Tetrafluoroborato

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Struttura dell'anione tetrafluoroborato, BF4

Tetrafluoroborato è il nome dell'anione di formula BF4. È una specie tetraedrica, isostrutturale con le specie isoelettroniche tetrafluorometano CF4 e tetrafluoroammonio NF4+, e isostrutturale anche con numerose specie stabili e importanti come gli anioni solfato SO42− e perclorato ClO4, che sono isolettronici rispetto agli elettroni di valenza.[1]

Sintesi[modifica | modifica wikitesto]

L'anione BF4 si può sintetizzare per reazione di fluoruri con l'acido di Lewis BF3. La reazione va condotta in assenza di solvente o in solventi non acquosi come HF, BrF3, o SO2.[2]

Caratteristiche e utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

BF4 è un anione molto inerte e con scarsa tendenza alla coordinazione, sia perché la sua singola carica negativa è distribuita sui quattro atomi di fluoro, sia perché la presenza degli atomi di fluoro molto elettronegativi rendono poco basico l'anione. Per queste caratteristiche BF4 è molto usato in chimica sia organica che inorganica per isolare e precipitare i cationi più disparati. I sali ottenuti con BF4 hanno anche il vantaggio di essere in genere più solubili in solventi organici rispetto ai corrispondenti alogenuri o nitrati.[3]

L'anione BF4 è spesso usato per isolare sali di cationi molto reattivi. Alcuni esempi sono:

Esistono tuttavia casi in cui il comportamento di BF4 non è "innocente": cationi estremamente reattivi come quelli derivati da Ti, Zr, Hf e Si riescono ad estrarre fluoruro da BF4. In tali casi bisogna ricorrere ad anioni ancora meno coordinanti.

L'uso di BF4 ha contribuito a diminuire l'impiego di perclorato ClO4 come precipitante, perché BF4 non ha la tendenza a formare composti esplosivi come ClO4, anche se ha lo svantaggio di essere più sensibile all'idrolisi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) J. Emri e B. Györi, Boron, in G. Wilkinson, R. D. Gillard e J. A. McCleverty (a cura di), Comprehensive Coordination Chemistry, vol. 3, 1ª ed., Oxford, Pergamon Press, 1987, ISBN 0-08-035946-9.
  • (EN) N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.
  • (EN) C. E. Housecroft e A. G. Sharpe, Inorganic chemistry, 3ª ed., Harlow (England), Pearson Education Limited, 2008, ISBN 978-0-13-175553-6.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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