Tenerano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Tenerano
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Massa-Carrara
Comune Fivizzano
Territorio
Coordinate44°09′08.57″N 10°06′06.7″E / 44.15238°N 10.10186°E44.15238; 10.10186 (Tenerano)
Altitudine443 [1] m s.l.m.
Abitanti95 [1]
Altre informazioni
Cod. postale54013
Prefisso0585
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiCarbonari
Patronosan Michele
Giorno festivoPrima domenica di maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Tenerano
Tenerano

Tenerano è una frazione del Comune di Fivizzano.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Situato a un'altezza di 443 m s.l.m. nella zona orientale della Lunigiana, al confine con il comune di Fosdinovo e la Val di Magra e le cave di Carrara, di rimpetto all’apennino tosco emiliano e con alle spalle le Alpi Apuane.

Si rileva la presenza di varie grotte di età paleolitica, con stalattiti e stalagmiti. Di principale interesse è la Grotta di Tenerano, dove sono state trovate testimonianze fossili di fauna quaternaria. Nelle vicinanze furono ritrovate statue-stele ed altri reperti dei Liguri-Apuani, antica popolazione locale che non si sottomise ai Romani.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In passato fu inoltre posto di briganti, ma leggende popolari e studi storici locali lo danno come centro fiorente vicino ad un antico mercato medievale che si svolgeva nella vicina località di Ponte Vecchio, che a sua volta aveva legami con il vicino porto di LUNAE.

Fu parte del feudo dei Malaspina di Gragnola fino al 1504, quando si sottomise. Si tramanda che a Tenerano fu allevato un erede dei Malaspina, affidato di nascosto alla protezione di una balia dopo una disfatta di corte a Gragnola.

Tenerano e la Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni della Resistenza, Tenerano fu un centro molto attivo e sui suoi monti venne costituita (il 7 agosto 1944) la prima brigata partigiana dedicata a Ugo Muccini.

Il 13 settembre 1944 un eccidio nazifascista perpetrato da una compagnia SS contro la popolazione provocò la morte di sedici persone. I soldati, membri della 16te SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division tristemente nota anche per gli eccidi di Sant'Anna, Vinca e Marzabotto stavano cercando di accerchiare e distruggere una formazione partigiana stanziata sulla rocca che sovrasta il paese. Non essendo riusciti nel proprio scopo, però, si accanirono brutalmente sui civili e, presi di mira due casolari, ne sterminarono gli abitanti (tra i quali cinque bambini) e appiccarono il fuoco ai loro resti.[2].

Il 28 gennaio 1946, a guerra ormai finita, un ordigno bellico rimasto inesploso provocò la strage di cinque bambini.

Luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Di notevole interesse storico è la già citata Grotta di Tenerano (o Grotta delle Fate), dove sono state trovate testimonianze fossili di fauna quaternaria e sono visibili tracce di ripari e ricoveri per il bestiame utilizzati fino ad alcuni decenni fa.

Da Tenerano parte l'acquedotto che distribuisce l'acqua in un raggio di 50 chilometri.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione intorno ai primi dell'ottocento contava circa 1000 persone[3]. Gli abitanti crebbero nei decenni seguenti ma negli anni cinquanta ci fu una forte migrazione.

Essendo una terra di confine, il suo accento (come in tutta la Lunigiana) risente di influenze toscane ma anche Padane e carraresi (che ha un accento derivato al modenese)

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Il patrono, San Michele Arcangelo, viene celebrato la prima domenica di maggio, mentre la prima domenica di ottobre si festeggia la Madonna del Rosario.

Per la festività dei Morti e dei Santi i paesani, soprattutto le donne più anziane, preparano il caratteristico pane di noci, cotto a legna negli antichi forni del paese. (Di notevole tradizione gastronomica ed interesse locale i famosi sgabei e Panigacci e Testaroli oltre a molti prodotti preparati con la farina di castagne).

La sera del 23 giugno, nella piazza del paese si prepara il grosso falò di San Giovanni e la tradizione vuole che se le faville sorpassano la vetta estrema del campanile, l'annata futura sarà prosperosa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Tenerano in comuni e città, su comuniecitta.it. URL consultato il 21 maggio 2023.
  2. ^ Articolo di Patria Indipendente del 30 dicembre 2004 Archiviato il 5 febbraio 2007 in Internet Archive.
  3. ^ link al Dizionario geografico del Repetti, su archeogr.unisi.it. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emanuele Repetti, Dizionario Geografico Fisico della Toscana, 1846
  • Lido Galletto, La lunga estate, Acrobat Media, 2006