Torre Bianca di Salonicco

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Torre Bianca
Λευκός Πύργος, Lefkos Pyrgos
Ubicazione
StatoBandiera della Grecia Grecia
RegioneMacedonia Centrale
CittàSalonicco (Tessalonica)
Coordinate40°37′35″N 22°56′54″E / 40.626389°N 22.948333°E40.626389; 22.948333
Informazioni generali
TipoTorre perimetrale, prigione
Altezza34 m
Termine costruzione1535
CostruttoreSinān
Condizione attualemuseo
Proprietario attualeMinistero della cultura greco
Informazioni militari
UtilizzatoreImpero ottomano
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La Torre Bianca di Salonicco (in greco Λευκός Πύργος?, Lefkós Pýrgos; in turco Beyaz Kule; in ladino: Kuli Blanka) è uno dei principali monumenti della città di Salonicco, in Grecia.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio sovrasta il porto e si trova in un parco pubblico. Ospita una mostra permanente dedicata alla storia della città. Ha 6 piani, 34 metri di altezza e 70 di perimetro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Torre Bianca fu fortificata nel XV secolo, utilizzata in seguito come posto di guardia dei Giannizzeri e come prigione per i condannati a morte. Fu costruita nel luogo di una preesistente torre bizantina, che collegava il lato orientale della fortezza di Salonicco (che sopravvive ancora oggi), con quello sul mare (abbattuto nel 1866).

Denominazione[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente era chiamata «Torre dei Leoni» e in seguito, negli anni della dominazione ottomana, assunse diversi altri nomi. Nel XVIII secolo si chiamava «Fortezza di Kalamaria» e durante il XIX secolo, quando veniva utilizzata come prigione per i condannati all'ergastolo, «Torre dei Giannizzeri» e «Kanli-Kule», cioè Torre del Sangue, perché i turchi la usavano come prigione per i morituri e come luogo di tortura, spesso eseguita dai Giannizzeri, riempiendo le mura di sangue.

Nel 1890, Nathan Guéledi, un prigioniero della torre condannato all'ergastolo, imbiancò l'edificio in cambio della propria libertà, da allora il monumento fu chiamato «Beyaz-Kule», cioè «Torre Bianca» (Λευκός Πύργος).

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Controllo di autoritàVIAF (EN144823938 · ULAN (EN500309591 · LCCN (ENsh2016000274 · GND (DE1076934366 · J9U (ENHE987007417307205171 · WorldCat Identities (ENviaf-144823938