Trittico (Puccini)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Il Trittico
Rappresentazione d'epoca di Gianni Schicchi
Lingua originaleitaliano
MusicaGiacomo Puccini
LibrettoIl tabarro:Giuseppe Adami
(libretto online);
Suor Angelica: Giovacchino Forzano
(libretto online);
Gianni Schicchi: Giovacchino Forzano
(libretto online)
Fonti letterarieIl tabarro: La houppelande
di Didier Gold;
Suor Angelica: Giovacchino Forzano;
Gianni Schicchi: Divina Commedia
Attitre opere di un solo atto
Epoca di composizioneestate-autunno 1913 /
primavera 1918
Prima rappr.14 dicembre 1918
TeatroMetropolitan, New York
Prima rappr. italiana11 gennaio 1919
TeatroTeatro Costanzi, Roma
AutografoArchivio Storico Ricordi, Milano

Il Trittico è il titolo cumulativo con cui sono conosciute tre opere in un atto di Giacomo Puccini: Il tabarro su libretto di Giuseppe Adami, Suor Angelica e Gianni Schicchi su libretto di Giovacchino Forzano.

Sviluppo e composizione[modifica | modifica wikitesto]

Intorno al 1904, Puccini iniziò la pianificazione di una serie di opere in un atto, in gran parte a causa del successo di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.[1] In origine, aveva in mente di scrivere ogni opera per riprendere ognuna delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante. Tuttavia, alla fine basò solo Gianni Schicchi sul poema di Dante.[2] Inizialmente Puccini compose solo Il tabarro (l'idea originaria gli fu suggerita dall'ascolto a Parigi, nel 1912, del dramma La houppelande di Didier Gold). Solo in seguito pensò di accompagnare questo truce dramma con altri due lavori di carattere contrastante, appunto Suor Angelica, scritta tra la fine del 1916 ed i primi mesi del 1917, e Gianni Schicchi, terminato nella primavera del 1918.

Prima rappresentazione[modifica | modifica wikitesto]

Le tre opere furono rappresentate in prima assoluta il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York con esito sostanzialmente positivo, anche se solo Gianni Schicchi fu accolto senza riserve.[3] La "prima" fu diretta dal Maestro Roberto Moranzoni.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene all'inizio fosse apprezzato soprattutto Gianni Schicchi (che comunque rimane la più rappresentata fra le tre opere anche per la famosa aria O mio babbino caro[4]), mentre Puccini preferiva Suor Angelica, oggi l'orientamento della critica è mutato e tutte e tre le opere sono entrate a pieno titolo nei repertori dei teatri lirici.

Posto nel repertorio[modifica | modifica wikitesto]

Puccini voleva che tutte e tre le opere fossero eseguite come un insieme, e scrisse a Casa Ricordi per lamentarsi del permesso nel 1920 alla Royal Opera House di Londra di eseguire Il tabarro e Gianni Schicchi senza Suor Angelica. Accettò con riluttanza che le due opere fossero date in un programma con i Balletti russi di Sergej Djagilev, ma quando venne a sapere che Il tabarro era stato lasciato cadere, scrisse all'amica Sybil Seligman per dire "Mi spiace molto che il Trittico venga rappresentato in pezzi - ho dato il permesso per due opere, e non una, in collaborazione con il Balletto russo ".[5] Raramente, però, vengono eseguite tutte assieme, sebbene abbiano conquistato un posto stabile in cartellone.

In televisione è nota la versione del 2008 del Teatro alla Scala di Milano diretta da Riccardo Chailly per la regia di Luca Ronconi ripresa da Rai 2 e trasmessa anche da Classica HD e Rai 5.

Sinossi[modifica | modifica wikitesto]

Luogo: Una chiatta sulla Senna a Parigi.
Tempo: 1910.
L'opera è molto scura e cupa, piena di violenza: ha un carattere verista.

Luogo: Un convento vicino a Siena.
Tempo: L'ultima parte del XVII secolo.
Questa seconda opera, la preferita di Puccini[6] (ma di solito è quella che viene omessa se sono eseguite solo due opere), è un racconto edificante sulla redenzione religiosa.

Luogo: Firenze.
Tempo: 1299.
La terza opera è la più famosa, una farsa piena di avidità e connivenze.

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

  • Trittico, Bartoletti/Freni/Nucci/Alagna - 1991 Decca
  • Trittico, Gardelli/Del Monaco/Tebaldi - 1962 Decca

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ashbrook, p. 170
  2. ^ Fisher, p. 13
  3. ^ Wilson, p. 178
  4. ^ Ashbrook 1985, 174–6
  5. ^ Osborne, p. 220-221
  6. ^ Simon, p. 396

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN235645848 · LCCN (ENn97125055 · GND (DE300234775 · J9U (ENHE987007599716505171
  Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica classica