Toutai Kefu

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Toutai Kefu
Dati biografici
Paese Bandiera delle Tonga Tonga
Altezza 190 cm
Peso 111 kg
Rugby a 15
Union Bandiera dell'Australia Australia
Ruolo Terza linea centro
Ritirato 2009
Carriera
Attività provinciale
1995-2003Queensland15 (?)
Attività di club[1]
1992-2003Souths
1996-2003Reds88 (60)
2004-2009Kubota Spears
Attività da giocatore internazionale
1997-2003Bandiera dell'Australia Australia60 (50)
Attività da allenatore
2010-Stingrays
2016-Bandiera delle Tonga Tonga
Palmarès internazionale
Vincitore  Coppa del Mondo 1999

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 9 dicembre 2010

Rodger Siaosi Toutai Kefu (Nukuʻalofa, 8 aprile 1974) è un ex rugbista a 15 e allenatore di rugby a 15 australiano di origine tongana, campione del mondo nel 1999 con gli Wallabies. Dal 2016 ricopre il ruolo di commissario tecnico delle Tonga.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Tonga, Kefu proviene da una famiglia di rugbisti: suo padre fu internazionale per Tonga e i suoi fratelli sono entrambi professionisti; cresciuto in Australia fin da quando suo padre si trasferì in tale Paese per giocare nei Souths, formazione del Queensland[1], Toutai Kefu entrò in tale club a 6 anni[1] e vi compì la trafila fino alla prima squadra.

Passò quindi a rappresentare il Queensland e, al momento della nascita del Super Rugby professionistico, entrò nella franchise di Brisbane dei Reds; nel 1997 esordì negli Wallabies in un test match contro il Sudafrica a Pretoria; il suo secondo incontro, un anno più tardi, fu il famoso 76-0 con cui l'Australia batté l'Inghilterra a Brisbane, che costituì al contempo la più pesante - a tutt'oggi - sconfitta internazionale dei britannici, e la - all'epoca - migliore vittoria australiana[2][3].

Fu chiamato quindi a far parte della squadra che partecipò alla Coppa del Mondo di rugby 1999 in Galles; in tale edizione di torneo Kefu scese in campo 4 volte, compresa la finale di Cardiff contro la Francia che l'Australia vinse laureandosi campione del mondo; nel biennio successivo fece parte della formazione che vinse due Tri Nations consecutivi, nel 2000 e nel 2001.

A causa di un infortunio non immediatamente recuperabile a una spalla, Kefu non poté essere convocato per la Coppa del Mondo di rugby 2003 che l'Australia disputò in casa[4]; tale infortunio mise fine alla carriera internazionale di Kefu, che già dal febbraio precedente aveva deciso di trasferirsi in Giappone[5] presso i Kubota Spears, formazione di Top League.

Tornato in Australia nel giugno 2009 dopo cinque stagioni in Giappone[6], ha assunto nel 2010 l'incarico, attualmente detenuto, di allenatore dei Sunshine Coast Stingrays[7]; al termine della stagione ha raggiunto la finale della Premiership del Queensland[8].

Kefu vanta anche un invito da parte dei Barbarians per un incontro a Twickenham nel 2006 contro un XV dell'Inghilterra[9].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Wynne Gray, Toutai Kefu: Breaker of All Black hearts, in New Zealand Herald, 3 agosto 2002. URL consultato il 9 dicembre 2010.
  2. ^ Poi superata da Australia - Namibia 142-0 alla Coppa del Mondo di rugby 2003
  3. ^ (EN) Rugby union : Australia 76 - England 0, in BBC, 6 giugno 1998. URL consultato il 9 dicembre 2010.
  4. ^ (EN) Injury Rules Toutai Kefu out of RWC 2003, su rugby.com.au. URL consultato il 9 dicembre 2010.
  5. ^ (EN) Danny Weidler, Kefu to leave for Japan, in The Age, 2 febbraio 2003. URL consultato il 9 dicembre 2010.
  6. ^ (EN) David Beniuk, Japanese waking up to NRL talent, says Kefu, in The Roar, 26 febbraio 2009. URL consultato il 9 dicembre 2010.
  7. ^ (EN) Steve Zemek, Stingrays have chance at title, 17 luglio 2010. URL consultato il 9 dicembre 2010.
  8. ^ (EN) Queensland Premier Rugby - Prelim Final Wrap. URL consultato il 9 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  9. ^ (EN) England 46-19 Barbarians, in BBC, 28 maggio 2006. URL consultato il 9 dicembre 2010.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]