Ubaldo Baldassini

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Ubaldo Baldassini (Gubbio, 1084/5 - 16 maggio 1160), venerato come santo dalla Chiesa cattolica, fu vescovo di Gubbio, in Umbria.

Il capostipite dei Baldassini nasce nel 1002 ed era il bisnonno di Ubaldo, suo nonno si chiamava Pace e sua nonna Prudenza. Ubaldo aveva una sorella chiamata Sperandia. Non conosciamo con esattezza l'anno in cui Ubaldo nacque, anche se dovette essere intorno al 1085, in quanto il suo biografo Teobaldo afferma che nel 1105 era adolescens, ovvero di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Della sua famiglia sappiamo poco: il giovane Ubaldo fu affidato alla morte del padre Rovaldo allo zio, Ubaldo, che lo instradò al cammino religioso. Non si parla di miracoli da lui compiuti durante la fanciullezza e la gioventù. I suoi biografi descrivono la sua disponibilità all'amicizia societate delectabilis, la sua benevolenza paciens super omnes.

Studiò coi canonici di San Secondo e poi a San Mariano ma non si trovò bene, a causa della corruzione del clero (concubinaggio) e tornò a vivere a San Secondo. Era una persona mite ma determinata, riuscì a non farsi nominare vescovo di Perugia, ma non poté tirarsi indietro quando il papa Onorio II lo nominò vescovo di Gubbio. Aveva un comportamento diverso dai vescovi medievali, non girava con ricche pompe cerimoniose o ornato con anelli e ricche vesti, era parco in tutte le cose e non facilitò i suoi parenti regalando loro delle cariche. Perdonò tutti i torti che subì, fresco di nomina, dagli eugubini non abituati ad un ecclesiastico un po' sui generis. Aiutò la cittadinanza durante l'assedio a Gubbio portato da 11 città rivali (Perugia, Spoleto, Foligno, Assisi, Nocera, Cagli, Città di Castello e i feudatari di Coccorano, Fossato, Val Marcola) e trattò personalmente con Federico Barbarossa per evitare che la città fosse incendiata.

Ubaldo venne colpito da una malattia strana e repellente: il corpo si ricoprì di pustole dolorose che emettevano in continuazione un liquido sieroso, biancastro e maleodorante. In quello stato celebrò la sua ultima messa, continuò fino alla fine i suoi doveri di vescovo, nella Pasqua del 1160. Domenica 15 maggio chiese l'Estrema Unzione e morì all'alba del 16 Maggio 1160. Dal grande afflusso di fedeli, soltanto al quarto giorno dopo la sua morte furono celebrati i funerali e si moltiplicarono i pellegrinaggi che tutt'oggi continuano con devozione.


Il culto

Sono diversi i presunti miracoli che altrettante leggende devozionali attribuiscono ad Ubaldo Baldassini:

  • La più nota riguarda una bambina sordomuta ed invalida la cui madre avrebbe chiesto e ottenuto da sant'Ubaldo la grazia.
  • Altre due leggende riguardano la liberazione di due gruppi di cristiani caduti nelle mani dei Saraceni.
  • Un'altra leggenda narra di sant'Ubaldo che, apparso ai marinai di una nave che stava per affondare, li avrebbe salvati placando la tempesta.
  • Due uomini di Siena sarebbero stati "guariti miracolosamente" uno dalla sordità e l'altro da una ferita di guerra che lo aveva tormentato per anni.
  • Un ragazzo di Gubbio (ancora vivente) accecato da una penna a biro sparata da una pistola a molla giocattolo, avrebbe riacquistato la vista dopo aver sognato sant'Ubaldo che gli passava una mano sull'occhio offeso.

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