Utente:Gigillo83/prova

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Criteri di inclusione[modifica | modifica wikitesto]

Al fine di evitare possibili confusioni e malintesi, l'ammissibilità per l'inclusione in questo modello è definita come segue:

  1. ha qualsiasi status politico diverso da quello di Stato sovrano indipendente;
  2. ha una sovranità comune con uno degli Stati membri del Consiglio d'Europa;
  3. e inoltre:
    (a) il più vicino paese indipendente non è un membro del Consiglio d'Europa
    (b) ovvero la distanza dal più vicino territorio europeo è maggiore di 400 miglia nautiche.

La distanza in (a) è misurata sino al più vicino altro territorio; la distanza in (b) è il doppio della ZEE limite in base alla legge del mare convenzione, garantendo che le rispettive acque territoriali non siano contigue.

Tecnologie di produzione.

Batteria La Court
Vallo Alpino Occidentale
Piazzaforte del Moncenisio
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Stato attualeBandiera della Francia Francia
Regione  Rodano-Alpi
CittàLanslebourg-Mont-Cenis
Coordinate45°12′59″N 6°58′24″E / 45.216389°N 6.973333°E45.216389; 6.973333
Mappa di localizzazione: Francia
Gigillo83/prova
Informazioni generali
TipoForte
Altezza2090 m s.l.m.
Costruzione1905-1910
MaterialeMuri in calcestruzzo armato
Primo proprietarioMinistero della guerra italiano
Condizione attualeRuderi
Proprietario attualeDemanio francese
Informazioni militari
UtilizzatoreBandiera dell'Italia Italia
Funzione strategicaInterdizione e protezione
Termine funzione strategica1945
Armamento4 cannoni 149 A Grillo in cupola corazzata
Presidio120
Azioni di guerraBattaglia delle Alpi Occidentali
M. Minola, O. Zetta Moncenisio, battaglie e fortificazioni
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La Batteria La Court fu la seconda delle 2 batterie corazzate ad essere costruita sul pianoro del Moncenisio; venne costruita successivamente all'edificazione dei forti ottocenteschi (forte Cassa, forte Roncia e forte Varisello) e quasi in contemporanea, anche se leggementte dopo, alla costruzione della Batteria Paradiso, in seguito alla presa di coscienza che le opere ottocentesche non sarebbero più state adatte a contrastare un eventuale attacco da parte della Francia contro la Valle di Susa.


Era servita dalla Strada militare Bivio strada Batteria Paradiso - Casermette presso Finestre - Batteria La Court, che la collegava con la vicina batteria Paradiso attraverso il Colle delle Finestre, dove era stata edificata la caserma sede del presidio delle opere circostanti; dalla Batteria Paradiso si raggiungeva, tramite la Strada militare bivio Forte Cassa - Batteria Paradiso, il sottostante forte Cassa oppure, tramite la strada militare Batteria Paradiso, la Piana di San Nicolao.

Pianta[modifica | modifica wikitesto]

La batteria venne costruita tra il 1905 ed il 1910 sulla sommità del massiccio roccioso della Court, posto al termine sud-orientale del pianoro del Moncenisio, subito a nord della Piana di San Nicolao, posto a 2090 m s.l.m. Era, come la gemella batteria Paradiso, una batteria corazzata costituita da un blocco di calcestruzzo alla prova parallepipoidale su due piani; al piano terra erano siti i locali tecnici e gli alloggi della truppa di stanza al presidio. Al piano superiore, raggiungibile tramite 2 scale poste alle due estremità del corridoio del primo piano, vi erano le riservette e le scale a chiocciola che conducevano ai pozzi dei cannoni.
Il forte era dotato di 4 pozzi principali per i 4 cannoni 149/35 A in cupola corazzata di tipo Grillo e l'apertura dei pozzi contenenti i cannoni retrattili era coperta da una cupola di ghisa spessa circa 14 cm e avente forma a guscio di tartaruga; i pozzi, con diametro di 5 metri e profondità di 2, erano a pianta circolare e consentivano un ottimo occultamento dell'armamento del forte.

La batteria aveva un doppio locale polveriera adiacente all'opera, il più grande destinato al deposito della balisite ed il più piccolo alla polvere nera; i locali sotterranei erano collegati con montacarichi al piano superiore della batteria. A dipprerenza della Paradiso, la batteria La Court era dotata di un trinceramento scavato rivestito in pietra e con banchina interna per i fucilieri ed alcune postazioni per mitragliatrice tutto attorno al perimetro dell'opera.

Vita della batteria[modifica | modifica wikitesto]

La batteria, una delle uniche 4 batterie corazzate del Vallo alpino occidentale assieme alla Batteria dello Chaberton, al Forte Pramand ed alla Batteria Paradiso, fu poco utilizzata fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale; i suoi armamenti, assieme a quelli della Batteria La Court, non vennero spostati al fronte orientale durante il primo conflitto mondiale ma vennero lasciati in situ per garantire una difesa contro un'eventuale invasione del Colle del Moncenisio.

Durante il Secondo conflitto mondiale, invece, gli armamenti della batteria furono tra i più attivi del Vallo alpino occidentale, in quanto vennero utilizzati per bombardamenti sia nella battaglia del giugno '40 nei bombardamenti contro i forti francesi della Petite Turrà, Revet e Arcellins che, una volta conquistati dai tedeschi, in quelle del 1944-1945 (grazie a cannoni da 149 installati al posto di quelli originari, asportati nel periodo di abbandono del forte)..

Il forte oggi[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla sconfitta dell'Italia nella seconda guerra mondiale ed alle condizioni del trattato di Parigi, la zona del Moncenisio venne ceduta alla Francia e, di conseguenza, anche l'altura della Court. La Batteria venne fatta brillare dai tedeschi in ritirata per evitare che venisse conquistata dalle truppe alleate e, da allora, restano solo più i ruderi, ancora visibili.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dario Gariglio, Mauro Minola, Le fortezze delle Alpi Occidentali, vol. 1, Edizioni L'Arciere, 1994. ISBN 88-86398-07-7.
  • Mauro Minola, Ottavio Zetta, Moncenisio, battaglie e fortificazioni, Susa libri, 2007. ISBN 978-88-88916-47-7.