, in Bulletin OEPP/EPPO Bulletin, vol. 41, n. 3, 2011, pp. 439-441.
  4. ^ a b (EN) Rome Q, Dambrine L, Onate C, Muller F, Villemant C, García Pérez AL, Maia M, Carvalho Esteves P, Bruneau E, Spread of the invasive hornet Vespa velutina Lepeletier, 1836, in Europe in 2012 (Hym., Vespidae) (PDF), in Bulletin de la Société entomologique de France, vol. 118, 2013, pp. 21-22.
  5. ^ Federazione Apicoltori Italiani, Vespa velutina: prima segnalazione in Italia., su federapi.biz, 2013. URL consultato il 17 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2016).
  6. ^ Vespa velutina: sono sbarcate pericolose vespe aliene? - Divulgamus, in Divulgamus, 9 giugno 2017. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2018).
  7. ^ (EN) K. Tan &, J. J. Li, H. R. Hepburn, M. X. Yang, L. J. Zhang, P. Neumann e S. E. Radloff, Bee-hawking by the wasp, Vespa velutina, on the honeybees Apis cerana and A. mellifera, su link.springer.com, 19 gennaio 2007. URL consultato il 20 aprile 2024.
  8. ^ Siamo la rete italiana che unisce enti di ricerca e apicoltori per fermare l'avanzata del calabrone asiatico, su stopvelutina.it. URL consultato il 20 aprile 2024.

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