Valle Germanasca

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Valle Germanasca
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Piemonte
Province  Torino
Località principaliPomaretto, Perrero, Salza, Massello, Prali
Comunità montanaComunità Montana Valli Chisone e Germanasca
FiumeGermanasca
Superficie200 km²
Altitudineda 600 a 3.060 m s.l.m.
Cartografia
Mappa della Valle
Mappa della Valle
Sito web
Coordinate: 44°56′13.36″N 7°07′18.97″E / 44.937044°N 7.121936°E44.937044; 7.121936

La Valle Germanasca, un tempo nota come Val San Martino, è una valle alpina collocata nella città metropolitana di Torino, diramazione della val Chisone.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

La valle è una diramazione della più ampia Val Chisone, alla quale si unisce all'altezza di Perosa Argentina, in bassa valle. In accordo con le definizioni della SOIUSA appartiene alle Alpi Cozie centrali (anche chiamate Alpi del Monginevro), sottosezione delle Alpi Cozie. Partendo da una quota di 600 metri alla confluenza con il Chisone arriva fino a 1500 m nella conca di Prali. Si dirama, lungo il suo percorso, in vari valloni laterali, dei quali il più importante è il vallone di Massello. La valle è percorsa dal torrente Germanasca, tributario alla destra orografica del Chisone.

Monti[modifica | modifica wikitesto]

I monti principali che contornano la valle sono, elencandoli in ordine di altezza:

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Panorama della valle dal Bric Bucie
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Panorama della valle dal Bric Ghinivert

Valichi[modifica | modifica wikitesto]

Il Col Giulian

I principali valichi che interessano la valle sono:

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

I comuni della valle sono Pomaretto, Perrero, Salza, Massello e Prali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Balziglia in una xilografia del XIX secolo

La valle subì un avvicendarsi di occupazioni e dominazioni, patteggiamenti, cessioni, liti che spostavano di continuo i limiti delle varie influenze politico-religiose.

L'imbocco della valle era protetto dal forte Luigi, una delle piazzeforti di casa Savoia.

Tradizionalmente la Val Germanasca fa parte delle Valli Valdesi, dove la maggioranza assoluta della popolazione segue il culto Valdese, che si riallaccia a Pietro Valdo, perseguitato come eretico nel Medioevo. Nei confronti di queste popolazioni si alternarono in passato periodi di tolleranza a periodi di persecuzioni.

Nel 1533 i Valdesi vi celebrarono un Sinodo per confermare l'adesione alla Riforma protestante. Nel 1556 fu costruito a Ghigo, frazione di Prali, un tempio per tutti i valdesi dell'alta val Germanasca. Tra il 1630 e il 1655 la popolazione della valle fu colpita dalla peste e successivamente vide distrutti i suoi insediamenti dalle truppe dei Savoia. Nel 1686 gli abitanti si arresero ai francesi, che avevano già distrutto Angrogna e Torre Pellice. Il tempio valdese fu trasformato in chiesa cattolica. I valdesi ritornarono dall'esilio di Ginevra nel 1689 (il cosiddetto Glorioso Rimpatrio), ma il comune fu nuovamente occupato dai francesi. Passò poi ai Savoia, che cercarono di riportarvi il cattolicesimo: nel 1767 Carlo Emanuele III fece ricostruire una chiesa cattolica nella frazione Villa.

La valle fu poi occupata da Napoleone e nel 1815 passò definitivamente ai Savoia. Solo con lo Statuto Albertino del 1848, che concesse a quello valdese il carattere di "culto tollerato", la valle trovò la pace.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Pista di fondo a Prali

Oggi la valle ha parzialmente acquistato una vocazione turistica. La località di maggior interesse turistico è Ghigo, frazione di Prali. Una delle attrazioni è la possibilità di visitare le miniere di talco, particolarmente importanti e in parte ancora attive nella valle. La visita alle miniere viene denominata Scopriminiera. Interessante è anche, sia per il turismo estivo che per quello invernale, l'Altopiano dei Tredici Laghi, servito dall'omonima seggiovia.

Note[modifica | modifica wikitesto]


Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]