Strix occidentalis

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Allocco macchiato
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Strigiformes
Famiglia Strigidae
Genere Strix
Specie S. occidentalis
Nomenclatura binomiale
Strix occidentalis
(Xantus de Vesey, 1860)

L'allocco macchiato (Strix occidentalis Xantus de Vesey, 1860) è un rapace notturno della famiglia degli Strigidi originario del Nordamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lꞌallocco macchiato ha una lunghezza media di 43 cm, unꞌapertura dꞌali di 114 cm e un peso di 600 gr. Le sue uova sono lunghe poco più di 50 mm e sono bianche con una struttura leggermente granulosa. Lꞌallocco macchiato è simile allꞌapparenza allꞌallocco barrato, ma ha macchie a forma di croce sulla parte inferiore, mentre lꞌallocco barrato è barrato alternativamente sul petto e striato sulla pancia. Gli allocchi barrati sono più grandi e più grigi degli allocchi macchiati. Negli ultimi anni le sottospecie di allocchi macchiati sono stati scacciati dagli allocchi barrati (S. varia), che sono più aggressivi, hanno una dieta più varia e si trovano in habitat più vari. Sebbene le due specie siano geneticamente piuttosto distinte, possono "ibridizzare" in zone ove si spostano, dando luogo a chimere ibride di allocchi.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La stagione della riproduzione dellꞌallocco macchiato va dallꞌinizio della primavera alla tarda estate o allꞌautunno, con un comportamento di pavoneggiamento e nidificazione insieme a partire da febbraio o marzo.[2]

Le coppie di allocchi macchiati sono monogame e raramente rinidificano dopo tentativi falliti di riproduzione.[3] Le specie non si riproducono normalmente ogni anno, con una probabilità media di riproduzione del 62%. I giovani allocchi possono iniziare a riprodursi dopo il primo anno di età, ma il momento più frequente è dopo due anni o più.[4] La normale quantità di uova è di due, ma in qualche rara occasione può essere anche di quattro. La femmina cova le uova e si premura per i piccoli, mentre il maschio procura loro il cibo. I tempi dꞌincubazione delle uova sono di circa un mese;[4] il tempo per il volo indipendente dei piccoli è fra i tre e i quattro mesi di età.[2] Una volta indipendenti, i giovani si disperdono tra la tarda estate e lꞌautunno, nelle zone settentrionali spesso si sistemano in un territorio invernale, prima di cercare territori per alimentarsi in primavera. Il raggio di dispersione è spesso inferiore ai 31 km.[5]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'allocco macchiato ha una popolazione di circa 15.000 esemplari, suddivisa in quattro sottospecie: S. o. caurina, con una popolazione minima di 3778 coppie e 1001 esemplari territoriali, è diffusa dalla Columbia Britannica sud-occidentale (Canada) alla California settentrionale (USA), ma in passato si spingeva a sud fino alla Bassa California (Messico); S. o. lucida, con una popolazione minima di 777-1554 esemplari, è diffusa da Utah e Colorado fino ad Arizona, Nuovo Messico e all'estremità occidentale del Texas (USA), ma si incontra anche negli stati messicani di Sonora, Chihuahua e Nuevo León, fino a Jalisco, Durango, Michoacán e Guanajuato[1]; e S. o. juanaphillipsae, recentemente descritta, anch'essa originaria del Messico[1]. Le popolazioni messicane sono stabili, poiché in questo Paese lo sfruttamento forestale tende a modificare, piuttosto che a distruggere, l'habitat della specie[1]. Quasi tutte le altre popolazioni sono in diminuzione e, in alcuni casi, il declino è accelerato sempre più dall'abbattimento delle foreste su scala industriale[1]. In Canada la sottospecie S. o. occidentalis è molto vicina all'estinzione.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente, gli studiosi riconoscono quattro sottospecie di allocco macchiato[6]:

  • S. o. occidentalis (Xantus de Vesey, 1860);
  • S. o. caurina (Merriam, 1898);
  • S. o. juanaphillipsae Dickerman, 1997;
  • S. o. lucida (Nelson, 1903).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) BirdLife International 2008, Strix occidentalis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) Strix occidentalis, su fs.fed.us, US Forest Service. URL consultato il 25 novembre 2015.
  3. ^ (EN) R. J. Gutierrez, A. B. Franklin e W. S. LaHaye, Spotted owl (Strix occidentalis), in A. Poole e F. Gill (a cura di), Birds of North America No. 179, 179, Philadelphia (Pennsylvania), The American Ornithologists' Union, 1995, pp. 1–28.
  4. ^ a b (EN) Eric D. Forsman, E. Charles Meslow e Howard M. Wight, Distribution and biology of the spotted owl in Oregon, in Wildlife Monographs, vol. 87, Bethesda, Maryland, The Wildlife Society, 1984.
  5. ^ (EN) Eric D. Forsman, Robert G. Anthony, Janice A. Reid, Peter J. Loschl, Stan G. Sovern, Margaret Taylor, Brian L. Biswell, Amy Ellingson, E. Charles Meslow, Gary S. Miller, Keith A. Swindle, James A. Thrailkill, Frank F. Wagner e D. Erran Seaman, Natal and breeding dispersal of Northern Spotted owls, in Wildlife Monographs, vol. 149, n. 149, 2002, pp. 1–35.
  6. ^ Strix occidentalis su Avibase

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