Toyota Gazoo Racing Europe

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La Toyota Gazoo Racing Europe, precedentemente nota come Toyota Motorsport, è il reparto corse della casa automobilistica giapponese Toyota. Nata come Andersson Motorsport, è stata acquistata dopo pochi anni di vita dalla Toyota, che ne ha spostato la sede prima a Bruxelles e poi a Colonia. È nota soprattutto per la sua attività prima nei rally, nei quali ha militato dal 1982 al 1999 aggiudicandosi quattro titoli mondiali piloti, tre titoli mondiali costruttori e 43 gare[1], e poi nelle competizioni endurance, nelle quali si è aggiudicata cinque 24 Ore di Le Mans, quattro titoli mondiali piloti e quattro titoli mondiali costruttori. Un tempo l'unico reparto corse del colosso nipponico, oggi si occupa principalmente della sua attività sportiva nel campionato del mondo endurance dopo la decisione della casa madre di decentralizzare i suoi programmi sportivi in varie scuderie indipendenti tra di loro. Oltre a ciò la scuderia si occupa della produzione di diversi modelli Toyota da competizione, come la Toyota GR Supra GT4, la Toyota GT86 CS-R3, la Toyota GT86 CS-Cup e la Toyota GT86 CS-V3.

Toyota Gazoo Racing Europe
SedeBandiera della Germania Germania, Colonia
Categorie
Campionato del mondo endurance
Dati generali
Anni di attivitàdal 1979
FondatoreBandiera della Svezia Ove Andersson
DirettoreBandiera del Giappone Hisatake Murata
Campionato del mondo endurance
Anni partecipazioneDal 2012
Miglior risultatoTitolo piloti (2014, 2018-2019, 2019-2020, 2021, 2022)
Titolo costruttori (2014, 2018-2019, 2019-2020, 2021, 2022, 2023)
Gare disputate73
Vittorie36
Piloti nel 2023
7. Bandiera del Regno Unito Mike Conway
7. Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi
7. Bandiera dell'Argentina José María López
8. Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
8. Bandiera della Nuova Zelanda Brendon Hartley
8. Bandiera del Giappone Ryō Hirakawa
Vettura nel 2023Toyota GR010 Hybrid

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Campionato del mondo rally[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1972 il pilota svedese Ove Andersson ha fondato una nuova scuderia, la Andersson Motorsport, con sede in Svezia, e ha iniziato a correre con vetture Toyota. Qualche anno dopo la scuderia è stata rinominata Toyota Team Europe e ha spostato la sua sede a Bruxelles.[2] Nel 1975 la scuderia ha ottenuto la sua prima vittoria al Rally dei Mille Laghi con una Toyota Corolla affidata ad Hannu Mikkola ed Atso Aho. Tre anni dopo la sede è stata spostata a Colonia.

Da destra: Carlos Sainz e il suo navigatore Luis Moya festeggiano al Sanremo la vittoria del titolo piloti nel campionato del mondo rally 1990, il primo per Toyota nella categoria.

A metà degli anni ottanta la scuderia ha iniziato la progettazione della Toyota Celica GT-Four, quella che sarà l'auto da rally più vincente nella storia della casa nipponica. La vettura ha debuttato a metà stagione 1988, ottenendo come miglior risultato un terzo posto al Rally di Gran Bretagna, guidata da Björn Waldegård. L'anno seguente ha ottenuto la sua prima vittoria al Rally d'Australia, nelle mani di Juha Kankkunen. Il 1990 è l'anno della consacrazione: la vettura, nelle mani di Carlos Sainz, vince quattro gare e si aggiudica il primo mondiale piloti nella storia della Toyota. Lo spagnolo riuscirà a ripetersi due anni più tardi, nel 1992; l'anno successivo la scuderia viene acquistata ufficialmente dalla Toyota, venendo rinominata Toyota Motorsport. Il 1993 e il 1994 hanno visto un dominio assoluto della Toyota, che, oltre ai mondiali piloti, si è aggiudicata i suoi primi due mondiali costruttori. Nel 1995 ha debuttato una versione aggiornata della Celica GT-Four, la ST205. Un'investigazione della FIA ha però scoperto che queste nuove vetture erano equipaggiate con delle turbine illegali. Questo ha portato ad una squalifica di un anno della Toyota dal campionato e al tramonto del modello Celica. Il presidente federale Max Mosley definirà la turbina illegale "il dispositivo più sofisticato che ho mai visto in 30 anni di corse".

Durante la stagione di squalifica la scuderia ha progettato una nuova vettura, la Corolla WRC, che ha debuttato nel 1997 al Rally di Finlandia. I pochi rally disputati in questa stagione non hanno visto risultati di rilievo e sono serviti più che altro come collaudi finali in vista di un impegno completo negli anni successivi. Nel 1998 è la sfortuna a privare Toyota del mondiale piloti, quando Sainz è costretto al ritiro a 500 metri dal traguardo del rally finale per un guasto al motore, perdendo il titolo per 2 punti. Nel 1999 la scuderia è riuscita ad aggiudicarsi il mondiale costruttori con 109 punti, 4 in più della Subaru, seconda classificata. Al termine della stagione il team ha annunciato il suo ritiro dal WRC dopo più di 20 anni, affermando di aver vinto tutto quello che si poteva vincere.

La Toyota Celica GT-Four (qui in versione ST205), quattro titoli mondiali piloti e due costruttori conquistati

Durante la sua assenza dal WRC la scuderia ha avviato programmi in campionati rally minori. Nel 2007 ha costruito una Corolla con specifiche Super 2000 per partecipare al campionato australiano rally. Nel 2015 è stato invece annunciato l'inizio della produzione di una versione con specifiche R3 della GT86 destinata alla vendita a scuderie private.

Sempre nel 2015 è stata annunciata l'intenzione di costruire una Yaris con le nuove specifiche WRC Plus. L'auto ha debuttato nella stagione 2017, segnando il ritorno della Toyota nel WRC dopo 18 anni di assenza, e ha ottenuto la sua prima vittoria alla seconda gara, nel Rally di Svezia. Ha vinto il mondiale costruttori nel 2018 e quello piloti nel 2019 con Ott Tänak.

24 Ore di Le Mans e campionato del mondo endurance[modifica | modifica wikitesto]

Toyota GT-One[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1998 è stata presentata ai test di maggio della 24 Ore di Le Mans la Toyota GT-One, con la quale la casa nipponica si è approcciata per la prima volta al mondo dei prototipi. Le tre vetture costruite si sono subito dimostrate competitive, facendo registrare il secondo, quinto e decimo tempo. Anche durante la settimana di gara le vetture hanno confermato la loro competitività, qualificandosi con il secondo, settimo e ottavo tempo. Durante la gara la GT-One numero 28 è rimasta coinvolta in un incidente ad alta velocità, venendo costretta al ritiro. Le altre due vetture hanno continuato a battagliare fino alle ore finali di gara, quando la numero 29, che in quel momento stava lottando per la vittoria finale, è stata costretta al ritiro a causa di un guasto al cambio. L'unica vettura rimasta, la numero 27, si è classificata nona, a 25 giri dalla Porsche 911 GT1 vincitrice.

Una Toyota GT-One utilizzata alla 24 Ore di Le Mans

Durante la 24 Ore di Le Mans 1999 le vetture nipponiche sono state tormentate da diversi problemi alle gomme. La numero 1 ha subito una foratura mentre percorreva ad alta velocità la curva Mulsanne; la foratura ha danneggiato gravemente la sospensione, impedendo alla vettura di fare ritorno ai box per essere riparata. Qualche ora dopo è stato il turno della numero 2, che è rimasta coinvolta in un incidente ad altà velocità a causa di uno sgonfiamento improvviso. All'alba l'unica Toyota rimasta, la numero 3, aveva quasi un giro di distacco dalla BMW numero 15 e manteneva un ritmo piuttosto regolare. Nel disperato tentativo di ottenere la vittoria finale, l'auto, guidata da Ukyo Katayama, ha iniziato a spingere, facendo il giro veloce della gara e riducendo il distacco a meno di un minuto, prima di subire anch'essa una foratura. La vettura è comunque riuscita a fare ritorno ai box per cambiare la gomma e di è classificata al secondo posto finale.

Prima di essere definitivamente ritirata, la GT-One ha preso parte ad un'ultima gara, la 1000 km del Fuji del 1999. Alla gara partecipavano però solo scuderie giapponesi; di conseguenza l'unico vero rivale della Toyota era la Nissan con la sua R391. L'unica GT-One iscritta i è classificata seconda proprio dietro alla Nissan R391. A fine stagione è stato deciso di chiudere il programma per concentrarsi sullo sviluppo della nuova monoposto per la Formula 1, che avrebbe debuttato due anni più tardi.

Toyota TS030 Hybrid[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre 2011 è stato annunciato il ritorno a Le Mans, ora parte del calendario del campionato del mondo endurance, a partire dal 2012 con un nuovo prototipo ibrido. La nuova vettura, denominata TS030 Hybrid, non ha potuto prendere parte alle prime gare del campionato in quanto la costruzione non era ancora terminata. Le due TS030 hanno debuttato direttamente a Le Mans, ma sono state entrambe costrette al ritiro per due incidenti separati con altre vetture. La Toyota ha completato il resto della stagione con una sola vettura, ottenendo tre vittorie.

Per la stagione 2013 sono state iscritte entrambe le vetture a tutte le gare. A Le Mans entrambe le vetture hanno ben figurato: la numero 8, affidata all'equipaggio composto da Anthony Davidson, Stéphane Sarrazin e Sébastien Buemi, si è classificata al secondo posto finale, mentre la numero 7 si è classificata quarta. Le due vetture otteranno due vittorie nel corso della stagione, che varranno il terzo e quarto posto in classifica piloti e il secondo posto in classifica costruttori dietro all'Audi.

Toyota TS040 Hybrid[modifica | modifica wikitesto]

La TS040 vincitrice del titolo mondiale 2014.

Nell'ottobre 2014 è stata presentata una nuova vettura, la TS040 Hybrid, che mantiene lo stesso sistema ibrido della TS030 ma aggiunge un supercondensatore nella parte anteriore per garantire la trazione integrale temporanea. Le due TS040 iscritte al campionato si dimostrano fin da subito molto competitive. Dopo aver vinto le prime due gare stagionali, a Silverstone e a Spa, le due vetture si presentano a Le Mans come le grandi favorite e si qualificano al primo e secondo posto. Durante la gara, tuttavia, la numero 8 è rimasta coinvolta in un incidente a causa di un improvviso acquazzone ed è stata costretta a sostare per oltre 50 minuti ai box per essere riparata. Qualche ora dopo la numero 7, che fino a quel momento aveva agevolmente dominato la gara, ha subito un guasto ad un cablaggio ed è stata costretta al ritiro. La numero 8, che nel frattempo era ripartita, ha rimontato fino alla terza posizione, dietro alle due Audi rivali. Nonostante la delusione di Le Mans, le TS040 hanno continuato a ottenere ottimi risultati, che hanno valso il primo e il terzo posto finale in classifica piloti e il primo posto finale in classifica costruttori, davanti ad Audi e Porsche.

Il 2015 non è un anno positivo per la Toyota. Nonostante infatti il dominio dell'anno precedente, la TS040, forse anche a causa dell'anno di anzianità, non riesce mai a essere al livello delle Porsche e delle Audi rivali. A Le Mans le due TS040 vengono già ampiamente battute durante le qualifiche, classificandosi settima e ottava. Durante la gara non riescono poi a mantenere il ritmo delle vetture rivali e sono costrette ad accontentarsi del sesto e ottavo posto finale. Le restanti gare non vedranno miglioramenti da parte delle due vetture nipponiche, che si classificano quinta e sesta in classifica piloti e terze, dietro a Porsche e Audi, in classifica costruttori. A fine stagione l'auto è stata ritirata per essere sostituita dalla nuova TS050, ma nella sua carriera biennale rimane comunque il prototipo più vincente nella storia della Toyota, l'unica a vincere il mondiale piloti e il mondiale costruttori.

Toyota TS050 Hybrid[modifica | modifica wikitesto]

Per la stagione 2016 è stata presentata la TS050 Hybrid, che rispetto alle sue versioni precedenti è equipaggiata con un nuovo motore a 6 cilindri da 2,4 litri (le precedenti montavano un motore a 8 cilindri da 3,7 litri). Dopo dei risultati non brillantissimi nelle prime due gare, le due TS050 si presentano a Le Mans come sfavorite. Già durante le qualifiche le vetture si dimostrano tuttavia più competitive del previsto, qualificandosi in terza e quarta posizione dietro alle due Porsche. Durante la gara, tuttavia, la numero 5 riesce a sopravanzare entrambe le vetture tedesche e si mette agevolmente in testa alla gara. A sei minuti dalla fine, tuttavia, la vettura accusa un improvviso calo di potenza ed è costretta al ritiro dopo aver dominato per quasi tutte le 24 ore in quello che è da molti considerato uno degli avvenimenti più sfortunati nella storia delle corse. La vittoria è andata così alla Porsche numero 2, mentre l'altra Toyota, la numero 6, si classifica seconda. Le restanti gare della stagione portano solo una vittoria e le due TS050 si classificano al terzo e all'ottavo posto in classifica piloti e al terzo posto in classifica costruttori.

Confermata anche per il 2017, la vettura si dimostra subito molto competitiva, ottenendo due vittorie nelle prime due gare. Presentatasi a Le Mans come grande favorita rispetto alla Porsche, rimasta la sua unica rivale dopo il ritiro di Audi, la squadra sceglie di schierare una terza vettura oltre alle due regolari per la gara francese. Le qualifiche sembrano confermare la superiorità del costruttore giapponese, con le tre vetture che ottengono il primo, secondo e quinto posto. Durante la gara la numero 7, partita in pole position, ha rapidamente staccato le altre vetture, mentre la numero 8 è stata costretta a sostare ai box per diverse decine di minuti, perdendo così la possibilità di competere per la vittoria finale. Durante la notte, tuttavia, la numero 7 è stata costretta al ritiro per un guasto alla frizione e pochi minuti dopo la numero 9 ha subito la stessa sorte a causa di una foratura dovuta a un incidente con una vettura di una classe minore, confermando così la maledizione della Toyota a Le Mans. L'unica vettura rimasta in gara, la numero 8, ha rimontato fino a classificarsi ottava assoluta e seconda di classe. Dopo Le Mans, nonostante le buone prestazioni, la Toyota ha perso la leadership della classifica a favore della Porsche e si è dovuta accontentare del secondo e quinto posto in classifica piloti e del secondo posto in classifica costruttori.

Sempre nel 2017 il ritiro di Porsche al termine della stagione ha portato Toyota a essere l'unico costruttore in griglia. Questo ha portato al congelamento delle specifiche fino al 2020 e all'unificazione delle stagioni 2018 e 2019 in un'unica superstagione. Di conseguenza Toyota ha interrotto lo sviluppo del suo prototipo e ha iscritto le sue TS050 dell'anno precedente alla nuova superstagione.

CART World Series e IndyCar Series[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1996 al 2002 la Toyota ha costruito motori per le monoposto partecipanti alle CART World Series. I primi anni non sono stati molto positivi per le vetture motorizzate Toyota, che erano più lente e meno affidabili rispetto a vetture con altri motori. Per due anni nessuna vettura motorizzata Toyota ha guidato una gara anche solo per un giro. Nel 1999 una Reynard 99i con motore Toyota guidata da Scott Pruett ha ottenuto la prima pole position per il costruttore giapponese. L'anno successivo una Lola B2K/00 motorizzata Toyota, guidata da Juan Pablo Montoya, ha ottenuto la prima vittoria per il costruttore nipponico. A fine anno saranno cinque le vittorie di monoposto con motori Toyota. Nel 2001 sono sei le vittorie dei motori giapponesi. Il 2002 è il miglior anno per Toyota, che si aggiudica il titolo costruttori e riesce a piazzare due piloti con i suoi motori ai primi due posti della classifica piloti.

Nel 2003 la Toyota ha scelto di terminare la produzione di motori per le CART World Series per passare alle IndyCar Series, fornendo supporto ufficiale alle scuderie che utilizzavano i suoi motori. Nel suo primo anno il costruttore nipponico si è dimostrato il migliore sulla griglia, vincendo la 500 Miglia di Indianapolis con Gil de Ferran e il titolo piloti con Scott Dixon. I due anni successivi si sono però rivelati poveri di successi. Al termine della stagione 2005, a seguito della decisione del Team Penske e della Chip Ganassi Racing, i due principali team Toyota, di passare a motori Honda dalla stagione successiva, il costruttore ha annunciato l'intenzione di interrompere la produzione di motori per concentrarsi sull'imminente impegno nella NASCAR.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Campionato del mondo rally[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vettura Pilota 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 PP Punti PC Punti
1991 Toyota Celica GT-Four ST165 Bandiera della Spagna Carlos Sainz MON
1
SVE POR
1
KEN
Rit
FRA
1
GRE
2
NZL
1
ARG
1
FIN
4
AUS
Rit
ITA
6
CAV SPA
Rit
GBR
3
143 128
Bandiera della Germania Armin Schwarz MON
4
SVE POR
Rit
KEN FRA
Rit
GRE
5
NZL ARG FIN
9
AUS
3
ITA
8
CAV SPA
1
GBR 55
1992 Toyota Celica Turbo 4WD ST185 Bandiera della Spagna Carlos Sainz MON
2
SVE POR
3
KEN
1
FRA
4
GRE
Rit
NZL
1
ARG
2
FIN AUS
3
ITA CAV SPA
1
GBR
1
144 116
Bandiera della Finlandia Markku Alén MON
Rit
SVE
4
POR
4
KEN
5
FRA GRE
Rit
NZL ARG FIN
3
AUS ITA CAV SPA GBR
4
50
Bandiera della Germania Armin Schwarz MON
Rit
SVE POR
Rit
KEN FRA
5
GRE
Rit
NZL ARG FIN AUS ITA CAV SPA
5
GBR 19° 16
1993 Toyota Celica Turbo 4WD ST185 Bandiera della Finlandia Juha Kankkunen MON
5
SVE
2
POR KEN
1
FRA GRE
Rit
ARG
1
NZL
5
FIN
1
AUS
1
ITA SPA
3
GBR
1
143 1°' 157
Bandiera della Francia Didier Auriol MON
1
SVE
Rit
POR KEN FRA
2
GRE
Rit
ARG
3
NZL
3
FIN
3
AUS
Rit
ITA SPA
2
GBR
6
92
1994 Toyota Celica Turbo 4WD ST185 Bandiera della Finlandia Juha Kankkunen MON
2
POR
1
KEN
Rit
FRA
4
GRE
3
ARG
Ret
NZL
2
FIN
9
ITA
7
GBR
2
93 151
Bandiera della Francia Didier Auriol MON
Rit
POR
2
KEN
3
FRA
1
GRE
Rit
ARG
1
NZL
5
FIN
2
ITA
1
GBR
6
116
1995 Toyota Celica Turbo ST205 Bandiera della Finlandia Juha Kankkunen MON
3
SVE
4
POR
2
FRA
10
NZL
3
AUS
3
SPA
Rit
GBR SQ 62 SQ 260
Bandiera della Francia Didier Auriol MON
Rit
SVE
5
POR
5
FRA
1
NZL
2
AUS
Rit
SPA
SQ
GBR SQ 51
Bandiera della Germania Armin Schwarz MON
Rit
SVE
9
POR
4
FRA
Rit
NZL
4
AUS
5
SPA
Rit
GBR SQ 30
1997 Toyota Corolla WRC Bandiera della Francia Didier Auriol MON SVE KEN POR SPA FRA ARG GRE NZL FIN
8
IDN
Rit
ITA
8
AUS
3
GBR
Rit
11° 6
Bandiera della Finlandia Marcus Grönholm MON SVE KEN POR SPA FRA ARG GRE NZL FIN
Rit
IDN ITA AUS GBR
5
12° 5
Bandiera dell'Australia Neal Bates MON SVE KEN POR SPA FRA ARG GRE NZL FIN IDN
Rit
ITA AUS
8
GBR 27° 1
Bandiera del Belgio Freddy Loix MON SVE KEN POR SPA FRA ARG GRE NZL FIN IDN ITA
5
AUS GBR 8
1998 Toyota Corolla WRC Bandiera della Spagna Carlos Sainz MON
1
SVE
2
KEN
Rit
POR
2
SPA
7
FRA
8
ARG
2
GRE
4
NZL
1
FIN
2
ITA
4
AUS
2
GBR
Rit
56 85
Bandiera della Francia Didier Auriol MON
14
SVE
6
KEN
4
POR
Rit
SPA
1
FRA
6
ARG
Rit
GRE
2
NZL
2
FIN
4
ITA
Rit
AUS
3
GBR
Rit
34
Bandiera della Finlandia Marcus Grönholm MON SVE KEN POR SPA FRA ARG GRE NZL FIN
7
ITA AUS GBR
Rit
16° 2
Bandiera del Belgio Freddy Loix MON SVE KEN POR
3
SPA
2
FRA ARG GRE
5
NZL FIN ITA AUS
6
GBR 13
Bandiera della Svezia Thomas Rådström MON SVE
Rit
KEN POR
Ret
SPA
12
FRA ARG GRE
Rit
NZL
7
FIN
6
ITA AUS GBR 19° 1
Bandiera dell'Australia Neal Bates MON SVE KEN POR SPA FRA ARG GRE NZL FIN ITA AUS
12
GBR NC 0
Bandiera della Danimarca Henrik Lundgaard MON SVE KEN POR SPA FRA ARG GRE NZL FIN ITA AUS GBR
Rit
NC 0
1999 Toyota Corolla WRC Bandiera della Spagna Carlos Sainz MON
Rit
SVE
2
KEN
3
POR
2
SPA
Rit
FRA
3
ARG
5
GRE
2
NZL
6
FIN
3
CIN
3
ITA
Rit
AUS
2
GBR
Rit
44 109
Bandiera della Francia Didier Auriol MON
3
SVE
4
KEN
2
POR
3
SPA
2
FRA
5
ARG
3
GRE
Rit
NZL
4
FIN
Rit
CIN
1
ITA
3
AUS
Rit
GBR
Rit
52
Bandiera del Regno Unito Martin Brundle MON SVE KEN POR SPA FRA ARG GRE NZL FIN CIN ITA AUS GBR
Rit
NC 0
Bandiera della Germania Isolde Holderied MON
13
SVE KEN POR SPA
19
FRA
23
ARG GRE NZL FIN CIN ITA
28
AUS GBR NC 0
Bandiera della Germania Matthias Kahle MON SVE KEN POR
8
SPA
FRA
ARG GRE
Rit
NZL
7
FIN CIN ITA AUS GBR
10
NC 0
Bandiera della Danimarca Henrik Lundgaard MON
9
SVE KEN POR SPA
Rit
FRA
11
ARG GRE NZL FIN CIN ITA
11
AUS GBR NC 0
Bandiera del Kenya Ian Duncan MON SVE KEN
4
POR SPA FRA ARG GRE NZL FIN CIN ITA AUS GBR 17° 3
Bandiera dell'Australia Neal Bates MON SVE KEN POR SPA FRA ARG GRE NZL FIN CIN ITA
AUS
Rit
GBR NC 0

24 Ore di Le Mans[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vettura Equipaggio Classe Giri Pos. Pos.
Classe
1998 Toyota GT-One Bandiera del Giappone Ukyo Katayama
Bandiera del Giappone Toshio Suzuki
Bandiera del Giappone Keiichi Tsuchiya
GT1 326
Bandiera del Belgio Thierry Boutsen
Bandiera della Germania Ralf Kelleners
Bandiera del Regno Unito Geoff Lees
GT1 330 Rit Rit
Bandiera del Regno Unito Martin Brundle
Bandiera della Francia Emmanuel Collard
Bandiera della Francia Éric Hélary
GT1 191 Rit Rit
1999 Toyota GT-One Bandiera del Giappone Ukyo Katayama
Bandiera del Giappone Toshio Suzuki
Bandiera del Giappone Keiichi Tsuchiya
LMGTP 364
Bandiera del Belgio Thierry Boutsen
Bandiera della Germania Ralf Kelleners
Bandiera del Regno Unito Allan McNish
LMGTP 173 Rit Rit
Bandiera del Regno Unito Martin Brundle
Bandiera della Francia Emmanuel Collard
Bandiera dell'Italia Vincenzo Sospiri
LMGTP 90 Rit Rit
2012 Toyota TS030 Hybrid Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin
LMP1 82 Rit Rit
Bandiera dell'Austria Alexander Wurz
Bandiera della Francia Nicolas Lapierre
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima
LMP1 134 Rit Rit
2013 Toyota TS030 Hybrid Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin
LMP1 347
Bandiera dell'Austria Alexander Wurz
Bandiera della Francia Nicolas Lapierre
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima
LMP1 341
2014 Toyota TS040 Hybrid Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera della Francia Nicolas Lapierre
LMP1-H 347
Bandiera dell'Austria Alexander Wurz
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima
LMP1-H 219 Rit Rit
2015 Toyota TS040 Hybrid Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima
LMP1 386
Bandiera dell'Austria Alexander Wurz
Bandiera del Regno Unito Mike Conway
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin
LMP1 387
2016 Toyota TS050 Hybrid Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima
LMP1 384 Rit Rit
Bandiera del Regno Unito Mike Conway
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi
LMP1 381
2017 Toyota TS050 Hybrid Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima
LMP1 358
Bandiera del Regno Unito Mike Conway
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi
LMP1 154 Rit Rit
Bandiera della Francia Nicolas Lapierre
Bandiera del Giappone Yuji Kunimoto
Bandiera dell'Argentina José María López
LMP1 160 Rit Rit
2018 Toyota TS050 Hybrid Bandiera della Spagna Fernando Alonso
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima
LMP1 388
Bandiera del Regno Unito Mike Conway
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi
Bandiera dell'Argentina José María López
LMP1 386
2019 Toyota TS050 Hybrid Bandiera della Spagna Fernando Alonso
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima
LMP1 385
Bandiera del Regno Unito Mike Conway
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi
Bandiera dell'Argentina José María López
LMP1 385
2020 Toyota TS050 Hybrid Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima
Bandiera della Nuova Zelanda Brendon Hartley
LMP1 387
Bandiera del Regno Unito Mike Conway
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi
Bandiera dell'Argentina José María López
LMP1 381
2021 Toyota GR010 Hybrid Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima
Bandiera della Nuova Zelanda Brendon Hartley
Hypercar 369
Bandiera del Regno Unito Mike Conway
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi
Bandiera dell'Argentina José María López
Hypercar 371
2022 Toyota GR010 Hybrid Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera della Nuova Zelanda Brendon Hartley
Bandiera del Giappone Ryō Hirakawa
Hypercar 380
Bandiera del Regno Unito Mike Conway
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi
Bandiera dell'Argentina José María López
Hypercar 380
2023 Toyota GR010 Hybrid Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi
Bandiera della Nuova Zelanda Brendon Hartley
Bandiera del Giappone Ryō Hirakawa
Hypercar 342
Bandiera del Regno Unito Mike Conway
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi
Bandiera dell'Argentina José María López
Hypercar 103 Rit Rit

Campionato del mondo endurance[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vettura Pilota 1 2 3 4 5 6 7 8 9 PP Punti PC Punti
2012 Toyota TS030 Hybrid Bandiera dell'Austria Alexander Wurz SEB
SPA
LMS
Rit
SIL
2
SPL
1
BHR
Rit
FUJ
1
SHA
1
96 96
Bandiera della Francia Nicolas Lapierre SEB
SPA
LMS
Rit
SIL
2
SPL
1
BHR
Rit
FUJ
1
SHA
1
96
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima SEB
SPA
LMS
Rit
SIL
2
SPL
BHR
FUJ
1
SHA
13° 44
Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson SEB
SPA
LMS
Rit
SIL
SPL
BHR
FUJ
SHA
NC 0
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SEB
SPA
LMS
Rit
SIL
SPL
BHR
FUJ
SHA
NC 0
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin SEB
3
SPA
29
LMS
Rit
SIL
9
SPL
7
BHR
8
FUJ
9
SHA
8
15° 37,5
2013 Toyota TS030 Hybrid Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson SIL
3
SPA
4
LMS
2
SPL
Rit
CDA
2
FUJ
15
SHA
Rit
BHR
1
106,25 142,5
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin SIL
3
SPA
4
LMS
2
SPL
Rit
CDA
2
FUJ
15
SHA
Rit
BHR
1
106,25
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SIL
3
SPA
4
LMS
2
SPL
Rit
CDA
2
FUJ
15
SHA
Rit
BHR
1
106,25
Bandiera dell'Austria Alexander Wurz SIL
4
SPA
Rit
LMS
4
SPL
CDA
FUJ
1
SHA
2
BHR
Rit
69,5
Bandiera della Francia Nicolas Lapierre SIL
4
SPA
Rit
LMS
4
SPL
CDA
FUJ
1
SHA
2
BHR
Rit
69,5
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima SIL
SPA
Rit
LMS
4
SPL
CDA
FUJ
1
SHA
BHR
Rit
12° 37,5
2014 Toyota TS040 Hybrid Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson SIL
1
SPA
1
LMS
3
CDA
3
FUJ
1
SHA
1
BHR
10
SPL
2
166 289
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SIL
1
SPA
1
LMS
3
CDA
3
FUJ
1
SHA
1
BHR
10
SPL
2
166
Bandiera della Francia Nicolas Lapierre SIL
1
SPA
1
LMS
3
CDA
3
FUJ
SHA
BHR
SPL
96
Bandiera dell'Austria Alexander Wurz SIL
2
SPA
3
LMS
Rit
CDA
6
FUJ
2
SHA
2
BHR
1
SPL
4
116
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin SIL
2
SPA
3
LMS
Rit
CDA
6
FUJ
2
SHA
2
BHR
1
SPL
4
116
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima SIL
2
SPA
3
LMS
Rit
CDA
FUJ
2
SHA
2
BHR
SPL
71
2015 Toyota TS040 Hybrid Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson SIL
3
SPA
8
LMS
8
NÜR
5
CDA
4
FUJ
5
SHA
6
BHR
4
79 164
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SIL
3
SPA
8
LMS
8
NÜR
5
CDA
4
FUJ
5
SHA
6
BHR
4
79
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima SIL
3
SPA
LMS
8
NÜR
5
CDA
4
FUJ
5
SHA
6
BHR
4
75
Bandiera dell'Austria Alexander Wurz SIL
4
SPA
5
LMS
6
NÜR
6
CDA
Rit
FUJ
6
SHA
5
BHR
3
79
Bandiera del Regno Unito Mike Conway SIL
4
SPA
5
LMS
6
NÜR
6
CDA
Rit
FUJ
6
SHA
5
BHR
3
79
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin SIL
4
SPA
5
LMS
6
NÜR
6
CDA
Rit
FUJ
6
SHA
5
BHR
3
79
2016 Toyota TS050 Hybrid Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SIL
16
SPA
17
LMS
NC
NÜR
5
MES
Rit
CDA
5
FUJ
4
SHA
3
BHR
4
60 229
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima SIL
16
SPA
17
LMS
NC
NÜR
5
MES
Rit
CDA
5
FUJ
4
SHA
3
BHR
4
60
Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson SIL
16
SPA
17
LMS
NC
NÜR
5
MES
CDA
5
FUJ
4
SHA
3
BHR
4
60
Bandiera del Regno Unito Mike Conway SIL
2
SPA
Rit
LMS
2
NÜR
6
MES
3
CDA
3
FUJ
1
SHA
2
BHR
5
145
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin SIL
2
SPA
Rit
LMS
2
NÜR
6
MES
3
CDA
3
FUJ
1
SHA
2
BHR
5
145
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi SIL
2
SPA
Rit
LMS
2
NÜR
6
MES
3
CDA
3
FUJ
1
SHA
2
BHR
5
145
2017 Toyota TS050 Hybrid Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SIL
1
SPA
1
LMS
6
NÜR
4
MES
3
CDA
3
FUJ
1
SHA
1
BHR
1
183 286,5
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima SIL
1
SPA
1
LMS
6
NÜR
4
MES
3
CDA
3
FUJ
1
SHA
1
BHR
1
183
Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson SIL
1
SPA
1
LMS
6
NÜR
4
MES
3
CDA
FUJ
1
SHA
1
BHR
1
168
Bandiera del Regno Unito Mike Conway SIL
13
SPA
2
LMS
Rit
NÜR
3
MES
4
CDA
4
FUJ
2
SHA
4
BHR
4
103,5
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi SIL
13
SPA
2
LMS
Rit
NÜR
3
MES
4
CDA
4
FUJ
2
SHA
4
BHR
4
103,5
Bandiera dell'Argentina José María López SIL
13
SPA
LMS
Rit
NÜR
3
MES
4
CDA
4
FUJ
2
SHA
4
BHR
4
84,5
Bandiera della Francia Stéphane Sarrazin SIL
SPA
5
LMS
Rit
NÜR
MES
CDA
3
FUJ
SHA
BHR
17° 26
Bandiera del Giappone Yuji Kunimoto SIL
SPA
5
LMS
Rit
NÜR
MES
CDA
FUJ
SHA
BHR
28° 10
Bandiera della Francia Nicolas Lapierre SIL
7
SPA
5
LMS
Rit
NÜR
7
MES
6
CDA
5
FUJ
6
SHA
6
BHR
8
12° 60
2018-2019 Toyota TS050 Hybrid Bandiera della Spagna Fernando Alonso SPA
1
LMS
1
SIL
SQ
FUJ
2
SHA
2
SEB
1
SPA
1
LMS
1
198 215
Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SPA
1
LMS
1
SIL
SQ
FUJ
2
SHA
2
SEB
1
SPA
1
LMS
1
198
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima SPA
1
LMS
1
SIL
SQ
FUJ
2
SHA
2
SEB
1
SPA
1
LMS
1
198
Bandiera del Regno Unito Mike Conway SPA
2
LMS
2
SIL
SQ
FUJ
1
SHA
1
SEB
2
SPA
6
LMS
2
157
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi SPA
2
LMS
2
SIL
SQ
FUJ
1
SHA
1
SEB
2
SPA
6
LMS
2
157
Bandiera dell'Argentina José María López SPA
2
LMS
2
SIL
SQ
FUJ
1
SHA
1
SEB
2
SPA
6
LMS
2
157
2019-2020 Toyota TS050 Hybrid Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SIL
2
FUJ
1
SHA
2
BHR
2
CDA
2
SPA
2
LMS
1
BHR
2
202 241
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima SIL
2
FUJ
1
SHA
2
BHR
2
CDA
2
SPA
2
LMS
1
BHR
2
202
Bandiera della Nuova Zelanda Brendon Hartley SIL
2
FUJ
1
SHA
2
BHR
2
CDA
2
SPA
2
LMS
1
BHR
2
202
Bandiera del Regno Unito Mike Conway SIL
1
FUJ
2
SHA
3
BHR
1
CDA
3
SPA
1
LMS
3
BHR
1
207
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi SIL
1
FUJ
2
SHA
3
BHR
1
CDA
3
SPA
1
LMS
3
BHR
1
207
Bandiera dell'Argentina José María López SIL
1
FUJ
2
SHA
3
BHR
1
CDA
3
SPA
1
LMS
3
BHR
1
207
2021 Toyota GR010 Hybrid Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SPA
1
POR
1
MNZ
4
LMS
2
BHR
2
BHR
1
168 206
Bandiera del Giappone Kazuki Nakajima SPA
1
POR
1
MNZ
4
LMS
2
BHR
2
BHR
1
168
Bandiera della Nuova Zelanda Brendon Hartley SPA
1
POR
1
MNZ
4
LMS
2
BHR
2
BHR
1
168
Bandiera del Regno Unito Mike Conway SPA
3
POR
2
MNZ
1
LMS
1
BHR
1
BHR
2
173
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi SPA
3
POR
2
MNZ
1
LMS
1
BHR
1
BHR
2
173
Bandiera dell'Argentina José María López SPA
3
POR
2
MNZ
1
LMS
1
BHR
1
BHR
2
173
2022 Toyota GR010 Hybrid Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SEB
2
SPA
Rit
LMS
1
MNZ
2
FUJ
1
BHR
2
149 186
Bandiera della Nuova Zelanda Brendon Hartley SEB
2
SPA
Rit
LMS
1
MNZ
2
FUJ
1
BHR
2
149
Bandiera del Giappone Ryō Hirakawa SEB
2
SPA
Rit
LMS
1
MNZ
2
FUJ
1
BHR
2
149
Bandiera del Regno Unito Mike Conway SPA
Rit
POR
1
MNZ
2
LMS
3
BHR
2
BHR
1
133
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi SPA
Rit
POR
1
MNZ
2
LMS
3
BHR
2
BHR
1
133
Bandiera dell'Argentina José María López SPA
Rit
POR
1
MNZ
2
LMS
3
BHR
2
BHR
1
133
2023 Toyota GR010 Hybrid Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi SEB
2
POR
1
SPA
2
LMS
2
MNZ
6
FUJ
2
BHR
1
172 217
Bandiera della Nuova Zelanda Brendon Hartley SEB
2
POR
1
SPA
2
LMS
2
MNZ
6
FUJ
2
BHR
1
172
Bandiera del Giappone Ryō Hirakawa SEB
2
POR
1
SPA
2
LMS
2
MNZ
6
FUJ
2
BHR
1
172
Bandiera del Regno Unito Mike Conway SEB
1
POR
9
SPA
1
LMS
Rit
MNZ
1
FUJ
1
BHR
2
145
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi SEB
1
POR
9
SPA
1
LMS
Rit
MNZ
1
FUJ
1
BHR
2
145
Bandiera dell'Argentina José María López SEB
1
POR
9
SPA
1
LMS
Rit
MNZ
1
FUJ
1
BHR
2
145

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Rally campionati[modifica | modifica wikitesto]

Campionati del mondo endurance FIA[modifica | modifica wikitesto]

Sport prototipi[modifica | modifica wikitesto]

Rally raid[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Toyota Team Europe, all-time statistics, su juwra.com. URL consultato il 6 dicembre 2011.
  2. ^ (EN) TOYOTA MOTORSPORT GMBH HERITAGE, su toyota-motorsport.com. URL consultato il 6 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2011).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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