Teatro San Marco

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Teatro San Marco
Resti della facciata del teatro
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàLivorno
Indirizzovia San Marco
Dati tecnici
Tiposala a ferro di cavallo con 5 ordini di palchi
Realizzazione
Costruzione1803-1806
Inaugurazione27 aprile 1806
Distruzione1944
ArchitettoGaspero Pampaloni e Salvatore Piccioli
Coordinate: 43°33′18.65″N 10°18′34.82″E / 43.555181°N 10.309671°E43.555181; 10.309671

Il Teatro San Marco è stato uno dei principali teatri livornesi ed italiani dell'Ottocento, sicuramente il più elegante della città, superiore per apparato decorativo al più grande Teatro Goldoni. Fu distrutto durante i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale e definitivamente demolito nel dopoguerra; oggi rimangono solo i pochi resti della facciata principale e di alcuni muri perimetrali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione del Teatro San Marco risale ai primi anni del XIX secolo quando Luigi Gragnani pubblicò il progetto per la realizzazione di un teatro nella zona del Rivellino di San Marco, a breve distanza dal quartiere della Venezia Nuova e dalla chiesa e convento di Santa Caterina. Il progetto fu affidato a Salvatore Piccioli coadiuvato da Gaspero Pampaloni e i lavori, iniziati nel 1803, furono rapidamente portati a termine, tanto che il 27 aprile 1806 il teatro fu solennemente inaugurato col nome di Carlo Lodovico, figlio della regina d'Etruria Maria Luisa di Borbone-Spagna, con l'opera I Baccanali di Roma di Stefano Pavesi.

Nel 1852 fu restaurato da Giuseppe Cappellini, la cui fama era legata al compimento del Teatro Goldoni; tuttavia l'edificio andò incontro ad un rapido degrado, tanto è vero che, all'inizio del Novecento lo storico Giuseppe Piombanti ne segnalava lo stato di abbandono ed incuria.[1]

Targa commemorativa della nascita del Partito Comunista Italiano affissa nel 1949 all'ingresso del teatro
Area un tempo occupata dal teatro, trasformata in asilo

Ciò nonostante, nel 1921, il Teatro San Marco ospitò il congresso costitutivo da cui sarebbe nato il Partito Comunista Italiano, ma i partecipanti dovettero aprire l'ombrello anche all'interno della sala, a causa di notevoli infiltrazioni d'acqua piovana.[2]

Ritornò in auge durante il fascismo, ma i bombardamenti della seconda guerra mondiale lo danneggiarono gravemente; nel dopoguerra il San Marco fu così demolito, malgrado l'annesso Casino, un tempo sede dell'accademia del teatro, fosse ancora agibile. Della storica struttura, inglobata in anni più recenti in un moderno complesso scolastico, sono stati conservati soltanto alcuni ruderi dei muri perimetrali e parte del registro inferiore della facciata. Quest'ultimo, a seguito di alcuni crolli, è stato successivamente oggetto di un restauro conclusosi ufficialmente il 6 aprile 2017; l'intervento, che ha interessato il ripristino degli intonaci e il consolidamento della pietra serena, ha avuto un costo di settantamila Euro ed è stato finanziato da Legacoop Toscana.[3][4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il Teatro San Marco sorgeva su un lotto rettangolare, compreso tra la Fortezza Nuova e la via San Marco. La facciata un tempo era ornata da un portico composto da colonne ioniche; da qui si accedeva ad un vestibolo che immetteva, sulla destra, alla platea. La sala (19 metri di lunghezza per 17,5 metri di larghezza) era formata da 136 palchetti disposti su cinque ordini, dipinti da Luigi Ademollo e ornati da Luigi Tasca, che conferivano allo spazio un chiaro gusto neoclassico. Dell'Ademollo era anche il sipario, raffigurante Il trionfo di Cesare, di notevole impianto compositivo, nel gusto magniloquente di Jacques-Louis David.[5]

Le antiche guide cittadine definivano il teatro tra i più belli ed armoniosi d'Italia.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno, Livorno 1903, p.350.
  2. ^ Umberto Terracini, Il 21 gennaio 1921 incomincia la lunga giornata senza crepuscolo, in "Rinascita", anno 22, n. 4, 23 gennaio 1965.
  3. ^ Il Tirreno, Con il restauro della facciata rinasce il teatro San Marco, su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 7 aprile 2017.
  4. ^ La passione sconosciuta di Gramsci per la musica, in L’Huffington Post. URL consultato il 23 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2017).
  5. ^ Treccani, Sipario, su treccani.it. URL consultato il 14 novembre 2014.
  6. ^ P. Volpi, Guida del Forestiere per la città e contorni di Livorno, utile ancora al livornese che brama di essere istruito dei particolari della sua patria, Livorno 1846, p.178.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • S. Mazzoni, Il teatro Carlo Lodovico in San Marco, in La fabbrica del "Goldoni" - Architettura e cultura teatrale a Livorno (1658-1847), catalogo della mostra. Ordinatori E. Garbero Zorzi, S. Mazzoni, L. Zangheri, Venezia, Marsilio, 1989, pp. 107-119.
  • S. Ceccarini, La città scomparsa. Il Teatro San Marco, in "Il Pentagono", n. 4, aprile 2008, pp. 10–11.
  • G. Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno, Livorno 1903.
  • P. Volpi, Guida del Forestiere per la città e contorni di Livorno, utile ancora al livornese che brama di essere istruito dei particolari della sua patria, Livorno 1846.
  • F. Venturi, L'opera lirica a Livorno 1658 - 1847 dal Teatro di San Sebastiano al Rossini, Livorno, Debatte editore, 2004.
  • F. Venturi, L'opera lirica a Livorno 1847 - 1999 dal Teatro Leopoldo al nuovo millennio, Livorno, Debatte editore, 2000.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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