The Best of The Byrds: Greatest Hits, Volume II

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The Best of The Byrds:
Greatest Hits, Volume II

raccolta discografica
ArtistaThe Byrds
Pubblicazione20 novembre 1972
Durata31:11
Dischi1
Tracce11
GenereRock and roll
Rock
EtichettaColumbia Records
ProduttoreThe Byrds
The Byrds - cronologia
Album precedente
(1971)
Album successivo
(1973)

The Best of The Byrds: Greatest Hits, Volume II è la seconda raccolta del gruppo folk rock statunitense The Byrds, pubblicata nel 1972.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Ballad of Easy Rider - 2:03 - (Roger McGuinn)
  2. Wasn't Born to Follow - 2:00 - (Carole King/Gerry Goffin)
  3. Jesus Is Just Alright - 2:09 - (A. Reynolds)
  4. He Was a Friend of Mine - 2:32 - (Add. Lyrics: Roger McGuinn)
  5. Chestnut Mare - 5:09 - (Roger McGuinn/Jacques Levy)
  6. Tiffany Queen - 2:42 - (Roger McGuinn)
  7. Drug Store Truck Drivin' Man - 3:52 - (Roger McGuinn/Gram Parsons)
  8. You Ain't Going Nowhere - 2:35 - (Bob Dylan)
  9. Citizen Kane - 2:33 - (Skip Battin/Kim Fowley)
  10. I Wanna Grow up to Be a Politician - 2:03 - (Roger McGuinn)
  11. America's Great National Pastime - 3:00 - (Skip Battin/Kim Fowley)

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
Allmusic[1]
Christgau's Record GuideB[2]

La reazione della stampa musicale alla compilation fu in gran parte tiepida, con Bud Scoppa della rivista Rolling Stone che scrisse criticando la selezione delle canzoni dell'album: "Se vi venisse chiesto di mettere insieme un album antologico di uno dei gruppi rock più produttivi di sempre, e aveste la produzione totale del gruppo da cui scegliere, scommetto che non vi verrebbe in mente niente che assomigli lontanamente a questo album. Non è che le selezioni ovvie non siano incluse, è che c'è così poco altro."[3] Il critico musicale Stephen Thomas Erlewine descrisse così il disco nella sua recensione per il sito web Allmusic: "Non è un cattivo esempio degli ultimi anni dei Byrds, ma lo stesso Sweetheart of the Rodeo offre una migliore sintesi della direzione musicale che i Byrds hanno preso dopo il 1967."[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Recensione su Allmusic, su allmusic.com. URL consultato il 17 novembre 2022.
  2. ^ Robert Christgau, Consumer Guide '70s: B, in Christgau's Record Guide: Rock Albums of the Seventies, Ticknor & Fields, 1981, ISBN 089919026X. URL consultato il 22 febbraio 2019.
  3. ^ The Best of the Byrds: Greatest Hits, Volume II album reviews, su superseventies.com. URL consultato il 5 giugno 2010.
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