Torrione e Rivellino

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Torrione e Rivellino
Mura Leonardesche
Il Torrione
Localizzazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
Regione  Toscana
CittàPiombino
IndirizzoPiazza Licurgo Cappelletti
Coordinate42°55′23.83″N 10°31′38.2″E / 42.923285°N 10.527279°E42.923285; 10.527279
Mappa di localizzazione: Italia
Torrione e Rivellino
Informazioni generali
Tipoporta cittadina
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Il complesso del Torrione e Rivellino è un'architettura militare di Piombino.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'alta torre è la parte più antica del complesso e risale al 1212, quando Piombino era libero comune, unica testimonianza superstite di quell'epoca. Vi si apriva la Porta a Terra della città e nel XV secolo fu rialzato. La torre, detta anche Torre di Sant'Antonio o Porta Inferi, era probabilmente dotata nella parte più alta, sotto l'arco, di una o più campane, utilizzate in caso di ricorrenze particolari o pericoli.

Ai primi del XV secolo venne aggiunto il piazzale quadrato e un'antiporta, sulla quale si trova ancora oggi una targa datata 1417.

Il rivellino venne aggiunto attorno al torrione per fortificarlo contro le artiglierie. La data di costruzione tuttavia è incerta. Sebbene la lapide che ne attribuisce l'edificazione a Rinaldo Orsini riporti il 1447, numerosi elementi costruttivi, fra cui la porta di accesso in posizione laterale, le proporzioni della scarpa, e le bocche di fucileria, inducono a collocare la datazione fra il 1470 e il 1504. Fu usata la stessa pietra tufacea delle cave di Populonia, con la quale erano anche state costruite le opere etrusche della zona. Il Rivellino ha una forma semicircolare e risale alla Signoria di Rinaldo Orsini, marito di Caterina Appiani, in vista dell'assedio di Alfonso V d'Aragona, che venne sventato con successo. Un tempo doveva essere circondato da un fossato e munito di ponte levatoio.

Quando Cosimo I de' Medici aggiornò le fortificazioni cittadine tra il 1548 e il 1557, fece apportare alcune modifiche al complesso, come la rimozione della merlatura guelfa originaria.

Altre immagini[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Toscana. Guida d'Italia (Guida rossa), Touring Club Italiano, Milano 2003.

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