Travestitismo

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Ritratto di Dina Alma de Paradeda, femminiello, in seguito morto suicida

Il travestitismo è l'abitudine di un individuo di indossare abiti e adottare comportamenti comunemente associati al sesso opposto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anche se il termine "travestitismo" è stato coniato intorno al primo decennio del Novecento, il fenomeno non è nuovo. Il termine ha subito diversi cambiamenti di significato, da quando è entrato in uso. Tuttora è utilizzato con una varietà di significati o sfumature. Perciò è importante capire, ogni volta che si incontra questa parola, in quale accezione viene usata. Tuttavia, per comprendere i diversi significati è necessario spiegare l'evoluzione del termine. Famoso fu l'artista Dominot.

Origine del termine[modifica | modifica wikitesto]

Magnus Hirschfeld coniò la parola travestitismo (dal latino trans-, "al di là, oltre" e vestitus, "vestito") usandolo per descrivere le persone che abitualmente e volontariamente indossavano abiti del sesso opposto. Hirschfeld osservò un gruppo di travestiti composto da maschi e femmine, eterosessuali, omosessuali, bisessuali e asessuali.

Hirschfeld stesso non era soddisfatto del termine: credeva che l'abbigliamento fosse solo un simbolo esteriore scelto sulla base di diverse situazioni psicologiche. In realtà, Hirschfeld aiutò le persone a realizzare il cambiamento del nome e supervisionò il primo intervento noto di Riconversione Chirurgica del Sesso (RCS)[1]. Le persone che seguì Hirschfeld sono state, usando i termini di oggi, non solo travestite, ma persone transgender.

Hirschfeld notò anche che l'eccitazione sessuale è stata spesso associata al travestitismo, ma ha anche chiaramente distinto tra travestitismo come espressione di una persona transgender o crossdresser e come espressione di comportamenti e/o sentimenti di tipo feticistico.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Crossdressing della fotografa e fotogiornalista statunitense Frances Benjamin Johnston (a destra), in un ritratto con due amici.
Crossdresser contemporaneo.

Il travestitismo, reso in inglese con crossdressing o cross-dressing, identifica l'atto o l'abitudine di indossare, pubblicamente e/o in privato, abitualmente o saltuariamente, per svariati motivi inclusi quelli puramente ludici, abiti che in un determinato ambito socioculturale sono comunemente associati al ruolo di genere opposto al proprio. La persona che pratica il crossdressing è detta crossdresser.

Il travestitismo può essere praticato sia da uomini che da donne, indipendentemente dall'identità di genere percepita o dall'orientamento sessuale; non va quindi confuso con altri concetti come l'omosessualità, la transessualità e il transgenderismo.

Le drag queen e i drag king rappresentano una forma di travestitismo nel mondo dell'intrattenimento.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Travesti.

In campo teatrale o lirico, si usa il termine travesti per definire un personaggio che viene interpretato da un attore o cantante di sesso opposto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Biografia di Lili Elbe (1886-1931), su lgbthistorymonth.org.uk. URL consultato il 21 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2015).
    «(…)The surgery was still very much at the experimental stage and took place in a mind boggling (at least to the modern post operative trans person) five stages over almost two years and was performed under the supervision of the eminent German sexual psychiatrist, Dr Magnus Hirschfeld(…)»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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