Umbria

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Coordinate: 42°57′40″N 12°30′02″E / 42.961111°N 12.500556°E42.961111; 12.500556
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Umbria (disambigua).

Template:Regione L'Umbria è una regione dell'Italia centrale di 906.162[1] abitanti posta nel cuore della penisola. Con una superficie di 8.456 km² (6.334 la provincia di Perugia, 2.122 quella di Terni) è una tra le più piccole regioni italiane e l'unica non situata ai confini, terrestri o marittimi, della nazione. È anche l'unica regione dell'Italia peninsulare non bagnata dal mare. Confina ad est ed a nord-est con le Marche, ad ovest e nord-ovest con la Toscana ed a sud e sud-ovest con il Lazio. Inoltre, è presente una exclave nelle Marche, appartenente al comune di Città di Castello. Il capoluogo regionale è Perugia.

Stemma

«La Regione ha un proprio gonfalone, una bandiera ed uno stemma, raffiguranti in sintesi grafica i tre Ceri di Gubbio.»

Costituito con legge regionale del 18 ottobre 1973, lo stemma della Regione dell'Umbria si riferisce alla manifestazione della Festa dei Ceri, tra le più antiche della regione. Il simbolo è stato scelto a rappresentare l'intera regione in quanto comprende in sé vari valori caratteristici della sua storia e cultura, come quelli religioso e civile, pre cristiano e cristiano, antico e moderno, agrario e urbano. Nello stemma i tre ceri sono di colore rosso, delimitati da strisce bianche, in campo argento di forma rettangolare[2].

Geografia

Altimetria dell'Umbria
Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia dell'Umbria.

«Salve, Umbria verde, e tu del puro fonte / nume Clitumno! Sento in cuor l'antica / patria e aleggiarmi su l'accesa fronte / gl'itali iddii»

Il territorio è prevalentemente collinare (per il 63%) e montuoso (31%) e presenta un'esigua porzione di territorio pianeggiante (6%)[3]. La regione offre una grande varietà di caratteri morfologici e paesaggistici attraverso il susseguirsi di vallate, catene montuose, altipiani e pianure, che costituiscono la caratteristica geografica dominante.

Clima

Piana di Castelluccio

Il clima della regione è molto vario a causa delle differenze di altitudine. In pianura e collina è di tipo sublitoraneo o temperato mediterraneo d'altitudine, con siccità estiva, mentre nelle zone di montagna è di tipo temperato subcontinentale e, sulle quote più elevate, temperato fresco, con precipitazioni spesso notevoli soprattutto in primavera ed autunno[4]. Le temperature medie annue dei centri più importanti sono generalmente comprese fra gli 11,2 °C di Norcia ed i 15 °C di Terni passando per i 12,9 °C di Spoleto, i 13,1 °C di Perugia e i 14,2 °C di Foligno. L'altitudine gioca un ruolo importante: Norcia, a 604 m s.l.m. ha una temperatura media del mese più freddo (gennaio) di circa 1,1 °C mentre Perugia (493 m s.l.m.) e Spoleto (396 m s.l.m.) presentano valori di quasi 3° superiori (Perugia 4,0 °C). Terni è sicuramente la città umbra che vanta il clima invernale più mite (6,3 °C in gennaio). Le temperature medie del mese più caldo (Luglio) variano fra i 21 °C circa di Norcia e i 25 °C circa di Terni (Perugia: 23 °C circa), ma con picchi che superano i 40° nella Valle Umbra. Le precipitazioni sono per lo più comprese fra i 700 ed i 1.100 mm (Perugia: 893 mm), ma sono ripartite in un numero di giorni piuttosto limitato: fra gli 80 ed i 100.

Geografia antropica

Comprensori

File:Umbria 1905.jpg
L'Umbria fino al 1927

Il territorio umbro fu diviso, negli anni settanta, in 12 comprensori, all'interno di ciascuno dei quali si osserva un certo grado di omogeneità a livello geografico-orografico, linguistico-dialettale e turistico. Essi sono[5]:

Circondari

Successivamente gli ambiti sub regionali furono ridotti a 3 grandi circondari: Perugia, Foligno e Terni. Attualmente vi sono 4 circondari, chiamati A.T.I. (Ambiti Territoriali Integrati) e sono[6]:

Parchi naturali

Lo stesso argomento in dettaglio: Aree naturali protette dell'Umbria.

I parchi naturali regionali in Umbria sono sei, dei quali cinque in provincia di Perugia ed uno in provincia di Terni. Nella fattispecie sono:

A questi va aggiunto il Parco nazionale dei Monti Sibillini che è condiviso con la regione delle Marche, dove ha sede l'ente parco.

Demografia

Comuni con più di 20.000 abitanti[7]

Le province dell'Umbria
Stemma Città Popolazione
(ab)
Superficie
(km2)
File:Perugia-Stemma.png Perugia (PG) 168.187 449 km2
File:Terni-Stemma.png Terni (TR) 113.415 211,9 km2
File:Foligno stemma.png Foligno (PG) 58.113 263,7 km2
File:Città di Castello-Stemma.png Città di Castello (PG) 40.571 387 km2
Spoleto (PG) 39.616 349 km2
Gubbio (PG) 33.026 525 km2
File:Assisi-Stemma.png Assisi (PG) 28.127 186 km2
Bastia Umbra (PG) 21.803 27,6 km2
File:Corciano-Stemma.png Corciano (PG) 20.919 64 km2
File:Orvieto-Stemma.png Orvieto (TR) 21.122 281 km2
File:Narni-Stemma it.png Narni (TR) 20.341 197 km2

Comune meno abitato

Stemma Città Popolazione
(ab)
Superficie
(km2)
File:Poggiodomo-Stemma.jpg Poggiodomo (PG) 146 40 km2

Cittadini stranieri

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009, la popolazione straniera residente era di 93.243 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Bandiera della Romania Romania 22.132 2,46%

Bandiera dell'Albania Albania 16.418 1,82%

Bandiera del Marocco Marocco 9.844 1,09%

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Umbria.

L'Umbria venne abitata in epoca protostorica dagli Umbri e dagli Etruschi. Nel 672 a.C. viene fissata la leggendaria fondazione di Terni. Nel 295 a.C. dopo la battaglia di Sentino fu conquistata dai Romani, che vi stanziarono alcune colonie e ne attraversarono il territorio con la via Flaminia (220 a.C.). Vi ebbe luogo la battaglia del Trasimeno durante l'invasione di Annibale nel corso della seconda guerra punica e Perugia venne espugnata e data alle fiamme nel Bellum Perusinum, durante la guerra civile tra Marco Antonio e Ottaviano nel 40 a.C.

Il territorio della regione, dopo la fine dell'impero romano vide le lotte tra Ostrogoti e Bizantini e la fondazione nella parte orientale della regione del longobardo ducato di Spoleto (indipendente tra il 571 e la metà del XIII secolo). Ai Bizantini rimase comunque il cosiddetto corridoio bizantino, striscia di territorio estesa lungo il corso del Tevere e facente capo all'Esarcato di Ravenna. Carlo Magno conquistò la maggior parte dei domini longobardi e li cedette al Papa. Le città conquistarono una certa autonomia e furono spesso in guerra tra loro, inserendosi nel più generale conflitto tra papato e impero e tra Guelfi e Ghibellini.

Nel XIV secolo nacquero diverse signorie locali che furono quindi assorbite dallo Stato Pontificio, sotto cui la regione rimase fino alla fine del XVIII secolo. Nel 1441 papa Eugenio IV cede Sansepolcro alla Repubblica fiorentina, e la città passa così dall'Umbria alla Toscana. Con le vicende successive alla Rivoluzione francese fece parte della Repubblica romana (1789-1799) e dell'Impero napoleonico (1809-1814). Nel 1860 a seguito dei moti risorgimentali la regione entrò a far parte del Regno d'Italia.

Principali resti archeologici della preistoria e protostoria umbra

Museo archeologico dell'Umbria
File:Museo archeologica Colfiorito.jpg
Museo archeologico di Colfiorito

Nel Museo archeologico nazionale dell'Umbria e al Museo "Claudio Faina" di Orvieto e del Museo archeologico di Colfiorito sono conservati numerosi reperti preistorici che attestano come l'Umbria cominciò ad essere abitata già dal paleolitico. In particolare la statuetta, nota come "Venere del Trasimeno", rinvenuta nei pressi del lago Trasimeno è risalente al paleolitico superiore. A Poggio Aquilone di San Venanzo (TR) è stata rinvenuta una tomba appartenente al neolitico superiore. Le "Tane del Diavolo" di Parrano (TR), complesso carsico alle pendici del Monte Peglia, costituiscono uno dei più interessanti siti archeologici della preistoria umbra. Abitate sin Paleolitico Superiore, i reperti archeologici rinvenuti al loro interno a partire dai primi scavi del Calzoni (attorno agli anni trenta), testimoniano la presenza di una notevole industria litica. Al periodo di transizione dall'età del bronzo a quella del ferro è riferibile il sepolcreto di Monteleone di Spoleto, famoso soprattutto per aver riportato alla luce lo splendido carro bronzeo laminato d'oro, oggi conservato al Metropolitan Museum di New York. Famosi i resti Romani di Carsulae nei pressi di Terni.

Spiritualità e santuari

Altare nella Basilica inferiore di Assisi.

L'Umbria mistica nasce con quello che sarà il fondatore del monachesimo: san Benedetto da Norcia (480-547). I monasteri da lui creati hanno fatto la storia e la cultura della religiosità. In Umbria i monasteri più importanti sono San Pietro, a Perugia, Sassovivo, nei pressi di Foligno, Santa Maria di Valdiponte, a Montelabbate vicino a Perugia, San Benedetto del monte Subasio, nei pressi di Assisi, San Salvatore di Monte Corona e l'abbazia di Petroia, nei pressi di Città di Castello.

Nel XIII secolo ad Assisi nacquero due figure importanti per il cattolicesimo: san Francesco (1182-1226) e santa Chiara. Gli splendidi affreschi di Giotto, Cimabue, Lorenzetti e Simone Martini, presenti nella basilica assisana, fanno ben comprendere la potenza della religiosità medioevale e il fervore mistico del tempo. A Todi, nella cripta della chiesa di San Fortunato, riposa Jacopone da Todi, seguace di san Francesco.

Ai monasteri benedettini e francescani si aggiunge la basilica e il monastero di Santa Rita a Cascia, mentre a Terni troviamo la basilica dedicata a san Valentino, vescovo ternano decapitato a Roma nel 273. Vanno infine citati san Rinaldo di Nocera Umbra, sant'Ubaldo di Gubbio, san Feliciano di Foligno, e ancora la beata Angela da Foligno, santa Chiara da Montefalco, e san Rufino di Assisi. Meritano una citazione anche Madre Speranza, fondatrice dell'ordine dei "Figli e ancelle dell'Amore Misericordioso", sepolta a Collevalenza di Todi, e la beata Vanna da Orvieto, protettrice delle sarte e delle lavoranti dell'ago.

Numerosi i santuari mariani, tra cui quelli di Santa Maria delle Grazie a Città di Castello (sec. XV), Madonna del Transito a Canoscio, Santa Maria della Stella presso Spoleto (entrambi del sec. XIX), Santa Maria a Petriolo e i due dedicati alla Madonna di Fatima a Città della Pieve e Renzetti (del sec. XX).

Produzione artistica

Lo stesso argomento in dettaglio: Rinascimento umbro.

Chiese romaniche, cattedrali gotiche, basiliche ed antichi palazzi stanno ancor oggi a testimoniare la grande produzione artistica che, dal XII al XVI secolo, diede all'Umbria capolavori immortali. Sull'onda del grande fervore religioso, impresso soprattutto dagli ordini mendicanti, gli artisti da tutte le parti d'Italia vennero nella regione a lavorare, facendo scuola con le loro opere straordinarie. Ma una disciplina, in particolar modo, segnò il trionfo artistico dell'Umbria: la pittura.

Trasporti

Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti dell'Umbria.

L'Umbria può contare su un buona quantità di strade e linee ferroviarie, che la raccordano con le vicine regioni e con importanti città come Roma e Firenze. Le vie principali della regione sono la SS3 Flaminia, che collega Roma con la città di Fano, il raccordo Perugia-Terni della E45, la SS75 Centrale Umbra che collega Foligno al nodo viario di Perugia, la SS75 bis Orte-Cesena e la SS77 Val di Chienti, che parte da Foligno per giungere a Civitanova Marche. Soltanto il territorio orvietano e il basso ternano sono attraversati dall'A1, unico tratto autostradale presente in Umbria. Molto importanti sono anche le linee ferroviarie Roma-Ancona e Roma-Terontola. In territorio regionale vi sono soltanto due aeroporti, quello di Foligno (non utilizzato per il trasporto dei passeggeri) e quello di Sant'Egidio, nelle immediate vicinanze di Bastia Umbra. Si possono individuare tre nodi viari molto importanti:quello di Foligno, il più importante in quanto attraversato dalla maggior parte delle vie di comunicazione umbre (fanno eccezione la E45 e la SS75 bis); Perugia e Terni, entrambe facenti parte del raccordo della E45 e attraversate in minima parte dall'A1 (comuni di Monteleone d'Orvieto, Ficulle, Castel Viscardo, Orvieto, Baschi, Attigliano).

Economia

Lo stesso argomento in dettaglio: Economia dell'Umbria.

Lo sviluppo economico-industriale che, nelle altre regioni d'Italia, ha dato luogo a fenomeni come l'esodo dalle campagne, in Umbria ha avuto un effetto meno evidente.[senza fonte] Oggi l'economia della regione basa la sua forza su quattro comparti specifici: industria, artigianato, agricoltura e turismo.

Di seguito la tabella che riporta il PIL ed il PIL procapite[8] prodotto nell'Umbria dal 2000 al 2006:

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Prodotto Interno Lordo
(Milioni di Euro)
16.537,0 17.520,0 17.824,3 18.316,9 19.257,9 19.765,7 20.631,1
PIL ai prezzi di mercato per abitante
(Euro)
20.105,8 21.231,2 21.469,9 21.777,3 22.563,4 22.892,9 23.703,0

Di seguito la tabella che riporta il PIL[8], prodotto in Umbria ai prezzi correnti di mercato nel 2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche:

Macro-attività economica PIL prodotto % settore su PIL regionale % settore su PIL italiano
Agricoltura, silvicoltura, pesca € 403,0 1,95% 1,84%
Industria in senso stretto € 3.671,8 17,80% 18,30%
Costruzioni € 1.404,8 6,81% 5,41%
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni € 4.094,4 19,85% 20,54%
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali € 4.545,1 22,03% 24,17%
Altre attività di servizi € 4.202,4 20,37% 18,97%
Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni € 2.309,7 11,2% 10,76%
PIL Umbria ai prezzi di mercato € 20.631,1

Il confronto tra il dato regionale e il dato nazionale, espressi in termini percentuali, evidenzia una maggiore incidenza nell'economia regionale, rispetto alla media nazionale, del settore delle costruzioni e degli altri servizi, tra i quali sono compresi i servizi della Pubblica Amministrazione, della Sanità e dell'Istruzione.

L'Umbria, considerando il PIL pro capite, risulta inoltre la regione meno sviluppata dell'Italia centrale, con differenze sostanzialmente negative a confronto con tutte le regioni confinanti. Tuttavia, fa ben sperare per il futuro la recente crescita che, attestandosi al 2,3% del PIL per l'anno 2007[9], risulta la più alta d'Italia, superiore anche a quella del nordest, tradizionale motore economico della penisola.

Manifestazioni folcloristiche

Lo stesso argomento in dettaglio: Folclore in Umbria.
La celebre corsa dei ceri a Gubbio.

Numerosissime sono le manifestazioni che si svolgono, soprattutto in estate, in molti centri dell'Umbria. Questi appuntamenti, alcuni noti anche a livello internazionale, fanno convergere nella regione turisti da tutto il mondo. Il folklore fornisce le chiavi per decifrare i frammenti del retaggio storico tramandato dalla memoria popolare e questo passato si esprime, oggi, anche con manifestazioni, mostre, rappresentazioni teatrali, festival e spettacoli musicali. Le più celebri manifestazioni folkloristiche sono sicuramente La corsa dei Ceri, che si svolge ogni anno a Gubbio (PG)e la Quintana, di origine folignate, che rievoca i costumi del 1600. A queste si affiancano numerosi altri eventi molto conosciuti e rinomati, come il Mercato delle Gaite di Bevagna ed altri.

Manifestazioni culturali

Lo stesso argomento in dettaglio: Manifestazioni culturali in Umbria.

Come in ogni altra regione, anche i vari Comuni dell'Umbria, nel corso dell'anno, propongono piccole o grandi manifestazioni culturali che spaziano dalla musica al teatro. Alcune sono riferibili a livello locale ma altre assumono valenza nazionale ed internazionale.

Sport

Lo stesso argomento in dettaglio: Sport in Umbria.

L'Umbria, pur essendo una regione piccola ha, in proporzione ad altre regioni, un grande numero di persone che praticano - in maniera agonistica o amatoriale - un'attività sportiva. In particolare i giovani sono dediti, durante il loro tempo libero, a frequentare palestre o palazzetti, svolgendo gli allenamenti che li prepareranno ad affrontare le gare proposte dalle varie Federazioni sportive, a seconda dello sport scelto. Da un'indagine condotta nel 2002 tra gli studenti delle scuole medie superiori dell'Umbria, è risultato che l'89,1% dei giovani pratica almeno 2 volte alla settimana un'attività sportiva, e quasi il 60% almeno 3 volte la settimana (i ragazzi praticano sport in proporzione maggiore alle ragazze, che, all'opposto, risultano essere più sedentarie). L'attività sportiva più diffusa fra la popolazione giovanile è il calcio (38,7%); percentuali di gran lunga inferiori, ma comunque di una certa rilevanza, sono raggiunte dal nuoto (16,8%) e dalla pallavolo (13,3%). Agli ultimi posti della classifica si trovano l'atletica leggera (2,2%) e gli sport di combattimento, come la boxe, il kickboxing (2,5%) e le arti marziali (4,8%).

Ma l'Umbria non è solo terra di sport "classici". Sono presenti numerose attività motorie e ricreative in difesa dell'ambiente e per la promozione turistica, ovvero le attività motorie "ecologiche" come, ad esempio, i percorsi botanici, la pesca, l'escursionismo, i percorsi archeologici, il birdwatching, l'orienteering o corsa di orientamento, il cicloturismo, il trekking o escursionismo, l'alpinismo, la speleologia, il windsurf, la canoa, il Rafting, l'equitazione e lo sci.

Mass media

Come evidenziato dal Quinto Rapporto Censis-UCSI sulla comunicazione in Italia 2005[10], nonostante quello che si ritenga, cresce il consumo dei media, un consumo molto vario a seconda del genere e delle generazioni. Anche l'Umbria, pur essendo una piccola regione, non è esente da questo trend positivo, tanto è vero che, solo nel 2007, sono apparsi sulla piazza due nuovi quotidiani, che hanno subito preso piede tra i lettori umbri. Cresce anche l'uso (e l'utilizzo) di Internet quale mezzo di informazione, mentre la radio ha notevolmente aumentato il successo di pubblico. Unico lato negativo sono le televisioni che fanno fatica a reggere allo strapotere dei network nazionali e all'aumento di pubblico che preferisce la tv satellitare.

Galleria immagini

Amministrazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Provincia di Perugia e Provincia di Terni.

Note

Bibliografia

  • Touring Club Italiano, Umbria, Milano 2004.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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