Valeriano (Vezzano Ligure)

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Valeriano
frazione
Valeriano – Veduta
Valeriano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia La Spezia
Comune Vezzano Ligure
Territorio
Coordinate44°08′57.32″N 9°51′24.52″E / 44.149256°N 9.856811°E44.149256; 9.856811 (Valeriano)
Altitudine271 m s.l.m.
Superficie0,7 km²
Abitanti500[1] (31-12-2010)
Densità714,29 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale19020
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
TargaSP
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 758 GG[3]
Nome abitantivaleranesi
Patronosan Apollinare
Giorno festivo23 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valeriano
Valeriano

Valeriano (Valeràn nel dialetto locale) è una frazione di circa 500 abitanti del comune di Vezzano Ligure, in provincia della Spezia. In passato fu nota come Vallerano, e poi come Valeriano Lunense.

Il paese, di origine medievale, si affaccia sul Golfo dei Poeti e sulla piana della Magra, ed è visibile dai castelli della Lunigiana.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio del centro storico di Valeriano

Come altri luoghi della Lunigiana, il paese è un centro storico sottoposto dalla Soprintendenza delle Belle Arti a vincolo storico, ambientale e paesaggistico.

Con meno di 8 terremoti negli ultimi 400 anni, come risultanti dalla scrupolosa consultazione delle poche fonti storiche disponibili, la parte antica è sopravvissuta alla pur rara attività sismica e di modesta entità. Ad essa nel corso del 'XX secolo si è aggiunto un più esteso abitato, sempre con una solida base antisismica, che lungo il corso del secolo ha informato anche il forte ampliamento dell'antico centro abitato con nuove e moderne costruzioni.

L'urbanistica del luogo ripropone, almeno negli elementi più importanti, gli schemi riscontrabili a Trebiano e soprattutto a Castelnuovo Magra, nei quali predominano insiemi di case e vie con andamento rettilineo lungo il crinale collinare, dai quali spìccano il volume della chiesa e del campanile.

In cima all'abitato sorgono i resti di un antico castello, vicino a poggi arrotondati, che richiamano i castelli dei liguri, un popolo di pastori e agricoltori geloso della propria indipendenza.

Parti del castello sono molto più antiche del periodo medioevale. Secondo lo storico Tito Livio, 40.000 liguri Apuani, e altri 7.000 della Val di Magra e Val di Vara, nel Sannio, furono vittime della prima deportazione della storia, ad opera dei consoli Cornelio Cetego e Mario Bebio.

Dopo la deportazione, famiglie romane d'alto censo stabilirono le loro ville e proprietà lungo il mare di Luni, sulla Cordonata del Caprione, e nelle colline da Arcola a Vezzano e Valeriano, come ricorda Persio nelle sue Satire.
Il nome del paese deriva appunto da fundus Valerii o fundum Valerianum, da una di queste famiglie che ebbe il possesso del colle per quasi mille anni.

Non esistono documenti diretti per datare la romanizzazione di Valeriano. Tuttavia, la Tabula Alimentaria, posta dall'imperatore Traiano a Velleia, ritrovata due secoli or sono e custodita nel Museo Nazionale di Parma, tra i numerosi fondi di Velleia per contribuire al mantenimento di minori poveri, parecchi portano il nome di Valeriano e hanno come proprietari un tale Publio Valerio Ligurino.

Un documento del 10 giugno 1033, ai tempi di Corrado il Salico imperatore del Sacro Romano Impero, attesta che il marchese Adalberto della famiglia degli Obertenghi, di stirpe longobarda, fa donazione al monastero fondato in località Castiglione di parte dei suoi beni e della "decima" della sua proprietà situata a Valeriano della Contea di Luni.

In seguito Valeriano fu feudo dei Malaspina e dei Vescovi di Luni come risulta dal "lodo" concordato il 12 maggio 1202 tra Gualtiero vescovo di Luni e i marchesi Alberto Guglielmo e Corrado Malaspina, nel quale si stabiliscono i termini dei loro domini, e dal decreto del 31 maggio 1202 pubblicato nel 1717 dal Muratori nelle "Antichità Estensi" a Modena[4].

Il 16 febbraio 1224 Valeriano e Follo furono assunti "in colleganza" dalla Repubblica di Genova. I due paesi dovevano aiutarsi e difendersi a vicenda.
Nei successivi cento anni, il paese fu assoggettato per qualche tempo alla podesteria di Carpena insieme a Follo, Bastremoli, Polverara e Tivegna, riuscendo a conservare i suoi diritti e il territorio.

Nel 1444 il marchese di Fosdinovo, Antonio Alberico Malaspina, mosse guerra ai territori di Carrara e Avenza, e ne uscirono devastati i paesi di Arcola e Vezzano Ligure. Solo il 30 gennaio 1445 il signore Spinetta Fregoso arrivò a strappare una tregua al marchese.

Il 19 aprile 1585 il senato della Repubblica di Genova riconosce a Valeriano lo status di libero comune con propri statuti e reggitori, che mantenne anche sotto la dominazione straniera, sia austriaca sia francese, fino al XIX secolo in cui venne assorbito nella circoscrizione amministrativa di Vezzano Ligure.

Nella notte del 26 gennaio 1945 il paese e la terza compagnia partigiana "Amelio" versarono il loro tributo di sangue, a conclusione di un rastrellamento iniziato il 20 con obiettivo principale i partigiani e i paracadutisti americani di Gordon Lett, protagonisti la 35ª brigata nera "Tullio Bertoni", le divisioni Italia e Monterosa, insieme a truppe germaniche.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Discendendo verso La Spezia da Montalbano, a Sarbia, in località Castellazzo, si trova il monastero benedettino in cui soggiorno' per alcuni anni la beata e mistica Itala Mela.

La chiesa di Sant'Apollinare

Il 23 luglio 1703, la chiesa e fabbriceria parrocchiale fu consacrata a sant'Apollinare vescovo e martire.

L'edificio di culto presenta un fonte battesimale in marmo bianco con putti, altari a stucco, ed una colonne tortili in porfido. È arricchito da un organo Serassi posto nella cappella soprastante l'ingresso principale. L'organo fu assemblato in loco nel 1876 da Ferdinando (1858-1894), ultimo costruttore della famiglia.

I registri delle decime triennali decretate da papa Bonifacio VIII rispettivamente per il 1295-98, 1298-1301 e 1301-1304, attestano che la parrocchia godeva già di una certa autonomia e afferiva alla Pieve di San Prospero di Corongiola.
L'edificio non è elencato negli estimi della Diocesi di Luni del 1470-1471, né ci è pervenuto il verbale della visita pastorale compiuta dai delegati del cardinale Lomellini nel 1568[5].

L'oratorio di Santa Elisabetta fu demolito nel primo dopoguerra per esigenze di viabilità.
Al centro della nuova piazza fu costruito il locale monumento in memoria delle vittime del rastrellamento del 26 gennaio 1944, e di tutti i caduti della Resistenza.
Il baldacchino della parrocchia consta di paramenti religiosi e arredi sacri del XVIII secolo, ed è custodito presso il Museo Diocesano di Sarzana.

L'organo[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Serassi realizzò un organo liturgico a 32 registri, con 21 canne, 61 tasti e 18 pedali.
Intatto dal tempo della costruzione, è ad oggi funzionante e in attesa di restauro conservativo. Le sue dimensioni lo rendono confrontabile con gli organi di altri edifici religiosi più grandi e importanti dal punto di vista artistico e culturale.

L'organo presenta un prospetto a campata unica e cassa di legno, dipinta con dorature. Le canne di facciata sono disposte a piramide con bocche allineate e labbri superiori a mitria[6].

Nella provincia della Spezia, la famiglia Serassi realizzò gli organi delle seguenti parrocchie: Marinasco (1822), SS. Giovanni e Agostino (SP, 1823), Bastremoli (1832), Vezzano Alto (1832), Luni- Santuario N.S. del Mirteto (1834) e Chiesa di San Lorenzo (1884), Bolano (1820), Sarzana-Cattedrale (1842) e Chiesa di N.S. del Carmine.

L'Arco Collinare[modifica | modifica wikitesto]

Il panorama del paese affaccia sulla Val di Magra, Val di Vara, e il Golfo dei Poeti.

Nelle vicinanze Chiesa di San Giacomo Apostolo, presso Isola del Felettino, si trova Villa La Contessa, patrimonio del FAI. La Villa he fu proprietà della nobile famiglia Oldoini, la cui contessa Virginia fu nota per essere l'amante di Napoleone Bonaparte e una delle donne più influenti del XIX secolo[7].

La Villa confinava con un antico convento dell'ordine dei Cappuccini. La proprietà dell'Ordine si estendeva fino al mare, mentre i possedimenti della famiglia Oldoini interessevano le seguenti località: Fondega, Brunella, Torretto, Vanicella e Torracca, probabilmente per giungere in un certo periodo fino a Valdellora e Montalbano.
Alla fine del XIX secolo, convento e villa furono espropriati per fini militari.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Monumento alla Resistenza

A circa 2 km si trova il forte di Monte Albano, costruito nel 1887 come difesa verso il fronte terrestre, e poi utilizzato nella prima e seconda guerra mondiale con una dotazione fino a 38 bocche da fuoco da 120 mm, come componente della rete di postazioni militari a presidio del Golfo dei Poeti.
Di questo siatema difensivo erano parte anche il Forte Parodi, la ex Polveriera Caporacca, la ex Batteria Valdilocchi, per circa trenta ettari di estensione, in aggiunta alla Cinta Muraria Cittadina di fine '800[8][9].

Dopo un lungo percorso innescato negli anni '70[10], e superato il vincolo della Soprintendenza, questi beni sono passati a titolo gratuito nella competenza del Comune della Spezia, in attesa di una riqualificazione civile di carattere ricettivo-turistico. Ne sono esempi i programmi di valorizzazione dell'Arco Collinare, antistante la città, con il rilancio dell'Alta via del Golfo (progetto l'Arco e le Frecce), e la realizzazione di un Parco delle Mura.

Il 26 gennaio di ogni anno il paese commemora il rastrellamento nazifascista del 1944.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è raggiungibile tramite due strade:

  • all'uscita dall'autostrada A15 al casello di S. Stefano di Magra, prendere il raccordo-viadotto in direzione di La Spezia:
    • alla prima uscita, in località Fornola, si innesta la statale 1 Via Aurelia che costeggia il fiume Magra (cosiddetta "Ripa" in dialetto locale) fino alla località Bottagna, dopodiché si prosegue a destra con la Strada statale 330 in direzione di La Spezia, fermandosi a Buonviaggio (piccolo borgo sede di un santuario mariano). Lungo la Strada statale 330 è possibile raggiungere Ceparana dove è ubicato il casello dell'Autostrada A12;
    • in alternativa, proveniendo dalla Spezia, si prende la Strada statale 330 di Buonviaggio. In corrispondenza di Buonviaggio, frazione situata a metà cammino fra La Spezia e Sarzana, che, arrivando dalla stazione di La Spezia Migliarina, è a 2 km dopo l'ospedale del Felettino, si trova un bivio che a destra conduce a Vezzano Ligure, e a sinistra per Valeriano;
  • da una strada panoramica che parte dal quartiere spezzino della Chiappa, poco dopo la Stazione di La Spezia Centrale, e attraversa le frazioni di Sarbia, Isola del Felettino, Monte Albano e relativo forte, per scendere e terminare a Valeriano Lunense.

Uscendo dalla tangenziale in direzione della Spezia, all'altezza della Foce è presente un bivio che sale fino a ricongiungersi con la strada sopraddetta per Monte Albano, in località dei Colli vicino alla sede del Polo Universitario. Da un lato si prosegue verso Sarbia e Monte Albano, mentre nella direzione opposta si scende verso il centro della Spezia. La strada è interrotta dal 2012 a causa di una frana, all'altezza del Forte di Monte Albano sulla sommità della collina, impedendo di proseguire per Valeriano.

Il paese è inoltre raggiungibile da Piano di Follo, tramite una strada panoramica, in diversi tratti non asfaltata, che attraversa la collina e campi coltivati, ed è in prevalenza utilizzata per passeggiate e attività sportive.

A tre chilometri da Valeriano si trova l'imbocco delle gallerie Castelletti presso l'ospedale del Felettino, che permettono di raggiungere rapidamente la strada litoranea-Porto Venere, ovvero la stazione ferroviaria e da qui le Cinque Terre.

Il territorio della Spezia, ricco di roccia franosa e friabile come l'argilla e il calcare puro, è storicamente interessato da fenomeni di carsismo. Ne sono esempi: la Lama della Spezia, la Caverna di Quaratica (o Sprugola di Campastrino, a 3 km da Riccò del Golfo), la Grotta di Cà Freghe (in Val Graveglia), Grotta Grande (in località La Cava, a Pignone), Grotta del Ginepro (a Borghetto di Vara), Inghiottitoio di Sant'Antonio (Pignone), Grotta dei Branzi (loc. La Serra-Monte Branzi, Lerici), Risorgente di Cassana (loc. Cassana-Canale, Borghetto di Vara), la Grotta del Salotto (loc. Montemarcello- Zezziggiola, ad Ameglia), Grotta Lunga di S. Antonio (S. Antonio, a Pignone).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Valeriano, un angolo di Lunigiana fra fiumi e mare, Comune di Vezzano Ligure editore
  5. ^ Storia di Vezzano Ligure dal Medioevo all'età giolittiana, Comune di Vezzano Ligure editore
  6. ^ Gli Organi della Parrocchia di Valeriano, 2003, Diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato
  7. ^ Intitolati a Virginia Oldoini i giardini fra via dei Colli e via XX Settembre, su cittadellaspezia.it, 24 giugno 2011.
  8. ^ Al Comune dal Demanio, su redazionecronaca4.it, 19 novembre 2016
  9. ^ Comune: presentato l'Accordo per la valorizzazione delle Fortificazioni nel Golfo della Spezia, laspeziaoggi.it, 20 Novembre 2016
  10. ^ Fortificazioni nel Golfo di La Spezia, Franco Marmori

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Chella, Valeriano Lunense nella storia, Stampa Litoeuropa, La Spezia, Gennaio 2017 (documenti degli archivi locali, e inediti dell'Archivio di Stato di Milano, Roma, Torino, e del Vaticano).

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