Tetrossido di xeno

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Tetrossido di xeno
Tetrossido di xeno
Tetrossido di xeno
Modello molecolare della molecola di tetrossido di xeno
Modello molecolare della molecola di tetrossido di xeno
Nome IUPAC
tetrossido di xeno
Nomi alternativi
ossido di xenon(VIII)
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareXeO4
Massa molecolare (u)195,29
Aspettogas incolore
solido giallo
(T < –35,9 °C)
Numero CAS12340-14-6
SMILES
O=[Xe](=O)(=O)=O
Proprietà chimico-fisiche
Solubilità in acquareagisce
Temperatura di fusione–35,9 °C (237,3 K)
Temperatura di ebollizione(0 °C)
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)643
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
Esplosivo

Il tetrossido di xenon è il composto chimico binario dello xenon ottavalente con l'ossigeno, avente formula molecolare XeO4, dove lo xenon ha stato di ossidazione +8 (il più alto possibile nella tavola periodica).[1] Si può notare come il raggiungimento di una valenza così alta in una molecola come questa dello xenon, e l'analogo numero di ossidazione, si dimostra possibile con l'ossigeno e non con il fluoro da solo (XeF8 non è noto), nonostante che il fluoro sia l'elemento più elettronegativo;[2] altrettanto accade nel caso del rutenio (RuO4) e nel caso dell'osmio (OsO4).

In condizioni normali XeO4 è un gas incolore decisamente instabile e fortemente ossidante. A temperature inferiori al suo punto di fusione (–35,9 °C) si presenta come come solido cristallino giallo e in tali condizioni risulta relativamente più stabile, ma a temperature superiori tende ad esplodere, decomponendosi in xenon e ossigeno molecolare.[3][4] È riportato avere un punto di ebollizione a circa 0 °C, con parziale decomposizione.[5]

XeO4 è un composto di interesse accademico, senza usi pratici.

Struttura molecolare e configurazione elettronica[modifica | modifica wikitesto]

Il tetrossido di xeno è isoelettronico con lo ione metaperiodato IO4 e isoelettronico di valenza con gli altri due tetrossidi di elementi ottavalenti nella tavola periodica: RuO4 e OsO4.

Nella molecola XeO4 lo xenon impegna tutti e 8 i suoi elettroni s e p esterni (5s2 5p6) per formare i quattro legami doppi (σ+π) con gli atomi di ossigeno, lasciandosi al di sotto un guscio completo di elettroni d (4d10) avente simmetria sferica che, in quanto tale, è ininfluente sulla geometria molecolare. Ogni ossigeno raggiunge esternamente l'ottetto e quindi gli elettroni di valenza della molecola sono in totale 32.

I legami sigma formati dallo Xe sono 4, non ci sono su di esso coppie solitarie nel guscio di valenza e quindi l'ibridazione prevista è sp3,[6][7] il che implica una geometria tetraedrica, come per altro verso indica anche il modello VSEPR. Ogni atomo O forma un doppio legame, quindi un legame sigma, ma ha anche 2 coppie solitarie, in totale 3 coppie elettroniche, per cui l'ibridazione prevista è sp2.[7]

La struttura tetraedrica della molecola con simmetria molecolare Td, dedotta dalla spettroscopia infrarossa,[4] è stata poi confermata da indagini di diffrazione elettronica in fase gassosa, dalla quale risulta una distanza Xe–O di 173,6 pm.[8][9]

Il tetrossido di xenon è un ossido termodinamicamente instabile, a temperatura e pressione ambiente è facilmente esplosivo e notevolmente endotermico: ΔHƒ° = +643 kJ/mol.[10][11]

Sintesi[modifica | modifica wikitesto]

Per la sintesi di XeO4 occorrono i perxenati (ossoanioni di XeVIII), che sono accessibili a partire dagli xenati (ossoanioni di XeVI) tramite due metodi. Il primo è la dismutazione degli xenati a perxenati e xeno:[12]

2 XeO42–   →   XeO64– + Xe + O2

Il secondo è l'ossidazione degli xenati con ozono in soluzione basica:

XeO42– + O3 + 2 OH   →   XeO64– + O2 + H2O

Da queste soluzioni si può precipitare il perxenato di bario Ba2XeO6 poco solubile, che viene poi trattato con acido solforico concentrato. Si forma l'acido perxenico instabile, che viene disidratato per giungere a XeO4. Queste reazioni sono condotte a –5 °C e XeO4 si sviluppa come gas.

Ba2XeO6 + 2 H2SO4   →   2 BaSO4 ↓ + H4XeO6
H4XeO6   →   2 H2O + XeO4

Reattività[modifica | modifica wikitesto]

Il tetrossido di xeno è un gas con una entalpia di formazione standard fortemente positiva e tende a decomporsi esplosivamente formando xenon gassoso e ossigeno:[12]

XeO4   →   Xe + 2 O2

A temperature inferiori a –39,5 °C è solido e notevolmente più stabile, ma va trattato comunque con grande cautela perché anche a così bassa temperatura si sono verificati casi di esplosione.

Facendo reagire XeO4 con esafluoruro di xeno si possono preparare altri composti dello xenon in stato di ossidazione +8, come XeO3F2 e XeO2F4:[13]

XeO4 + XeF6   →   XeO3F2 + XeOF4
XeO3F2 + XeF6   →   XeO2F4 + XeOF4

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Egon Wiberg, Nils Wiberg e A. F. Holleman, Anorganische Chemie, 103. Auflage, De Gruyter, 2017, pp. 332-334, ISBN 978-3-11-026932-1, OCLC 970042787. URL consultato il 27 marzo 2024.
  2. ^ (EN) Vladimir Slepkov, Svetlana Kozlova e Svyatoslav Gabuda, Spontaneous Dissociation of Xenon Tetroxide: Phase and Structural Changes, in The Journal of Physical Chemistry A, vol. 115, n. 26, 7 luglio 2011, pp. 7811–7814, DOI:10.1021/jp2031658. URL consultato il 28 marzo 2024.
  3. ^ John L. Huston, Martin H. Studier, and Eric N. Sloth, Xenon Tetroxide: Mass Spectrum, in Science, vol. 143, n. 3611, 1964, pp. 1161-1162, DOI:10.1126/science.143.3611.1161-a.
  4. ^ a b H. Selig, H. H. Claassen, C. L. Chernick, J. G. Malm, J. L. Huston, Xenon tetroxide: preparation and some properties, in Science, vol. 143, n. 3612, 1964, pp. 1322-1323. URL consultato il 2 aprile 2011.
  5. ^ CRC Handbook of Chemistry and Physics, 97ª ed., CRC Press, 31 luglio 2016, 4-94, DOI:10.1201/9781315380476, ISBN 978-1-315-38047-6. URL consultato il 27 marzo 2024.
  6. ^ B. E. Douglas, D. H. McDaniel e J. J. Alexander, Concepts and Models of Inorganic Chemistry, 3ª ed., John Wiley & Sons, Inc., 1994, pp. 72-74.
  7. ^ a b (EN) Sri prakanya says, XeO4 Lewis Structure, Geometry, Hybridization, and Polarity - Techiescientist, su techiescientist.com, 13 novembre 2021. URL consultato il 27 marzo 2024.
  8. ^ Grete Gundersen, Kenneth Hedberg e John L. Huston, Molecular Structure of Xenon Tetroxide, XeO4, in The Journal of Chemical Physics, vol. 52, n. 2, 15 gennaio 1970, pp. 812–815, DOI:10.1063/1.1673060. URL consultato il 28 marzo 2024.
  9. ^ F. Albert Cotton, Geoffrey Wilkinson e Carlos A. Murillo, Advanced inorganic chemistry, 6ª ed., Wiley, 1999, p. 593, ISBN 978-0-471-19957-1.
  10. ^ Erwin Riedel e Christoph Janiak, Anorganische chemie, collana De Gruyter Studium, 10. Auflage, De Gruyter, 2022, p. 426, ISBN 978-3-11-069604-2.
  11. ^ S. R. Gunn, The heat of formation of xenon tetroxide, in J. Am. Chem. Soc., vol. 87, n. 10, 1965, pp. 2290–2291, DOI:10.1021/ja01088a038.
  12. ^ a b Nils Wiberg, Egon Wiberg e Arnold Frederik Holleman, Anorganische Chemie, 103. Auflage, De Gruyter, 2017, pp. 470-471, ISBN 978-3-11-026932-1.
  13. ^ C. E. Housecroft, A. G. Sharpe, Inorganic chemistry, 3ª ed., Harlow (England), Pearson Education Limited, 2008, ISBN 978-0-13-175553-6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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