Venere e Adone (Tiziano New York)

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Venere e Adone
AutoreTiziano Vecellio
Data1560 ca
TecnicaOlio su tela
Dimensioni106×133 cm
UbicazioneMetropolitan Museum, New York

Venere e Adone è un dipinto a olio su tela (106x133 cm) realizzato nel 1560 dal pittore italiano Tiziano Vecellio.

È conservato nel Metropolitan Museum di New York.

Il giovane Adone non sembra poi così appagato dall'amore di Venere se, al primo sporgere dell'aurora, lascia la bella amante per andare a caccia con i cani. Tra poco sarà ucciso dal cinghiale e alla dea non resterà che piangerlo. Ennesima replica del soggetto di cui Tiziano lasciò varie versioni.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È una delle numerose versioni che Tiziano dipinge per rappresentare la vicenda di Venere e Adone e il loro sfortunato amore. Ciò che interessa all'artista è la rappresentazione molto personale del mito: la caccia, metafora della vita, è pericolosa e può essere sfortunata[1]: a nulla vale per l'uomo il rapporto col dio, anzi spesso è foriero di sciagure[2].

Questa interpretazione molto personale non necessariamente incontrava i gusti dell'epoca[1]. Ecco perché Tiziano, a partire dagli anni '50 del XVI secolo lavorerà in esclusiva per Filippo II o terrà per sé i quadri che neanche l'imperatore vorrà[3]. Questo soggetto, tuttavia, doveva aver riscosso un notevole successo se, come già avvenuto per Danae[4] ed altre tele, Tiziano ne ricaverà un cartone e una serie di repliche più o meno fedeli all'originale, conservato nel Prado di Madrid[5].

Il racconto da cui prende origine il quadro è di Ovidio[6] e racconta del giovane Adone di cui si innamora Venere: un cinghiale lo sventrerà spietatamente.

Particolari Venere e Adone - Madrid
Particolari Venere e Adone - New York

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

Le versioni del Venere e Adone possono essere divise in due tipi generali: il tipo «Prado», dalla tela conservata in quel museo, e tipo «Farnese», da una tela perduta dipinta per la famiglia Farnese. Il quadro conservato nel Metropolitan appartiene a questa seconda tipologia.

Le più importanti differenze con la versione del Prado sono

  • la scena è più angusta, il paesaggio circostante meno aperto;
  • è presente un arcobaleno in cielo;
  • i cani al guinzaglio sono due e non tre;
  • il personaggio di Adone sembra un adolescente;
  • la spalla destra di Adone è coperta;
  • Cupido non dorme ed è ben attento a seguire la scena;
  • tecnicamente la superficie appare meno omogenea e luminosa; la pennellata è più incerta, i contorni più vaghi.

In effetti questa versione, che probabilmente risale ad una decina d'anni dopo quella del Prado, presagisce già la produzione dell'ultimo Tiziano, larghe e rapide pennellate, guizzi di luce, impressionismo ante litteram.

Altre versioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gentili A., Tiziano, Giunti, Firenze, 1998
  2. ^ Gibellini C. (a cura di), Tiziano, RCS Skira, Milano, 2003
  3. ^ Gentili A., Tiziano, Firenze, 1990
  4. ^ Tiziano Vecellio, Danae, 1545 ca, Napoli, Museo di Capodimonte
  5. ^ Tiziano Vecellio, Venere e Adone, 1553 ca, Madrid, Museo del Prado
  6. ^ Publio Ovidio Nasone, Metamorfosi, X, 298-559, 708-739

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Erwin Panofsky, Tiziano. Problemi di iconologia, Marsilio, Venezia, 1969
  • Raccolta di lettere sulla pittura, scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV, XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi, Volume secondo, New York, 1976
  • Gentili A., Tiziano, Firenze, 1990
  • Brock M., Titian et Veronese: Adonis à l'epreuve de Venus, in Andromede ou le heros a l'epreuve de la beautè, Parigi, 1996
  • Gentili A., Tiziano, Giunti, Firenze, 1998
  • Gentili A., Corpo femminile e sguardo maschile, in Il nudo nell'arte, Roma, 2002
  • Gibellini C. (a cura di), Tiziano, RCS Skira, Milano, 2003
  • Fazzini A., Venere che trattiene Adone, in Grandi Musei del mondo, 10, 2004

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