Tranvia Padova-Abano-Torreglia/Villa di Teolo

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Tranvia Padova-Abano-Torreglia/Villa di Teolo
Villa di Teolo, capolinea
InizioPadova
FineTorreglia/Villa di Teolo
Inaugurazione1911
Chiusura1937 (Tencarola-Villa di Teolo)
1952 (Padova-Torreglia)
GestoreACAP
Vecchi gestoriTramvie Comunali di Padova (1911-1933)
SAER (1933-1951)
Tipotranvia extraurbana
Mezzi utilizzatielettromotrici
Scartamento1.000 mm
Trasporto pubblico

La tranvia Padova-Abano-Torreglia, con diramazione Tencarola-Villa di Teolo, era una linea tranviaria interurbana che collegava le città di Padova, Torreglia e Teolo dal 1911 al 1952.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Torreglia, fermata Villa Corinaldi

I primi progetti di una tranvia tra Padova ed Abano risalgono alla metà degli anni Ottanta del XIX secolo: progettata dalla provincia di Padova assieme alle linee per Fusina, Bagnoli di Sopra e Piove di Sacco, tale linea avrebbe dovuto proseguire oltre Abano verso Lovolo, Barbarano Vicentino e Vicenza[1].

Nel 1909 il Comune di Padova presentò domanda per ottenere la concessione di una linea tranviaria a trazione elettrica tra Padova ed Abano: la concessione fu ottenuta nel 1911[2]; pochi giorni dopo la Società Anonima Elettrovie Colli Euganei ottenne la concessione per costruire ed esercitare una tranvia elettrica tra Abano, Monteortone, Tramonte e Torreglia[3]. L'inaugurazione delle linee Padova-Abano-Torreglia e Tencarola-Villa di Teolo avvenne il 23 aprile 1911[4][5].

La linea era gestita dalle Tramvie Comunali di Padova, che gestivano anche la rete tranviaria urbana[6]. Con atto dell'8 dicembre 1926 la tratta Abano-Torreglia, ancora di proprietà e concessa alla Società Anonima Elettrovie Colli Euganei, fu ceduta al Comune di Padova[7].

Nel 1933 l'azienda tranviaria comunale chiuse, e si decise di appaltare i trasporti pubblici padovani alla SAER, che impostò un piano di trasformazione delle linee tranviarie in filovie e autolinee[8]: nel 1937, in attuazione del piano, oltre all'attivazione della linea filoviaria urbana, la linea Padova-Villa di Teolo, prima tranvia della provincia ad essere soppressa[9], fu sostituita da un autoservizio[10].

Torreglia, fermata davanti all’hotel La Torre

Durante la Seconda guerra mondiale la rete tranviaria padovana fu duramente colpita: due motrici furono gravemente danneggiate, così come dieci rimorchiate, una sottostazione elettrica, 650 metri di binario, 1,9 km di linea elettrica e quattro fabbricati[11]. Nel 1947 la linea vedeva l'impiego di 1,73 agenti per chilometro; il corrispondente ricavo ammontava a Lire 781.369; il coefficiente d'esercizio era pari a 1,31[11].

Terminato il conflitto la SAER acquisì nuovi autobus per la linea celere Padova-Abano-Monteortone-Montegrotto e per la trasformazione della Padova-Torreglia in autolinea[12].

Il 13 ottobre 1951 il Consiglio comunale deliberò di costituire un'azienda speciale comunale per la gestione dei trasporti pubblici: l'Azienda Comunale Autofilotranviaria di Padova (ACAP), che subentrò alla SAER il 1º gennaio 1952[13] La nuova gestione decise di chiudere la Padova-Abano-Torreglia: l'ultima corsa tranviaria avvenne 30 settembre 1952, e dal giorno successivo fu istituita un'autolinea fino a Luvigliano[14]. La tratta tra piazza Duomo e Brentelle di Sotto, percorso dalla linea urbana 6, rimase in esercizio sino al 1954, anno di chiusura della rete tranviaria patavina[15].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Percorso[13]
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0,0 Padova Piazza Duomo
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San Giovanni
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ferrovia Padova-Bologna
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4,0 Brusegana (scambio)
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6,0 Brentelle (scambio)
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7,0 Tencarola (scambio)
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10,0 Feriole
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11,0 San Biagio
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12,0 Praglia
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13,0 Bresseo
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14,0 Treponti
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17,0 Villa di Teolo
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9,0 Teson (scambio)
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11,0 Abano Terme Municipio
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12,0 Abano Terme Bagni
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14,0 Monteortone
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16,0 Tramonte
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18,0 Torreglia

La linea, a scartamento metrico, era lunga 33,180 km ed era alimentata a 550 V cc[16].

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

Il capolinea si trovava in piazza Duomo; per un certo periodo, su richiesta del pubblico, fu portato in piazza delle Erbe[4].

Abano Terme, via Pietro d'Abano
Abano Terme, sorgente Montirone

In località Brusegana sovrappassava la ferrovia Padova-Bologna con un cavalcavia[6], quindi seguiva la via Euganea[17] toccando le località di Brentelle di Sotto e Tencarola, nella quale la linea si biforcava: da un lato verso Praglia e Villa di Teolo, mentre dall'altro toccava Abano, Monte Ortone e Tramonte giungendo a Torreglia[4], dove aveva il capolinea in piazza del Capitello[18].

A Villa di Teolo il capolinea era invece posto in prossimità dell'albergo Favaro[9], in seguito trasformato in un ristorante il cui nome richiama l'originaria presenza del tram.

Materiale rotabile[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Angelo Ventura, Padova, Laterza, Roma, 1989, p. 231
  2. ^ Regio Decreto n°804 del 9 aprile 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n°185 dell'8 agosto 1911
  3. ^ Regio Decreto n°805 dell'11 aprile 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n°185 dell'8 agosto 1911
  4. ^ a b c Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 6, p. 256
  5. ^ Camposampiero, op. cit., p. 27, indica che la tratta Padova-Abano fu attivata il 23 aprile 1911, la Abano-Torreglia il 25 maggio 1911 e la Tencarola-Villa di Teolo il 28 maggio 1911.
  6. ^ a b Angelo Ventura, op. cit., p. 231
  7. ^ La cessione fu riconosciuta con Regio Decreto n°749 del 10 aprile 1927, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n°120 del 24 maggio 1927
  8. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 7, p. 502
  9. ^ a b Foto d'epoca pubblicata su Tutto Treno, n. 1, gennaio 1988, p. 16
  10. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 7, p. 504
  11. ^ a b Ministero dei trasporti, Statistica tranvie extraurbane anno 1947, dati consultabili su Stefer - Tranvie dei Castelli. URL consultata nel marzo 2015.
  12. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 7, p. 616
  13. ^ a b Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 7, p. 617
  14. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 7, p. 618
  15. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 7, p. 619
  16. ^ Ferruccio Vezzani, Tramvie italiane extraurbane a scartamento normale e ridotto, con trazione elettrica ed a vapore, risultati di esercizio; importanza della elettrificazione; condizioni per le nuove concessioni e massimo della sovvenzione governativa, in Annali dei Lavori Pubblici, anno LXIII (1925), pp. 123-134
  17. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 6, p. 257
  18. ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 6, p. 259

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lino Scalco, Dal tram a cavalli al tram su gomma. Storia dei trasporti nel padovano (1883-2003), Signum Padova Editrice, Padova, 2004. ISBN 88-8475-014-8.
  • Gherardo Camposampiero, Il tram a Padova, ACAP, Padova, 1959
  • Francesco Ogliari, Franco Sapi, Sbuffi di fumo. Storia dei trasporti italiani volumi 6° e 7°. Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, a cura degli autori, Milano, 1966

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Immagini della tranvia, su albumdiabano.it. URL consultato il 27 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).