Trachyspermum roxburghianum

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Ajmoda
Semi di Trachyspermum roxburghianum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Rosidi
(clade) Euasteridi II
Ordine Apiales
Famiglia Apiaceae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Tracheophyta
Sottodivisione Euphyllophytina
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Cornidae
Ordine Araliales
Famiglia Apiaceae
Genere Trachyspermum
Specie T. roxburghianum
Nomenclatura binomiale
Trachyspermum roxburghianum
(DC.) Craib H.Wolff
Sinonimi

Carum involucratum Baill. 1879
Ptychotis roxburghiana DC. 1830
Trachypermum involucratum (Baill.) H. Wolff
Athamanta roxburghiana Wall.
Apium involucratum Roxb. ex Flem. 1810
Carum roxburghianum (DC.) Benth. 1867

Nomi comuni

Ajmoda (sanscrito),
अजमुड Ajmuda, (hindi)
Pletikapu (javense),
suragai (sondanese),
ashamtagam (tamil),
renggirung (indonesiano)

Il Wild Celery (ing.: sedano selvatico), (Trachyspermum roxburghianum (DC.) Craib), conosciuto in sanscrito come Ajmoda, è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiaceae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Presente nel sub-continente indiano, nel sud-est asiatico ed in Indonesia. Si trova ai margini della foresta e nei rudereti.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Fittone stretto.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

Pianta con fusto eretto pubescente, terette, ramificato, longitudinalmente tripartito, mediamente alto dai 20 cm ai 100 cm.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie sono picciolate, con piocciolo esile lungo 1–2 cm, ovate a grandi linee, lunghe dai 3–8 cm e larghe 2-12, bi-pinnate o terno-pinnate, con l'ultimo segmento stentatamente oblungo lunghe dai 5–20 mm e largo 2–3 mm e alla base cuneate. Le foglie caulinari si riducono con l'altezza, le più apicali sono linearo-lanceolate.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

L'infiorescenza è un ombrella regolare 2–4 cm di diametro, il peduncolo è di 5–9 cm. Ci sono 2-5 brattee lunghe 3–10 mm, lineo-subulate o ciliate, inoltre ci sono 2-9 raggi primari lunghi 1,3–5 cm e 5-15, inoltre ci sono 5-8 bratteole sottile lunghe 2–3 mm e finemente ciliate, ci sono 5-15 raggi secondari lunghi 2–7 mm ognuno con un fiore, costituito da 5 sepali piccoli e nascosti lunghi 0,1 mm, e 5 petali con apici ottusi ad ampio respiro, I petali sono di colore lilla. Fiorisce e fruttifica da febbraio a luglio.

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Carpoforo ovoidale, di 1,5–3 mm per 1,5–2 mm, con apice contratto a formare un collo corto, pubescente con peli corti e irti. Presenta due fessure alla base che lo fanno dividere facilmente in due mericarpi ognuno funsionante da seme. Essiccati sono di un colore giallo brillante.

Generi simili[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Trachyspermum, piuttosto eterogeneo, ha incerti confini con il genere Pimpinella[1]

Moltiplicazione[modifica | modifica wikitesto]

È principalmente propagata per seme.

Principi attivi[modifica | modifica wikitesto]

I semi contengono olio essenziale composto essenzialmente da limonene, a-terpene, dipentene, d-linallolo, terpineolo, dl-piperitone, timoquinolo, timolo e acido chetonico. Inoltre sono ricchi di ferro e calcio.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

L'olio essenziale ha proprietà amare, termogeniche, antispammodiche, toniche, stimolanti, antelmitiche, carminative,[2].

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

I frutti vengono utilizzati come spezie nella cucina bengalese col nome di radhuni, dal sapore aromatico simile al prezzemolo, un paio di pizzichi possono superare il sapore del curry.

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

In Asia è coltivato, fino a 750 m s.l.m., preferisce suoli non molto pesanti, fertili e calcarei.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Sheh Meng-lan, Mark F. Watson, Flora of China, XIV, Pechino e St. Louis, Science Press e Missouri Botanical Garden Press, 2005.
  • (EN) Minija Janardhanan, John E. Thoppil, Herb And Spice Essential Oils, Nuova Delhi, Discovery Publishing House, 2004, p. 109.
  • (EN) P. K. Warrier, V. P. K. Nambiar; C. Ramankutty; R. Vasudevan Nair, Indian medicinal plants: a compendium of 500 species, V, Nuova Delhi, Orient Blackswan, 1996, p. 592, ISBN 81-250-0763-6.
  • (EN) C. P. Khare, Indian Medicinal Plants: An Illustrated Dictionary, Springer, 2007, p. 900, ISBN 0-387-70640-2.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]