Craterellus cornucopioides

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Trombetta dei morti
Craterellus cornucopioides
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Cantharellales
Famiglia Cantharellaceae
Genere Craterellus
Specie C. cornucopioides
Nomenclatura binomiale
Craterellus cornucopioides
L., 1825
Nomi comuni

Trombetta dei morti

Craterellus cornucopioides
Caratteristiche morfologiche
Cappello
ondulato
Imenio
liscio
Lamelle
no
Sporata
bianca
Velo
nudo
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
commestibile

Craterellus cornucopioides (L.) Pers., Mycol. eur. (Erlanga) 2: 5 (1825).

Il Craterellus cornucopioides, chiamato comunemente trombetta dei morti, è un fungo basidiomicete parente stretto dei più ben noti Cantharellus, o finferli, presente nei boschi e nelle foreste di latifoglie decidue dell'Appennino, specie quello centro-settentrionale, e delle Alpi. Cresce in boschi di faggio e altre latifoglie decidue, raramente sotto conifere pure. Si usa come essiccato e polverizzato per condimenti o consumato fresco.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico deriva dal latino e dal greco craterellus = piccola coppa e cornucopia = corno dell'abbondanza, per la sua forma tipica. Il nome comune trombetta dei morti è dato non tanto per il colore scuro, ma perché spunta intorno al 2 novembre, giorno della Commemorazione dei Defunti.

Descrizione della specie[modifica | modifica wikitesto]

Fungo di modeste dimensioni simile al cantharellus cibarius, dal corpo fruttifero floscio e membranaceo, a forma di trombetta (cornucopia) e imbutiforme, con cappello cavo che non supera gli 8 cm. Si presenta nero all'interno e grigio cenere/argento all'esterno. Ha profonde cavità lungo tutto il gambo fino alla base, il margine del carpoforo è irregolare e ripiegato verso la superficie esterna, di forma ondulata, lobata ed elastica.

La trombetta dei morti è un fungo autunnale poco appariscente, facilmente confondibile con le foglie in decomposizione su cui cresce, dalla forma e colore non particolarmente attraenti. Solitamente è di piccole dimensioni, per cui occorre raccogliere parecchi esemplari per farne un uso decente in cucina, anche se nei siti di crescita più adatti può raggiungere grossezze maggiori. La caratteristica forma a cornucopia (a trombetta) floscia e il colore grigio-nerastro fuligginoso lo contraddistinguono da altre specie fungine e rappresentano la sua particolarità.

Cappello[modifica | modifica wikitesto]

Esili trombette dei morti che spuntano dalla lettiera di foglie in decomposizione

Il cappello di questo fungo si presenta sottile, di colore nerastro e fragile, con margine arrotolato. Ha dimensioni di 2÷8 cm x 8÷12 cm, forma di tromba, è interamente cavo sino alla base del gambo. Il colore varia da bruno grigiastro, con tempo secco, a nero brillante, con tempo umido.

Imenio[modifica | modifica wikitesto]

La superficie esterna fertile (imenio) del fungo si presenta liscia senza pieghe o pseudo-lamelle negli esemplari giovani, divenendo progressivamente rugosa e venosa a maturità, dando al fungo un aspetto lugubre. Ha colore solitamente grigio cenere o grigio-bluastra, a seconda del grado di maturazione, ed è cosparsa di una fine polverina. La superficie interna, particolarmente evidente nel cappello, si presenta invece tomentosa, di colore grigio-fuligginosa o nerastra, cosparsa da squamette più scure che divengono evidenti man mano che il fungo invecchia e schiarisce.

Se il tempo è piovoso tutto l'imenio diviene nerastro.

Tromba di morto, rinvenuta a Sasso Pisano, nell'Antiappennino toscano

Gambo[modifica | modifica wikitesto]

Gambo imbutiforme, fibroso, cavo fino in profondità e in continuità con il cappello, costituito solamente dallo strato corticale che sostiene l'intero carpoforo. È elastico, floscio, irregolare nella forma, la superficie è senza lamelle. Ha dimensioni di 2–6 cm, e risulta quasi completamente inglobato dal collo a imbuto del cappello, del quale costituisce, a vista, la parte inferiore.

Carne[modifica | modifica wikitesto]

La poca carne che la trombetta dei morti possiede si presenta inizialmente grigia, poi subito nera, scarsa, sottile ed elastica.

  • Odore: odore gradevole, fungino, lievemente fruttato e dal forte aroma tartufato, molto più intenso se il fungo viene essiccato. Non a caso questo fungo è conosciuto anche come tartufo dei poveri.
  • Sapore: molto caratteristico, eccellente, fungino con retrogusto dolciastro e aromatico che ricorda il tartufo; leggermente astringente.
Illustrazione di C. cornucopioides

Spore[modifica | modifica wikitesto]

Spore bianche in massa, di 10÷17 x 6÷11 µm, ellittico-ovoidali, lisce, guttulate, ialine (trasparenti), non amiloidi. La zona fertile è situata nella parte esterna del corpo fruttifero, è di colore grigio cenere-brunastra ed è formata da strie disposte verticalmente, che schiariscono con l'età (fungo leucosporeo). I basidi contengono 2 spore.

Habitat[modifica | modifica wikitesto]

La trombetta dei morti è un fungo Saprotrofo o saprofago che cresce dalla tarda estate all'autunno inoltrato (con un picco di crescita variabile negli ultimi giorni di ottobre-novembre), alla fine della stagione micologica. Si ritrova a gruppi talvolta molto numerosi e più raramente in esemplari singoli, su terreni umidi (preferibilmente calcarei) all'interno di boschi e foreste di latifoglie decidue, raramente conifere. Sviluppa spesso vicino a ceppaie marcescenti, sotto fogliame in decomposizione e in zone muschiose. Diffusa in Europa, Nordamerica, Giappone e Corea; in Italia è presente in Appennino e nelle quote basse delle Alpi. Ha una particolare affinità con i boschi di faggio, con le faggeto-abetine e con castagno, carpino nero e querce varie. Può crescere anche lungo piccoli corsi d'acqua o fossati all'interno dei boschi. È un fungo particolarmente difficile da trovare a causa del suo colore poco appariscente e facilmente confondibile con il fogliame autunnale.

Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]

Ottima[1] , eccellente in cucina cucinato nei primi di pasta fresca con burro, panna e prezzemolo o nei misti di funghi, ottimo nei risotti e con la selvaggina. Si presta molto bene all'essiccazione per la preparazione della polvere di fungo (ma non rende molto date le piccole dimensioni e la scarsa consistenza della carne), che viene utilizzata come prelibato condimento. Sapore e odore ricordano il tartufo e può essere impiegato come sostituto di quest'ultimo.

Nomi comuni[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimi e binomi obsoleti[modifica | modifica wikitesto]

  • Agaricus cinereus Batsch
  • Cantharellus cornucopioides (L.) Fr., Systema mycologicum (Lundae) 1: 321 (1821)
  • Craterella nigrescens Pers.
  • Craterellus ochrosporus Burt, Ann. Mo. bot. Gdn 1: 334 (1914)
  • Helvella punctata Jul. Schäff.
  • Merulius cornucopioides (L.) With., Bot. Arr. Brit. Pl., Edn 2 3: 281 (1792)
  • Merulius cornucopioides (L.) Pers., Synopsis Methodica Fungorum (Göttingen): 491 (1801)
  • Merulius pezizoides J.F. Gmel.
  • Merulius purpureus With., Bot. Arr. Brit. Pl., Edn 2 3: 280 (1792)
  • Pezicula cornucopioides (L.) Paulet
  • Peziza cornucopioides L., Species Plantarum: 1181 (1753)
  • Pleurotus cornucopioides (Pers.) Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 345 (1876)
  • Sterbeeckia cornucopioides (L.) Dumort

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ C. cornucopioides (PNG), su lh3.googleusercontent.com (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2018).

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