The Perfect Machine

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The Perfect Machine
album in studio
ArtistaVision Divine
Pubblicazionenovembre 2005
Durata52:16
Dischi1
Tracce10
GenereProgressive metal
Power metal
EtichettaScarlet Records
ProduttoreTimo Tolkki
RegistrazioneNew Sin Studios
Noteprodotto in edizione speciale per il Giappone
Vision Divine - cronologia
Album precedente
(2003)
Album successivo
(2007)

The Perfect Machine è un album pubblicato dai Vision Divine nel 2005.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

È il loro secondo concept album ambientato tra il 2043 e il lontano 6048 che narra della storia di uno scienziato capace di porre fine alla morte e alla malattie umane, rendendo in questo modo l'intero genere umano immortale. La storia mette in risalto gli aspetti sociali e religiosi della vita dell'uomo, conseguentemente stravolti a seguito di una scoperta così importante[1][2].

Ristampa[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2006 la Scarlet Records pubblica una nuova versione, in digipack e a tiratura limitata dell'album. La nuova versione contiene 4 bonus track: la reinterpretazione di The Needle Lies dei Queensrÿche e tre nuove versioni di classici della band reinterpretati dal cantante Michele Luppi, ovvero New Eden, Send Me An Angel e Pain. Il disco è stato acclamato da stampa e pubblico al punto da venire da molti considerato uno dei migliori lavori che l'Italia abbia mai prodotto in campo metal.[3]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. The Perfect Machine (7:58)
  2. 1st Day Of A Never-ending Day (6:13)
  3. The Ancestor's Blood (5:53)
  4. Land Of Fear (4:25)
  5. God Is Dead (5:21)
  6. Rising Sun (5:23)
  7. Here In 6048 (6:32)
  8. The River (4:29)
  9. Now That You've Gone (5:59)
  10. The Needle Lies (solo per il Giappone, Queensrÿche cover)

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Recensione su truemetal.it, su truemetal.it. URL consultato il 1º febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2012).
  2. ^ Recensione su heavymetal.it, su heavy-metal.it. URL consultato il 1º febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2006).
  3. ^ Articolo su truemetal.it, su truemetal.it. URL consultato il 1º febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2009).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito ufficiale