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Niccolò Andria ( Massafra 10 settembre 1747-Napoli 9 dicembre1814) medico e naturalista e professore nella reale Università di Napoli.

Niccolò Andria ( 1747-1814)

Nacque a Massafra da Gennaro e Giacoma Resta in una famiglia borghese.Svolse studi superiori a Napoli  ; frequentò l'Università dove studiò Giurisprudenza e scrisse un tratta to sulla servitù come tesi di laurea.Decise di continuare i suo studi applicandosi all' Agronomia e poi alla Medicina.Dove fu alievo dei migliori professori del tempo , Cotugno e Vairo. Dopo la laurea aprì una scuola privata per la preparazione degli studenti che aspiravano a laurearsi in medicina.A 27 anni (1775) ebbe l'incarico di supplente all Università. Nell frattempo publicò un opera il Trattato sulle acque minerali.In questo libro esamina le qualità chimivìche e medicamentose dell acque minerali di Ischia , di Castellammare di Stabia e di Napoli .Due anni dopo ebbe la cattedra di Agricoltura , che mantenne fino al 1801.In questo periodo publicò quattro opere , in cui le teorie espresse possono essere definite innovatrici delle scienze sperimentali

  1. Lettera sull' aria (1776)
  2. Istitutiones Philosofico chimicae (177)
  3. Elementa Phisiologica ( 1786)
  4. Elementa Medicina Theoricae (1787)

Nell 1801 li fu conferita la cattedra di fisiologia , nel 1808 quella di Medicina teoretica ; nel 1811 qulla di Patologia e Nosologia che tenne fino al termine dei suoi giorni col titolo di Decano della facoltà medica.Mori nel 1814 a Napoli a causa del tifo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Trattato sulle acque minerali (1775)
  • Lettera sull' aria (1776)
  • Istitutiones Philosofico chimicae (177) affronta il problema della combustione confutando i principii di Stahl riproponendo il metodo di Lavoisier
  • Elementa Phisiologica ( 1786) uno delle prime opere dove appaiono ben definite le ssuddivisioni delle malattie
  • Elementa Medicina Theoricae (1787) si pone come riformatoredelle teorie di Brown
  • Elementi di Medicina del dottor Giovanni Brown (1796)propone le ipotesi fisiologiche di Jhon Brown
  • Dissertazioni sulle teorie della vita (1804) in cui sostiene che il principio vitale risiede nel cervello e consiste nel fluido galvanico

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Niccolò Andria fu menbro Dell'Accademia de' curiosi della natura di Berlino, de' Georgofili di Firenze, dell'Accademia reale di Lecce.
  • A Massafra , città natale dell scienziato , portano il suo nome ben tre vie (Via Niccolò Andria ,Lungovalle Niccolò Andria e Vico Casa di Niccolò Andria ) una Scuolo Media e il teatro Comunale.
  • Il 10 settembre1997 in occasione del 250esimo anniversario della nascita a Massafra è stato fatto un annullo filantelico speciale e una cartolina commemorativa.

Questa è una lista di nomi comuni in Albania.

«La tua cara lettera mi ha portato il saluto prima della notte. Dico notte per modo di dire, perchè qui notte e giorno sono la stessa cosa. Non dimenticherò mai questi giorni della mia vita che fanno parte dei mie ricordi più cari nei quali ho trovato le emozioni più pure e più nobilmente grandi. Tutti abbiamo fiducia che queste operazioni ci compiranno con ottimo risultato. La cara città di Gorizia sta sotto i nostri occhi. Presto sarà nostra e anche noi potremo dire di aver fatto qualche piccola cosa per la nostra Patria. I miei bombardieri si sono comportati benissimo. Essi hanno avuto il primo battesimo di gloria ed hanno contribuito efficacemente alla vittoria di questa memorabile giornata. Addio cara Emma, insieme alla gioia della vittoria mi è venuto anche il doloroso pensiero per qualcuno che ha sacrificato la vita. Mi asciugo di nascosto una lacrima, che i miei ufficiali, i miei telefoniosti non devono vedere. Viva l'Italia! Onore ai Caduti.»

Giuseppe Scarano (Massafra, 27 agosto 1864 - Gorizia, 7 agosto 1916) è stato colonnello dell'Esercito Italiano.

Nel 1885, all'età di ventun'anni, entra nella Regia Accademia Militare e viene destinato allo stato Maggiore dell'Arma. Assume servizio col grado di tenente del IV Reggimento Artiglieria di stanza a Cremona. Vi rimane fino al 1895 esercitando le funzioni di aiutante maggiore in seconda. Promosso capitano nel XVI Reggimento Artiglieria, ottiene nel 1910 il grado di Maggiore, ritornando al IV Reggimento Artiglieria. Nel 1915 viene promosso tenente colonnello e nel 1916, in piena Grande Guerra, colonnello con destinazione XII Raggruppamento Bombardieri. Con il suo raggruppamento partecipa alla Presa di Gorizia il 7 agosto, ma cade sul campo di battaglia. La città di Gorizia viene conquistata due giorni dopo, il 9 agosto.

Ad un mese dalla morte, il comune di Massafra celebra una giornata di lutto cittadino in onore del concittadino scomparso a cui viene dedicata una delle vie principali del paese. Giungeranno telegrammi di condoglianze dal Emanuele Filiberto Duca d'Aosta, dal generale Luigi Cadorna, dal viceammiraglio Cerri e dal colonnello Carlensi, nuovo comandante del XII Raggruppamento Bombardieri e da altre autorità.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Espedito Jacovelli & Fernando Ladiana - Massafra la Grande Guerra, diario di un paese del Sud - StampaSud - Mottola, 1984

Scarano Categoria:Colonnelli dell'Esercito italiano Categoria:Personalità della Prima guerra mondiale


Nomi femminili albanesi[modifica | modifica wikitesto]

===A===Ada CIRO GIOVINAZZI 1810-1879 (CASTELLANETA) COMANDANTE DELLA GUARDIA NAZIONALE. DI FAMIGLIA NOBILE GLI FU' POSTO IL COMPITO DI DECIMARE IL BRIGANTAGGIO NELLE CAMPAGNE DELLA PROVINCIA DI TARANTO IN PARTICOLAR MODO, NICO NANCO, CARMINE CROCCO E COSIMO MAZZEO DETTO PIZZICHICCHIO "soccorritore degli esuli ,dei profughi,amico a quanti avevano intelletto di patria"COSI' LO DEFINISCE L'EPIGRAFISTA ALESSANDRO CRISCUOLO Adana Adania Adanira Adea Admeta Adriatika Afeida Aferdita Afrime Afrore Afta Agime Agimore Agnushe Agrina Agrone Aidana Aiola Aje Ajkina Ajkuna Alarona Alasina Albana Albanesha Albanora Albulena Albuna Aleta Alkana Alketa Alkina Alma Almarina Alpera Altina Alzana Alzena Alzeta Amanta Amantina Amisa Ana Anda Andena Andika Andina Anduena Anila Anisa Antiana Antintana Anula Aranita Arba Arbana Arbena Arbenia Arbenore Arberasha Arbiana Arbrorja Ardiana Argjela Argjendore Arianisa Arianita Arila Ariona Arjeta Arlinda Armira Arnena Arnisa Arsa Artana Artare Arte Artiana Artina Artnora Artora Artorana Arvena Arzana Ashtina Astirta Atdhesore Audara Audata Aulona Avenda

B[modifica | modifica wikitesto]

Con il locuzione revisionismo della seconda guerra mondiale solitamente si intende una interpretazione delle cause scatenanti della seconda guerra mondiale in chiave prevalentemente socioeconomica.


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Nella visione geopolitica le aree del pianeta appaiono caratterizzate da due ambiti differenti: l' Hearthland, ovvero un area territoriale continentale, nella quale è importante il controllo delle vastità terrestri. Il rimland, l' anello marittimo, nel quale è importante il controllo delle vie di comunicazione marittime. Non è però esatto identificare la Russia come un blocco unico centrale e gli altri marginali, e tantomeno vederlo come una divisione concorrenziale, anzi. Prima di tutto, la classificazione non è univoca, ma variabile. Ad esempio l' Italia può essere considerata in certi periodi marittima, in altri terrestre. Bisogna tener conto che la classificazione è indicativa degli interessi contingenti degli stati. Ovvero, per uno stato come la Russia è solitamente prioritaria la garanzia terrestre, mentre per gli USA quella marittima. La concorrenza è ovviamente interna a ciascuna delle due classificazioni, non trasversale. Quindi: USA saranno contro Inghilterra per il predominio dei mari, Russia sarà contro Germania per il predominio terrestre (questo è un esempio). Un accenno alla guerra fredda: la situazione si mantenne stabile proprio perché gli interessi di USA ed URSS erano divergenti, e solo quando si incrociavano la guerra si "intiepidiva", come a Cuba nel '62, ed Afghanistan nell' '80 (col famoso boicottaggio delle olimpiadi). I loro interessi divergono. La Russia aveva interesse a mantenere l' Ungheria nel '56, che per l' america invece era irrilevante. Invece la Grecia era importante soprattutto per l' Inghilterra e gli USA. Così come l' Italia. [...] Dalla metà dell' ottocento gli USA, dopo essere arrivati al limite dei confini terrestri avviarono un tentativo di ulteriore espansione, verso le isole del pacifico, le Hawaii ed altre isolette che conservano tuttora. Famosa è la spedizione del commodoro Perry che aprì il Giappone a colpi di cannone. "West more land". Nell' america del sud appena indipendente ci fu da subito una rivalità tra inglesi ed americani per il predominio dell' economia (dottrina Monroe). USA ed Inghilterra non sono state più in conflitto dal momento in cui una è diventata suddito dell' altra, dopo il 1945. Ma una sottile "lotta per l' indipendenza" continua tuttora. Fino alla seconda guerra mondiale vi è stata un aspra sotterranea guerra commerciale tra USA ed Inghilterra per il dominio degli stati liberi, quelli sudamericani soprattutto. Non dimenticando che i maggiori alleati del Messico erano l' Inghilterra ed il Giappone, proprio in funzione antiUSA. Si veda ad esempio la questione del canale di Panama di fine ottocento, con il compromesso confinario tra Alaska e Canada inglese.

Sulla base di questa distinzione è possibile fare un analisi realistica delle cause degli eventi geopolitici internazionali, tra cui le due guerre mondiali. Prendendo come esempio la seconda guerra mondiale. Ad un analisi superficiale (quella storiografica accettata tuttora per buona dagli storici ufficiali) potrebbe sembrare una guerra tra due blocchi distinti e ciascuno omogeneo, costituiti uno da Germania, Italia, e Giappone, l' altro da Inghilterra, Francia, Stati uniti, Russia. Potrebbe addirittura sembrare una guerra politica, data la vicinanza di governi degli stati coinvolti (atipica l' URSS, ma comprensibile dal punto di vista antifascista). La visione geopolitica invece indicherebbe in quegli anni una rivalità tra Inghilterra ed USA, per il controllo delle vie marittime sempre più importanti; una rivalità tra Francia e Inghilterra per le colonie; una rivalità reciproca contro le aspiranti talassocrazie Italia, Francia, e Giappone; una rivalità terrestre tra l' immensa Russia e la sovrappopolata Germania. In particolare l' Italia era stata fino allora ondivaga tra terrestre e marittima, e nel momento in cui scelse la strada marittima ("mare nostrum"), venne in contrasto con le due talassocrazie. L' alleanza tra Germania ed Italia va letta in questo contesto, ovvero la divergenza di interessi, che non si contrastavano a vicenda. Storicamente l' Italia ha avuto come barriera insormontabile le alpi, dal punto di vista terrestre. Nel XX secolo la presenza di uno stato forte come la Germania impediva ancor più lo sviluppo terrestre. Motivi contingenti quindi imponevano la scelta marittima negli anni '30, ma anche lì c' era una barriera, l' Inghilterra, padrona del Mediterraneo. Ecco spiegata la politica mussoliniana in questo senso. Politica obbligata, pena il rimanere economicamente (e quindi politicamente) dipendenti dall' Inghilterra. Per capire cosa si intenda, pensate al caso Sinclair: l' Italia, padrona della Libia, non poteva estrarne il petrolio per ordine di una nazione straniera. Ecco cosa si intende per "dipendenza economica e politica". Significa avere di cui nutrirsi, ma solo finché va bene al padrone, e nelle quantità da esso elargite. Significa dover sottostare ai suoi ordini, pena il vedersi chiudere il rubinetto. Ecco la guerra vista dal punto di vista del fascismo: una guerra per levarsi la palla al piede, una guerra per l' indipendenza, una guerra del "sangue contro l' oro".

Alla luce di questo, la seconda guerra mondiale può essere vista come guerra anticolonialista mondiale, una guerra dei popoli colonizzati od in generale sottomessi, contro le nazioni depredatrici (Francia e Gran Bretagna soprattutto), ed in tale contesto l' unica cosa che non torna è lo schieramento americano (l' america della "dottrina Monroe") in aiuto di queste due nazioni. A conferma di questa visione si deve tener presente che in praticamente tutto il globo i movimenti di resistenza anticolonialisti si schierarono in favore dell' asse, dall' India fino al Kenia, dall' Ucraina fino alla Thailandia, dall' Iraq all' Uganda. Alla luce di ciò è possibile schierare gli USA nel campo colonialista, ovvero dire che predicano bene ma razzolano male? Alla luce di ciò, manicheamente parlando, chi erano i cattivi oppressori? Se avesse vinto l' asse, secondo l' alternativa storiografia ufficiale la situazione sarebbe ribaltata oppure l' opinione pubblica sarebbe stata del parere che a vincere siano stati i "cattivi"? No, chi vince è sempre buono. Perché è chi vince che scrive la storia. La scrive agiograficamente, è normale e prevedibile. Si può forse scrivere male di se stessi? Ci si può fidare di un autobiografia?

Non si può dire se sarebbe stato meglio vincesse l' asse: nessuno ha il dono della veggenza. In ogni epoca e luogo, il sistema vigente è il migliore ipotizzabile, è funzionale alla sua società. Ma è anche da essa creato... e la società sono tutti nessuno escluso...

La scelta di campo statunitense arrivò ben dopo l' inizio della guerra. Contro ogni apparente logica... o perlomeno secondo una logica imperscrutabile... Come la guerra tra Inghilterra talassocratica e Germania terrestre nel '39, è una guerra strana. Cosa spinse l' Inghilterra ad insistere nell' attacco alla Germania? E poi perché da entrambe le parti inizialmente fu una guerra così fittizia? Gli inglesi praticamente fecero finta di combattere al fianco dei francesi nella primavera del '40. A Dunquerque i tedeschi permisero alle truppe inglesi di sgomberare senza colpo ferire. Cosa andò a fare Hess in Inghilterra? Prevedeva di essere arrestato oppure no? Perché l' Inghilterra sotto i bombardamenti rifiutò ostinatamente le continue offerte di pace tedesche, anche dopo la sconfitta della Francia? I nemici storici dell' Inghilterra difatti erano sempre stati la Francia e gli USA, nonché la Russia come talassocrazia emergente (alleanza inglese con impero ottomano e Giappone a inizio secolo). La Germania era un nemico fino al 1918, quando come la Russia cercava di emergere come talassocrazia coloniale. Ma nel '39 non c' era nessun apparente motivo di conflitto tra Inghilterra e Germania. Solo una mentalità superficiale può pensare che all' Inghilterra interessassero le sorti della Polonia. Questo porta a pensare che queste due nazioni furono inizialmente alleati inconsci e contrastati, e a differenza della divisione in due blocchi la seconda guerra mondiale andrebbe vista in modo diverso, ovvero uno scontro tutti contro tutti, ma più contro uno che contro un altro. Germania contro Francia tanto, Germania contro USA poco, Germania contro Italia pochissimo. Italia contro Inghilterra tanto, Italia contro USA poco, Italia contro Russia pochissimo, Italia contro Giappone pochissimo. Gli stati uniti fecero una strana scelta di campo. Ma "USA" e "Wall street" sono due cose ben distinte l' una dall' altra...

Qui prodest?[modifica | modifica wikitesto]

Cosa comportò la seconda guerra mondiale? La penetrazione economica multinazionale nelle colonie ed ex colonie delle nazioni europee. India, Indocina, Medio oriente, Africa poi. Il controllo delle economie degli stati vinti (tra cui la Francia fino al golpe di De Gaulle del 1969) e dell' Inghilterra (piano Marshall). L' allargamento delle nazioni ad economia pianificata centralizzata. Tutto funzionale a Wall street.


La seconda guerra mondiale: uno "scossone"[modifica | modifica wikitesto]

A inizio secolo le nuove generazioni di economisti iniziavano a predicare quello che oggi chiamiamo globalizzazione, che altro non è che il campo libero di ogni singola persona in ogni singola parte del mondo. È il sistema che ha permesso e permette agli USA di assorbire le ricchezze dal resto del mondo in modo "pulito", senza le responsabilità governative che invece avevano gli stati nei confronti delle colonie. Era accaduto il contrario nel 1908 in Congo ad opera del Belgio, a causa delle proteste internazionali. Gli USA hanno iniziato dall' america latina negli anni '20 dell' ottocento, ma quando questa si è saturata, cos'è accaduto? Quella cosa sulla quale ancor oggi gli economisti non riescono a far luce, perlomeno quelli meno svegli. Il crack di Wall street, il venerdì nero del 1929. A quel punto Wall street come si è regolata? Ha preso atto di dove stesse insito il problema, e la risposta era: nella chiusura dell' economia mondiale, divisa tra diritti coloniali e dazi doganali; nelle terre migliori e potenzialmente produttive affidate a pigri latifondisti anziché a rampanti imprenditori; nella difficoltà di vendere un bene a chi di quel bene necessiterebbe, a causa di burocrati indolenti. Neanche le materie prime che arrivavano dall' URSS bastavano più. La soluzione era: eliminare le colonie. Dal 1929 in poi assistiamo ad una frenetica attività anticolonialista degli USA: per primi danno il buon esempio sgombrando gli stati centramericani occupati; nel 1931 col trattato di Westminster l' Inghilterra da prova di buona volontà all' amico americano (indipendenza totale del Canada ed altri dominion); nel corso degli anni '30 i mandati nel medioriente acquistano via via maggior indipendenza; nel 1936 l' Egitto si libera formalmente dell' occupazione inglese, eccetto il canale di suez. Le restanti nazioni coloniali viceversa aumentano la presa sulle colonie (vedi Italia in Abissinia), impaurite dall' attività frenetica degli agenti USA in esse (allora non esisteva un servizio segreto statale americano, ma ogni compagnia multinazionale aveva i propri agenti che svolgevano tale compito. Poi durante la guerra entrarono quasi tutti a far parte dell' OSS). Erano i tempi di "Casablanca". Ma serviva impellentemente un grande scossone per far cadere gli imperi, e tale attività segreta lavorava anche per portare questo scossone nel pianeta. La sempre maggiore capacità di trasporto di beni da una nazione all' altra via mare, cosa che spianava la strada alle nazioni "talassocratiche", in primis USA ed Inghilterra, mentre la precludeva a quelle continentali. Questo è confermato dall' importanza che Benito Mussolini diede alla conquista primaria del mare Mediterraneo, i cui posti chiave erano controllati dall' Inghilterra. La grande differenza militare tra USA ed URSS nella guerra fredda fu proprio nel controllo dei mari, con gli USA che controllavano ogni oceano con le loro basi ed i loro alleati, e l' URSS costretta a garantirsi le Kurili (mentre invece nel '72 gli USA restituivano Okinawa al Giappone) e ad impegnarsi un un area desertica (Afghanistan) per trovare uno sbocco "al resto del mondo" tramite la costa pakistana. Punto 2: la sempre maggior importanza del petrolio come materia prima, e della crescente ingerenza tedesca in aree di tradizionale influenza inglese, tipo Iran, medio oriente, e Argentina (non a caso l' Argentina fu l' unico stato del sudamerica a non dichiarare guerra a Germania e Italia dopo il '42). Lo "scossone" è la seconda guerra mondiale. Pearl Harbour è stato solo un episodio, che ha permesso a "Wall street" di far entrare in guerra gli USA. Era già successo (affondamento del Maine) e succederà ancora (World trade center) l' utilizzo del terrorismo per influenzare l' opinione pubblica americana.

Anche la finanza e l' industria italiane iniziavano ad aprirsi al mondo. Gli industriali italiani nei primi anni '20 certamente sostennero la politica mussoliniana, visto come unica alternativa alla rivoluzione comunista, ma quando il regime cominciò a non andargli più comodo lo abbandonarono gradualmente. Credo che un punto di rottura possa essere identificato col "venerdì nero" di Wall street, a seguito del quale ogni governo di ogni nazione del mondo dovette prendere misure radicali per rimediare alla crisi economica. Penso alla fine del liberismo sfrenato in USA ad opera del democratico Roosevelt col suo new deal; alla nascita di regimi reazionari in america latina, primo su tutti quello brasiliano di Getulio Vargas, a torto e paradossalmente definito da alcuni "fascista", forse senza tener conto che mise fuori legge proprio il partito fascista brasiliano e ne represse i militanti; ai fronti popolari in Francia e Spagna; al 2' piano quinquennale sovietico; all' ascesa del nazionalsocialismo in Germania. L' Italia scelse purtroppo la strada più sbagliata, l' autarchia (anche se a forza, a causa delle sanzioni) e l' invasione dell' Abissinia. Questo fu la goccia che fece traboccare il vaso per tutta l' area nazionale che passa sotto la classificazione di "conservatori", ma non solo, visto che la nascente classe finanziaria era pervasa da "idee nuove" (con sottile riferimento alla figlia del fondatore dell' IRI, il mussoliniano Alberto Beneduce, ex socialista), liberali, che trovarono poi la loro politicizzazione nel partito d' azione, che era l' espressione di una classe finanziaria che si definiva implicitamente "illuminata", che in particolare seguiva i dettami delle logge del nord (la massoneria si divide "non ufficialmente" in logge del nord e in logge del sud, con riferimento al nord e sud degli USA, dal tempo della guerra di secessione americana. La rivalità tra esse è grande e spesso ha influito o proprio dettato il corso della storia. Per meglio comprendere cosa si intenda, un personaggio come Enrico Cuccia seguiva i dettami delle logge del nord, Michele Sindona di quelle del sud. La differenza tra le due persone è indicativa). La caratteristica basilare del partito d' azione era l' avversione più viscerale verso il sistema di governo economico che il regime fascista attuava, ed ancor più verso quello che il fascismo si proponeva di creare. Prevedibile quindi il lavorio fin sui più alti gradi per abbattere tale regime politico, anche a costo di dover perdere una guerra per farlo. Sono noti i continui casi di sabotaggio fin dai più alti gradi militari. Il 25 luglio e l' 8 settembre furono solo i risultati di un ben determinato percorso pianificato da anni da parte dei vertici militari ed economici. Gli industriali durante la RSI dovettero sottomettersi, ma di certo non la sostennero, ed è abbastanza logico visti i propositi che tale stato si dette al congresso di Verona, e che erano quelli del Mussolini primordiale, quello socialista (ammesso ma non concesso che non lo fosse stato perennemente).

Così il fascismo fu abbattuto con una guerra persa[modifica | modifica wikitesto]

C'è da chiedersi come mai la colonna tedesca con Mussolini in fuga da Milano prese la sponda occidentale del lago di Como per dirigersi a nord... una strada che nessuno, allora come oggi si sognerebbe di prendere per recarsi in Valtellina (e tantomeno in Svizzera)... Che dovessero recarsi in qualche punto di quella strada, magari per un appuntamento con qualcuno.

E' oramai accertato che Mussolini entrò in guerra sicuro che questa sarebbe finita presto e con una pace tra Inghilterra e Germania che avrebbe visto come unica potenza sconfitta la Francia, e su questo tutte e tre le predette nazioni, Inghilterra, Germania, e Italia, ne avevano interesse fin dall' inizio, tanto da far pensare che l' intervento inglese in Francia nel 1940 fosse stato solo di facciata e ricambiato dalla Germania con Dunquerkue, quando Hitler permise lo sgombero agli inglesi; tutto a prescindere da "ententi cordiali" oramai scaduti. Qualcuno assicurò ciò a Mussolini, magari per iscritto? Qualche inglese politicamente importante? Queste assicurazioni scritte potevano essere contenute tra le carte che il Duce portò con se via da Milano? Queste carte potevano compromettere qualche personaggio importante inglese? Questo personaggio poteva voler mettere a tacere il Duce anche da sue testimonianze verbali? Alla luce di ciò, chi aveva interesse ad ucciderlo? Ai partigiani comunisti non sarebbe stato più utile vivo come trofeo? E Carlo Alberto Biggini? I tedeschi spinserò l' Italia ad entrare in guerra, o viceversa cercavano di impedirlo?

«Mussolini e' uno sciacallo. Ha aspettato che noi gli facessimo fuori i francesi e poi si e' presentato vestito da festa chiedendo la Corsica. Il solito fanfarone»

«Se abbiamo perso la guerra e' stata colpa dell'Italia. Il suo attacco alla Grecia e' stato quanto di piu' assurdo abbia mai visto. Un tipico gesto alla maniera dei fascisti: tanto fumo e poco arrosto. In questo modo abbiamo ritardato di tre mesi l'attacco all'URSS. Un ritardo decisivo»

Quelle carte furono utilizzate a guerra persa per ricattare i vincitori e convincerli a non andarci troppo pesanti. Alla luce di questo, è giusto dire che chi ha salvato quelle carte ha salvato l' Italia. Alla fine le carte andarono nelle mani di Alcide De Gasperi.

Dubbi finali[modifica | modifica wikitesto]

Chi aveva interesse a far entrare l' Italia in guerra? Al fianco della Germania, poi? Perché non contro, invece? La Germania voleva l' Italia come alleato? In Italia chi aveva interesse a spingere alla guerra, e perché? Chi lavorò per mettere alla Germania "la palla al piede"? Chi e in che modo convinse Mussolini ad entrare in guerra al fianco della Germania?

Ma, altra domanda importante e che sorge spontanea: se tutte e tre le citate nazioni erano d' accordo sul por termine alle ostilità in brevi tempi, cosa intervenne in seguito a cambiare le sorti del conflitto?

Chi era Hitler?

Chi conosceva la risposta a questa domanda ordì la congiura per assassinarlo, nel luglio '44. Non per niente Hess fu imprigionato dagli inglesi. Ma tutto era prevedibile e chiaro fin dalla notte dei lunghi coltelli. Tempo fa su uscì un libro che elencava i finanziamenti della grande finanza americana ad Hitler fin dai primi anni '30. Che motivo poteva avere Wall street a finanziare Hitler? (Attenzione: finanziamenti ad Hitler ed alla sua corrente, non al partito nazional-socialista né tantomeno allo stato tedesco!)

Trionfò così la democrazia liberista odierna.

Insomma, Hitler era un agente segreto, il più bravo agente che il capitalismo internazionale abbia mai avuto?

in ultima[modifica | modifica wikitesto]

Secondo essi l'origine della seconda guerra mondiale va ricercata nella crisi del '29, causata dall'ermeticità dei mercati mondiali a sua volta causata dall'esistenza delle colonie. Quindi la seconda guerra mondiale sarebbe stata volta originalmente ad un rivoluzionamento dell'intero sistema globale tendente all' indipendenza dei territori coloniali. Sotto questo punto di vista essa sarebbe stata favorita dalla grande finanza internazionale, la quale avrebbe sostenuto l'ascesa di Adolf Hitler in Germania proprio a questo scopo.[1] Questo il motivo quindi dell' aggressività tedesca negli ultimi frangenti degli anni '30. Il cammino verso la guerra è cominciato nel 1933 con l' ascesa al potere di Hitler in Germania con l' avallo di altre nazioni importanti. Ma non ci sono voluti 10 anni per decidere di fare la guerra, ci sono voluti 10 anni per prepararla dopo averlo deciso.[2]

«C' est l' argent qu il fait la guerre»

Riguardo agli svolgimenti nei fatti si puntualizzano alcuni fattori: La Polonia non era quella inerme nazione che si vuole far credere, ma era un paese fortemente antisemita nel quale i pogrom erano quasi all' ordine del giorno; era un paese nato da una guerra la quale l' aveva lasciata carica di nazionalismo ed anticomunismo, una nazione preda di una sorta di "grandeur" sul modello francese, e, al 1° settembre 1939, sicura di arrivare a Berlino in pochi giorni... nonché di prendersi la rivincita della guerra russo-polacca del 1919-21. Difatti Hitler ha sempre sostenuto di aver attaccato la Polonia a causa dell'aggressività stessa della Polonia. Dalle argomentazioni di alcuni studiosi sembra di capire che le intenzioni polacche in quegli anni erano di sfruttare la sua posizione in un alleanza anglo-tedesca anticomunista con lo scopo suo recondito di conquistare l' Ucraina, sulla vaga base degli accordi di resa di Brest-Litovsk tra Russia e Germania del 1917. La Germania però per aderire a tale progetto chiedeva l' annessione di Danzica, cosa che la Polonia rifiutò, sostenuta dall' Inghilterra. In questa logica potrebbe essere insito il motivo dell' attacco tedesco alla Polonia.[3] A differenza dei suoi alleati la Polonia era molto decisa a battersi, benché i suoi dirigenti si sentissero molto vicini ai capi nazisti. Il rintocco funebre polacco iniziò quando l'armata rossa entrò a sua volta in azione. Conformemente a una clausola segreta del patto russo-tedesco, la Polonia fu smembrata tra i suoi grandi vicini. La Germania si annettè ma lasciò sussistere uno stato che chiamò "governatorato generale", che sarebbe divenuto forse una "piccola Polonia" di cui la Germania avrebbe potuto servirsi, nell'attesa, in eventuali trattative con gli Alleati (Francia e Inghilterra, ndr). Questi in effetti non avevano alzato nemmeno un dito in difesa della Polonia.[4] Così dopo aver rifiutato di dare aiuto alla Cecoslovacchia, Chamberlain si impegnò a intervenire in difesa di un paese fascista, persecutore degli ebrei, e che aveva collaborato con Hitler nello smembramento della Cecoslovacchia.[5] (Riguardo alla mancata difesa della Cecoslovacchia) La Francia e l' Inghilterra capirono che un loro irrigidimento avrebbe provocato la guerra contro la Germania, guerra che le avrebbe definitivamente indebolite anche se l' avessero vinta. Tanto più che il 9 settembre 1938 il presidente Roosevelt disse in una conferenza stampa che era errato al cento per cento associare gli Stati Uniti alla Francia e alla Gran Bretagna in un fronte di resistenza contro la Germania.[6] Il referendum Roper del settembre 1939 dimostrò che appena il 2,5% degli americani era favorevole ad entrare in guerra al fianco di Francia e Inghilterra.[7] Da questo punto di vista la diplomazia sovietica sbagliava quando accumunava gli USA nella politica di appeasement verso il fascismo: l' interesse americano non era per la pacificazione, ma per la guerra. Anche per l' Urss un conflitto tra paesi capitalisti non poteva che giovare agli interessi della "rivoluzione comunista mondiale. Nel novembre 1937 Chamberlain scrisse: "è chiaro che i tedeschi vogliono dominare l'Europa orientale" e propose loro: "dateci adeguate garanzie che non ricorrerete alla forza nel trattare con austriaci e cecoslovacchi e noi vi garantiremo che non faremo uso della forza per impedire i mutamenti da voi desiderati".[8] Hitler, lungi dal preparare una grande guerra, agiva entro margini ristretti e faceva assegnamento su rapide vittorie ottenute a basso prezzo.[9] Germania e Urss invasero la Polonia congiuntamente, ma Francia e Inghilterra non dichiararono guerra all' Urss, pur avendo ufficialmente dichiarato guerra alla Germania per difendere la Polonia. Anzi l' Urss non invase solo la Polonia ma anche gli stati baltici e aggredì la Finlandia che però si difese. Gli stati che aiutarono la Finlandia furono: Francia, Gran Bretagna, Svezia, Norvegia, Danimarca, Beglio, Olanda, Ungheria, Italia, Stati Uniti. Oltre a armi fornirono volontari, la Svezia 8.000. Mancò poco che la Svezia entrasse in guerra contro l' Urss.[10] E la Germania cosa fece? Da alleata dell' Urss impedì ogni passaggio attraverso il suo territorio di aiuti destinati alla Finlandia. "Nelle vostre conversazioni, ci sarà modo di esprimere comprensione per il punto di vista dei russi. Siete pregati di astenervi da qualunque sentimento di simpatia per la posizione della Finlandia", documento del ministero degli esteri tedesco agli ambasciatori in tutto il mondo. Von Ribbentrop fece bloccare nei porti le esportazioni di armi dirette alla Svezia. I sottomarini russi nel baltico furono riforniti da navi tedesche. La via di rifornimento della Finlandia passava attraverso il porto norvegese di Narvik, essendo il baltico bloccato dai tedeschi. Narvik quindi era già diventata un importante base logistica anglo-francese nel 1939.[11] Quando l' Unione Sovietica attaccò la Finlandia un ondata di antisovietismo scosse la Francia: furono concepiti piani per andare in soccorso dei finlandesi. Si pensò persino la distruzione dei pozzi di petrolio del caucaso partendo dalla Siria. Gli strateghi alleati volsero allora i loro sguardi verso la Norvegia. Inglesi e francesi prepararono dunque una spedizione, il cui comando spettò ai primi. Si poteva sperare che il governo norvegese si sarebbe sottomesso. Ma le indiscrezioni filtrarono e i tedeschi precedettero gli alleati. Cacciati da tutti i punti in cui erano sbarcati, gli alleati riuscirono a tenere solo Narvik. Dovettero abbandonarla solo a causa degli avvenimenti di Francia, il 10 maggio.[12] Due battaglioni di truppe alpine francesi, due battaglioni della legione straniera, un battaglione polacco aggregato ai francesi; comandati dall' ammiraglio Darlan. Per i britannici, tre divisioni. Totale 57.500 soldati, sotto comando inglese. Lo sbarco fu fissato per il 13 marzo. Fu bloccato dal governo britannico per timore della reazione tedesca. Norvegia e Svezia avevano già negato il permesso agli alleati, "i quali non ne tennero conto". La Russia accettò di firmare la pace con la Finlandia, il 12 marzo. Tale pace fu accolta con disappunto a Londra e Parigi, in quanto gli toglieva la scusa per invadere la Norvegia. Questo evento fece cadere il governo francese Daladier. 28 marzo 1940, ore 10, riunione a Downing street del consiglio supremo interalleato. Decisioni: consegnare il 2 aprile una nota diplomatica intimidatoria agli svedesi e norvegesi. Minare il 4 aprile in più punti la strada costiera norvegese. "Resta il fatto che il problema delle forze da sbarcare per impedire ai norvegesi di dragare le mine posate con tanta disinvoltura nelle loro acque territoriali non fu trattato, e neppure quello della reazione che bisognava aspettarsi". "Sarebbe temerario supporre che la Germania assista passivamente ad un nostro intervento nelle acque norvegesi" (ammiraglio Darlan). In merito a queste problematiche fu deciso il contemporaneo sbarco di truppe, con la consapevolezza che il giorno seguente i tedeschi avrebbero reagito. Cosa che poi fu. Operazione Wilfred: posticipata all' 8 aprile la posa di mine; 9 aprile, sbarco (pacifico, si sperava) dei britannici nei porti di Narvik, Trondheim, Bergen, Stavanger. Navi impiegate: Devonshire, Berwick, York, Glasgow. Porto di partenza: Rosyth. 8 aprile ore 18.45 un mercantile tedesco viene affondato nelle acque norvegesi dal sottomarino polacco Orzel. Ultime teste di ponte anglofrancesi in norvegia l' 8 maggio: Aandalsnes (15' brigata britannica) e Namsos (5' reggimento truppe alpine francesi). .[13] Dalla biografia di De Gaulle si intuisce un suo sospetto: che la seconda guerra mondiale in realtà sia stata una guerra contro la Francia da parte dell' Inghilterra usando la Germania come un burattino. Ed a sua volta a manipolare l' Inghilterra fossero gli Stati Uniti, i quali sono stati la prima nazione a riconoscere il governo Petain. Esemplare è la frecciata di De Gaulle alla moglie di Churchill: "I francesi sarebbero più contenti di cannoneggiare gli inglesi, che i tedeschi".[14] Il giorno dopo Dunkerque, a colloquio col generale Runstedt, Hitler disse che: "desiderava stipulare una pace ragionevole con la Francia; allora la via sarebbe rimasta libera per accordarsi con l' Inghilterra... Poi ci stupì parlando con ammirazione dell' impero britannico, della necessità della sua esistenza e della civiltà che l' Inghilterra aveva portato nel mondo. Disse di desiderare soltanto che l' Inghilterra riconoscesse la posizione della Germania nel continente. La restituzione delle colonie tedesche sarebbe stata desiderabile, ma non costituiva l' essenziale. Concluse dicendo che il suo scopo era di far la pace con l' Inghilterra".[15] La vittoria tedesca (in Francia, ndr) è totale. Stalin si felicita calorosamente con Hitler.[16] Dal discorso al reichstag del 19 luglio 1940: "non riesco a vedere ragione alcuna per continuare la guerra". Tuttavia già il 10 giugno era entrata in gioco una ragione per convincere gli inglesi a continuare la guerra: l' entrata in guerra dell' Italia rimetteva in moto la macchina bellica inglese che pareva ormai sopita di fronte alla Finta guerra. 12-11-1940 visita di Molotov a Berlino, Ribbentropp propone senza successo la spartizione dell' impero britannico (Persia e India nella sfera di influenza sovietica) per ottenere l' adesione dell' Urss al patto tripartito."[17] Quindi a novembre, dopo la perdita delle speranze per la battaglia di Inghilterra e della susseguente pace, di fronte all' ostinazione di Churchill nel continuare la guerra, Hitler si rivolge nuovamente all' alleato, e solo dopo il suo rifiuto ordina la preparazione dell' operazione barbarossa. Probabilmente sperava che il mondo intero lo avrebbe seguito nella crociata anticomunista, Inghilterra compresa. (riguardo l' attacco tedesco all' Urss) Quest' attacco sorprende totalmente i dirigenti sovietici. Stalin per primo. Soprattutto il Furer non aveva mai rinunciato al suo grande progetto del mein kampf di riprendere verso est la via tracciata dai cavalieri teutonici e di colonizzare la vasta pianura occupata dagli slavi.[18] L' attacco tedesco contro l' Unione Sovietica sorprese anche i dirigenti giapponesi.[19]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stefan Kühl, "The Nazi Connection. Eugenics, American Racism and German National Socialism", Oxford University Press, New York-Oxford, 1994
  2. ^ Domenico Losurdo, "Il revisionismo storico. Problemi e miti, Laterza, Roma-Bari, 1996
  3. ^ A.J.P. Taylor, Le origini della seconda guerra mondiale, Laterza, 1993
  4. ^ "La seconda guerra mondiale" Henry Michel, edizioni tascabili economici newton, 1978, pagina 19
  5. ^ "Chi ha provocato la seconda guerra mondiale?" Romolo Gobbi, Muzzio editore, 1995, pagina 57
  6. ^ A.J.P. Taylor, Le origini della seconda guerra mondiale, Laterza, 1993, pagina 248
  7. ^ "Chi ha provocato la seconda guerra mondiale?" Romolo Gobbi, Muzzio editore, 1995, pagina 57
  8. ^ D.F. Fleming, storia della guerra fredda, Feltrinelli 1964, pagina 96
  9. ^ A.J.P. Taylor, storia della seconda guerra mondiale, edizioni il mulino 1990, pagina 37
  10. ^ Enciclopedia "storia controversa della seconda guerra mondiale", de agostini, 1976, volume 1, pagina 265
  11. ^ "Chi ha provocato la seconda guerra mondiale?" Romolo Gobbi, Muzzio editore, 1995, pagina 62
  12. ^ "La seconda guerra mondiale" Henry Michel, edizioni tascabili economici newton, 1978, pagina 19
  13. ^ Enciclopedia "Storia controversa della seconda guerra mondiale", De Agostini, 1976, volume 1, pagine 265-270
  14. ^ Piero Lugaro, "De Gaulle", edizioni San Paolo
  15. ^ W.E Shirer, storia del terzo reich, Einaudi, 1963, pagina 797
  16. ^ "La seconda guerra mondiale" Henry Michel, edizioni tascabili economici newton, 1978, pagina 24
  17. ^ Atlante storico garzanti pagina 505
  18. ^ "La seconda guerra mondiale" Henry Michel, edizioni tascabili economici newton, 1978, pagina 26
  19. ^ "La seconda guerra mondiale" Henry Michel, edizioni tascabili economici newton, 1978, pagina 28

Cleonide[modifica | modifica wikitesto]

Cleonide, nella sua Introduzione armonica, esprime molto chiaramente i rapporti tra il genere e la colorazione (non va dimenticato che egli è il più fedele dei seguaci di Aristosseno): Cleonide, Isagoge II – III d.C. Cleonide (Harm., p. 207, 3 JAN) definisce l’¢gwg» quale ÐdÒj toà mšlouj. Sia ¢gwg» sia il suo opposto, ¢n£lusij, appartengono quindi al vocabolario metaforico dei termini ‘spaziali’ utilizzati per rappresentare la melodia come ‘percorso’.

Ç[modifica | modifica wikitesto]

Çajupe Çapela Çeldita Çelike Çelikore Çelina Çeljeta Çelora Çeltare Çeltina Çeltira Çika Çiljeta Çiltërime Çiltore

D[modifica | modifica wikitesto]

Dafina Dajtina Dajza Dalina Dallëndyshe Danja Danjana Danjusha Darana Dardana Dardanesha Dasanta Dasantila Dasara Dasareta Dasha Dashamira Dashtra Dashuri Dashurime Dastida Dava Dazana Dazema Dazeta Dazime Dazina Dazmena Dëborake Dëborane Dedana Dejka Delina Dëlira Dëlirana Dëlirime Deliza Delmere Delmina Denata Desa Dëshira Dëshirana Dëshirime Detare Diella Diellare Diellonja Diellore Dija Dijana Dijara Dijemira Dila Dilika Dilina Diljana Diloshe Diluke Dindare Dirina Ditbardha Ditila Ditlinda Ditlume Ditmira Ditona Ditona Ditore Diturake Dituri Diturore Ditvera Donika Donjeta Donmira Dorargjenda Dorarta Dorbardha Dorina Doriza Doruntina Drande Dranushe Drejta Drejtare Drena Drenaza Drenore Drenusha Drilona Drina Drinaza Drinore Drinusha Driola Drita Dritana Dritana Dritbardha Dritbardha Dritësime Dritime Dritjona Dritona Dritoshe Dritusha Dritylle Drivasta Dukagjine Dukurana Dulina Durime Durimtare Dushkana

DH[modifica | modifica wikitesto]

Dhelka Dhelkore Dhuntare Dhuntia Dhurata Dhurime Dhuronja

E[modifica | modifica wikitesto]

Eanda Earta Edlira Edliriana Edona Edrina Ejona Elbana Elbara Elbaroza Elbuna Elira Eliriana Elona Emërushe Emira Emiranda Emirea Emiriana Emirjona Endrina Endrita Eniana Enkela Enkelana Enkelejda Entela Epikada Era Eraa Eraga Eragime Eranda Erblina Erbora Erdetta Erdita Erëzake Eriana Erina Erinda Erisa Erjeta Erkanda Erleta Erlisa Erlule Ermale Ermira Erora Ershela Ervjollca Erza Erzena Etleva Etrita Etritana

Ë[modifica | modifica wikitesto]

Ëndërrjeta

Fatjeta Fajkore Fatbardha Fatlinda Fatlume Fatmir Fatmiroshe Fatose Fatushe Festare Festime Fidane Fiskaja Fisnike Fisnikore Fitime Fitore Flakime Flakore Flakrime Flamure Flamurtare Flatrore Flatroshe Fllada Flladagime Flladime Flladjeta Flojera Flokarta Floriza Flurime Fluroma Flutur Fluturake Fluturesha Fluturime Foltare Forta Fortana Fortiana

G[modifica | modifica wikitesto]

Gajusha Gajza Galdime Galdimore Garentina Gashe Gazjeta Gazlinda Gazllime Gazmadhe Gazmenda Gazmime Gazmira Gazmore Geldona Gelina Genca Genciana Genta Gentiana Genusa Genzana Gështenja Gëzimbardha Gëzime Gëzimjeta Gëzimtare Gojarta Gojtare Gonxhe Grela Guçe Guguçe Gugushe Gurbita Gure Gurgullime Gurije Gurime Guroshe Gurtena Guxime Guximore Guximtare

GJ[modifica | modifica wikitesto]

Gjallime Gjallore Gjelbërime Gjelbërore Gjelina Gjeraqina Gjethina Gjethore Gjina Gjinushe

H[modifica | modifica wikitesto]

Hana Hanushe Hare Hartina Hekurane Hekurore Hekurusha Hëna Hënore Hënplota Hënza Herake Hiesore Hijeshia Hijeshore Hira Hiroshe Hirushe Holta Holli Hosi Hotiana

I[modifica | modifica wikitesto]

Ilda Ilira Iliresha Iliria Ilirjeta Ilnaja

J[modifica | modifica wikitesto]

Jasemina Jada Jearta Jehona Jehora Jela Jelana Jelira Jemira Jera Jerina Jermësina Jerta Jeta Jetare Jetbardha Jetëmbël Jetgjata Jetika Jetisha Jetlira Jetlume Jetmira Jetnore Jetona Jetore Jetsore Jona Joniana Joniara Jonila Jontare Jora Jorika Jorina Josha Joshina Jumira

K[modifica | modifica wikitesto]

Kaça Kaltona Kanarina Kandalina Kanina Kanjusha Kanusha Kaona Kastriote Kelera Kelmenda Kelmendina Këndella Këngushe Klambeta Klesta Klestore Klevata Kodrane Kojela Kolenta Koliza Komira Komnena Korabe Kosova Krahbardha Krahjeta Krahtare Krenare Krenarija Krenime Krenore Kreshnike Kreshnikia Kreshnikore Krojana Krojza Krrelare Kryearta Kthjellime Kthjellore Kujtime Kumbullore Kumri Kuqëlina Kuqëlore Kushtime Kushtrime Kuvendore jonida jenny diona pranvuqe doricka irakucka

L[modifica | modifica wikitesto]

Ladana Labeata Labeatana Labiana Ladina Ladona Laida Laidana Laidina Laidona Lajmime Lajmora Lajthiza Lajza Lanasa Landare Landra Landroja Lartana Lartime Lartore Larushe Lasonia Lastare Lauresha Lavdërime Lavdi Lavdie Lavdime Lavdimira Lavduri Lavdusha Lazdrena Lazrime Lazrore Leda Ledana Lediana Lediona Ledona Ledra Lekana Leminota Lenda Lëndina Lesina Letana Levika Lidra Ligjëresha Ligjërime Ligjërore Likana Linada Linda Lindamira Lindiella Lindihana Lindita Lindiza Lindrita Linora Lira Lirake Liri Liriana Liridashe Lirika Lirime Lirishta Liriza Lirjeta Lirjoa Liroshe Lirushe Lisa Lisara Lisiana Lisina Lisna Liveta Loke Lorana Luane Luftarake Luftare Luftërore Luftëtare Luftime Lula Lularta Lulashe Lulbardha Lulbukur Lule Lulëza Lulëzime Lulia Luliana Luljeta Luljona Lulkuqe Lulmaja Lulmale Lulmira Lulore Luloshe Lulushe Lulvera Lulvije Lulzjarre Lumbardha Lume Lumira Lumjeta Lumnesha Lumnije Lumnore Lumtore Lumturesha Lumturi Lumturore Luriana Lurtime Lushana

LL[modifica | modifica wikitesto]

Llamburi Llaskonja

M[modifica | modifica wikitesto]

Madhnore Madusa Majera Majlinda Malabana Malana Malana Malarta Malbora Malda Maldrita Male Malorana Malore Maltina Maltona Manare Mandeta Manjola Manushaqe Manxurane Marashe Mardana Marena Margarita Margjela Marije Marina Marnesha Marsona Marta Masila Mbara Mbarësia Mbarësore Mbarjeta Mbarvasha Medona Meitina Melika Melita Menata Mençuria Mendime Mendore Mentare Mentore Mentoria Mergita Merita Meritore Merma Mermore Mermushe Mërsina Merushe Mesila Mesoriana Midila Mikana Miklore Milca Milona Milosana Milza Mimoza Minaza Mira Mirada Miradije Mirakanda Mirale Mirana Miranda Mirashe Mirate Mirbana Mirbardha Mirdashe Mire Mirena Mirësi Mirësore Mirgeta Mirgita Mirgjine Miriana Mirina Mirjeta Mirjona Mirlinda Mirnela Mirni Mirnije Mirnisa Mirore Miroshe Mirsjella Mirtona Mirushe Mirvjena Miserdhe Mitare Mitore Mjaltina Mjaltore Mjaltushe Mollarta Molosia Mugullore Muzakina

N[modifica | modifica wikitesto]

Naltina Naltore Nanda Narenta Naresa Naresina Naresta Narona Narta Nartila Nava Nderbardha Nderime Nderina Ndermira Nderore Nderusha Ndriçime Ndrina Ndrita Ndritesha Nedina Nëntore Nëntorina Nerenxa Nerita Neritana Nertila Nesa Nesila Nestana Nevena Nevila Ngadhënjime Ngazëllime Nisjeta Nistare

NJ[modifica | modifica wikitesto]

Njome Njomzake

O[modifica | modifica wikitesto]

Ohrije Oimira Oketa Olisa Olsa Olta Oltana Oltiana Oltiona Orgesta Orgeta Ostrala

P[modifica | modifica wikitesto]

Pajtime Panenta Panjëz Paqësime Paqësore Parane Parëz Parime Parlinda Parmore Partina Parushe Parvera Pashie Pasina Pekulare Pekule Peliona Pellazge Pëllumbe Pëllumbesha Pëllumbore Pëlqime Pemël Pemëlina Pera Përgëzime Përgëzore Përlindje Përnare Përparime Perseta Petrite Peza Pezare Pina Pinenta Pirrina Pishtare Plaina Plarenta Plarentina Platora Platorana Platura Platurana Plepane Pleurata Plotmira Plotnie Pohime Pranvera Prekatare Premta Premtare Premtime Premtore Preshtime Prijare Prijatare Progone Prusha Puhie Puhiza Punbardha Pundrita Punmira Puntore

Q[modifica | modifica wikitesto]

Qershina Qetore Qetime Qeti Qetëza Qetësore Qetare Qeta Qershore Qershiza Qëndrake

R[modifica | modifica wikitesto]

Redona Rega Regonta Rilindje Rimta Rina Rinime Rinore Rinoshe Rinushe Rozafa Rozafata Ruda Rudana Rudina Rudore Il professor Cosimo Da­miano Fonseca è nato a Massafra (Taranto). Vanta una carriera scientifica e accademica esemplare. Con dispensa papale viene ordinato sacerdote all’età di 22 anni (età minima prevista dal Diritto canonico è di 24 anni). Pur mantenendo lo status di prete, Fonseca dedica la vita agli studi. La sua attività scientifica supera ben presto i confini metropolitani registrando consensi a livello europeo e internazionale. Vince diverse borse di studio che lo portano tra l’altro in Germania. Accademico dei Lincei, vanta oltre cinquecento opere tra volumi, saggi, note e recensioni. Nel corso della sua lunga e prestigiosa esperienza scientifica ha privilegiato soprattutto alcuni nuclei tematici: lo studio del territorio e delle trasformazioni dell’ambiente; il popolamento ruprestre dell'area mediterranea; l’età normanno - sveva con particolare attenzione alla personalità e all'opera di Gioacchino da Fiore; i rapporti anglo - franco - pontifici del XIII secolo; le metodologie finalizzate alla conoscenza, diagnosi ed intervento per la conservazione, restauro e tutela del patrimonio archeologico e monumentale dell’area mediterranea.

RR[modifica | modifica wikitesto]

Rrape Rrapushe Rrezage Rrezagime Rrezake Rrezane Rrezare Rrezargjenda Rrezarina Rrezarta Rreze Rrezedita Rrezekuqe Rrezepare Rrezore Rrona Rronja

S[modifica | modifica wikitesto]

Samira Saprina Sardiana Sarmina Sationa Sazane Selvie Selvina Senela Sentona Serina Sikana Sinera Sjellmira Skediana Skënde Skëndere Skenobarda Skerda Skerdilaida Skiftere Skirtana Skordiana Slatora Sokolane Sokolare Sokole Sokolesha Sorkadhe Stelusha Stenata Stolie Suferina Sugare Sukore Sumbullare Sumbullore Surila Surina Suta Sutore Sutosha Symira Synore Sytara

SH[modifica | modifica wikitesto]

Sheboja Shega Shegane Shegëza Shegore Shegushe Shejnare Shelege Shelgore Shelgushe Shëndete Shendvera Shenjëtare Shenjëza Sheqere Shigjetëza Shkabëza Shkabonja Shkëlqare Shkëlqime Shkëlzene Shkëmbe Shkëmbore Shkëndije Shkëndiza Shkumbine Shparta Shpatena Shpatore Shpenda Shpëtime Shporiza Shpresa Shpresare Shpresime Shpresore Shpuzake Shqipe Shqiponja Shtatmira

T[modifica | modifica wikitesto]

Tanusha Tadena Tadina Tadora Tarina Tariona Tataja Tatuja Taulante Taulantiana Tefta Temale Teranda Tergita Ternila Tetore Teuta Teutaja Teutana Teutika Teutona Tomore Tomorina Trande Trëndafile Trëndelina Trime Trimërore Trimnore Trita Tritana Tritanera Triteuta Trodanta Tulirana Tumira Tushana Tushe tolina

TH[modifica | modifica wikitesto]

Thana Thanëza Thanore Thanula Thanusha Thëllëza Thëllëzare Thëllëzore

U[modifica | modifica wikitesto]

Ujkana Uksana Ulpiana Urana Urime Urta Urtane Urtare Urtie Urtoshe Usiana Uskana LA QUARESIMA CARNASCIALESCA NELLE SETTIMANE LITURGICHE VOTATE ALL’AUSTERITÀ SI GODEVA ANCORA. COME?

 Prima di Pasqua uccidi la vecchia
 I riti perduti della «quarantana» nella Puglia
 di PIETRO SISTO
    Igiorni di quaresima in passato coincidevano con un periodo di penitenza e soprattutto di pentimento per gli eccessi e i bagordi carnascialeschi. Eppure in diverse circostanze le ragioni del corpo finivano per avere la meglio sulle esigenze dello spirito: nonostante i rintocchi della campana «della scomunica» o «dei maccheroni» che a partire dalle 23 della notte del martedì grasso invitava la popolazione a mettere fine a balli e baldorie e ai piaceri (alimentari e sessuali) della carne e nonostante i riti e le funzioni solenni del mercoledì delle Ceneri, la festa comunque continuava sia pure in tono minore e in forme meno pubbliche e chiassose.
  È vero infatti che a partire dal primo giorno di Quaresima formaggi, latticini, carne e uova venivano sostituiti da legumi, verdure e pesce (soprattutto baccalà), che il formaggio, come condimento dei maccheroni, era sostituito da «mollica di pane raffermo grattugiata e soffritta, spesso aromatizzata con l’aggiunta di acciughe salate» e che le massaie provvedevano a lavare pentole e posate con «acqua, cenere e aceto per purificarle dalla carne e dal grasso che avevano toccato nel corso dell’an - no» (F. Di Palo).
  Ma è anche vero che la prima domenica di Quaresima si continuavano ad organizzare serate danzanti e festini il cui momento culminante   consisteva nella rottura da parte di uno degli invitati alla festa, bendato e munito di bastone, di una pentolaccia piena di dolci, fichi secchi, noci, mandorle ecc. Quasi sempre il rito era accompagnato dal ballo, da giochi, «macchiette» e scherzi capaci di suscitare il riso e il divertimento degli spettatori: a San Michele Salentino di solito si aggiungeva una seconda pignata dalla quale uscivano topi di grandi e piccole dimensioni che, spaventati, correvano nella sala seminando a loro volta il panico soprattutto tra le donne spesso costrette, tra urla e imprecazioni, a salire su sedie e tavoli per evitare qualsiasi forma di contatto con i roditori.
  Meno diffuso era invece il rito del «Serra la vecchia», che ricorda la preparazione di una pupattola confezio   nata ancora oggi in alcuni centri della Puglia (tra i quali Ruvo, Molfetta, Locorotondo, Cisternino ecc.) che raffigurava la Quaresima e che «termina o con sette piedi o con una arancia o una patata o una mela in cui sono infilate sette penne che vengono via via tolte al passare delle sette settimane di penitenza precedenti la Pa   squa: essa è appesa alla finestra o pende sulla via da una corda tesa da finestra a finestra di due case dirimpetto» (P. Toschi).
  Il giovedì di mezza Quaresima oppure la seconda/terza domenica in alcuni paesi della Capitanata, della Murgia dei trulli e del Salento con una grande sega si tagliava in due un 

a pupattola vestita di nero è tornata. Qui e là Da Ruvo a Lucera. Oggi convegno a S. Marco la Catola .

 [p. sisto]
    fantoccio di grandi proporzioni, raffigurante proprio la «vecchia», dal quale venivano tirati fuori confetti, dolci, fichi oppure salsicce e carni saporite, simboli ancora una volta dello spreco alimentare e del rito carnevalesco basato sul contrasto tra magro e grasso e sull’opposizione tra vecchio e nuovo.  
  Il «Serra la vecchia» è molto diffuso soprattutto nelle regioni centro-settentrionali, dove proprio in questi giorni si organizzano festosi e chiassosi «carnevali di Quaresima». Nella nostra regione negli ultimi anni si assiste alla riproposizione dell’antico rito da parte di giovani e di associazioni culturali con finalità di carattere memoriale-didattico o turistico-promozionale. Tra le iniziative più interessanti merita forse di essere ricordato il «Serra la vecchia» che si è tenuto a San Marco la Catola, in provincia di Foggia, nella sera del 13 marzo. Oggi, nel il pomeriggio, è invece previsto un seminario di studi sul tema «La terra che si rinnova. Religiosità arcaica   nel folclore contemporaneo»; interventi di M. Fascia e L. Di Gioia; relatori: P. Resta dell’Università di Foggia e V. M. Spera dell’Università del Molise. A Ruvo da qualche anno l’associa - zione teatrale «Biagio Minafra», oltre alla camera ardente e al funerale di Carnevale, organizza l’esposizione nelle strade cittadine di alcune quarantane che vengono bruciate la mattina di Pasqua. A Lucera è il Centro italiano femminile ad esporre nel centro storico decine di pupatte nere a partire dal mercoledì delle Ceneri e ad organizzare il tradizionale falò in piazza Nocelli il giorno di Pasqua.  
  grosso pupazzo caramellato ripieno di fichi e mandorle abbrustolite che veniva consumato dai presenti in un clima di grande allegria» (M. Cosmai).
  In alcuni paesi la fine della «quarantana» o «caremma» era invece rinviata al giorno di Pasqua: a Ruvo ancora oggi la fine della sua magra esistenza è accompagnata dal clamore e dagli applausi della folla e segnata dal fragoroso scoppio di petardi che la incendiano e la distruggono poco prima dell’arrivo della processione del Cristo risorto.
  E va infine ricordato che neanche con la morte più o meno prematura e violenta della «vecchia» la festa e la baldoria finivano del tutto, se è vero che l’abitudine di mascherarsi a volte proseguiva fino a Pasqua: nel 1582, infatti, il Sinodo di Andria condannò la «comparsa intorno ai sepolcri del Giovedì santo di maschere e la recita di rappresentazioni oscene» (F. Di Palo).
  Qualcosa del genere, infine, dovette accadere nella prima metà del Settecento nel convento delle carmelitane di Putignano che continuarono i riti carnevaleschi proprio fino a Pasqua ovvero fino a quando qualche dotto frate, esperto in pratiche esorcistiche, non riuscì attraverso novene e benedizioni solenni ad avere la meglio delle forze diaboliche che si erano pericolosamente insinuate tra le austere mura del convento e nelle coscienze, non altrettanto austere e irreprensibili, delle religiose.  
  Insomma alla «quarantana», «vedova» di Carnevale veniva riservato un trattamento analogo a quello del suo compagno di avventure, per colpa del quale tra l’altro si era irreparabilmente indebitata: ormai povera e disperata, carica di simboli e significati sacri e profani, un po’ «madon - na» e un po’ strega, doveva neces   sariamente morire per preannunciare la fine del periodo di astinenza e di pentimento e l’arrivo della Pasqua.
  A Massafra il giovedì di metà Quaresima si uccideva una vecchia «vestita di nero», mentre a Bisceglie si festeggiava la sua fine con balli e festini: «a mezzanotte il capofamiglia serrava la monica, tagliava cioè un 

Criciuma, Urusanga, Azambuja ,Jordão, Belvedere, Treviso e Nova Beluno, hoje Siderópolis.

V[modifica | modifica wikitesto]

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Il 95% della popolazione discende da italiani.[1]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia di Nova Veneze , si basa sull' agricoltura , sull' allevamento e sull industria metalmeccanica.

Note[modifica | modifica wikitesto]


Xpirri[modifica | modifica wikitesto]

Michele Pierri (... – Taranto, 24 gennaio 1988) è stata una [[]] [[]].



Michele Pierri è nato a Napoli nel 1899 ed è morto a Taranto nel 1988. Nel 1917 , appena diciottenne partecipò , come ufficiale di fanteria , alle ultime fasi della prima guerra mondiale . Rientrato a Napoli nel 1923 si laureò con lode in Medicina e Chirurgia. Durante il Ventennio visse in contrasto con l’ambiente fascista e condusse un vita errabonda, fu prima a Torino e poi in Francia, dove lavorò come operaio alla Citroen, successivamente come medico di bordo su navi che facevano rotta per il Sud America. Rientrato nel 1926 , a Napoli e conobbe una studentessa Aminta Baffigli figlia dello storico tarantino Egidio, che studia medicina mentre era assistente alla 2° cattedra di medicina all' Università, ma fu di cui si innamorò. Si sposò con Aminta e si trasferì definitivamente a Taranto. Ai più e nota la sua quarantennale attività presso l’ospedale civile, dove acquisì una notevolissima abilità chirurgica, fu tra i primi ad intervenire sul cuore; pochi conoscono il suo impegno contro il fascismo e la sua opera poetica. L’opposizione al fascismo la fece in tempi duri, negli anni Trenta, nel periodo di massimo consenso popolare al regime, subendo una detenzione di otto mesi nel carcere di Bari. L’attività letteraria lo ha impegnato per tutta la vita, ma solo negli anni quaranta iniziò a pubblicare i primi libri ottenendo subito un consenso di crescita di critica, da Giuseppe Ungaretti, che volle leggere in pubblico le sue poesie inviate al Premio St. Vincent nel 1948, a Betocchi, Caproni, PIer Paolo Pasolini, Carlo Bo,Spagnoletti e tanti altri. Nel 1950 fu tra i fondatori dell’Accademia Salentina de l’Albero voluta da Girolamo Comi, alla quale aderì sino all’ultimo pubblicando testi poetici e riflessioni filosofiche. Dopo la morte di Aminta nel 1980, dalla quale aveva avuto 11 figli, Michele Pierri volle dedicare tutte le sue poesie ad eternare il ricorso della donna amata.

http://www.fieralingue.it/corner.php?pa=printpage&pid=1510

Y[modifica | modifica wikitesto]

Riccardo di Taranto (...) è un politico e condottiero italiano.


Riccardo , barone di Laterza fu protonotaro del Regno di Sicilia dal 1166 al 1168. Partecipò all Prima Crociata e al suo ritorno fondò l' Abbazia di Santa Maria del Galeso , che venne ultimata nel 1169 Dal 1173 al 1194logotheta del sacro palazzo reale (ossia del regno) ,sotto i re normanni Guglielmo II, Tancredi e Guglielmo II. Combatette nella battaglia di Aquino contro le armate teutoniche dell’imperatore Enrico VI.

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

«molto cospicua per la nobiltà del sangue e per le cariche onorate avute, come anco per li molti dominii di vassalli »

Di Riccardo conosciamo anche alcuni discendenti :

  • Andrea ,suo figlio che nel 1209 venne privato del feudo laertino a favore dell’arcivescovo di Taranto
  • Goffredo I suo nipote che si cognomò Capitignano , come il feudo in suo possesso
  • Goffredo II, che per via del padre Roberto fu appellato Domini Roberti , dando originine al secondo ramo dellla famiglia



==Tracce==Street Flava Raffaele Carrieri (Taranto, 17 febbraio 1905Castel di Camaiore, 14 settembre 1984) è stato un critico d'arte e poeta italiana.


Raffaele Carrieri nacque a Taranto nel 1905. Nel 1920 ,a 14 anni fuggì di casa a , raggiunse l'Albania e di lì, dopo pochi mesi, andò a Fiume dove raggiunse Gabriele D'Annunzio. Lì venne ferito gravemente alla mano sinistra nei combattimenti delle cinque giornate. Tornò a Taranto ma dopo pochi mesi si imbarcò per i porti del Mediterraneo e la costa del Nord Africa. Tornato in Italia fu per due anni gabelliere a Taranto. Ma subito dopo ripartì si stabilì a Parigi ed entrò in contatto con la vivacità della grande capitale culturale dell'Europa in quel decennio, stringendo relazioni e amicizie con i maggiori pittori del tempo. Nel 1930 si trasferì a Milano, dove svolse l'attività di critico d'arte e di poesia. Collaborò con Ambrosiano, l'Illustrazione italiana, XX siècle, Pan, Tempo, Corriere della Sera, Epoca, Milano-sera. Fondò egli stesso nel 1945 un mensile di arte e letteratura, Le tre arti. Ha scritto oltre 40 volumi di saggi e narrativa, di rilievo quelli riguardanti le avanguardie e i Futuristi. Conobbe e fu in corrispondenza con personalità di rilievo come Lautrec, Amedeo Modigliani, Cendrars, Pablo Picasso, Marini, Campigli, Fiume, Cagli, Apollinaire, Cantatore, ecc. Collaborò anche a numerose riviste, fra le quali spicca Esperienza poetica di Vittorio Bodini, dal 1954 al 1956 (sulla quale scrissero importanti nomi impegnati nel rinnovamento poetico e nel superamento della contrapposizione neorealismo / marxismo per una nuova forma poetica; ricordiamo fra gli altri Erba, Romanò, Scotellaro, Caproni, Tentori, Volponi, Zanzotto, Bellintani, Bona, Cataffi). La sua opera di poesia più significativa e matura dal punto di vista artistico, è la raccolta delle d'amore Canzoniere amoroso, 1959. Ebbe importanti riconoscimenti per la sua opera poetica (Viareggio, Chianciano, Tarquinia-Cardarelli, Taormina).

Di questo singolare poeta molto è stato detto e scritto. Egli è infatti un personaggio moto attivo nella cultura italiana degli anni '50 e '60, scrive su riviste e quotidiani di ampia tiratura e diffusione ed è molto conosciuto, anche se molto schivo. È da condividere l'acuta osservazione di Giuliano Gramigna, per il quale l'arte di Carrieri, "contro ogni definizione vulgata, non è una poesia di grazia ma di durezza; pertiene non al sensibile ma alla mente". È infatti una tentazione ingenua quella di attribuire a questa visione del mondo uno sguardo sereno e positivo, che appare certe volte addirittura scanzonato, e sempre azzurro, aereo ed etereo, quasi fanciullesco. In realtà dietro a questa facciata (che è frutto di un esasperato lavoro di lima) si nasconde un uomo profondamente inquieto, disincantato e non certo allucinato). Superficialmente quindi potremmo leggere la sua poesia come l'espressione di una pur dotta ricerca stilistica, prosodica, musicale (da questo punto di vista addirittura rivale alla poesia di D'Annunzio, pur ovviamente con le debite differenze di contesto). Potremmo prendere un abbaglio dalla seduzione della sua scrittura e la potremmo leggere, dal punto di vista dei contenuti, come una specie di tranquillo canzoniere di un'anima borghese e chiusa al mondo (questo suo esasperato parlare di sé, che non è però il narcisismo dannunziano o l'intimismo dei crepuscolari, anche se con questi movimenti a mio avviso la poesia di Carrieri ha molto a che vedere, ma per reazione però, per precisa scelta di campo avverso a queste poetiche). Su questo Gramigna ha ragione, ed ha ragione quando ci mette sull'avviso rispetto alla natura della sua arte, ricordando che gli anni importanti e gli incontri determinanti per Carrieri "sono stati quelli di Parigi a contatto con la nuova letteratura del primo trentennio del secolo, Apollinaire in testa". In effetti, ad un esame più approfondito che prenda in considerazione i doppi sensi caratteristici della sua scrittura, la sua ci appare una poesia tormentata, estremamente mobile, sempre in movimento, come la sua vita, come egli stesso sembra suggerire nei versi di una sua lirica che ho anche trascritto in appendice: Si addice al mio verso l'andamento leggiero e l'odore bruciato del fuggiasco. E in Le strade (anch'essa trascritta qui di seguito), ribadisce quasi con fastidio questo anelito di libertà e di spazio che egli cerca nella forma e nei contenuti dei suoi versi, e la durezza che li caratterizzano, come giustamente ha scritto il Gramigna.. Il grande tema che egli tratta, in ogni sua lirica, anche le più vicine all'onirico o al fantastico, è sempre l'esperienza concreta. Carrieri è un vento che si muove nelle durezze del quotidiano, un vento di conoscenza e di interiorizzazione che porta con sé e trasforma in materia poetica tutto ciò che i suoi occhi possono vedere, compresi i rottami, le foglie morte, il vuoto, l'insignificanza, lo spaesamento. Il contenuto del suo messaggio dunque è una continua provocazione, una sapiente provocazione che vuole pungere e infastidire. Potremmo dire che questa poesia, in un certo senso, trasforma e trasfigura l'esperienza dell'inquieto e della nevrosi dell'uomo del novecento, che aborre il caldo nido pascoliano e trova senso soltanto nel forsennato viaggio mentale attraverso sempre nuove e imprevedibili esperienze di senso; l'uomo che aborre la retorica dell'età positivista e le mielose estetiche decadentiste e ricerca l'essenza di sé in una dimensione esistenziale, interrogativa e simbolica; l'uomo senza più fede nell'uomo ma insieme disperatamente fedele alla sua essenza. Da questo punto di vista, cioè nella scelta di tono e di stile, è una poesia di rottura non soltanto con il decadentismo, ma anche con le retoriche delle avanguardie e gli sperimentalismi poggianti su estetiche talvolta di comodo o che comunque poco avevano a che fare con l'essenza della poesia. La sua scelta di campo, anche sui contenuti, è quindi quella di non badare al chiasso e con grande senso pratico ed equilibrio, proseguire la sua ricerca con calma e solidità di fondamento, senza mai condividere teorie movimentiste (anche se sono rintracciabili lungo il suo percorso artistico, gli influssi &endash; però solo superficiali e formali &endash; dell'ermetismo, del neorealismo, del simbolismo della poesia spagnola). La sua visione della vita comunque, resta sempre quella del viandante, dell'occupante provvisorio di questo mondo, quasi da lui staccato, un mondo che egli fende e attraversa vorticosamente e sempre in fretta, sprizzando energia fisica e mentale, con immaginazione vulcanica, capacità di legare i segni e i significanti di questo mondo alla parola e nello stesso tempo all'immagine pittorica, creando una scrittura iconica di grande potenza. La sua poesia è una casa, che a volte viene ridipinta, risistemata, meglio ridefinita nei suoi spazi, impreziosita con addobbi o altro, ma sempre la stessa. Vi sono molti milgioramenti nel suo stile, dalla prima raccolta fino al Canziniere, ma non vi sono mai oscillazioni, ripensamenti, anche nella materia esperienziale tematizzata. Mi sembra dunque, ad una attenta lettura, di poter individuare in primo luogo questi elementi, mimetizzati da una scrittura apparentemente semplice, elegante ma quasi popolare, talvolta quasi nenia, filastrocca. E dovremmo qui avere lo spazio necessario per poter svolgere una analisi almeno sommaria di questi testi, di questi lampi a ciel sereno. Potremmo allora renderci conto del ciclopico lavoro di lima (La vita ho consumato / su carta e inchiostro. / Mio Dio quanto ho limato / notte e giorno.) a cui egli sottopose i suoi testi, potremmo renderci conto della sorprendente abbondanza di figure retoriche, sintattiche, semantiche e logiche che sono nascoste in queste brevi liriche insonni che comincerebbero allora come ad esplodere sotto i nostri occhi. Ma non ho qui il tempo di eseguire una simile operazione, che mi invece pare egregiamente svolta dalla presentazione a Poesie scelte, da Giuliano Gramigna. Se volessimo intestardirci nel proseguire o nell'approfondire questo tipo di analisi, probabilmente non ne usciremmo tanto facilmente perché, non solo dal punto di vista strutturale e dello stile la poesia di Carrieri è un pozzo senza fine, ma anche e soprattutto per i riferimenti extratestuali, le allusioni, le citazioni nascoste, i riferimenti ad altri testi, alla pittura e alla musica e addirittura alle Sacre Scritture, che sono mimetizzati ma abbondano in ogni lirica e ce la fanno rileggere in maniera sempre diversa. Da questo punto di vista Carrieri è un artigiano davvero abilissimo, soprattutto perché questo lavoro di cesello non si esaurisce nella cura della forma, dello stile, ma aggiunge senso al contenuto comunicativo delle liriche, le fa essere qualcosa di maggiore di quello che appaiono. È dunque una poesia che va letta molto attentamente, cercando nel testo così esile e quasi etereo, i grandi tesori che esso racchiude. Quello che dice è soltanto la punta di un iceberg, come accade in ogni grande arte poetica. Questa scrittura quasi aerea, leggera, dai caratteri di perenne giovinezza, in realtà nasconde, dicevamo, un messaggio denso di problematiche esistenziali. Carrieri sembra rifuggire i grandi temi che appassionano gli intellettuali del dopoguerra e parlare soltanto della sua esperienza. In realtà, e questo appare soprattutto analizzando i testi uno ad uno, questo "io" singolare presente nella quasi totalità delle liriche in effetti è quasi sempre un "io" universale, una proposta fatta al lettore, un parlare della sua vita. I valori del messaggio, i contenuti nascosti, sono sempre contenuti di una esperienza collettiva, perché tendono a un coinvolgimento (e coinvolgono). Quella di Carrieri è la proposta di uno stile di vita, di un modo di vedere la vita, partecipante e assieme distaccato, presente e assente e potenzialmente sempre in fuga. Anche quando egli si sofferma in temi che richiedono staticità, pensosità, su temi drammatici e struggenti come il Compianto per Gercia Lorca, o l'accorato Pietà cuori duri, egli lo fa con questa doppio registro, da una parte la partecipazione intensa che scaturisce dal messaggio, dal modo di trattarlo, di caricarlo di senso, dall'altra con una forma musicale ricercata, sfuggente, aerea, leggera, unita ad una una prosodia ricercata e preziosa, ricca di elementi iterattivi, rime interne, allitterazioni, assonanze, paranomasie. Anche quando il suo verso sembra cercare la cantilena, l'andamento rapsodico, il tono minimale del canto popolare, l'anàfora, egli non abbandona mai il rigore della ricerca e la fatica della lima, in modo quasi esasperato. Un esempio dunque di grande mestiere, oltre che di indubbia ispirazione.

Opere poetiche più importanti di Raffaele Carrieri:

Lamento del gabelliere, (1945) Souvenir caporal (1946) La civetta (1949) Il trovatore (1953) Calepino di Parigi (1954) Canzoniere amoroso (1958) La giornata è finita (1963) Io che sono cicala (1967) La formica Maria (1967) Stellacuore (1970) Le ombre dispettose (1974)

Disco 1[modifica | modifica wikitesto]

  1. Mondo Marcio - intro - streetstyle
  2. Big Fish - resta ancora
  3. Ape feat. Tuno - notti d'estate
  4. Club Dogo - nella city x
  5. Sano Business - la mia posse è troppo larga
  6. Vacca feat. Mastermaind - lady sexxxy
  7. Tsu feat. Funk Famiglia - il circo
  8. Migliori Colori feat. Giga & Ivan - babbo
  9. Gli Inquilini - prima pagina
  10. Frank Siciliano feat. Mistaman - che farai?
  11. Nais feat. Sebo & Samu - raggasmaffio
  12. Rawl Mc & Libo - i need a beat
  13. Nesli - è come l'inverno
  14. DJ Fede feat. Principe - datemi
  15. Yoshi Torenaga - indigo
  16. Turi - cosa vuoi da me
  17. Othello alias Eddie Palermo - tu mi chiedi
  18. Fuma Project - non è mai difficile
  19. Microspasmi - va bene ok
  20. Cor Veleno - outro - streetstyle

Disco 2[modifica | modifica wikitesto]

  1. Club Dogo - intro - streetstyle
  2. ATPC feat. Boris - triba' - movida
  3. Mondo Marcio - l'ultimo ballo x
  4. Zampa - panico blues
  5. Primo & Squarta - muoviti (radio bomboclat!)
  6. PMC - sounds good
  7. Vacca feat. Mastermaind - in controtempo
  8. Fabri Fibra - rap in vena
  9. Masta & Soulshine - oggi va così
  10. Pesi Piuma - pellicole bruciate
  11. DJ Fede feat. Esa - family affair
  12. Devilio - cose che senti
  13. Amir & Mr. Phil - zitti zitti
  14. La Crème - fashion city
  15. Entics - seri progetti
  16. Taze - 2 Fingers lessico
  17. Stokka & MadBuddy - giorni di sole
  18. Numeri 2 feat. DJ Yaner - street flava
  19. Asher Kuno feat. Dj Ronin - parte di me
  20. Libo - outro - streetstyle

==Tracce==Flava 3rd Avenue

Disco 1[modifica | modifica wikitesto]

  1. The Buildzer feat. DJ Yaner & Entics - "streetflava"
  2. Don Joe & Grand Agent feat Ask, Vincenzo da Via Anfossi & Marracash - "hustlebound"
  3. Co'Sang - "undaground faja"
  4. DJ Fede feat. Frank Siciliano - "vorrei"
  5. La Famiglia - "amici"
  6. Dargen D'Amico - "missisipi blues"
  7. Palla & Kuno - "il battito (tempi di rivalsa)"
  8. ATPC - "tutto e subito"
  9. Zampa - "dei guai"
  10. Migliori Colori - "evidente"
  11. Kaso & Maxi B - "se non ne puoi più"
  12. The Poor Man Style Sound System & Principe - "com'è che va"
  13. Mondo Marcio - "fuori di qua"
  14. MentiSpesse All Starz - "m-e-n-t-i-s-p-e-s-s-e"
  15. Mace & Blodi B - "urla"
  16. DDP - "così come sei"
  17. Bassi Maestro & Supa - "bang bang"
  18. Ape - "generazione di sconvolti"
  19. Rischio - "8 1/2 street flava version"
  20. DJ Shocca & Mistaman - "streetstyle outro"

Disco 2[modifica | modifica wikitesto]

  1. Fabri Fibra - "streetstyle intro"
  2. Stokka & MadBuddy - "tasters 3000"
  3. Pesi Piuma - "pensavi male"
  4. Othello - "27-7-365 (pace)"
  5. OneMic feat. Anda - "pioggia"
  6. Michel feat. Maxi B - "lugano"
  7. Jesto - "pompalo"
  8. Masta & Soulshine - "più in là"
  9. The Lickerz feat. Kito "mc invisibile"
  10. Microspasmi - "avvelenato"
  11. La Crème - "tilt"
  12. Posi Argento - "attimi"
  13. Fat Fat Corfunk & DJ Nessinfamous - "realtà fuori dalle scuole"
  14. Primo+Squarta - "milano roma"
  15. Numeri 2 - "sexy mà"
  16. Chief & Reverendo - "luce"
  17. 2fingerz - "so che si può"
  18. Amir & Mr. Phil - "parli di me"
  19. Inoki - "streetsyle outro"

Albanesi Categoria:Albania


Periodo Ricorrenza Festeggiamento Immagini
17 gennaio Festa di Sant' Antonio Abate Benedizione degli animali , ed in questa data inizia ufficialmente il Carnevale
20 febbraio Festa del Patrocinato
febbario/ marzo Sfilata carri allegorici del Carnevale massafrese nei gioni del Domenica e del Martedi Grasso
19 marzo Festa in onore di San Giuseppe fucarazze in varie parti della Città
Domenica prima di Pasqua Domenica delle Palme Benedizione dei rami d'ulivo, portati dagli olivicultori e dalla gente nelle chiese
Venerdì Santo Processione dei Misteri Processione delle Statue che narrano gli ultimi momenti di vita di Gesù
Prima domenica di Maggio Festa e Processione della Madonna della Scala
11 luglio Festa della Madonna del Carmine festa parrochiale
7 Agosto San Gaetano di Thiene festa rionale
27-28- 29 Settembre Festa Patronale dei Santi Cosma e Damiano e di San Michele Arcangelo processione delle statue dei santi patroni e "Sammisciata" o Cavalcata degli Angeli
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Eraclide Tarantino medico greco di scuola empirica.

. Un medico di Tarentnm (quindi comunemente denominato Tarentinus), un allievo di Mantias (Galen, De Compos. Medicam. sec. Generatore ii. 1, volume xiii. p. 462), che ha vissuto probabilmente nel terzo o secondo secolo il B.C., piuttosto più successivamente di Apollonius l'empirico e il Glaucias. (Cels. De Med, I. Praef. p. 5.) Ha appartenuto alla sezione del Empirici (Cels. /. c.; Galen, De Metli. Med. ii. 7, il volume x. il P. 142) ed hanno scritto alcuni impianti, su Materia Medica, di che sono citati molto frequentemente da Galen, ma di quale soltanto alcuni frammenti rimangono. Galen parla di lui negli alti termini di elogio, ad esempio che era un autore che potrebbe essere, poichè ha scritto soltanto nei suoi impianti che cosa egli stesso aveva trovato dalla sua propria esperienza per essere corretto, (De Compos sopra interamente dipeso. Medicam. sec. Generatore iv. 7, volume xiii, P. 7l7<) era inoltre una delle prime persone che hanno scritto un commento su tutti gli impianti nell'accumulazione Hippocratic. (Galen, commento, in Hippocr. “De Humor.„ i. Prooem. 24, volume xvi. pp.1, 196.) È parecchie volte citate da Caelius Aurelianus ed altri autori antichi. Un ulteriore cliente dei suoi impianti persi ed i suoi pareri medici per quanto possono essere scoperti, possono essere trovati in due saggi dal C. il G.K'uhn, inserito nel secondo volume del suo Opusoula labbri Medica et Phttologica9 di Academica. 2 vols. 8vo, 1827, 1828.


CAPITOLO XXIV. del primo libro di Gargantua and Pantagruel di François Rabelais


http://66.249.93.104/translate_c?hl=it&u=http://www.ancientlibrary.com/smith-bio/1499.html&prev=/search%3Fq%3Dtaren%26hl%3Dit%26sa%3DG%26domains%3Dhttp://www.ancientlibrary.com%26sitesearch%3Dhttp://www.ancientlibrary.com Trimone è un termine volgare (trmón [trəˈmoːnə] in dialetto) tipico della città di Bari e della sua provincia, ma in generale è comune in quasi tutta la parte settentrionale della Puglia, dove viene parlato il dialetto barese.

Può indicare una persona (prevalentemente di sesso maschile) particolarmente stupida e in questo senso è sinonimo di coglione e di pirla; ma indica innanzitutto l'atto della masturbazione maschile.

È utilizzato sia con finalità offensive, sia in atteggiamenti provocatori, sia come presa in giro fra amici.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'etimologia del termine "trimone" è dubbia. Sembra che la parola derivi dal termine dialettale trimmone, che non era altro che il bastone in legno della zappa: da qui l'accostamento con il pene eretto dell'uomo.

Secondo altri deriverebbe dal termine francese trumeau che indica una grossa credenza, in passato oggetto d'arredo presente in tutte le case, che per la mole e le dimensioni risultava difficile smuovere: da qui l'accostamento con un soggetto "ottuso" e difficilmente affrontabile, oltre che con l'organo genitale maschile (presumibilmente per le dimensioni!).

Altri ritengono che derivi da "tremolio", inteso come movimento della mano nell'atto della masturbazione.

Dal dialetto all'italiano[modifica | modifica wikitesto]

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

Le forme dialettali per questo insulto variano di paese in paese: a Bari si usa dire trmón, a Molfetta tremón [treˈmoːnə], a Bitonto e a Gravina in Puglia trmàun [trəˈmaŭnə]; a Giovinazzo, Ruvo di Puglia e Andria trmèun [trəˈmöŭnə]; il termine è anche usato nel materano come trmàun.

Per dare più forza al termine e quindi per offendere in maniera più profonda e spietata viene talvolta prolungata la r nella pronuncia.

Modi di dire[modifica | modifica wikitesto]

Dal sostantivo trimone può derivare una serie infinita di usi figurati e locuzioni, anche solo occasionali:

  • spararsi nu trmon indica l'atto del masturbarsi
  • Famm nu trmon...!! o ...E sparm nu trmon!! espressione figurata del linguaggio giovanile, per evidenziare la propria indifferenza all'atteggiarsi borioso della persona con cui ci si sta rapportando. È diffuso anche a Roma e Milano da persone di origini baresi
  • Si propr nu trmon, Ma tu si daver nu trmon usato a commento di un fatto, per sottolineare e ribadire la stupidità di una persona
  • Trimone con la T di Tabacchino si dice di una persona superlativamente sciocca ed è una similitudine con la grandezza delle insegne riportanti le T di Tabaccheria. Una variante di questa espressione, ma con lo stesso significato, è Trimone con la T di tavolo
  • trimone a posto fisso usato per descrivere un impiegato di solito molto indisponente
  • trimone a soffietto si dice di una persona che alterna fasi lucide a fasi non altrettanto lucide
  • trmon a vvind (trimone al vento) si dice di una persona che parla a vanvera
  • Ci è Trmón? NOME! oppure Com'è NOME? Trmón! sfottò tipico pronunciato da un singolo carismatico a cui risponde la folla (NOME è da sostituire con il nome o il soprannome della vittima)
  • trimongidd (o trimonciccí) forma amichevole di richiamo
  • ...Sant trmon!! esclamazione popolare utilizzato all'inizio o alla fine di una frase.

Sono molti e abbastanza diffusi rafforzativi come: trmon a dò men (trimone a due mani), trmon-cugghion (trimone-coglione), , trmon a vvuz (trimone a vozzo), trmon a pdal (trimone a pedali), trmon atomc (trimone atomico); o frasi come Va fasc l trmon a King Kong ecc. Tutti comunque alludono al comportamento molto stupido di una persona. Raramente è usata la variante "femminile" (Quella è proprio una trimona di femmina!).

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Il termine "trimone" ha vari sinonimi diffusi soprattutto in ambito locale: i più comuni sono: ciola, bvron, sanapizza, scimunit, cugghion, chigghione, frullo e altri.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Il titolo della traccia Felici ma trimoni contenuta nell'album Habemus Capa di Caparezza è un gioco di parole basato sul dialetto di Molfetta, in cui "trimoni" vuol dire "stupidi": infatti la canzone stessa gioca su questo doppio senso di "felice matrimonio" e "felice ma stupido".

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Nella Valle d'Itria il termine indica un recipiente in terracotta a due manici dipinto di bianco madreperlaceo e dotato di un caratteristico collo lungo un paio di palmi che veniva utilizzato per conservarci l'olio di oliva , che in altre parti della Puglia è detto capasa o capasone.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Regione ecclesiastica Puglia
Regione ecclesiastica della Chiesa cattolica in Italia
Province ecclesiastiche
Arcidiocesi di Palermo (5 diocesi), Arcidiocesi di Agrigento (3 diocesi), Arcidiocesi di Catania (3 diocesi), Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela (3 diocesi), Arcidiocesi di Siracusa (3 diocesi)
Conferenza episcopale
PresidenteCosmo Francesco Ruppi, Arcivescovo metropolita di Lecce
VicepresidenteFrancesco Cacucci, arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto
Segretario generaleMichele Castoro, vescovo di Oria
Parrocchie1.059
Sacerdoti1.766 secolari e 783 regolari
Diaconi240 permanenti
Abitanti4.219.367
Superficie19.764 km²
Dati dall'Annuario pontificio

La Regione ecclesiastica Puglia è una delle sedici regioni ecclesiastiche in cui è suddiviso il territorio della Chiesa cattolica italiana. Il suo territorio corrisponde al territorio della regione amministrativa Puglia dello Stato italiano. http://www.agensir.it/pls/sir/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=1971 http://www.chiesacattolica.it/cci_new/PagineCCI/index.jsp?idPagina=4

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