Utente:Carpiman

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| Che diavolo significa questo disegno, direte voi. Concepito in una notte di guardia in ospedale (notte tranquilla, per fortuna!) e realizzato in un noioso pomeriggio domenicale. Ma vi pare? Un TIE fighter imperiale che incrocia la rotta di un F4 Phantom. Incontri ravvicinati del III tipo... se non peggio! Ebbene è la rappresentazione di ciò che un novellino poco "informatizzato" e autodidatta come me supponeva fosse Wikipedia. Un incontro ravvicinato con una razza aliena: tu non capisci il loro linguaggio e loro non afferrano quello che vorresti spiegare loro. Non è affatto così e me ne sono reso conto man mano che andavo impratichendomi col mezzo, grazie ai consigli di wikipediani più navigati cui sono debitore... o loro malgrado!

Chi sono?[modifica | modifica wikitesto]

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Può uno che vive nel bel mezzo della Pianura Padana essere attratto dal mare? E' possibile che qualcuno che ha sotto gli occhi il verde smorto dei campi sogni l'azzurra immensità? Certo che è possibile ed io ne sono l'esempio. Tempo addietro, quando la mia professione di medico me ne lasciava il tempo, saltavo in macchina e dopo un paio d'ore di autostrada ero a La Spezia, al cospetto di tanta infinita grandezza. Me ne andavo al porto e mi sedevo nel vento in cima al molo, proprio sotto il fanale rosso, a guardare il mare. E allora era come se il cervello mi si spalancasse e mi sentivo più libero, più leggero; mi pareva quasi di volare. Restavo lì per ore, in compagnia di me stesso e di quelle acque sempre in movimento. Poi, rientrando a casa con gli occhi saturi di blu e le narici ancora piene dell'odore pungente di salmastro, mi pareva di essere reduce da una lunga vacanza e non da una fuga solitaria di poche ore.

Questa è la metafora, o meglio il sunto di me stesso: di come sono, di ciò che ho e di ciò che vorrei avere. Ma non ho ragione alcuna di lamentarmi del mio stato e il nickname che mi sono scelto è un omaggio alla città che da più di dieci anni mi ha adottato, la quale ha un unico difetto: non si trova in riva al mare.

Così ho elaborato questo mio desiderio destinato a rimanere tale (ed è meglio così, altrimenti non sarebbe più un desiderio, ma ovvia realtà)abbinandola all'altra mia passione nel tempo libero: il modellismo statico. E mi sono ritrovato un modellista navale. Partito come molti altri da kit di plastica, ho migliorato negli anni la tecnica fino ad approdare all'autocostruzione, la forma più complessa, ma più appagante: quella che cessa di essere un hobby e si trasforma in qualcosa che si avvicina all'arte. Potete vedere accanto alcune delle mie realizzazioni: niente di speciale, forse, ma ne sono orgoglioso perché escono dalle mie mani e dal mio cervello. Si, anche dal cervello, perché occuparsi seriamente di riproduzioni in scala non vuol dire solamente mettere insieme pezzi di legno o di plastica, vuol dire anche documentarsi, in modo tale che ciò che si realizza richiami il più possibile la realtà; una realtà piccina, da tenere nelle mani.

Per questa ragione da molti anni acquisto e leggo testi di storia, di tecnica e di narrativa navale, tanto da avere messo insieme una biblioteca "marinara" più che rispettabile... Bè, non proprio come quella che vedete qui a sinistra! E siccome l'appetito vien mangiando non disdegno di alternare la lettura di qualche classico della letteratura mondiale: da Hemingway a Orwell, senza trascurare Asimov o Philip K. Dick. Mi sono cimentato anche con Dostoevskij, ma confesso di esserne uscito con le ossa rotte! Ma non mi sono dato per vinto. Penso che la lettura di un libro crei un rapporto intimo tra scrittore e lettore: un filo sottile, una magica comunione di intelletti che non ha l'uguale nemmeno nei rapporti interpersonali. Ma questo è un giudizio del tutto personale. Infine mi sono detto: perché non passare dall'altra parte del... filo e mettere su carta le mie fantasie e i miei pensieri? Così ho iniziato a scrivere: solo per diletto, non vi spaventate! Piccoli saggi, racconti, ricordi di vita; qualcuno di essi (pochi per la verità) sottoposti al giudizio di amici, la maggior parte sepolta in un cassetto o nella memoria del computer. Uno solo ha visto la luce: la voce su Wikipedia relativa all'aereo Bell X-16 e anche questa sarebbe rimasta nel dimenticatoio senza l'intervento di altri wikipediani. Altre, forse, seguiranno la stessa strada come la voce su cui sto lavorando sulla mia sandbox e che prima o poi sottoporrò al vostro giudizio.



Miei contributi.