Val della Torre

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Val della Torre
comune
Val della Torre – Stemma
Val della Torre – Veduta
Val della Torre – Veduta
Cappella di San Valeriano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Città metropolitana di Torino
Amministrazione
SindacoCarlo Tappero (lista civica) dal 12-6-2017
Territorio
Coordinate45°10′00″N 7°26′00″E / 45.166667°N 7.433333°E45.166667; 7.433333 (Val della Torre)
Altitudine510 m s.l.m.
Superficie36,53 km²
Abitanti3 949[1] (28-2-2022)
Densità108,1 ab./km²
FrazioniVedi sotto
Comuni confinantiAlmese, Alpignano, Caselette, Givoletto, Rubiana, San Gillio, Varisella, Viù
Altre informazioni
Cod. postale10040
Prefisso011
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT001284
Cod. catastaleL555
TargaTO
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 119 GG[3]
Nome abitantivaltorresi
Patronosan Donato
Giorno festivo7º agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Val della Torre
Val della Torre
Val della Torre – Mappa
Val della Torre – Mappa
Localizzazione del comune di Val della Torre nella città metropolitana di Torino.
Sito istituzionale

Val della Torre (Val ëd la Tor, o Val dla Tor, in piemontese) è un comune italiano sparso di 3 949 abitanti[1] della città metropolitana di Torino, in Piemonte.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Val della Torre è collocata in Val Casternone ed il comune occupa tutta la parte montana del bacino del torrente omonimo. Il suo territorio è bagnato dal Torrente Casternone e dai suoi affluenti e comprende, tra gli altri, il Monte Musinè (1.150 m), il Monte Curt (1.132 m), il Monte Arpone (1.602 m) e il Monte Lera (1.368 m).
Le frazioni principali si snodano lungo una linea Nord-Ovest Sud-Est non troppo discoste dal torrente, mentre nella parte alta della valle l'abitato si concentra soprattutto sulla sinistra orografica e verso la pianura le costruzioni tendono invece a disporsi sul lato opposto del corso d'acqua. La zona è frequentata dagli appassionati di escursionismo, essendo dotata di parecchi itinerari[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'insediamento umano nel territorio di Val della Torre risale almeno all'epoca romana, ma sono stati anche rinvenuti resti di un villaggio dell'età del bronzo nei pressi dei laghetti di Caselette, allo sbocco della valle sulla pianura. Durante l'alto medioevo nei pressi di Brione fu attivo un monastero benedettino intitolato a San Martiniano. Dopo la decadenza di quest'ultimo sempre a Brione, venne fondato, nel XIII secolo, il monastero di Santa Maria della Spina. Si trattava di un monastero femminile cistercense rivolto in particolare all'aristocrazia e alla borghesia torinese dell'epoca; la chiesa monastica è tuttora presente, mentre il monastero fu soppresso all'inizio del Seicento.
Nel Settecento, durante la guerra di successione spagnola, la Val Casternone fu il centro di scontri che causarono, tra l'altro, la distruzione, da parte dei francesi, del castello che controllava l'accesso ai colli Lunella e Portia e i cui pochi resti sono ancora oggi visibili nei pressi della frazione Castello. Nel corso del Novecento la zona fu interessata da estesi lavori di rimboschimento e di miglioramento forestale.
La Resistenza portò in valle scontri e rastrellamenti che costarono la vita a parecchi partigiani.

Negli anni settanta il comune entrò a far parte della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Il teologo Pietro Prato, prevosto di San Donato, nella sua opera Alcune notizie storiche riguardanti Val della Torre del 1913, riporta:

«Lo stemma del Comune di Val della Torre consiste in uno scudo in campo verde, recante nel centro una torre merlata, che s'innalza su di un poggio, e ai lati un leone rampante e l'aquila bicipite in atto di volare: sulla parte superiore un nastro porta la scritta: Vallis Turris.[5]»

Il gonfalone municipale è costituito da un drappo di azzurro.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi sessanta anni, a partire dal 1961, la popolazione residente è triplicata.

Abitanti censiti[6]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Abbondanza, Balegno, Betulle, Borgo Nuovo, Brione, Buffa, Casas, Cascina Monache, Castello, Ciaine, Giachero, Grange di Brione, Grangia, Molino, Montelera (capoluogo), Moschette, Pragranero, Santa Apollonia, Trucco di Brione, Trucco Rossato, Tuberga, Verna[7]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2004 2009 Francesco Burrelli lista civica Sindaco I mandato
2009 2014 Francesco Burrelli lista civica Sindaco II mandato
2014 2017 Giancarlo Cravanzola lista civica Sindaco I mandato
2017 2022 Carlo Tappero lista civica Sindaco I mandato
2022 in carica Carlo Tappero lista civica Sindaco II mandato

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Sino al 2008 ha fatto parte della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone, ora è membro dell'Unione dei Comuni montani delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, ex Comunità montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone.[8]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2022.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Club Alpino Italiano – Sezione di Val Della Torre (TO) » Sentieri ufficiali
  5. ^ Lo stemma comunale di Val della Torre, su valdellatorre.it.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Val della Torre su Italia.indettaglio.it, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 20 dicembre 2012.
  8. ^ Unione Montana di Comuni delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, www.unionemontanavlcc.it (consultato il 18 settembre 2018)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN145607616
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