Umbria Mobilità

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Umbria Mobilità
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione29 novembre 2010
Sede principalePerugia
Persone chiave
SettoreTrasporto
ProdottiTrasporto pubblico
Utile netto€ 53 679 (2019)
Dipendenti12 (2019)
Sito webwww.umbriamobilita.it

Umbria TPL e Mobilità S.p.A., nota semplicemente come Umbria Mobilità, è un'azienda pubblica italiana. In passato ha gestito gran parte del servizio di trasporto pubblico locale nelle città di Perugia, Spoleto, Terni, Amelia, Assisi, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Montefalco, Narni, Nocera Umbra, Orvieto, Spello, Todi e Trevi, il trasporto extraurbano regionale, i servizi di navigazione sul lago Trasimeno, la funicolare di Orvieto e fino al 2019 è stata gestore dell'infrastruttura della ferrovia Centrale Umbra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il percorso per unificare i gestori del trasporto pubblico locale in Umbria iniziò nel 2006[1] e si perfezionò il 29 novembre 2010 con la fusione per incorporazione delle società che gestivano il servizio nelle principali città umbre: APM e APM Esercizi (Perugia), ATC TPL e Mobilità (Terni), SSIT Gestione e SSIT Servizio (Spoleto) e FCU oltre che della società Umbria House nella neocostituita Umbria TPL e Mobilità.[2] Si è trattato della prima operazione in Italia di accorpamento in un unico soggetto di tutte le realtà locali del trasporto pubblico regionale[3] anche se dalla fusione rimase esclusa Minimetrò, la società in house che gestisce l'omonimo people mover di Perugia. La neonata società ereditò le concessioni per l'esercizio ferroviario rilasciate a FCU e iniziò l'esercizio dei servizi gestiti dai suoi predecessori. Umbria Mobilità ereditò, inoltre, da APM una partecipazione del 33,333% in Roma TPL. Il 15 dicembre 2011 Umbria Mobilità ha acquisito il 100% della Sira (Società industriale romana autolinee).[4]

Nel 2013 gli enti locali diedero il via ad una riorganizzazione del settore del trasporto pubblico al fine di poter affidare i servizi nel rispetto della normativa che disciplina il settore. Fu quindi fondata una nuova società per la gestione del trasporto pubblico locale umbro denominata Umbria Mobilità Esercizio, operativa a partire dal 1º marzo 2014 e controllata da Busitalia - Sita Nord.[5][6][7] Ad Umbria Mobilità rimase, quindi, solo il ruolo di gestore dell'infrastruttura della ferrovia Centrale Umbra, ramo poi ceduto a partire dal 10 giugno 2019 attraverso la società UM Ferro a Rete Ferroviaria Italiana.[8]

Nel 2020 la Regione ha manifestato l'intenzione, attraverso la deliberazione nº 556 del 6 luglio 2020, di trasformare l'azienda in agenzia unica per la mobilità e il trasporto pubblico locale.

Struttura organizzativa[modifica | modifica wikitesto]

Governo societario[modifica | modifica wikitesto]

Il modello di governo d'impresa di Umbria Mobilità è di tipo dualistico e si compone di un consiglio di amministrazione da cinque membri o in alternativa un amministratore unico, nominato dall'assemblea dei soci e a cui viene delegata la gestione dell'impresa, e di un collegio sindacale composto da tre sindaci, di cui uno presidente e due effettivi.

La gestione dell'impresa è assegnata a partire dal 5 agosto 2020 ad un amministratore unico riconosciuto nella persona di Marco Rettighieri.[9]

Società partecipate[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il bilancio d'esercizio del 2019 la società detiene direttamente le seguenti partecipazioni:

  • Acjatur Tob in liquidazione (78,980%)
  • Metrò Perugia S.c.a.r.l (57,190%)
  • Radtur S.r.l. in liquidazione (80,360%)
  • Cirié Parcheggi S.r.l. (50,000%)
  • Ecoé S.r.l. in liquidazione (33,333%)
  • Ergin S.c.a.r.l. in liquidazione (49,000%)
  • Foligno Parcheggi S.r.l. (47,012%)
  • Perugia Rete S.p.A. (14,286%)
  • Roma TPL S.c.a.r.l. (33,333%)
  • S.B.E. Enerverde S.r.l. in liquidazione (40,000%)
  • Sipa S.p.A. (22,480%)
  • Sistema Aerea Perugia S.c.a.r.l. (21,070%)
  • Alto Chiascio Energie Rinnovabili S.r.l. (25,000%)

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Un'indagine della Guardia di Finanza avviata e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia ha scoperto una serie di irregolarità – tra le quali figurano anche gravi reati commessi dai più alti funzionari – le quali, tra l'altro, sommate al debito di 60 milioni di euro per un totale di 100 – rischiano di portare l'azienda, che negli anni ha elargito credito per 40 milioni alla Roma TPL e al consorzio Cotri di Roma – alla liquidazione coatta amministrativa:[10] a distanza di anni, l'inchiesta avrebbe scoperto un accordo illecito nascosto dietro al buco milionario di Umbria Mobilità, spiegando che i dirigenti di APM si sarebbero fatti corrompere per far partecipare l'azienda al consorzio romano (in particolare, l'ex dirigente di APM avrebbe percepito compensi per 2 milioni “incurante degli ingenti danni patrimoniali" causati all'azienda). Nel 2019 il gip di Perugia ha disposto quattro arresti e alcuni sequestri per 8 milioni di euro, che in primo grado il tribunale ha rigettato per difetto di giurisdizione. La vertenza rimane in parte in attesa di giudizio d'appello, mentre alcuni degli imputati sono stati definitivamente assolti.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ivano Porfiri, Trasporti, nasce la società umbra della mobilità, in umbria24.it, 29 novembre 2010. URL consultato il 20 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2013).
  2. ^ Umbria T.P.L. e Mobilità S.p.A. - Modello di Organizzazione e di Gestione ex D. Lgs. 231/01 (PDF), su m.umbriamobilita.it, p. 4. URL consultato il 12 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2021).
  3. ^ Nasce l'azienda unica dei trasporti pubblici regionale, in perugia.virgilio.it. URL consultato il 20 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  4. ^ Andrea Luccioli, Umbria Mobilità fa affari nella Capitale [collegamento interrotto], in giornaledellumbria.it, 15 dicembre 2011.
  5. ^ Nasce Umbria Mobilita Esercizio Archiviato il 7 marzo 2014 in Internet Archive.. URL consultato nel marzo 2014.
  6. ^ Busitalia si prende Umbria Mobilità e fa una promessa: 300 autobus nuovi, in Perugia Today, 24 marzo 1914. URL consultato nel gennaio 2015.
  7. ^ Umbria mobilità è privata: anche l'ultimo 30% ceduto a Busitalia. in Il Messaggero, 8 luglio 2014. URL consultato nel gennaio 2015.
  8. ^ ferrovia centrale umbra: rete ferroviaria italiana subentra nella gestione. chianella "umbria prima regione italiana a concludere il percorso", in Agenzia Umbra Notizie, 11 giugno 2019. URL consultato il 12 agosto 2021.
  9. ^ Umbria TPL e Mobilità S.p.A. - Organi di indirizzo politico (PDF), su umbriamobilita.it. URL consultato il 12 agosto 2021.
  10. ^ Umbria mobilità, 100 milioni di deficit, su Quotidiano dell'Umbria. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2020).
  11. ^ Umbria mobilità, tutti assolti anche in appello: oltre 142 mila euro di spese legali da liquidare, su Umbria24.it. URL consultato il 12 luglio 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]