Utente:Harry Tallarita

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Ciao a tutti, mi chiamo Harry Tallarita, il mio tempo è dedicato alla naturopatia, al reiki a tutte quelle che sono tecniche e medicine integrate. Mi occupo di legislazione in questo campo da qualche anno. Mi piace andare a cavallo e adoro dialogare con le persone. Un abbraccio a tutti--Harry Tallarita 11:31, Apr 16, 2005 (CEST)


Trasferito testo da Voce Neuropatia BREVE STORIA DELLA NATUROPATIA

Il Termine “naturopatia” emerge come arte terapeutica nel 1892 negli USA, coniato dal Dr Scheel che unisce le parole cura naturale e omeopatia e che, nel 1896 cede a Lust il diritto di usare il termine. Tale termine, si è diffuso negli Usa, nel Regno Unito e nel Commonwealth, ed è stato anche approvato dall’OMS; esso rappresenta la medicina naturopatica quale applicazione dei principi curativi della natura (acqua, sole, terra, cibo ecc.) nel contesto delle conoscenze moderne. Ma è opportuno ancorare tutto questo alle radici dell’uomo per comprenderne il significato più profondo. Riflettiamo così su come è nata “la cura” per l’uomo primitivo partendo dalla medicina istintiva per arrivare ai giorni nostri.

La medicina istintiva è fondata sull’osservazione e quindi sull’imitazione,( esempio: l’animale ferito che cerca refrigerio nell’acqua fredda o che mangia una specifica pianta per liberarsi dai parassiti), e sull’accudimento (esempio: l’aiuto delle donne anziane alla partoriente, e l’istinto di protezione e attenzione rivolte dalla madre al proprio piccolo).

La medicina empirica, di cui si trovano tracce in raffigurazioni grafiche preistoriche, è nata col preciso intento di allontanare le cause della malattia ricercate prima nelle cose vicine e visibili, poi in quelle remote e misteriose e le prescrizioni sono magiche e mistiche: bagni, diete, sonno indotto da piante soporifere ecc....fondamenti questi di una medicina pratica che si evolve, e a cui si aggiunge la chirurgia, che sappiamo essere già molto evoluta nei popoli primitivi.

Tutto questo diventa lentamente patrimonio delle classi sociali privilegiate e si arriva alla medicina sacerdotale, dove il sacerdote ha potere di decidere fra la vita e la morte, quindi di provocare la morte a titolo di punizione o espiazione, oppure di guarire per dimostrare benevolenza e perdono; la medicina empirica sarà tuttavia sempre presente nel popolo.

Infatti è importante non dimenticare come questi aspetti non solo rimangono vivi nelle culture tribali tuttora presenti, ma permangono in noi, nelle tradizioni mediche e nelle pratiche superstiziose. Ricercarne, anche se brevemente le tracce, è un modo per cercare le nostre radici e darci la possibilità di attingere ad un patrimonio di inestimabile valore.

La medicina mesopotamica,è forse la più antica legata alla assiri e ai babilonesi e se ne trovano le prime tracce è lungo il Tigre e l’Eufrate. Questa affermava che la sede dell’intelletto era nel cuore, la sede essenziale della vita era nel sangue, e l’organo centrale della circolazione era il fegato (dalla posizione, dalle irregolarità e dalla forma del fegato degli animali si traevano predizioni e auspici.). L’importanza del fegato la ritroviamo in Oriente, nella medicina biblica e presso gli etruschi. Il medico che è chiamato A-Su ossia “colui che conosce le acque”, (da questo si rileva l’importanza dell’acqua negli esorcismi), ha la capacità di spiegare i sogni e usa impacchi, bagni e lavaggi nel fiume per le terapie. La medicina passa poi alla casta sacerdotale e ricordiamo il codice Hammurabi del 1950 a.c. che contiene le disposizioni che riguardano il medico.

La Medicina Egiziana è contemporanea alla mesopotamica e affonda le sue tradizioni nella mitologia: dove Imhotep è il re-medico-sacerdote. Le prime tracce scritte si trovano sui papiri medici nel 1553 a.c. e vi si mescolano religione, magia con considerazioni astrologiche e formule di scongiuri, operazioni chirurgiche, prescrizioni e norme igieniche e diagnosi di grado già piuttosto elevato quali la diagnosi del polso, l’ispezione, la palpazione. Dall’incontro con la medicina ippocratica la medicina egizia diventò laica: ben sviluppata era la legislazione igienica, esistevano scuole mediche e sanatori, infatti anche Omero affermava che i medici egizi erano i migliori

La Medicina d’Israele, si basava sulla teoria che Dio è l’unica fonte di salute e che i mali sono intesi come punizione delle colpe; in questa teoria sono proibite tutte le pratiche demonologiche anche se rimangono in realtà ben vive (serpente). Il medico è il Sacerdote, come laico esiste solo il medico imbalsamatore. Nella medicina ebraica vengono messe in atto misure igieniche contro le epidemie per purificare gli ammalati, i più usati sono i bagni.

La Medicina dell’India vive tre fasi distinte: é prima magica, poi Sacerdotale per diventare poi dominio di pratici esperti. Ha una costruzione sistematica dove ogni concetto patologico ha il suo posto; le patologie sono considerate essenzialmente umorali: vento, bile, flemma; la malattia è praticamente un rapporto anormale fra questi 3 elementi. L’arte della prognosi è molto evoluta e le prescrizioni hanno come base la dietetica con l’uso di cereali e leguminose; fondamentali sono le regole igieniche severissime: dai lavacri dopo il pasto, alle norme igieniche per la donna, alla cremazione dei morti. La chirurgia è molto evoluta, come d’altronde gli esercizi spirituali e l’attività fisica (yoga).

I libri medici indiani sono enciclopedie preziose e tutto il sapere medico antico è fedelmente conservato: Sasruta è un testo considerato già antico del V secolo d.C.  ed è tuttora studiato.

La Medicina cinese si basa sul concetto di equilibrio fra lo yin e lo yang, le prime tracce si hanno nel 2800 a.C. con l’imperatore Shen Mung, mentre la prima opera scritta è il Su-Wen dell’imperatore Huang nel 2700 e del suo ministro Ch’i, a cui si attribuisce il Nei Ching.

Alla base della medicina cinese si trovano la dottrina del polso (se ne conoscono ben 200 diverse pulsazioni), l’agopuntura, la dietetica e la  farmacologia, quest’ultima è considerata una tra le  più ricche che si conoscano (l’opera principale del XVI secolo, il Pen Ts’Ao  Kang mu di Li Shin Chen contiene più di  2000 medicamenti in ben 52 volumi).

Tale medicina, rimasta inalterata nei millenni, è passata in Corea e in Giappone, dove subisce già dal cinquecento l’influsso della medicina occidentale a opera di preti e commercianti olandesi e portoghesi.

La Medicina Greca con la civiltà minoica arriva già ad un alto grado di sviluppo, anche sociale; a Cnosso esistevano per esempio già bagni e latrine e l’arte medica era esercitata da esperti remunerati. Tale medicina ha contenuti magici e mistici: Apollo è considerato il fondatore dell’arte Medica, Pallade Atena legislatrice sanitaria, mentre Chirone viene considerato il fondatore e maestro della medicina. In Tessaglia Asclepio, allievo di Chirone, compie guarigioni miracolose che spesso avvengono durante il sonno tramite il contatto di Dio col serpente; si ritrovavano templi a lui dedicati in molte regioni della Grecia, sempre vicini a fonti purissime o termali con gimnasi e sanatori. Il culto di Asclepio, introdotto ad Atene nel 429 a.C. fu portato poi anche a Roma dove nell’isola Tiberina fu fondato il primo tempio di Esclulapio. Contemporaneamente si sviluppa in Grecia una medicina laica con medici pratici; nel VI secolo a.C. inizia la medicina scientifica che si colloca in scuole filosofiche (ricordiamo la scuola medica di Crotone). È dalla concezione biologica dei pitagorici e dalla dottrina dell’armonia che deriverà l’opera di grandi medici: Alemeone di Cistone, Filolao di Taranto, Empedocle di Agrigento. Per esempio quest’ultimo considerato guaritore miracoloso, è un grande igienista e “dominatore di epidemie” che porta avanti concetti ancora validi quali la sopravvivenza dei più forti e la possibilità di scambio di sostanze attraverso i pori. Sotto questa spinta nascono scuole in Italia Meridionale e nel Mediterraneo: Cirene, Rodi, Cnido e Coo. Il maggiore esponente della medicina greca rimane Ippocrate, che secondo alcuni aveva tratto il suo sapere dagli Esclepiadi. Esso segue il principio dei 4 elementi: aria, terra, acqua, fuoco. Ognuno di essi contiene una qualità: freddo, asciutto, umido, caldo. Dalla combinazione di tutto ciò

si creano gli  umori: bile nera, bile gialla, flemma, sangue; la loro perfetta armonia mantiene la salute. Quando anche uno solo di questi umori è in eccesso, in difetto, isolato o mescolato si ha la malattia. È quindi l’Ippocratica è una medicina umorale dove la guaritrice per eccellenza è la natura (la febbre è considerata una forma di difesa, come  la crisi con aumento di secrezione).

Si hanno conoscenze sulle patologie polmonari e sulle infezioni acute delle ghiandole, sul sistema digestivo e circolatorio, mentre è minore la conoscenza del sistema nervoso. Il tentativo di mettere in connessione il microcosmo col macrocosmo porta a sviluppare il concetto di Patologie Costituzionali (in auge fino al XIX secolo), lo studio della climatologia (Libro delle arie, delle acque e dei luoghi) e la connessione delle cause esterne nella malattia che si diffuse in Europa e in Asia. Altro libro famoso è il Libro degli Aforismi in cui si insegna a fare diagnosi partendo dall’osservazione del malato (facies ippocratica). Sintetizzando, si può dire che la terapia Ippocratica trae • dalla filosofia e dal ragionamento, la concezione cosmica universale e biologica che forma la base, • dall’osservazione del malato, l’indirizzo clinico.

Per la prima volta si comprende la necessità di conservare le energie dell’individuo, ricercare le cause della malattia senza perdere di vista lo scopo: guarire il malato. Quindi la medicina Ippocratica è scienza, arte, esperienza e ragionamento senza preconcetti né superstizioni.

La medicina post-ippocratica Nel 300 a.C. inizia la decadenza della scuola ippocratica il cui pensiero però rivive nell’epoca Alessandrina grazie a Erofilo (che studia sistema nervoso e cervello) e Erasistrato (studioso di filosofia e patologia, conosciuto per la dottrina atomistica) che completano con il loro lavoro il sistema ippocratico.

La Medicina Romana si connette alla medicina di altri popoli latini e alla medicina magica etrusca: (si narra che i figli della Maga Circe, esperta in farmaci, divennero Principi etruschi), si trovano cenni in scritti di Eschilo e Teofrasto, mentre Esiodo parla della grande rinomanza dei medici etruschi ( per esempio, le opere di canalizzazione provano la conoscenza dell’importanza che davano alle acque putride ). La medicina romana è inizialmente solo sacerdotale, non c’era l’esercizio della professione medica, ma ogni pater familias conservava gli antichi costumi popolari. Con l’arrivo a Roma dei medici greci, (ostacolati per esempio da Catone custode proprio delle tradizioni romane) la medicina romana prende nuovi impulsi, nascono le prime scuole e gli esponenti più famosi sono Dioscuride (le sue opere con le prime nozioni di farmacologia) e Galeno da Pergamo nel II secolo d.C., che possiamo considerare il fondatore della medicina sistemica:

infatti se Ippocrate esprime nella medicina la sua concezione biologica –cosmica,
Galeno gli contrappone la sua concezione morfologica-analitica.

Galeno afferma la dottrina della patologia locale per cui ogni malattia di ogni organo costituisce un fattore a se stante. Roma diviene comunque maestra di igiene sociale nel mondo: gli acquedotti, le terme, l’ordinamento dei parchi, la sorveglianza igienica sugli alimenti, le cloache e le leggi sanitarie a difesa della salute pubblica sono, attraverso le scuole, conosciute e rinomate in tutto l’impero; nel III secolo d.C. tutto l’insegnamento è riordinato, la medicina greca è applicata, codificata perfettamente, con evoluzione nelle regole igieniche; esistono ospedali anche militari, la classe medica ha una posizione importante nella società e nello stato, la medicina legale è importantissima nel complesso delle leggi e lo stato affida al medico la cura e la responsabilità della salute del cittadino! Anche il personale non-medico è formato e valorizzato (esistono i frictores e gli unguentari che applicano unguenti e fanno massaggi negli ospedali ) Con la caduta dell’impero romano decade anche la medicina romana, il Medioevo si delinea con le sue grandi epidemie e pestilenze e centinaia di migliaia di vittime . Con il sorgere del Cristianesimo, il culto di Esculapio-salvatore, è sostituito dal Cristo, medico dell’anima e del corpo: il Vangelo si rivolge agli ammalati e si parla di guarigione come di divino intervento. La medicina religioso-cristiana combatte le formule magiche e promuove le preghiere, l’imposizione delle mani e le unzioni con olio santo e studi e ricerche scientifiche vengono considerati inutili. L’influsso delle correnti mistiche orientali incontra questa medicina religiosa e si fonde in una medicina popolare che ricorre al culto di santi guaritori (antico e non dimenticato concetto), con il tempo e con l’influsso bizantino si trasformerà in medicina conventuale.

La Medicina Araba Gli arabi, conquistando la Siria e la Persia, trovano scuole mediche nutrite dalla scienza greca, ne assorbono le conoscenze, traducono i grandi autori, specie Galeno. L’Islam domina tutto il Mediterraneo, nasce a Bagdad una scuola di Medicina che rivaleggia con quella di Cordova, Siviglia, Toledo, Murcia; ovunque vi sono biblioteche e ospedali e vi è un grande fervore e progresso. Fra il IX e l’XI secolo si manifesta una critica indipendente e la tendenza verso nuovi esperimenti: la medicina greca è integrata con gli studi arabi di fisica e chimica. Rhazes è il più grande dei medici arabi ad indirizzo ippocratico e scrive due libri che saranno studiati nelle scuole italiane fino al Rinascimento. Famosissimo rimane Avicenna, per il suo canone stampato nel 1491, ricco di dogmatismo scolastico e autoritario; di lui si ammira la vasta cultura e la grande diligenza più che l’originalità di pensiero. Grande medico fu il filosofo ebreo-spagnolo Maimonide, che riconosce l’influenza dei fattori emotivi sulla salute, inserisce l’uso di strumenti musicali e storie allegre nella terapia, riafferma an l’importanza della dieta, dell’esercizio fisico e mentale, svalutando farmaci e chirurgia. La farmacologia ebbe con gli arabi un grande impulso; dobbiamo loro la conservazione delle antiche tradizioni e della medicina laica, mentre in Occidente la medicina era monopolio ecclesiastico.

La Medicina conventuale ha il merito di dare asilo a studiosi e curare gli ammalati; nel 529 d.c viene fondato da San Benedetto da Norcia il Monastero di Montecassino. In contemporanea fiorisce una medicina laica fondata su empirismo e tradizione che trova nella Scuola di Salerno la sua massima realizzazione; è la prima scuola laica dell’Occidente, e ospita studenti e medici di ogni nazione, fra cui molti ebrei; segue all’inizio la scuola greca (Garioponte, Pietro Clerico e Trotula, una donna il cui I libro ebbe grande risonanza perché per la prima volta si trattavano le malattie femminili)mentre nel secondo periodo subisce l’influsso della scuola araba: Costantino l’Africano traduce dall’arabo i testi di Galeno e Ippocrate, i più studiati della scuola. Alla fine del XII secolo la fama della scuola è immensa; è il primo esempio di scuola laica perfettamente ordinata a cui attendono uomini di ogni nazione e religione, comprese le donne, in un lavoro pratico e scientifico insieme. La scuola conserva i concetti ippocratici + l’esercizio della pratica medica laica + la chirurgia (il chirurgo più conosciuto è Ruggero Frugardo) e l’insegnamento clinico. Il celebre libro “FLOS MEDICINAE” o “REGIMEN SANITATIS SALERNITANEO” contiene infatti gli insegnamenti essenziali e pratici della scuola ed ebbe 300 edizioni e fu tradotto in molte lingue. Altro libro molto famoso il “De Aegritudinum Curatione” tratta delle febbri e della cura di ogni malattia; la terapia è quasi esclusivamente a base di dieta e di salassi. La scuola Salernitana alla fine del XIII secolo inizia a decadere e con la fine del medesimo nascono le prime Università: Bologna (Taddeo Alderotti, fiorentino citato anche da Dante, è l’esponente più famoso della scuola, nota per gli studi anatomici ) Parigi (dove addirittura si faceva scuola per strada), Padova (che seguiva gli insegnamenti di Averroa , il cui esponente più famoso Pietro D’Abano fu perseguitato dall’inquisizione) Verso la metà del XIV secolo una grande epidemia di peste bubbonica devasta tutta l’Europa (Boccaccio ne parla nel Decamerone) e Firenze perde 100.000 abitanti; fiorisce così una grande letteratura sulla peste e come curarla e si comincia a capire l’importanza della prevenzione e la necessità di nuove norme igieniche. Il Medioevo si distingue quindi in due aspetti: • la Medicina scientifica in cui progredisce solo l’anatomia • la Medicina pratica che fa grandi progressi, nel suo passaggio ai laici e con l’organizzazione quindi della classe medica, delle norme igieniche negli ospedali e nei centri di studio, nonché nella legislazione. Alla fine del XV secolo, è ancora presente il sentimento religioso e la superstizione: si guarisce con il “toccamento ”, uno dei principi più interessanti che rimane fino all’inizio del XIX secolo; ed è in tutto questo contesto che la medicina rinascimentale trova il suo fiorire; il precursore è Leonardo Da Vinci con i suoi studi di fisiologia, anatomia e del circolo sanguigno. Gerolamo Fracastoro studia i principi del contagio e Teofrasto da Hohenheim dà grande impulso all’uso di nuovi farmaci. Gerolamo Cardamo è invece il precursore della psichiatria. Paracelso, medico naturalista e filosofo svizzero, evidenzia la posizione dell’uomo in rapporto al cosmo: “uomo integrale” latente in ognuno; Paracelso fa rinascere il concetto di autoguarigione (“munia” è la forza vitale che cura e protegge il corpo dalle aggressioni esterne) affermando anche la teoria “ora nel tempo” affine al Karma indiano. Nella terapia usa però antimonio, arsenico ecc per cui non è considerato un vero naturopata.

Il ‘500 si caratterizza per la propagazione della sifilide, e vede emergere gli studi del Mattioli sulla chirurgia e distinguersi Ulisse Aldrovandi per l’istituzione dell’Orto Botanico e del Museo di Storia Naturale di Bologna. Iniziano a “staccarsi” varie specializzazioni: l’ostetricia e l’oculistica; le Università sono al centro comunque degli studi scientifici. Il ‘600 è sotto l’influsso delle grandi scoperte di Newton, Pascal, Kepler, Galileo e si hanno due indirizzi: la scuola degli Iatrochimici e degli Iatromeccanici, con il tentativo di mettere la medicina sotto il dominio delle scienze esatte. Nascono i primi giornali scientifici, e dalla grande collaborazione fra scienze naturali e medicina nasce la medicina sperimentale. Con le grandi epidemie di peste, vaiolo e tifo (Manzoni cita quella del 1629-1631) si hanno più di un milione di vittime solo nell’Italia settentrionale; si studiano difterite e scarlattina e torna dovunque l’interesse per la difesa sociale e legislativa , insieme alle disposizioni igieniche. Il ‘700 vede un nuovo ordinamento sistematico della scienza, mentre l’influsso della filosofia sulla medicina si fa sentire specie in Germania (Kant).

L’indirizzo sistematico si manifesta soprattutto nelle opere di due  grandi medici:

• F. Hoffman afferma che la nostra conoscenza è limitata essendo fondata sui sensi e la malattia è il tentativo dell’anima per ristabilire l’ordine della vita nel modo più rapido e sicuro, • G.E. Stahl che parla dell’anima come principio supremo della vita. Errori nella pratica caratterizzano questo indirizzo, a cui resta però il grande merito di aver intravisto la verità di una concezione vitalista o dinamica. William Culler di Edimburgo evidenzia l’importanza del sistema nervoso, mentre il suo allievo J.Brown, con il suo sistema browiniano, afferma che la vita nella sua essenza non è uno stato normale ma costretto e mantenuto da continui stimoli (sedativi e salassi fanno parte della cura!). Dall’orientamento verso la sistematica hanno origine altri sistemi come il mesmerismo o magnetismo animale: Franz Mesmer, medico viennese, propone una terapia che ha quattro principi fondamentali: 1°) un sottile fluido fisico riempie l’universo e forma un mezzo di connessione tra l’uomo, la terra e i corpi celesti e tra uomo e uomo; 2°) la malattia ha origine dalla distribuzione non omogenea di tale fluido all’interno del corpo umano; 3°) con l’aiuto di alcune tecniche il fluido può essere incanalato, convogliato in altre persone; 4°) in questo modo si possono provocare “crisi“ nel paziente e curare malattie. È interessante notare come Mesmer cerca di dare, alla luce dell’Illuminismo, che caratterizza l’epoca, un razionale indirizzo alle pratiche esorcistiche e mistiche, gettando nel contempo i semi di diverse affermazioni della psichiatria dinamica. Contemporaneo è Hahnemann, medico tedesco, che sollecita le difese naturali dell’organismo (dynamis), e individua il meccanismo che ha portato il paziente alla rottura di quell’equilibrio che lo avrebbe altrimenti difeso dalla malattia. Sviluppa il concetto di “similitudine” ed è considerato il padre della dottrina omeopatica. L’’800 vede il consolidamento della posizione della scienza medica, l’ordinamento degli studi e dell’esercizio professionale. Le grandi correnti intellettuali, sociali e politiche influenzano molto la medicina, così come i progressi della fisica e della chimica. Si passa dalla concezione microbiologica a quella neo-ippocratica con due indirizzi: clinico- curativo e igienico–preventivo (evoluzione dei classici dell’antica medicina greco-romana). È in questo contesto che prende voce in Europa, soprattutto in Germania, la naturopatia occidentale, intesa come disciplina organica esercitata in forma professionale. Vediamo brevemente i rappresentanti più importanti:

1762-1836 C.W. Hufelan – medico tedesco considerato in Germania il promulgatore della pura medicina olistica secondo il modello ippocratico. Usa l’idroterapia e le cure termali, conia il termine “macrobiotico” per indicare le capacità di prolungare la vita umana, ripreso poi da Oshawa con altra accezione. Elogia il potere dell’infiammazione, della febbre e della suppurazione. J.J. Rousseau invece struttura con il suo pensiero le basi filosofiche della naturopatia: vita semplice e tranquilla a contatto con la natura. 1799-1852 Vincent Priessnitz (repubblica Ceca) è soprannominato il Rousseau della idroterapia, perché fautore di ben 56 differenti tipi di trattamenti (compresse di garza bagnata, spugnature, bagni d’aria, docce fredde, vasche fredde, avvolgimenti in lenzuola fredde ecc) Cura in 25 anni 40.000 pazienti ed è stato il primo a cui viene assegnato il titolo di NATURARTZ Fonda 2 cliniche a Grafenberg ed è il predecessore di Kneipp, Lust e Lindlahr. I suoi principi più importanti: - tossicità come base del disturbo cronico o risultato di una cura sopprimente il disturbo acuto - concetto di crisi guaritrice 1823-1906 – dr Rikli – svizzero – “dottore del sole” – porta il concetto di dinamismo nella cura. È fautore dei bagni di sole e vapore, e del camminare a piedi nudi nell’erba 1824-1897 S. Kneipp il suo concetto di base è il “sangue guasto” che circola male o ha tossine (patologie fertili per l’insediamento di germi e virus); l’acqua dissolve e ripristina la salute (l’idroterapia toglie alla malattia il terreno su cui può svilupparsi).

L’applicazione di acqua fredda sulla cute riscaldata provoca rapida vasocostrizione dovuta all’aumento del tono del nervo simpatico con sottrazione di calore, leggera ipertensione, attivazione del ricambio (in quanto vengono spostate più o meno grandi quantità di sangue) aumento del respiro cardiaco. Dopo 10-15’ inizia la reazione riflessa del circolo con richiamo di sangue in superficie, attivazione del tono vascolare, respiro più lento e profondo, regolarizzazione della pressione e tono cardiaco, rilassamento della muscolatura e degli organi interni. Tutto questo viene chiamato da Kneipp:

EFFETTO POMPA EMATICA cioè si spostano notevoli masse di sangue prima dalla superficie al profondo e poi viceversa, con miglioramento dell’irrorazione dei tessuti, diminuzione degli spasmi e dei dolori in genere, inoltre c’è l’attivazione della digestione e della funzionalità degli organi interni. L’idroterapia viene associata a terapie fisiche: camminate, sport leggero, massaggi; a dieta con cibi naturali e a terapia fitoterapica. Oggi oltre 1000 medici dell’Unione Medici Kneipp seguono i suoi insegnamenti e la Confederazione Kneipp ha 250.000 membri. 1835-1901 – Louis Kuhne (Sassonia) è colui che oltre a Kneipp influenza i grandi naturopati americani (Lust e Lidhlahr), porta per primo in città, invece che in campagna, un centro naturale e sviluppa la “scienza dell’espressione facciale” cioè un sistema di diagnosi fisiognomica (il disturbo si manifesta tramite la comparsa di modificazioni del corpo, specie del collo e del volto). Kuhne usa saune, bagni di sole, frizioni dell’addome e dei genitali per eliminare le scorie, dieta vegetariana a basso consumo di sodio; egli afferma che “il cibo che modifichiamo artificialmente con la cottura , il sale, lo zucchero è quello che si digerisce con maggiore difficoltà”. Porta avanti la “teoria” della fermentazione per eccesso di tossicosi negli sbocchi naturali (intestino, vescica urinaria, pelle , polmoni). Il suo metodo influenza anche Gandhi che lo utilizza nel suo centro, a Poona, nel 1946. Non è apprezzato all’epoca ma ispira comunque i naturopati venuti dopo di lui. 1856-1926 E . Felke, Kladen Vicario pratica la naturopatia con eterno conflitto interiore fra teologia e scienza; usa anch’esso terra, acqua, erbe e omeopatia unicista e complessista di derivazione spagirica (sviluppatasi in Germania nell’800); unisce la terapia nutrizionale (approfondisce gli studi di Ragnar Berg) e prescrive verdure, frutta, latticini, poca carne. Ha predilezione per il crudo, i digiuni, l’eliminazione del sale e dello zucchero e i cibi troppo ricchi. Applica l’ iridologia ( ha fatto il primo disegno topografico dell’iride) e la fisiognomica. Diviene famoso per il bagno di argilla (da togliere una volta secco con l’automassaggio) e fonda un centro a Jungborn dove i pazienti possono sfuggire ai loro obblighi quotidiani. Da importanza al magnetismo terrestre e utilizza correnti galvaniche e ipnosi . La formulazione di Felke è ancora commercializzata dal Dr Mauch di Goppingeh ed esistono ancora 2 case di cura Felke in Germania. 1859-1936 Adolf Just ,Germania, sostenitore delle teorie naturali di J.J. Rousseau del ritorno alla natura, inventa il Jungborn o fontana della giovinezza e tutta una serie di terapie all’aperto. Fonda una casa di cura ad Hartz e scrive il libro “Ritorno alla natura”. Non si occupa solo di guarigione ma del modo di vestire, dell’istruzione, dell’agricoltura, della nutrizione,( privilegia l‘alimentazione naturale integrale , noci e frutta e considera il fuoco nemico della salute) ed è molto critico sulle vaccinazioni e sulla vivisezione. La base della sua terapia è: abbassare il calore viscerale con acqua fredda, terra (che ritiene più potente dell’acqua) fango sull’addome e sui genitali. Parla di “healing crisis” e lo ritroviamo nel Costacurta che utilizza appunto i metodi dei vecchi naturopati europei ed ha perfezionato il metodo del cileno Padre Taddeo. 1860-1905 H. Lahmann, Germania, è il primo medico naturopata scientifico, inventa ed esporta anche in Usa, come il più simile al materno , una sua miscela che chiama “latte vegetariano” di cui non si conosce la formula , ma si suppone essere a base di soja , mandorle o avena. Il suo impegno è per determinare un metodo terapeutico migliore (osservazione delle unghie, pelle, capelli, occhi, denti, temperatura delle mani e odori del corpo) e istituisce un laboratorio chimico dove il chimico Ranar Berg individua fra l’altro vitamine e studia il metabolismo dei minerali. Usa bagni d’aria e di luce e la dietetica con alimenti crudi o poco cotti, poveri di proteine, patate, tuberi, verdura e frutta e ricchi di sostanze alcaline. Fa studi sui disturbi femminili (massaggio pelvico, ginnastica, docce, tamponi, terapia col vapore), sull’influsso climatico. Afferma che la principale causa delle malattie è la DISEMIA cioè lo squilibrio di sali minerali nel sangue e specialmente la deficienza di quelli che ci mantengono in salute. Viene considerato come “colui che maggiormente raggiunse armonia fra intuizione e prove sperimentali”. 1865-1933 Shoenenberger, Germania, professore e rettore dell’Istituto Universitario di Idroterapia che ribattezza Clinica Universitaria per la vita e cura naturale. È il primo a portare in ospedale la naturopatia e a sistemizzare le terapie naturopatiche in forma clinica ufficiale (è un grande estimatore di Priessnitz). Henry Lindlahr ,Germania, è il pioniere-medico più importante per la naturopatia americana. Il suo metodo parte dal principio che i disturbi acuti diventano cronici per soppressione, la cura è il “ritorno alla natura” di cui la dieta naturale è la base: frutta per la vit. C, riso integrale per tiamina, verdura a foglia per il ferro; quindi promuove la cucina vegetariana, ma razionale per cui lascia anche spazio alla trasgressione periodica. Da importanza al luogo di lavoro, alle abitazioni, agli abiti, all’abuso del tabacco, al riposo e al rilassamento: aspetti fondamentali per iniziare poi la vera cura: acqua, luce, aria (“l’uomo è animale d’aria” afferma), corrente (onde Morse e onde alta frequenza), rimedi meccanici: osteopatia, chiropratica, massaggio; sport, autocontrollo.....”la vita è una scuola di sforzo personale”afferma! Usa l’iridologia attingendo ai lavori dello svedese Liljequist 1851-1936 e l’elettro-omeopatia (messa a punto dal bolognese Cesare Mattei , che combina i dati iridologici con l’omeopatia); dà grande importanza della prevenzione. E’ precursore della medicina vibrazionale e della teoria atomica (biorisonanza elettronica). 1872-1945 – Benedict Lust , Germania, ispirato da Kneipp porta in America il metodo che integra però con le conoscenze degli altri naturopati. Uno degli aspetti più importanti della sua filosofia è ”l’uso della naturopatia per trasformare la vita delle persone”; intende per naturopatia una scuola terapeutica distinta che opera attraverso il potere delle forze naturali quali acqua, aria, sole, terra, erbe, elettricità, magnetismo, esercizio, riposo, dieta; varie modalità manuali quali massaggio, osteopatia, chiropratica nonché la scienza morale e mentale. Si è accanito contro gli pseudo-naturopati e la medicina ortodossa dove....”si ha interesse per la gente ammalata danneggiandola ulteriormente con vaccini ecc..” Sottolinea inoltre l’importanza del digiuno, della dieta idrica con la febbre. Fonda la scuola americana di naturopatia nel 1901 e contribuisce a inserire lo yoga in America, primo segno dell’interesse verso l’Oriente (Yogananda Mastamini). La moglie Louisa si specializza in ginecologia naturopatica, è una eccellente cuoca di cibi naturali e salutari e scrive “Lust Vegetarian Cook Book” J:Thomson e Stanley Lief sono invece i due maggiori naturopati inglesi, sottolineano l’importanza del digiuno, della regolarità intestinale, dei bagni caldi e d’aria fresca, riposo a letto......e succo d’arancia , anche per 72-93gg nella cura dell’artrite reumatoide e dell’anemia. Applica tecniche neruromuscolari (NMT) e Leon Chaitow è attualmente un rappresentante di queste tecniche. Arno R. Koegler, Canada, nato in Sassonia 1898, è il modello di ispirazione della nuova generazione di studenti di naturopatia.

Questa veloce carrellata vuole sostanzialmente sottolineare l’impossibilità di dividere anche storicamente parlando, sia le varie forme di medicina che l’uso dei rimedi di qualsiasi natura essi siano. Vuole altresì sollecitare la ricerca individuale verso un pensare più ampio che niente trascuri: non solo per ampliare le nostre conoscenze e verificarne continuamente i limiti , ma soprattutto per formare una coscienza che sia di totale rispetto ed apertura verso tutte le tradizioni passate e conoscenze attuali: chiavi di lettura e possibilità interpretative della nostra poliedrica realtà .

Una nota a parte la dedichiamo quindi allo sciamanesimo, che racchiude presente passato

Il termine sciamanesimo è quindi parola trans-culturale: ci viene dalle cosidette civiltà primitive addirittura preistoriche e presenta elementi semplici inseriti nella realtà ecologica locale e universale con struttura flessibile, capace di adattarsi a diverse culture e religioni strutturate ed è proprio per questo, anche parola senza tempo perché lo sciamanesimo anche se trasformato, impregna molti settori delle cure attuali.

LO SCIAMANESIMO - tecnica dell’estasi - dal sanscrito: sramana – pali: samara - uomo ispirato dagli spiriti – portatore di energia – uomo saggio - colui che vede nell’oscurità. “Sciamano è colui che impara a comprendere, armonizzare e dirigere le energie dell’universo per poter guarire se stesso e gli altri”. Sepolture in caverne del nord dell’Iraq , a Shanidar, datate 150.000 anni fa, come petroglifigi di 7000 anni fa del nord America, recano tracce di riti sciamanici. Sappiamo che lo Stretto di Bering, privo di acqua durante le grandi glaciazioni, era l’itinerario seguito dai cacciatori del paleolitico ( homo sapiens-sapiens) per penetrare nel continente americano; dal sud-est dell’Asia penetrano fino in Australia, 53000 anni prima della nostra era e gli attuali aborigeni sono i diretti discendenti. Pratiche sciamaniche si ritrovano così dovunque: presso i Ciukei, gli Eskimo, i Samoiedi, i turco tartari e i Mongoli , i Buriati , i Daigate del Borneo, in Oceania, Sud est Asiatico , in India ,Tibet , Cina e Giappone come in tutta l’Africa, ma si hanno anche forme più “raffinate” come presso gli Yoag Indiani, oppure i Berserkr germanici che infuriano durante le battaglie o addirittura gli eroi invasati dallo spirito di Jahvè nell’antico Testamento (Gedeone e Saul che è poi messo fra i profeti) Lo sciamano, contrariamente a quanto succede per il sacerdote o il re, non deriva da una istituzione ma ha base empirica: possiede facoltà innate o trasmesse e, a differenza invece dello stregone-medico, ha un comportamento di carattere estatico: in trance, è ponte fra le energie spirituali e quelle terrene, un canale della volontà divina e delle forze della natura che mette a disposizione dell’umanità attraverso l’amore e la comprensione. Durante l’estasi, si impadronisce di lui una forza che può essere concepita sia dinamisticamente come impersonale , sia animisticamente come spirito o demone: con questo aiuto lo sciamano influisce sulla vita dei compagni. Il legame fra lo sciamano e il potere che lo invade è molto stretto, perde la sua personalità e diventa temporaneamente l’altro . Sciamani dell’America settentrionale e della Groenlandia portano maschere proprio per sottolineare questo significato. Non sempre tutto questo viene sentito come un dono ma temuto anche come la morte, per la sua potenza. Molte culture sciamaniche fanno risalire le loro origini alle donne , per esempio lo sciamanesimo siberiano (che opera tramite l’aquila) oppure in Cile, dove le sciamane Mapuche da 25000 praticano guarigioni seguendo la luna. Addirittura presso i Ciukci dell’Asia settentrionale o i Daiaki delle coste della Malesia, lo sciamano si trasforma spesso in donna e come tale si sposa! Gli Sciamani sono i protettori delle mitologie dei raccoglitori – cacciatori ( la cui vita era basata sull’economia di sussistenza, sulla predizione e sul rapporto diretto con la natura) con un ruolo fondamentale sull’evoluzione delle società di cui facevano parte. Le regole fondamentali della pratica sciamanica sono il rispetto dell’individualità e della libertà di ogni singolo individuo; unico divieto: nuocere a se e agli altri e mancare di rispetto verso la Madre Terra e verso qualsiasi espressione di vita. L’aspetto più significativo è che la guarigione è sia fisica che psichica e mentale. L’attuale necessità di codificare ci porta ad attribuire le guarigioni ad un autoipnotismo o ad ipnotismo collettivo. Gli strumenti musicali con il frastuono violento che spesso accompagna queste pratiche, “strappano” il guaritore ed il paziente dalla loro solita esistenza, con funzione anch’essa terapeutica. Può essere fonte di riflessione il rilevare che lo Sciamanesimo non è apprendimento intellettuale, ma un modo di imparare a conoscere che avviene attraverso un approccio unicamente esperenziale: qualsiasi processo per essere realmente formativo deve necessariamente passare attraverso un’azione personale, radicale, diretta sulla propria realtà.

Bibliografia: L. Firpo – Medicina medioevale- Utet Editrice Alfred Metraux – Religioni e riti magici dell’Indiani dell’America Meridionale es Saggiatore Evelyn Lot Falk – Il tamburo dello sciamano – mondadori 89 Andreas Lommel – La funzione dello sciamano - Kos 85 Levi Strauss – capitolo Lo stregone e la sua magia in “Antropologia strutturale” saggiatore 66 Enciclopedia Treccani H. F. Ellenberger -La scoperta dell’inconscio – Universale scientifica Boringhieri C. Gatto Trocchi – Magia e Medicina popolare in Italia – Newton Compton Editori – D. Sazeilles – Gli sciamani e i loro poteri – ed Paoline

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Ciao, ho inserito l'articolo Naturopata tra le proposte di cancellazione. Ti invito a seguire ed intervenire nella discussione cui troverai il link nell'articolo. Ciao--Marrabbio2 18:26, Ago 31, 2005 (CEST)