Ursinia

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Ursinia
Ursinia anthemoides
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi II
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Anthemideae
Sottotribù Ursiniinae
Bremer & Humphries, 1993
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Genere Ursinia
Gaertn., 1791
Specie
(Vedi testo)

Ursinia Gaertn., 1791 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, dall'aspetto di piccole erbacee dalla tipica infiorescenza simile ad una “margherita”. È l'unico genere della sottotribù Ursiniinae Bremer & Humphries, 1993 (sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae).

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere è stato dato in ricordo del religioso tedesco e botanico di Ratisbona Johannes Heinrich Ursino (1608-1666)[1]; da un punto di vista etimologico il nome deriva dal latino ursus (= orso)[2]. Il nome scientifico è stato definito per la prima volta dal botanico tedesco Joseph Gaertner (1732 – 1791) nell'opera De Fructibus et Seminibus Plantarum, pubblicata in più volumi tra il 1788 e il 1792.[3]
Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dai botanici Kaare Bremer (1947 - 2009) e Christopher John Humphries (1947-2009) nella pubblicazione "Bulletin of the Natural History Museum. Botany series. London - 23 (2):. 91" del 1993.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono erbe annuali o perenni (sono presenti anche habitus più o meno arbustivi). L'indumento è assente oppure è formato da peli di tipo basefisso.[5][6][7]

Le foglie lungo il fusto sono in posizione alterna ed hanno una lamina di tipo 2-pennatosetta. In alcune specie la consistenza delle foglie è succulenta.

Le infiorescenze sono composte da capolini, radiati o discoidi, sia solitari che in corimbi lassi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro emisferico composto da diverse squame (o brattee) su 3-7 righe con margini scariosi (i margini possono essere sia ampi che sottili), che fanno da protezione al ricettacolo piano-convesso, provvisto di pagliette a protezione della base dei fiori, sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni raggianti ligulati e quelli interni del disco tubulosi. Le pagliette sono canalicolate con forme da ellittiche a strettamente lineari.

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori periferici sono normalmente neutri, in qualche caso sono femminili e fertili. I fiori del disco (centrali) sono ermafroditi e fertili. La forma è zigomorfa per quelli ligulati e actinomorfa per quelli tubulosi.

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[8]

Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.

Corolla: i lobi delle corolle dei fiori del disco sono 5; quelle dei fiori periferici sono colorate di giallo, arancio, bianco o rossastro, quelli del disco sono gialli o purpurei.

Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo.[9]

Gineceo: lo stilo in genere è filiforme. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[9] Le linee stigmatiche sono marginali.[10]

Frutti: i frutti sono degli acheni a forma cilindrica o obovoide, diritti o incurvati, con la sezione trasversale a forma circolare, con 5 coste longitudinali e con un ciuffo di peli basali (oppure sono glabri). L'apice è coronato da un pappo con diverse squame (da 5 a 10) a forma ovata o circolare, disposte in modo uni-biseriale; oppure il pappo è biseriato (5 scaglie esterne e 5 scaglie interne). Raramente il frutto è privo di pappo.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono distribuite in Africa del sud e orientale: Sudafrica, Namibia, Botswana e Etiopia. L'habitat è da subtropicale a temperato.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[11] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[12]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Anthemideae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Anthemideae a sua volta è suddivisa in 14 sottotribù (Ursiniinae, e il suo genere Ursinia, è una di queste).
Gli ultimi studi sulla tribù Anthemideae la descrivono in 4 parti o divisioni: (1) emisfero meridionale, (2) Africa e Asia meridionale, (3) Eurasia e (4) clade mediterraneo. La sottotribù Ursiniinae è assegnata alla divisione "emisfero meridionale" insieme alle sottotribù Cotulinae, Phymasperminae, Athanasiinae e Osmitopsidinae.[7]
In base ai caratteri del frutto il genere è suddiviso in due sottogeneri:[13]

  • Sottogenere Ursinia
  • Sottogenere Sphenogyne R.Br.


I numeri cromosomici di base sono: 2n=10, 14 e 16.[5]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente il genere di questa voce era compreso nella sottotribù Ursiniinae insieme ad altri generi come Eumorphia, Gymnopentzia, Hymenolepis, Lasiospermum e Phymaspermum, ora passati ad altri gruppi quali Phymasperminae e Athanasiinae in quanto tutto il gruppo risultava parafiletico[14]. In base alle ultime ricostruzioni filogenetiche, con questo nuovo assetto la sottotribù e quindi il genere Ursinia risulta essere monofiletico, anche se sembra essere imparentato con il sudafricano genere Inulanthera Källersjö, per il momento non assegnato a nessuna sottotribù.[5]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende le seguenti specie:[15][16]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[16]

  • Sphenogyne R. Br., 1813
  • Ursiniopsis E. Phillips, 1951
  • Chronobasis DC. ex Benth. & Hook.f.

Alcune specie[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ David Gledhill 2008, pag. 395.
  2. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 12 ottobre 2011.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 12 ottobre 2011.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2 giugno 2014.
  5. ^ a b c Oberprieler 2009, pag. 642.
  6. ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 356.
  7. ^ a b Funk & Susanna, pag. 642.
  8. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  9. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  10. ^ Judd 2007, pag. 523.
  11. ^ Judd 2007, pag. 520.
  12. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  13. ^ Nonkululenko Swelankomo, Molecular phylogeny, radiation petterns and evolution of life-history traits in Ursinia, in Department of Botany and Zoology – Stellenbosch University – Dicembre 2008.
  14. ^ Sven Himmelreich, M. Källersjö, P. Eldenäs & C. Oberprieler, Phylogeny of southern hemisphere Compositae-Anthemideae based on nrDNA ITS and cpDNA ndhF sequence information. [collegamento interrotto], in PLANT SYSTEMATICS AND EVOLUTION - Volume 272, Numbers 1-4, 131-153.
  15. ^ The Plant List - Checklist Database, su theplantlist.org. URL consultato l'11 ottobre 2011.
  16. ^ a b Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 3 giugno 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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