UEFA Women's Champions League

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UEFA Women's Champions League
Altri nomiUEFA Women's Cup
(2001-2009)
Sport Calcio
TipoClub
FederazioneUEFA
ContinenteBandiera dell'Europa Europa
LuogoEuropa
OrganizzatoreUEFA
TitoloUEFA Women's Champions League winner (vincitore della UEFA Women's Champions League) (de iure)
European champion (campione europeo) (de facto)
Cadenzaannuale
Aperturaagosto (qualificazioni), ottobre (fase a gironi)
Chiusuramaggio
Partecipanti16 squadre (fase a gironi)
Formula4 gironi all'italiana da 4 squadre + eliminazione diretta A/R con le prime due + finale
Sito InternetUEFA Women's Champions League
Storia
Fondazione2001
DetentoreBandiera della Spagna Barcellona
Record vittorieBandiera della Francia Olympique Lione (8)
Ultima edizioneUEFA Women's Champions League 2022-2023
Edizione in corsoUEFA Women's Champions League 2023-2024

Trofeo o riconoscimento

La UEFA Women's Champions League è la massima competizione calcistica europea per club, istituita dalla UEFA nella stagione 2001-02 con il nome di UEFA Women's Cup. Omologo femminile della UEFA Champions League, è riservata alle squadre classificatesi ai primi posti nei rispettivi campionati nazionali europei. È talora denominata Women's European Cup, per attestare il suo stato di unica competizione UEFA per i club femminili di calcio, mentre il formato della UEFA Champions League maschile non è ancora economicamente praticabile.

Vengono iscritte al torneo le società vincitrici dei rispettivi tornei nazionali, siano essi un campionato o una coppa (se non è prevista una lega nazionale). Sono riservati tre posti per le prime sei federazioni nazionali nel coefficiente UEFA, due posti alle federazioni aventi tra il settimo e il sedicesimo coefficiente mentre tutte le altre possono iscrivere una sola squadra.

Formula[modifica | modifica wikitesto]

UEFA Women's Cup[modifica | modifica wikitesto]

Nelle prime tre edizioni della UEFA Women's Cup la competizione prevedeva una prima fase di qualificazione che riduceva il numero di squadre a 32 per la fase a gironi. Le squadre vincitrici degli otto gironi accedevano ai quarti di finale. A partire dall'edizione 2004-2005 le squadre vincitrici dei gironi di qualificazione accedevano a una seconda fase a gironi, a cui partecipavano sedici squadre divise in quattro gironi. Accedevano ai quarti di finale le prime due classificate di ciascun girone, con le prime ad affrontare le seconde. Le partite dei gironi venivano ospitate da una delle squadre del gironi e giocate nel giro di cinque giorni. Eccetto che la finale della prima edizione, tutte le partite della fase ad eliminazione diretta venivano giocate con partite di andata e ritorno: in caso di pareggio valeva la regola dei gol fuori casa ed eventualmente tempi supplementari e tiri di rigore. Queste regole tuttora valgono per quei turni che prevedono l'eliminazione diretta.

Il cambio di nome in UEFA Women's Champions League[modifica | modifica wikitesto]

Sul finire del 2008 la UEFA annunciò il lancio della UEFA Women's Champions League in sostituzione della UEFA Women's Cup[1]. Con il nuovo formato accedevano alla competizione anche le squadre seconde classificate dei campionati delle prime otto federazioni secondo il ranking UEFA annuale. Per la prima edizione (2009-2010) i primi otto campionati erano: Frauen-Bundesliga per la Germania, Damallsvenskan per la Svezia, Women's Premier League per l'Inghilterra, Division 1 Féminine per la Francia, Elitedivisionen per la Danimarca, Vysšij Divizion per la Russia, Toppserien per la Norvegia e Serie A Femminile per l'Italia. Negli anni successivi con la Toppserien si sono alternate l'Úrvalsdeild kvenna per l'Islanda, la ÖFB-Frauenliga per l'Austria, la I. liga žen per la Repubblica Ceca e la Primera División Femenina per la Spagna.

Il formato della competizione era caratterizzato da una prima fase a gironi, di numero variabile a seconda del numero complessivo di squadre partecipanti e ciascuno composto da quattro squadre, e le partite erano ospitate da una delle squadre facenti parte il girone[1]. Alla fase a eliminazione diretta, oltre alle squadre direttamente qualificate, accedevano le vincitrici di ciascun girone, per un totale di 32 contendenti che si affrontavano in un torneo con partite di andata e ritorno[1]. La finale si disputava in partita unica in campo neutro e il giovedì prima della finale della UEFA Champions League[2].

Il regolamento della UEFA Women's Champions League prevede la partecipazione di tutte le squadre delle 54 federazioni appartenenti alla UEFA. Di queste 54 federazioni solamente Andorra, Liechtenstein, San Marino e Gibilterra non hanno mai iscritto loro squadre alla competizione.

Riforma del 2016[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 settembre 2015 la UEFA ha annunciato che a partire dall'edizione 2016-2017 il numero di federazioni che potranno iscrivere due squadre alla UEFA Women's Champions League passerà da 8 a 12[3]. Sulla base del ranking UEFA per la stagione 2016-2017[4] le 12 federazioni interessate sono: Germania, Francia, Svezia, Inghilterra, Russia, Spagna, Danimarca, Italia, Austria, Repubblica Ceca, Scozia e Norvegia. Tra queste dodici solamente la Scozia non aveva mai iscritto più di una squadra.

Inoltre, le squadre vincenti dei campionati nazionali di queste 12 federazioni accedevano direttamente ai sedicesimi di finale, così come le seconde classificate delle medesime federazioni, ma in numero dipendente dal numero di federazioni che avevano accesso alla competizione[3]. Accedeva ai sedicesimi di finale anche la squadra vincitrice della UEFA Women's Champions League dell'edizione precedente, anche se non direttamente qualificata attraverso il proprio campionato nazionale[3]. Il resto del formato del torneo rimaneva inalterato[3].

Per l'edizione 2019-2020 è stato introdotto, ma solo per la finale, l'utilizzo del VAR[5].

Riforma del 2021[modifica | modifica wikitesto]

L'edizione 2021-2022 segna un nuovo cambio di formato della competizione. Quattro squadre sono ammesse direttamente alla fase a gironi, mentre le restanti dodici vengono ammesse tramite la fase di qualificazione, che è composta da un percorso campioni (dal quale si qualificano sette squadre) e da un percorso piazzate (dal quale si qualificano cinque squadre)[6]. La fase a gironi è seguita dalla fase a eliminazione diretta, che parte dai quarti di finale, ai quali si qualificano le prime due classificate nei quattro gironi[6].

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Data Nazionalità della squadra vincitrice Vincitore
(numero vittorie)
Finalista perdente Risultato Sede della finale Spettatori
2001-02 23 maggio Bandiera della Germania Germania 1. FFC Francoforte Umeå IK 2 - 0[7] Bandiera della Germania Waldstadion, Francoforte sul Meno 12 106
2002-03 9 giugno Bandiera della Svezia Svezia Umeå IK Fortuna Hjørring 4 - 1 Bandiera della Svezia T3 Arena, Umeå 7 648
21 giugno 3 - 0[8] Bandiera della Danimarca Hjørring Stadium, Hjørring 2 119
2003-04 8 maggio Bandiera della Svezia Svezia Umeå IK (2) 1. FFC Francoforte 3 - 0 Bandiera della Svezia Stadio Råsunda, Solna 5 409
5 giugno 5 - 0[9] Bandiera della Germania Bornheimer Hang, Francoforte sul Meno 9 500
2004-05 15 maggio Bandiera della Germania Germania Turbine Potsdam Djurgården/Älvsjö 2 - 0 Bandiera della Svezia Olympiastadion, Stoccolma 1 382
21 maggio 3 - 1[10] Bandiera della Germania Karl-Liebknecht-Stadion, Potsdam 8 677
2005-06 20 maggio Bandiera della Germania Germania 1. FFC Francoforte (2) Turbine Potsdam 4 - 0 Bandiera della Germania Karl-Liebknecht-Stadion, Potsdam 4 431
27 maggio 3 - 2[11] Bandiera della Germania Bornheimer Hang, Francoforte sul Meno 13 200
2006-07 21 aprile Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Arsenal Umeå IK 1 - 0 Bandiera della Svezia T3 Arena, Umeå 6 265
29 aprile 0 - 0[12] Bandiera dell'Inghilterra Meadow Park, Borehamwood 3 467
2007-08 17 maggio Bandiera della Germania Germania 1. FFC Francoforte (3) Umeå IK 1 - 1 Bandiera della Svezia T3 Arena, Umeå 4 128
24 maggio 3 - 2[13] Bandiera della Germania Commerzbank-Arena, Francoforte sul Meno 27 640
2008-09 16 maggio Bandiera della Germania Germania 2001 Duisburg Zvezda 2005 Perm' 6 - 0 Bandiera della Russia Stadio Centrale, Kazan', Russia 700
22 maggio 1 - 1[14] Bandiera della Germania MSV Arena, Duisburg 28 112
2009-10 20 maggio Bandiera della Germania Germania Turbine Potsdam (2) Olympique Lione 0 - 0 (7-6 dtr)[15] Bandiera della Spagna Coliseum Alfonso Pérez, Getafe 13 000
2010-11 26 maggio Bandiera della Francia Francia Olympique Lione Turbine Potsdam 2 - 0[16] Bandiera dell'Inghilterra Craven Cottage, Londra 14 303
2011-12 17 maggio Bandiera della Francia Francia Olympique Lione (2) 1. FFC Francoforte 2 - 0[17] Bandiera della Germania Olympiastadion, Monaco di Baviera 50 212
2012-13 23 maggio Bandiera della Germania Germania Wolfsburg Olympique Lione 1 - 0[18] Bandiera dell'Inghilterra Stamford Bridge, Londra 19 278
2013-14 22 maggio Bandiera della Germania Germania Wolfsburg (2) Tyresö FF 4 - 3[19] Bandiera del Portogallo Estádio do Restelo, Lisbona 11 217
2014-15 14 maggio Bandiera della Germania Germania 1. FFC Francoforte (4) Paris Saint-Germain 2 - 1[20] Bandiera della Germania Friedrich-Ludwig-Jahn-Sportpark, Berlino 17 147
2015-16 26 maggio Bandiera della Francia Francia Olympique Lione (3) Wolfsburg 1 - 1 (4-3 dtr) Bandiera dell'Italia Mapei Stadium, Reggio Emilia 15 117
2016-17 1 giugno Bandiera della Francia Francia Olympique Lione (4) Paris Saint-Germain 0 - 0 (7-6 dtr) Bandiera del Galles Cardiff City Stadium, Cardiff 22 433
2017-18 24 maggio Bandiera della Francia Francia Olympique Lione (5) Wolfsburg 4 - 1 (dts) Bandiera dell'Ucraina Stadio Dynamo Lobanovs'kyj, Kiev 14 237
2018-19 18 maggio Bandiera della Francia Francia Olympique Lione (6) Barcellona 4 - 1 Bandiera dell'Ungheria Groupama Arena, Budapest 19 487
2019-20 30 agosto Bandiera della Francia Francia Olympique Lione (7) Wolfsburg 3 - 1 Bandiera della Spagna Stadio di Anoeta, San Sebastián 0
2020-21 16 maggio Bandiera della Spagna Spagna Barcellona Chelsea 4 - 0 Bandiera della Svezia Gamla Ullevi, Göteborg 0
2021-22 21 maggio Bandiera della Francia Francia Olympique Lione (8) Barcellona 3 - 1 Bandiera dell'Italia Juventus Stadium, Torino 32 257
2022-23 3 giugno Bandiera della Spagna Spagna Barcellona (2) Wolfsburg 3 - 2 Bandiera dei Paesi Bassi Philips Stadion, Eindhoven 33 147
2023-24 25 maggio Bandiera della Spagna San Mamés, Bilbao
2024-25 maggio Bandiera del Portogallo Stadio José Alvalade, Lisbona

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Titoli per squadre[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Vinte Perse Totali Edizioni vinte Edizioni perse
Bandiera della Francia Olympique Lione 8 2 10 2010-11, 2011-12, 2015-16, 2016-17, 2017-18, 2018-19, 2019-20, 2021-22 2009-10, 2012-13
Bandiera della Germania 1. FFC Francoforte 4 2 6 2001-02, 2005-06, 2007-08, 2014-15 2003-04, 2011-12
Bandiera della Svezia Umeå IK 2 3 5 2002-03, 2003-04 2001-02, 2006-07, 2007-08
Bandiera della Germania Wolfsburg 2 4 6 2012-13, 2013-14 2015-16, 2017-18, 2019-20, 2022-23
Bandiera della Germania Turbine Potsdam 2 2 4 2004-05, 2009-10 2005-06, 2010-11
Bandiera della Spagna Barcellona 2 2 4 2020-21, 2022-23 2018-19, 2021-22
Bandiera dell'Inghilterra Arsenal 1 0 1 2006-07 -
Bandiera della Germania 2001 Duisburg 1 0 1 2008-09 -
Bandiera della Francia Paris Saint-Germain 0 2 2 - 2014-15, 2016-17
Bandiera della Danimarca Fortuna Hjørring 0 1 1 - 2002-03
Bandiera della Svezia Djurgården/Älvsjö 0 1 1 - 2004-05
Bandiera della Russia Zvezda 2005 Perm' 0 1 1 - 2008-09
Bandiera della Svezia Tyresö FF 0 1 1 - 2013-14
Bandiera dell'Inghilterra Chelsea 0 1 1 - 2020-21

Titoli per nazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nazione Finali vinte Finali perse Finali totali Vincitrici Finaliste
Bandiera della Germania Germania 9 8 17 1. FFC Francoforte (4), Turbine Potsdam (2),
2001 Duisburg (1), Wolfsburg (2)
1. FFC Francoforte (2),
Turbine Potsdam (2),
Wolfsburg (4)
Bandiera della Francia Francia 8 4 12 Olympique Lione (8) Olympique Lione (2)
Paris Saint-Germain (2)
Bandiera della Svezia Svezia 2 5 7 Umeå IK (2) Umeå I.K. (3)
Djurgården/Älvsjö (1)
Tyresö FF (1)
Bandiera della Spagna Spagna 2 2 4 Barcellona (2) Barcellona (2)
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 1 1 2 Arsenal (1) Chelsea (1)
Bandiera della Danimarca Danimarca 0 1 1 Fortuna Hjørring (1)
Bandiera della Russia Russia 0 1 1 Zvezda 2005 Perm' (1)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Women's Champions League launches in 2009, su uefa.com, UEFA.
  2. ^ Format e regolamento, su it.uefa.com, UEFA.
  3. ^ a b c d Scozia tra le grandi, su it.uefa.com, UEFA.
  4. ^ Ranking UEFA per la stagione 2016-2017 (PDF), su it.uefa.com, UEFA.
  5. ^ VAR per la finale di Women's Champions League e Women's EURO 2021, su it.uefa.com, 24 settembre 2019. URL consultato il 5 aprile 2020.
  6. ^ a b Women’s Champions League 2021/22: date, lista d'accesso, guida completa, su it.uefa.com, 28 aprile 2021. URL consultato il 2 giugno 2021.
  7. ^ Primo titolo al Francoforte, su it.uefa.com, UEFA.
  8. ^ Umeå orgoglio d'Europa, su it.uefa.com, UEFA.
  9. ^ Marta porta l'Umeå in trionfo, su it.uefa.com, UEFA.
  10. ^ Il Potsdam riporta in alto la Germania, su it.uefa.com, UEFA.
  11. ^ Il Francoforte torna sul trono, su it.uefa.com, UEFA.
  12. ^ Successo storico per l'Arsenal, su it.uefa.com, UEFA.
  13. ^ Francoforte nella storia, su it.uefa.com, UEFA.
  14. ^ Al Duisburg l'ultima UEFA Women's Cup, su it.uefa.com, UEFA.
  15. ^ 2009/10: la nuova era comincia dal Potsdam, su it.uefa.com, UEFA.
  16. ^ Lione, la prima volta della Francia, su it.uefa.com, UEFA.
  17. ^ Il Lione ruggisce ancora, su it.uefa.com, UEFA.
  18. ^ Il Wolfsburg vende cara la pelle, su it.uefa.com, UEFA.
  19. ^ Bis con il brivido per il Wolfsburg, su it.uefa.com, UEFA.
  20. ^ (EN) Frankfurt back on top with fourth triumph, su uefa.com, UEFA.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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