Karlsruher Institut für Technologie

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Karlsruher Institut für Technologie
Ubicazione
StatoBandiera della Germania Germania
CittàKarlsruhe
Dati generali
MottoForschung Lehre Innovation
Fondazione1º ottobre 2009
Hochschule: 7 ottobre 1825
Forschungszentrum: 1956
Tipopolitecnico
Studenti23,905[1] (2012/2013)
Dipendenti364[1] - 9,139[1]
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

Il Karlsruher Institut für Technologie (in inglese: Karlsruhe Institute of Technology), abbreviato KIT, è una università del Baden-Württemberg e un centro di ricerca nazionale dell'associazione Helmholtz-Gemeinschaft. È nata dall'unione della Universität Karlsruhe (TH) (ora: Campus Süd) con il Forschungszentrum Karlsruhe (ora: Campus Nord). Si trova nel centro di Karlsruhe (Campus Süd) e nel circondario del Eggenstein-Leopoldshafen nel Landkreis Karlsruhe (Campus Nord) e formano un ente pubblico Körperschaft des öffentlichen Rechts. Attraverso il lavoro comune di entrambi gli enti, ricerca e insegnamento, si rafforza l'innovazione e il trasferimento tecnologico. Una divisione dell'istituto è Instituts für Meteorologie und Klimaforschung che si trova Garmisch-Partenkirchen („Campus Alpin“). Il KIT è socio del TU9 German Institutes of Technology e.V. nel campo dell'eccellenze. Nel 2006 è stato collocato alla prima posizione accanto alla LMU München e TU München per i futuristici concetti sviluppati, e nel 2012 accanto ad altre sei università tedesche, nel gruppo secondo delle „Eliteuniversitäten“.[2] Nella terza fase della graduatoria 2012, due scuole hanno centrato l'obiettivo, ma nessun cluster ha vinto, così il KIT non è risultato tra i primi posti da poter fregiarsi di Eliteuni. Secondo il QS World University Rankings il KIT nel 2011 si posiziona al 147º posto.[3], nell'ambito ingegneristico al 51°[4], risultando essere tra le migliori università in ambito europeo. Secondo il Times Higher Education-Ranking il KIT risulta essere, nel 2012, al 151º posto[5]. Nel 2011, secondo il Performance Ranking of Scientific Papers for World Universities, in base alle pubblicazioni tecnico-scientifiche risultava essere al 1º posto in Germania e al 9° su 10 in Europa.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Storia della Universität Karlsruhe[modifica | modifica wikitesto]

La Universität Karlsruhe nel 1967, l'edificio è l'attuale sede della facoltà di Economia

La fondazione del Polytechnikum di Karlsruhe risale al Granduca Ludwig von Baden il 7 ottobre 1825, sull'idea della École Polytechnique di Parigi. Nel 1832 nasce la Forstschule statale. Nel 1865 diventa, sotto Federico I di Baden, una Technische Hochschule (e nel 1902 chiamata „Fridericiana“), fino al 1885 quando prende il nome di Polytechnische Hochschule.[7] Nel 1886 Heinrich Hertz, nella odierna Hertz-Hörsaal scoprì le onde elettromagnetiche. Nel 1899 il Technische Hochschule Karlsruhe rilascia dottorati.[8] Quattro anni più tardi, Magdalena Neff sarà la prima donna in Germania a conseguire un titolo accademico in una università tecnica. Nel 1915, con Irene Rosenberg, divennero le prime donne promosse; una strada nel campus ricorda le personalità.

Nel dopoguerra le lezioni ripresero con 122 studenti. Nel 1967 la Technische Hochschule Fridericiana del Baden-Württemberg divenne la Universität Karlsruhe, che secondo il governo federale di Stoccarda doveva mantenere la designazione Technische Hochschule a lato. Due anni più tardi l'università divenne la prima Hochschule in Germania con indirizzo informatico, tre anni dopo fondarono la facoltà di informatica, la prima in Germania. Nel 1975 l'università si diede un nuovo logo, sviluppato da Rolf Lederbogen, insegnante dell'istituto di fondamenti di progettazione della facoltà architettura.[9]

Grazie alla forza della ricerca la Universität Karlsruhe nel luglio 2005 diventa Forschungsuniversität.[10][11][12] La designazione Universität Karlsruhe rimane uso esclusivo del KIT nel compimento della sua missione.[13]

Storia del centro ricerche Karlsruhe[modifica | modifica wikitesto]

Il centro ricerche fu istituito nel 1956 dal Bundesminister für Atomfragen come Reaktorbau- und Betriebsgesellschaft mbH e più tardi come Gesellschaft für Kernforschung mbH e ancora Kernforschungszentrum Karlsruhe GmbH (KfK). I soci e finanziatori furono la Bundesrepublik Deutschland al 90% e il Land Baden-Württemberg al 10%. L'attività principale fu quella di studio dell'energia atomica attraverso la ricerca di base in fisica atomica. Fu sviluppato il principio del Schwerwasserreaktor dal 1957 al 1961, costruendo il Forschungsreaktor 2, operativo fino al 1981. Il successo portò alla messa in funzione del Mehrzweckforschungsreaktor Karlsruhe, operativo dal 1965 al 1984, così come del prototipo KNK, dal 1971 al 1991. Un altro filone di ricerca riguarda lo studio del riprocessamento, come creato con il Wiederaufarbeitungsanlage Karlsruhe. Dall'inizio degli anni '70 furono sviluppate, su indicazione del Bundesministerium für Forschung und Technologie nuovi, non nucleari, filoni di ricerca, come ad esempio in ambito ambientale. Con l'inizio della graduale eliminazione dell'energia nucleare in Germania, iniziarono programmi come il Projekts Schneller Brüter, la fusione nucleare, meteorologia/clima, ambiente, genetica, tossicologia, microsistemica e fisica di base. Progetti come AANKA (luce di sincrotrone) o Kaskade in astrofisica, AUGER, e la ricerca sul Neutrino con l'esperimento KARMEN in Inghilterra. La misura della massa del Neutrino con il Tritium-Neutrino-Experiments (KATRIN) nel novembre 2006 con uno spettrometro, ha portato alla misurazione più precisa al mondo. Ciò ha portato alla modifica del nome da Kernforschungszentrum Karlsruhe in Forschungszentrum Karlsruhe con sottotitolo Technik und Umwelt nel 1995. Sottotitolo cambiato nel 2002 con in der Helmholtz-Gemeinschaft. Un altro cambiamento è avvenuto per tutti i 15 maggiori istituti di ricerca, con la fondazione nel 2001 della società Helmholtz-Gemeinschaft dedicata a Hermann von Helmholtz e patrocinata dal Bundesministerium für Bildung und Wissenschaft.

Unione dell'università e del centro ricerche[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la fondazione del Kernforschungszentrums nel 1956 iniziò la collaborazione con la Universität Karlsruhe con docenti dell'istituto per il centro ricerche. Nel 1964 vennero usate strutture del Kernforschungszentrum (centro ricerca di fisica nucleare), creando l'Istituto di fisica nucleare. Più tardi l'istituto per la tecnica della propulsione nucleare fu creato, e successivamente l'istituto per la Mikrosystemtechnik. Nel 1985 una prima fusione tra l'Istituto per la Meteorologia e la ricerca sul clima. Il 6 marzo 1996 con il „Virtuellen Rechenzentrum“ il primo grande progetto di ricerca tra Universität e Forschungszentrum, sul calcolo scientifico. La fondazione del Karlsruher Instituts für Technologie avviene l'11 aprile 2006 con la sottoscrizione di Horst Hippler e Dieter Ertmann per la Universität assieme a Manfred Popp e Sigurd Lettow per il Forschungszentrum.[14] La pubblicazione dell'evento avvenne due settimane più tardi, il 25 aprile 2006. La „institutionalisierte Zusammenarbeit“ dei partner iniziò il 1º luglio 2006; venne usato da allora il logo del KIT. Il 13 ottobre 2006 iniziò la prima Exzellenzinitiative, assieme alla Ludwig-Maximilians-Universität München e la Technische Universität München. Con il benestare dei finanziamenti federali per il KIT, il Land e la Helmholtz-Gemeinschaft. Il contratto per la fondazione fu chiuso il 13 dicembre 2007 tra il Forschungszentrum Karlsruhe e la Universität Karlsruhe. Nel febbraio 2008 una festa nella città con ministri federali e del Land, sancisce l'unione. Il 1º ottobre 2009 il KIT, diventa ente di diritto pubblico („staatliche Einrichtung“). La direzione dei due enti precedenti decade.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome KIT deriva dall'acronimo anglosassone, Massachusetts Institute of Technology (MIT), uno dei migliori enti di ricerca e insegnamento tecnoscientifici del mondo.

Direttori[modifica | modifica wikitesto]

Rettori[modifica | modifica wikitesto]

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Neuer Höchststand: Knapp 24.000 Studierende am KIT, su kit.edu, 12 dicembre 2012.
  2. ^ Entscheidung über Exzellenzinitiative: Fünf Neue im Kreis der Elite-Unis bei tagesschau.de, 15. Juni 2012 (abgerufen am 15. Juni 2012).
  3. ^ QS World University Rankings 2011/12, su topuniversities.com, 8 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2012).
  4. ^ QS World University Rankings 2011 - Faculty Rankings, su topuniversities.com, 8 ottobre 2011. URL consultato il 5 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2012).
  5. ^ TIMES Higher Education World University Ranking
  6. ^ http://taiwanranking.lis.ntu.edu.tw/Default-EN.aspx[collegamento interrotto]
  7. ^ Geschichte der Fridericiana. Stationen in der Geschichte der Universität Karlsruhe (TH) von der Gründung 1825 bis zum Jahr 2000, su digbib.ubka.uni-karlsruhe.de, 31 maggio 2011. URL consultato il 5 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2012).
  8. ^ Carl Benz und die Technische Hochschule Karlsruhe. Aus: Fridericiana - Zeitschrift der Universität Karlsruhe. Heft 38, Juni 1986, S. 29
  9. ^ „Neues Signet“ der Universität Karlsruhe (TH) (PDF), su mach.kit.edu, 11 marzo 2010.
  10. ^ Webseite der Universität Karlsruhe, Rechenschaftsbericht 2005 (PDF) (PDF), su zvw.uni-karlsruhe.de, 28. Juli 2006.
  11. ^ Webseite der Universität Karlsruhe, Forschungsuniversität - gegründet 1825: mit diesem neuen Namenszusatz unterstreicht die Universität Karlsruhe ihre Forschungsstärke, su digbib.ubka.uni-karlsruhe.de, 28. Juli 2006.
  12. ^ Webseite der Universität Karlsruhe, Fridericiana positioniert sich als Forschungsuniversität, su presse.uni-karlsruhe.de, 28. Juli 2006. URL consultato il 5 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2010).
  13. ^ Siehe: Art. 1 § 21 Abs. 2 des Gesetzes zur Zusammenführung der Universität Karlsruhe und der Forschungszentrum Karlsruhe GmbH im Karlsruher Institut für Technologie (KIT-Zusammenführungsgesetz)
  14. ^ (DE) Elite-Institut KIT: Aus Partnern wird eine Einheit, su faz.net, Frankfurter Allgemeine, 22 novembre 2006. URL consultato il 1º novembre 2015.
  15. ^ (DE) Senat bestätigt die Wahl von Holger Hanselka, su kit.edu, 17 giugno 2013. URL consultato il 23 settembre 2018.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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