Palazzo Rinuccini

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Palazzo Rinuccini
Palazzo Rinuccini su via Santo Spirito
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia Santo Spirito 39-41
Coordinate43°46′08.12″N 11°14′47.71″E / 43.768922°N 11.246586°E43.768922; 11.246586
Informazioni generali
CondizioniIn uso
UsoSede del Liceo Statale “Niccolò Machiavelli”
Realizzazione
ProprietarioComune di Firenze

Palazzo Rinuccini si trova in via Santo Spirito 39-41, angolo via Maffia e via dei Serragli, a Firenze.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Girolamo Ticciati, Architettura

Questo grande palazzo è nato dall'unione di più edifici, con un'unica facciata realizzata nella prima metà del XVIII secolo.

Al numero 39 si trovava un palazzo dei primi del Seicento progettato dal Cigoli, già dei Soderini e confiscato da Cosimo I de' Medici dopo i fattacci legati a Lorenzino de' Medici; venne rinnovato nel 1733-1744 da Pietro Paolo Giovannozzi, che disegnò la nuova scala. All'angolo con via Maffia si trova invece il nucleo originario delle case dei Rinuccini, estese poi verso via de' Serragli.

Verso il 1753 l'architetto Giulio Mannaioni progettò la ristrutturazione dei vari edifici in un unico, enorme palazzo.

Un ultimo palazzo su via de' Serragli apparteneva ai Pecori (dei quali resta l'arme all'angolo, opera di Giovan Battista Foggini). Venne ristrutturato alla fine del Seicento da Pier Francesco Silvani e venne unito al complesso di palazzo Rinuccini nel primo Ottocento.

Nel XIX secolo scomparve l'ultimo erede maschio dei Rinuccini e il palazzo venne diviso tra più parenti. Gli eredi di Eleonora Rinuccini, sposata con Neri dei Principi Corsini, hanno venduto, nel 1888, il Palazzo al Cav. Ing. John Elliott che utilizzò parte del Palazzo a residenza personale e parte adibita ad affitti. Il figlio Ing. Edward Elliott vendette al Comune di Firenze nell'anno 1919 con l'espresso vincolo che ne venisse ricavata una scuola (R. scuola industriale femminile). In seguito ha ospitato l'Istituto professionale Lucrezia Tornabuoni. Dopo una ristrutturazione del 2003, accoglie oggi il Liceo “Niccolò Machiavelli”, con gli indirizzi Classico, Scienze Umane e Scienze Umane con opzione Economico-Sociale.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno è riccamente decorato, con affreschi di Bernardino Poccetti, Giuseppe Zocchi, Giuliano Trabellesi, Luigi Catani e Niccolò Connestabile. Al piano nobile, dopo lo scalone, si incontrano alcune stanze con soffitti cinquecenteschi a grottesche, di autore ignoto, ma vicine stilisticamente a quelle del corridoio degli Uffizi.

Il salone contiene sul soffitto un'Apoteosi della famiglia Rinuccini, recentemente restaurata e restituita al suo originario splendore. Da qui si accede alla cappellina di famiglia, dedicata a santa Caterina d'Alessandria, alle stanze delle Quattro Stagioni, con gli affreschi di Giuseppe Zocchi e stucchi di Giovan Martino Portogalli (1759), e, tramite un'anticamera, alla galleria, dove si trova il grande affresco sul soffitto con il Mito di Niobe di Niccolò Connestabile. Alle estremità di questo salone, che corrisponde all'antico palazzo Pecori e che dà su via de' Serragli, illuminato da ampie finestre per godere della collezione dei dipinti della famiglia, si trovano due dipinti a monocromo dedicati rispettivamente ad Apollo, con il mito di Marsia, e a Diana, con Atteone.

Le sale che circondano il giardino sono decorate da affreschi "da sott'in sù" sul soffitto, con temi letterari (sala di Penelope), storici (sala di Lucrezia) e mitologici, come il boudoir di Apollo, piccolo ambiente decorato da affreschi, ori e specchiature, che deve il nome alle pitture legate ai miti di Apollo, tra le ultime opere di Giuseppe Zocchi (1763): Latona, Marsia, Dafne, Asclepio e Chirone, Niobe e Deucalione e Pirra. Da qui si accede a un piccolo vano con decorazioni a grottesche, che si affaccia sul giardino pensile del primo piano, tenuto con erba e fiori.

Un vestibolo vicino allo scalone è decorato da una serie di tondi con bassorilievi in marmo, opera quasi esclusiva di Girolamo Ticciati. Tra i più antichi c'è il bassorilievo di Galileo, molto simile al ritratto della sua tomba in Santa Croce, dello stesso autore, mentre i tre ritratti di casa Medici (Leone X, Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico) celebrarono il riappacificamento tra Medici e Rinuccini ai tempi del Granducato. Sullo scalone si trova una statua con personificazione dell'Architettura di Girolamo Ticciati (che allude anche alla presenza di una loggia massonica all’interno del palazzo) recentemente restaurata.

Nel vestibolo del teatro e nel giardino è inoltre ospitata la più grande raccolta archeologica privata della città, formatasi nel XIX secolo e composta da più di 150 pezzi di epoca romana, soprattutto busti, teste, rilievi, iscrizioni, sarcofagi e bolli laterizi.

Teatro Rinuccini[modifica | modifica wikitesto]

Il teatro, ex-biblioteca

Il Teatro Rinuccini è stato uno dei più prestigiosi teatri privati della città. Oggi appartiene alla Provincia di Firenze e al Liceo Statale “Niccolò Machiavelli”. Venne creato ad uso della famiglia nel 1753.

Nel 1975 sarebbe dovuto diventare un teatro pubblico per la scuola "Eduardo de Filippo" e nell'occasione venne sottoposto a un accurato restauro. Incomprensioni con le istituzioni locali mandarono però all'aria il progetto, ed oggi la sala è usata solo saltuariamente per piccoli eventi, oppure come Aula Magna dell'istituto. Nel 2005 l'area è andata incontro a un progetto di restauro a opera di città metropolitana e provincia, interrotto poi nel 2008 per mancanza di fondi. A partire da settembre del 2016, la preside del Liceo Statale “Niccolò Machiavelli” Gilda Tortora ha deciso di contattare la città metropolitana, il Sindaco Dario Nardella e la Senatrice del PD Rosa Maria di Giorgi al fine di reperire i fondi per concludere il progetto di restauro e permettere nuovamente la fruizione del teatro. Ciò ha permesso di concludere i lavori e la riapertura è avvenuta il 12 gennaio 2018. Ad oggi, tuttavia, non è stato ancora iniziato il restauro delle aree del backstage e del camerino affrescato.

Il giardino[modifica | modifica wikitesto]

Il giardino interno è composto da quattro aiuole rettangolari circondate da muri con busti marmorei e cigni in terracotta sulla sommità e, sul lato nord, una terrazza a forma di "U". Vi si trova anche una fontana con statua entro una nicchia sul lato sud.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, Firenze, Le Lettere, 1995 ISBN 88-7166-230-X.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]