Tubercolosi intestinale

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Tubercolosi intestinale
Specialitàinfettivologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10A18.3

La tubercolosi intestinale è una forma di tubercolosi, un'infezione da mycobacterium tuberculosis (bacillo di Koch, dal nome dello scopritore Robert Koch) a danno solitamente del tratto intestinale del colon discendente o nel sigma, ma può estendersi a tutto il colon fino alla zona ileo-cecale. I micobatteri penetrano all'interno dei vari livelli del intestino crasso e vi si insidiano, creando un "manicotto"[1] intorno ad esso che ne ostruisce la motilità e ne determina l'atonia.

Ne consegue una deformazione di tutto il colon tendente al megacolon. Il tratto ascendente si dilata (8 cm è il limite massimo che dovrebbe avere); anche il tratto trasverso ha una dilatazione e per gravità va in ptosi. Il tratto discendente (quello solitamente interessato) spesso appare filiforme e il sigma disteso.

Questa forma di infezione è considerata attualmente rara, in quanto il contagio può avvenire solo per ingestione di micobatteri e questo avveniva un tempo quando si consumava latte fresco non pastorizzato.

Di fatto il contagio può avvenire, oltre che per ingestione di latte infetto o di carne infetta, dall'ingestione dell'espettorato del soggetto interessato già infetto a livello polmonare.

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

Dall'RX clisma opaco doppio contrasto si notano delle sezioni coliche a "manicotto". La Colonscopia può rilevare ulcerazioni ed infiltrazioni. Dall'esame bioptico (in asciutto) di queste lesioni e dall'analisi diretta al microscopio e colturale è solitamente possibile isolare il micobatterio ed ottenerne l'antibiogramma specifico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ medweb.it (PDF), su www.medweb.it. URL consultato il 26 gennaio 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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