Valeria D'Obici

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Valeria D'Obici in una scena del thriller La polizia ha le mani legate (1975)

Valeria D'Obici (Lerici, 17 aprile 1952) è un'attrice italiana, vincitrice del David di Donatello come migliore attrice protagonista nel 1981.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha frequentato la scuola del Piccolo Teatro di Milano, diretta da Luigi Ferrante, dove si è diplomata nel 1972 con il saggio finale Il drago di Evgenij Schwarz.[1] È entrata fin dall'inizio nella cooperativa che ha preso in gestione il Salone Pier Lombardo, con Franco Parenti e Andrée Ruth Shammah;[2] il debutto è avvenuto il 16 gennaio 1973 con L'Ambleto di Giovanni Testori.[3]

Il suo esordio cinematografico avvenne nel 1974, con la partecipazione ad un film del genere poliziottesco, molto in voga negli anni settanta, La polizia ha le mani legate. Il successo le arrise con l'interpretazione di Fosca in Passione d'amore del 1981, diretta da Ettore Scola, che le permise di aggiudicarsi il David di Donatello come migliore attrice italiana, ex aequo con Mariangela Melato e un Globo d'oro come miglior attrice rivelazione.

Negli anni successivi entra nella terna dei David come interprete non protagonista nei film Piso pisello (1981) di Peter Del Monte e Uno scandalo perbene (1984), diretto da Pasquale Festa Campanile. Ottiene in seguito una menzione speciale come interprete femminile per il film di Attilio Concari 45º parallelo, premio "Venezia De Sica" alla 43ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 1986.[4] In seguito partecipa a diverse pellicole commerciali spesso al fianco di Massimo Boldi, riottenendo però maggiore visibilità con la partecipazione ai film dei registi Pupi Avati, Andrea Barzini, Liliana Cavani e Gabriele Muccino.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Il drago» afrontato dai giovani, su Corriere della Sera, 14 giugno 1972, p. 13.
  2. ^ E. M., Deciso ritorno di Testori al teatro, su Corriere della Sera, 20 dicembre 1972, p. 13.
  3. ^ Da ieri Milano ha un nuovo teatro, su Corriere della Sera, 17 gennaio 1973, p. 13.
  4. ^ Alberto Farassino, Non ti commuovere cuore di mamma, su la Repubblica, 6 settembre 1986.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enrico Lancia e Roberto Poppi, Dizionario del cinema italiano. Le attrici, Roma, Gremese Editore, 2003, pp. 115–116.
  • Francesco Foschini e Stefano Careddu, Valeria D'Obici. Dizionario di un'attrice "sui generis", Alessandria, Edizioni Falsopiano, 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore David di Donatello per la migliore attrice protagonista Successore
Virna Lisi
per La cicala
1981
per Passione d'amore
ex aequo con Mariangela Melato per Aiutami a sognare
Eleonora Giorgi
per Borotalco
Controllo di autoritàVIAF (EN5120505 · ISNI (EN0000 0001 2118 8290 · SBN RAVV287222 · BNE (ESXX4934171 (data) · BNF (FRcb13928382g (data) · WorldCat Identities (ENviaf-5120505