Tempio di Portuno

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Tempio di Portuno
Vista del Tempio di Portuno.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneRoma
Amministrazione
PatrimonioCentro storico di Roma
EnteSoprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma
ResponsabileMaria Grazia Filetici
Sito webwww.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=156826&pagename=157031
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 41°53′21.34″N 12°28′51.27″E / 41.88926°N 12.480908°E41.88926; 12.480908
Incisione del 1738 tratta dall'edizione di Isaac Ware de I quattro libri dell'architettura di Palladio

Il tempio di Portuno è un tempio romano di epoca repubblicana, situato a Roma nell'attuale piazza della Bocca della Verità, dove anticamente si trovava il Foro Boario, poco distante dal Tempio di Ercole e dal più antico porto tiberino. È uno degli edifici dell'antica Roma perfettamente conservati.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Pianta schematica del tempio.

Ebbe a lungo la denominazione di "tempio della Fortuna Virile" e fu identificato solo negli anni venti[1] con il tempio dedicato al dio Portuno, ricordato da Marco Terenzio Varrone.[2]

L'edificio si presenta di ordine ionico, tetrastilo (con quattro colonne in facciata) e a pianta pseudoperiptera, ossia con colonne libere anteriormente in corrispondenza del pronao e semicolonne in prosecuzione addossate all'esterno del muro della cella. Le colonne del pronao e quelle collocate agli angoli della cella sono in travertino, le altre in tufo dell'Aniene. Probabilmente anticamente le parti in tufo erano intonacate per ricreare visivamente l'effetto del marmo.

La costruzione dell'attuale edificio è stata datata dai materiali rinvenuti nelle fondazioni all'80-70 a.C., ma esistono inoltre tracce di fasi precedenti. Nella fase più antica, datata tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. presentava un lungo podio in tufo di Grottaoscura, collegato, nel corso del III secolo a.C. al ponte Emilio da un ponticello in muratura. Il tempio si trovava all'interno di un recinto sacro, ma subì modifiche intorno alla prima metà del II secolo a.C., con il rialzamento del terreno, forse dovuto ad una sistemazione degli argini del Tevere.

Il tempio di Portuno trasformato nella chiesa di Santa Maria Egiziaca (stampa del Piranesi)

Nel IX secolo il tempio venne mutato in chiesa cristiana, prima con il nome di Santa Maria Secundicerii, quindi come Santa Maria Egiziaca patrona delle prostitute. La chiesa venne eliminata per ripristinare l'antico aspetto del tempio nel 1916. L'inserimento della struttura ecclesiastica mantenne intatto l'esterno del tempio; internamente sono ancora visibili gli antichi affreschi altomedioevali che narrano la storia della santa.

Monumenti nelle vicinanze[modifica | modifica wikitesto]

Il Tempio di Portuno e sullo sfondo l'edificio dell'Anagrafe

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. Marchetti Longhi, "Il tempio ionico di Ponte Rotto. Tempio di Fortuna o di Portuno?" in Mitteilungen des Deutschen Archäologischen Instituts, Römische Abteilung, 40, 1925, pp.319-350.
  2. ^ Varrone, De lingua Latina, 6.19.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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