Tūrān

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La regione in una mappa del 1843

Tūrān (in persiano توران‎) è l'antico nome iranico[1] dell'Asia Centrale. Letteralmente significa "la terra dei Tur". Originariamente le popolazioni del Tūrān erano di etnia iranica, anche se nel corso della storia la regione fu invasa a più riprese da popolazioni turcofone, che oggi ne costituiscono la principale componente etnica. Geograficamente il bassopiano turanico costituisce, assieme all'altopiano iranico, la regione della Grande Persia.

Tūrān nella storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli originari Turani erano il popolo iranico dei Tuirya[2][3][4] dell'epoca avestica.

«Il popolo di Tura ci è ben noto dall'Avestā recente: si tratta di nomadi tra il Caspio e l'Aral e delle regioni dell'Oxus e dello Iaxartes. Si segnala ancora in epoca sasanide, nel Khwārezm, sul basso Oxus, un distretto di Tur. I Tura, o Turanici sono diventati nella leggenda il simbolo di tutto ciò che non era iranico (sono stati identificati con i Turchi, per la rassomiglianza dei nomi); ma è evidente che essi erano di origine ārya, perlomeno per quanto riguarda la classe dominante»

Quindi i Turanici erano una:

«tribù del Centro Asia, che nell'Avestā rappresentano il popolo nomade nemico per antonomasia degli Arii. Forse sono Sciti nomadi in lotta con gli Irani divenuti agricoltori stanziali»

Paul Du Breuil li identifica come scito-turanici, come appartenenti a quelle tribù di Cimmeri e Sciti della regione uralo-caspica che

«attraversano il Caucaso verso la fine dell'VIII secolo a.C. e attaccano la regione di Urartu, restando a lungo in Cappadocia e nel paese di Manna (a sud del lago di Urmia), e alleandosi infine con i Medi, loro cugini, per annientare l'Assiria. Descrivendo la caduta di Ninive nel 612 a.C., Erodoto nomina accanto all'esercito medo e quello babilonese la presenza di un esercito scitico»

Tūrān nell'Avestā[modifica | modifica wikitesto]

Una delle più antiche testimonianze sui Turani si trova nel Farvardīn Yašt (Inno allo Spirito guardiano), inserito come XIII yašt (inno) nella Kordah Avestā[5] che secondo gli iranisti dovrebbero essere stato composto nel V secolo a.C.[6].

(AE)

«ýûzhem tadha taurvayata verethrem dânunãm tûranãm, ýûzhem tadha taurvayata tbaêshå dânunãm tûranãm, ýûshmaoyô parô karshnazô hvîra baon sevishta ýôi taxma xshtâvayô ýôi taxma saoshyañtô ýôi taxma verethrâjanô, xrûmå asêbish fraziñta dânunãm baêvare-paitinãm»

(IT)

«Ecco annientate la forza dei Danu[7] turanici, ecco annientate la malvagità dei Danu turanici, grazie a voi i condottieri divengono potenti e vittoriosi; loro i valorosi eroi, i valorosi salvatori, i valorosi conquistatori della stirpe dei Danu condottieri di moltitudini che feriscono con le pietre»

L'Avestā contiene i nomi di vari gruppi tribali che confinavano tra loro, tra cui i Tūrya[8] Negli inni dell'Avestā, l'aggettivo Tūrya è connesso a vari nemici dello Zoroastrismo, tra i quali il re turanico Frankasiyan[9].

La parola ricorre in una sola circostanza nelle Gāthā, segnatamente nella Uštavaitī Gāthā:

(AE)

«hyat us ashâ naptyaêshû nafshucâ tûrahyâ uzjên fryânahyâ aojyaêshû ârmatôish gaêthå frâdô thwaxshanghâ at îsh vohû hêm aibî-môist mananghâ aêibyô rafedhrâi mazdå sastê ahurô»

(IT)

«Quando tra i lodabili discendenti del Turano Fryāna è sorta Aša[10], questa, grazie alla zelante attività di Ārmaiti, che è pietà e tolleranza, ha fatto prosperare le creature, per cui Mazdā Ahura le ha unite a Vohū Manah, perché annunciassero loro la sua protezione»

Ricorre tuttavia venti volte nelle parti più recenti dell'Avestā. Apparentemente non v'è alcuna differenza etnica fra Tūrya e Ārya nell'Avestā, avendo entrambi nomi indoeuropei.

Tūrān nello Shahnameh[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il racconto leggendario riportato nello Shahnameh,[11] che ricostruisce mitologicamente la storia iranica dalla creazione del mondo alla conquista islamica, quindici secoli prima le tribù nomadi che abitavano i territori di Tūrān erano governate dal re Tūr, primogenito dell'imperatore Farīdūn.

Lo Shahnameh associa i Turani con i Turchi, sostenendo che la turchizzazione dell'Asia Centrale fosse stata parzialmente completata durante quel periodo di tempo.[12]. Tur/Turaj (Tuzh in medio-persiano[13]) è il figlio del re Farīdūn nell'antica mitologia iranica. Nello Shāhnāmeh è identificato con i Turchi[14] sebbene culturalmente non ci sia alcuna relazione fra i Turanici dello Shahnameh e la cultura degli antichi Turchi[15].

A partire da questo racconto mitologico, in Occidente nel XIX secolo e fino ai primi del XX, il termine "turanico" occorse per identificare i turcofoni, i parlanti lingue ugriche e i parlanti lingue uraliche[16].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Emeri van Donzel, Islamic Reference Desk, Brill Academic Publishers, 1994, p. 461. Actual Quote: Iranian term applied to region lying to the northeast of Iran and ultimately indicating very vaguely the country of the Turkic peoples.
  2. ^ Edward A. Allworth, Central Asia: A Historical Overview, Duke University Press, 1994, p. 86.
  3. ^ I. M. Diakonoff, The Paths of History, Cambridge University Press, 1999, p. 100: Turan was one of the nomadic Iranian tribes mentioned in the Avesta. However, in Firdousi's poem, and in the later Iranian tradition generally, the term Turan is perceived as denoting ‘lands inhabited by Turkic speaking tribes
  4. ^ Secondo il Prof. Gherardo Gnoli: '’Iranian tribes that also keep on recurring in the Yasht, Airyas, Tuiryas, Sairimas, Sainus and Dahis'’. G. Gnoli, Zoroaster's time and homeland, Napoli, Istituto Universitario Orientale, Series Minor, 1980
  5. ^ Il nome originale è Xvartak Apastāk corrisponde al quarto nask dell'Avestā, ma lo yašt in questione era inserito, come gli altri yašt, al terzo nask della raccolta andata perduta.
  6. ^ Prods Oktor Skjærvø, "Avestan Quotations in Old Persian?", in: S. Shaked and A. Netzer, eds., Irano-Judaica IV, Jerusalem, 1999, pp. 1-64.
  7. ^ Nome di un clan turanico che viveva nei pressi dell'omonimo fiume.
  8. ^ Così Gherardo Gnoli:

    «The Iranian tribes that also keep on recurring in the Yasht, Airyas, Tuiryas, Sairimas, Sainus and Dahis»

  9. ^ Yašt V,41.
  10. ^ Intende qui quando i turani accolsero la fede mazdea.
  11. ^ Opera risalente all'XI secolo d.C. del poeta persiano Ferdowsi.
  12. ^ Copia archiviata, su etext.library.adelaide.edu.au. URL consultato il 18 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2007). Firdawsi, "The Epic of Kings", tradotto da Helen Zimmern, eBooks@Adelaide 2004]
  13. ^ Dizionario Dehkhoda: «Turaj»
  14. ^ Edgar Burke Inlow, Shahanshah: A Study of the Monarchy of Iran, New Delhi, Motilal Banarsidass Pub, 1979. p. 17: "Faridun divided his vast empire between his three sons, Iraj, the youngest receiving Iran. After his murder by his brothers and the avenging Manuchihr, one would have thought the matter was ended. But, the fraternal strife went on between the descendants of Tur and Selim (Salm) and those of Iraj. The former - the Turanians - were the Turks or Tatars of Central Asia, seeking access to Iran. The descendants of Iraj were the resisting Iranians.
  15. ^ C.E. Bosworth, "Barbarian Incursions: The Coming of the Turks into the Islamic World", in: Islamic Civilization, edited by D. S. Richards, Oxford, 1973, p. 2: "Hence as Kowalski has pointed out, a Turkologist seeking for information in the Shahnama on the primitive culture of the Turks would definitely be disappointed."
  16. ^ Cfr. a tal proposito: Walter Elliot. (1876) The Turanian Section. Address in Robert K. Douglas (a cura di) Transactions of the Second Session of the International Congress of Orientalists. Settembre 1874, pp. 53-63, Londra.

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