Tanya Wilson
Tanya Wilson (Honolulu, 13 giugno 1950) è una modella statunitense.
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Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1969 la Wilson si piazza al terzo posto del concorso Miss Nevada a cui partecipa anche nel 1970.[1][2] Dopo essersi trasferita ad Honolulu Tanya Wilson partecipa e vince il titolo di Miss Hawaii nel 1972[2] e due settimane dopo rappresenta il proprio stato a Miss USA 1972. La Wilson viene incoronata Miss USA 1972 dalla Miss uscente, Michele McDonald.[3] La Wilson è stata la seconda rappresentante delle Hawaii a vincere il titolo. In venti anni di storia del concorso, si trattò della prima volta che il concorso si teneva al di fuori degli Stati Uniti.[4]
L'evento fu però funestato dall'esplosione di una bomba all'interno dell'hotel in cui si teneva il concorso, che costrinse gli organizzatori a cancellare alcuni eventi legati al concorso, ma non provocò alcun ferito.[5][6]
La Wilson rappresentò gli Stati Uniti a Miss Universo 1972, due mesi dopo la vittoria a Miss USA. Wilson arrivò sino alle semifinali del concorso, che fu vinto dall'australiana Kerry Anne Wells.[7]
A causa della vittoria del titolo di Miss USA, Tanya Wilson fu costretta a rimandare il proprio matrimonio.[3] Lei ed il suo fidanzato progettarono quindi di sposarsi nel giugno 1973 dopo aver passato la corona di Miss USA ad una nuova rappresentante.[8]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Yerington Brunette Named Miss Nevada, The Deseret News, 23 giugno 1969.
- ^ a b Associated Press, Ex-Nevadan, Tanya Wilson, Wins Miss USA for Hawaii, Sarasota Herald-Tribune, 22 maggio 1972.
- ^ a b UPI, Hawaii Lass Crowned Miss USA Saturday, Lodi News-Sentinel, 22 maggio 1972.
- ^ People in the news[collegamento interrotto], St. Petersburg Times, 21 maggio 1972.
- ^ Explosions rock beauty pageant site, Toledo Blade, 21 maggio 1972.
- ^ Earl Wilson, The Earl Wilson Column, Beaver County Times, 25 maggio 1972.
- ^ Miss Australia Named As 1972 Miss Universe, New York Times, 30 luglio 1972.
- ^ New Face, Same Old Lines[collegamento interrotto], The Milwaukee Journal, 16 maggio 1973.
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