Valeriano Falsini

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Valeriano Falsini
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Ciclismo
Specialità Strada
Termine carriera 1954
Carriera
Squadre di club
1950Girardengo
1951-1953Bianchi
1954Individuale
 

Valeriano Falsini (Reggello, 4 novembre 1928Matassino, 13 aprile 2021[1]) è stato un ciclista su strada italiano, professionista all'inizio degli anni 1950.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Soprannominato "il Pentolaio", appellativo ereditato dalla professione del padre[2], Falsini si era fatto notare in numerose corse dilettantistiche, cogliendo diciannove vittorie, undici delle quali solo nel 1949.[3] Gino Bartali si era complimentato con lui durante un allenamento e nel 1950 Costante Girardengo lo ingaggiò nel suo team facendolo passare al professionismo.[2][4] Sempre nel 1950, durante un allenamento nella riviera ligure per la Milano-Sanremo Falsini conobbe Fausto Coppi.

Gregario del campione belga Rik Van Steenbergen,[4] durante il Giro di Toscana del 1950 Falsini arrivò stremato al traguardo, dopo aver corso sotto acquazzoni continui: proprio da quella gara cominciò a soffrire di una forte artrosi alla schiena che penalizzerà fortemente la carriera del giovane ciclista valdarnese. Durante il Giro di Lombardia Falsini e Alfredo Martini furono vittime di una brutta caduta, causata dall'attraversamento della strada da parte di un cane, e fu costretto al ritiro. Fausto Coppi gli propose comunque il passaggio alla sua squadra, la Bianchi.[5][6] Prese parte alla Milano-San Remo, una delle più importanti classiche europee, che riuscì a concludere seppure classificandosi nelle ultime posizioni.[7] Tuttavia, a causa dell'artrosi Falsini non venne selezionato per il Giro d'Italia. Partecipò invece al Giro del Piemonte, che si concluse con l'incidente in cui perse la vita Serse Coppi, fratello di Fausto.

La Bianchi, a causa delle sue precarie condizioni fisiche, non gli riconfermò il contratto per il 1952 e la carriera da professionista di Valeriano Falsini giunse al termine. Vano risultò anche l'aiuto dell'amico Gianfranco Fineschi, ortopedico valdarnese di fama mondiale.[8] Mantenne però i rapporti di amicizia con Fausto Coppi che regalò a Falsini la bicicletta con cui vinse il Tour de France 1952.

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Classiche monumento[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Unico gregario toscano di Fausto Coppi,[3] ebbe un legame molto forte di amicizia con Fausto Coppi, che non si interruppe nemmeno dopo la morte del Campionissimo: ogni anno il 2 gennaio, infatti, "il Pentolaio" (come era soprannominato) era solito salire con la sua storica bicicletta a Castellania per rendere omaggio a Coppi.[9][10]

Nei media[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 è stato realizzato il film Mi chiamava Valerio, con la regia di Patrizio Bonciani e Igor Biddau,[11] che riprende la storia di Falsini.[12] Il film è stato presentato in occasione dei Campionati del mondo di ciclismo su strada 2013, svoltisi a Firenze.[13] ed è uscito al cinema il 24 gennaio 2014.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://www.lanazione.it/firenze/sport/ciclismo-in-lutto-la-morte-di-valeriano-falsini-gregario-di-fausto-coppi-1.6241297.
  2. ^ a b La storia di Valeriano Falsini, gregario dell'Airone, su ciclomuseo-bartali.it, Museo del Ciclismo "Gino Bartali". URL consultato il 10 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2014).
  3. ^ a b Storia di Valeriano Falsini, su ciclomuseo-bartali.it, Museo del Ciclismo "Gino Bartali". URL consultato il 10 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2014).
  4. ^ a b Squadra Girardengo - Gardiol 1950, su museociclismo.it, Museo del Ciclismo "Gino Bartali". URL consultato il 10 giugno 2013.
  5. ^ Profilo su Sitodelciclismo.net
  6. ^ Squadra Bianchi 1951, su museociclismo.it, Museo del Ciclismo "Gino Bartali". URL consultato il 10 giugno 2013.
  7. ^ a b Milan San Remo 1951 result, su milansanremo.co.uk. URL consultato il 10 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2013).
  8. ^ È morto Gianfranco Fineschi l'ortopedico di papa Wojtyla - Il Messaggero, su ilmessaggero.it. URL consultato il 6 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  9. ^ Claudio Gregori, In mille da Fausto Coppi. Un Mito più vivo che mai, in La Gazzetta dello Sport, 2 gennaio 2011. URL consultato il 10 giugno 2013.
  10. ^ Romano Pasquale, Una folla da “Giro” per il mito di Coppi, 3 gennaio 2010. URL consultato il 10 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  11. ^ Mi chiamava Valerio (2013), di Patrizio Bonciani, Igor Biddau - CinemaItaliano.info
  12. ^ Mi chiamava Valerio - Il Sito Ufficiale del Film su Valeriano Falsini, su michiamavavalerio.it. URL consultato il 6 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2018).
  13. ^ lu.ci., “Mi chiamava Valerio”, film per ricordare Coppi, in Il Tirreno, 16 aprile 2013. URL consultato il 10 giugno 2013.
  14. ^ [https://web.archive.org/web/20160304212928/http://valdarnopost.it/news/mi-chiamava-valerio-al-gennaio-al-cinema-anteprima-nazionale-a-reggello-ecco-le-date-del-film-sul-pentolaio-di-matassino Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. "Mi chiamava Valerio" a gennaio al cinema: anteprima nazionale a Reggello. Ecco le date del film sul Pentolaio di Matassino [ValdarnoPost.it]]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefano Loparco, Valeriano Falsini e il Mito di Fausto Coppi, Masso Delle Fate Edizioni, 2006, ISBN 88-87305-96-X

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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